Leggo dalla newsletter di @giorgiotave su Substack del 22 dicembre 2021:
"Non credo al Metaverso per il 2022. Servirà qualche anno ancora: non siamo pronti. Non è pronta la tecnologia, non sono pronte le connessioni, ma cosa più importante non sono pronte le persone e chissà se mai ci sarà una generazione pronta al Metaverso."
E così ho preso il coraggio di scrivere quello che oggi penso del metaverso. Vi propongo degli angoli visuali che sono anche dei piani di discussione possibile.
1 - Si può oggi parlare di metaverso a prescindere da quello che ha detto e fatto M.Zuckerberg?
Qualcuno suggerisce che quando non ti piace quello che viene detto, dovresti cambiare conversazione. Facebook sta cercando di cambiare la conversazione, portandola sul metaverso. Noi dovremo tenere gli occhi fissi sull’illusionista e non guardare nella direzione che ci indica, così da lasciargli fare il trucco che ha in animo di fare.
Il rebranding in Meta di Facebook è voler farci credere che questa azienda ti porterà nel futuro.
Non più una società di social media, ma una società del metaverso.
E con cosa?
- Horizon Workrooms dove si partecipa ad una conferenza virtuale con avatar senza gambe?
- 10 mila persone assunte in Europa per lavorare al metaverso?
- La partnership con Ray Ban per occhiali da sole a realtà aumentata a rischio violazione di privacy?
È questa l’“Internet incarnata, in cui in cui invece di visualizzare solo i contenuti, ci sei dentro”?
Su Reddit ho letto la più lapidaria definizione di questo annuncio epocale: The Sims è il Metaverso prima che fosse cool.
Mentre noi seguiamo il discorso nebuloso di MZ e ci sforziamo di dare le nostre interpretazioni, le agganciamo ai nostri sogni, spieghiamo a Facebook cosa dovrebbe fare e come rappresentare il metaverso, l’attenzione si sposta da una attività di social media afflitta da scandali a qualcosa di appariscente, più stimolante, grandioso.
Appunto, se non ti piace quello che viene detto, dovresti cambiare conversazione.
2 - Le regole o la mancanza di regole
Se mancano le regole sulla concorrenza, quando non c’è un controllo antitrust, quando l’evoluzione dei mercati ha cambiato i principi su cui si è fondato l’antitrust dal 1890 all’inizio di questo secolo, quando si scopre che un algoritmo si fonda sulla rabbia e il risentimento, non si indebolisce il dibattito pubblico?
Se poi Facebook fa quello che aveva promesso di mai fare e mette Facebook, Instagram e Whatsapp su un’unica piattaforma tecnologica, non sarà più difficile, se mai sarà, un intervento legislativo per spezzare il monopolio che ha costruito?
Il discorso può valere anche per Amazon, Google, altri.
3 - La ricerca della nuova grande idea
L’industria è alla ricerca di un nuovo apparato, una nuova grande idea su cui concentrare gli investimenti.
L’intelligenza artificiale è ancora mercato di nicchia. NFT e criptovalute sono toppo volatili e troppo opachi.
Se il metaverso diventasse mainstream avremo necessità di una nuova gamma di hardware e app redditizie.
Finora le tecnologie come la realtà virtuale di massa sono fallite continuamente. Anche la realtà aumentata non se la passa bene.
Forse Google Glass era 10 anni in anticipo?
Prima di Oculus quanti sono i visori VR falliti?
Un conto sono le applicazioni che si trovano in ambiti come la medicina, l’architettura, la produzione. Un conto diverso è diffonderle come consumo di massa.
A volte mi sembra che le recensioni entusiaste di chi indossa Oculus per qualche minuto, assomiglino ai primi racconti delle visioni di chi leccava un francobollo con acido lisergico: caimani con la criniera di leone…
Ma visto che ci sono molti soldi sul tavolo e che i VC sono alla ricerca di piazzarli da qualche parte, alla fine del giro di giostra e dello scatenamento odierno delle PR, avremo una forma di metaverso.
4-Al di là della fantascienza il metaverso non significa nulla
Sul romanzo di Stephenson che conia il termine oggi così diffuso, una struttura di computer nel deserto gestisce il metaverso e i personaggi stanno nella simulazione perché hanno vite reali difficili e noiose.
Oggi nessuno prodotto reale si avvicina a far entrare le persone in realtà virtuale parallela con occhiali o impianti di qualsiasi tipo.
Che si tratti di Gibson, Stephenson o Philip K.Dick il messaggio era di stare attenti, non di prendere ispirazione.
5-E se il metaverso fosse già qui, ma non su Facebook?
Qualche tempo fa, forse due o tre anni, a cena con un gruppo di amici si scherzava sul game online.
Un paio di osservazioni di mio figlio Enrico, sul valore economico di questo mondo, mi ha fatto cambiare idea e mi ha fatto scoprire cose che non conoscevo.
Oggi vedo.
- Nike con NikeLand - Roblox
- Ralph Laurent presenta la collezione invernale - Roblox
- Hyundai Mobile Adventure - sempre Roblox
- Lo skatepark di Vans su Vans World - Roblox
- Gucci che festeggia i suoi cento anni - Roblox
6-Coinvolgere le comunità
Se seguo qualcosa su Twitch non è l’azione in sè che mi attira, ma quello che succede sulla chat.
E soprattutto tutto quello che è valore distintivo, acquisto di prestigio, reputazione nella comunità del creatore. Non molto nelle comunità più piccole, moltissimo nelle comunità più grandi.
Non ci sono solo giocatori e giochi su Twitch, ma anche una marea di visualizzazioni in livestream di musicisti, artisti e persino politici.
Possiamo chiamare la costruzione di una comunità come la costruzione di un metaverso, applicando un nuovo nome a qualcosa che funziona benissimo da sempre?
Dove adesso sto scrivendo è sempre stata una parte del metaverso, da prima che si iniziasse a usare questo termine?
7-Un invito a guardare fuori
Dovremo uscire dai confini dei canali di marketing tradizionali.
Lo ripeto a me prima di tutto e sono troppo curioso per non farlo.
Guardare qualche stream di Twitch, seguire YouTube dal vivo, entrare in alcuni server Discord e guardare cosa stanno facendo le persone reali per interagire tra loro. C'è un intero mondo là fuori a cui il marketing tradizionale non presta attenzione e ci mancano lezioni preziose.