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    Giovanni Cappellotto

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    • RE: Direttiva Europea OMNIBUS

      Ciao @giuseppemorelli,
      la direttiva Omnibus è interessante perché pone il problema della trasparenza del prezzo di vendita nei confronti del consumatore

      Il prezzo iniziale, 100 euro ad esempio, deve essere un prezzo effettivo a cui il prodotto è stato venduto in un determinato periodo di tempo.
      Non dovrebbe essere un prezzo ipotetico di riferimento che viene sempre scontato del 20%.
      L'esempio si riferisce alle molte attività di farmacia online, cosmetici online, casalinghi, ricambi, i molti che hanno sempre esposto un prezzo di listino, nei fatti mai effettivamente richiesto al cliente, a cui si applica uno sconto generico del 20% valido sempre.

      Questo non dovrebbe essere più possibile.
      Non solo online, ma anche nelle vetrine e nelle esposizioni dei negozi.

      postato in E-Commerce
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: Ecco il mio nuovo libro: Google Liquido

      Scaricato il primo capitolo e l'indice.
      Ci vediamo a Rimini, anche per acquistare il libro!

      postato in Tutto sulla Community
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: Primo raduno di Connect.gt? Al WMF in Fiera!

      Ci sarò.
      Qualsiasi cosa va bene, dalla più informale a salire.

      postato in Tutto sulla Community
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: Sistema utilizzato amazon

      Non penso che il tema sia di fare concorrenza ad Amazon.
      Se guardi al panorama dei marketplace italiani e vai a prendere i bilanci di alcuni degli ultimi due anni, capisci che l'impresa è complessa e molto costosa. I bilanci sono tutti in perdita, con perdite che superano il capitale sociale. Questo vuol dire che, ogni anno, bisogna recuperare investitori che coprono le perdite e aggiungono fascine sul fuoco.
      Fino a quando? L'era del finanziamento delle startup è ormai alla fine.

      Greenweez.com è di proprietà del gruppo Carrefour dal 2016, ha acquisito Sorgente Natura in Italia nel 2019 e nel 2014 ha raccolto un finanziamento iniziale di 800K per partire. Poi dal 2016 ci pensa Carrefour.
      Il 96% del traffico è ancora in Francia, secondo Semrush, anche se cerca di espandersi in altri paesi.

      Questo vuol dire che è impossibile fare un progetto di marketplace?
      Sostanzialmente no, non è impossibile. Oggi c'è una richiesta che parte anche da aziende produttrici, che vedono nella costruzione di un marketplace collegato alla loro azienda una cosa interessante.

      Prima di pensare alla soluzione, si dovrebbe pensare alla organizzazione e alla definizione dell'ambito di riferimento, ai problemi di gestione delle presenze, alla gerarchia delle informazioni, al modello di funzionamento, ai vincoli che sono necessari.
      In passato ho lavorato ad un progetto di marketplace legato al mondo dei gioielli che è un caso interessante di aggregazione di imprese.
      Adesso, sto mettendo la testa in una situazione simile, su una merceologia diversa.
      Ma prima di passare alla fase di execution è bene delineare i problemi e la loro soluzione.

      Sul tema del budget.
      Un conto sono i costi della soluzione rapportata al prodotto, al numero di partecipanti, alla infrastruttura di gestione.
      Un conto diverso è l'investimento in traffico per alimentare il marketplace.
      Un conto è partire con un numero limitato di guerrieri, un altro è definire un piano di raccolta di venditori e non è facile per nulla.

      A margine.
      È molto interessante capire che quando si affronta il tema della remunerazione del marketplace, si scopre come le fee di Amazon siano il punto di riferimento importante di cui tener conto e che è difficile ipotizzare tariffe variabili inferiori al 15%,

      postato in WordPress
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: Sistema utilizzato amazon

      Immagino che tu voglia costruire un marketplace, b2c o b2b, e che cerchi informazioni su questo argomento.
      Ti segnalo queste piattaforme:

      • Mirakl sono francesi e nella pagina Clienti trovi l'elenco dei loro clienti. Per inciso sono tutti marketplace, presenti in gran parte in Europa con importanti presenze in Nord America, a dimostrazione che i marketplace sono molto più diffusi di quello che si immagini.
        Anche eprice è costruito su Mirakl

      • Intershop è un'azienda tedesca, poco conosciuta in Italia, dedicata soprattutto al b2b. Nei fatti, alcuni grandi b2b segnalati tra i clienti, funzionano come marketplaces a chiamata per la loro rete collaborativa.

      • Vtex Questa è la versione italiana di Vtex, una piattaforma di origine brasiliana che è cresciuta negli Stati Uniti e che si sta diffondendo anche in Europa. È una piattaforma con architettura headless adatta sia per grandi progetti che per progetti di media dimensione.

      • BigCommerce Arriva dagli Stati Uniti ed ePrice era costruita su BigCommerce prima di passare a Mirakl. Presente con una soluzione anche per l'Italia, cresce di interesse e permette di costruire e gestire sia b2b che b2c, che organizzare marketplace.

      Ci sono molte altre piattaforme con cui è possibile costruire un marketplace e non è la piattaforma il problema principale per un progetto di marketplace, che si risolve abbastanza facilmente.
      Il problema è la definizione del progetto, il modello di gestione dei pagamenti che potrebbe richiedere in italia una licenza bancaria, il merchandising, il motore di ricerca interno, la gestione della visibilità, il modello di remunerazione e soprattutto come impedire la disintermediazione da parte dei venditori.
      Ma la sfida sovrana è la cattura del traffico necessario per far decollare e progredire un marketplace.
      Non sono i venditori che portano il traffico al marketplace, i venditori rimangono sul marketplace se trovano traffico sufficiente a garantire loro le vendite.

      postato in WordPress
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: Valutare il valore economico di un sito web?

      Provo a rispondere basandomi sulla mia esperienza e utilizzerò una serie di esempi che raffrontano le attività tradizionali e le attività online.

      Non c'è più scarsità
      Non c'è niente che sia scarso e che abbia un valore per la scarsità. Tutto è ormai replicabile facilmente. Trent'anni fa esistevano le licenze commerciali legate alle tabelle merceologiche. Oggi esiste solo alimentare / non alimentare. Stessa cosa per i servizi. L'accesso ai servizi è facile.
      Rimangono i notai e le farmacie che sono concessioni rilasciate dallo Stato.
      Oggi una farmacia si compra a 1,5 il valore del volume d'affari medio degli ultimi tre anni.
      Erano arrivate a 2x quando le farmacie erano molto legate al Servizio Sanitario, sono cadute a 0,7/0,8 e sono ora in ripresa. Ma il processo di concentrazione delle farmacie si esaurirà in poco tempo e il valore si abbasserà nuovamente.

      Il valore del traffico
      Tutte le attività commerciali hanno come driver principale il traffico. Nei punti fisici si esprime in valori immobiliari, canoni di locazione, canoni di affitto del ramo d'azienda. Vale per i negozi fisici, per i supermercati, per i centri commerciali.
      Vale anche per i siti online. Il traffico si compra con le campagne Ads, il traffico si mantiene con le azioni continue.
      Un negozio fisico, fuori dal contesto in cui trova, crolla di valore, anche se noto.
      Un sito online senza traffico vale niente.
      Chi compra subentra nel traffico esistente e deve mantenerlo. Valuterà sempre se è in grado di replicare l'eventuale successo pre-esistente, oppure se è in grado di partire da zero e di ottenere lo stesso risultato.

      Il magazzino
      Le merci hanno un valore inventariale, che è un valore fiscale. Poiché le rimanenze sono una componente attiva di un bilancio, lo stato si difende evitando la svalorizzazione e chiede sempre che le rimanenze siano valutate al prezzo di formazione.
      In realtà i prodotti invenduti commercialmente valgono zero.
      A fine gennaio si potevano comprare le rimanenze invernali dei negozi di abbigliamento a pochi centesimi di euro al kg (non al pezzo, al kg), indipendentemente dal costo iniziale.
      Fra 15 giorni potresti comprare le eccedenze estive della produzione non consegnata a pochi euro, comunque sempre sotto il costo di formazione.

      Valgono due regole:

      • Se nessuno compra, i tuoi prodotti valgono zero.
      • Se non vendi, i tuoi prodotti valgono zero.

      E quando hai bisogno di vendere e di realizzare, scendono gli avvoltoi. È il loro mestiere.

      I dati
      Cosa valgono i database utenti, gli iscritti alla newsletter, i contatti?
      Al di là delle questioni legate alla privacy, vorrei sapere come è composto questo database, gli utenti reattivi, i tiepidi, i freddi e gli ibernati.
      Se vendi online, l'80% dei clienti compra una sola volta. Per il restante 20%, qual è il tasso di riacquisto? In quanto tempo un utente diventa così indifferente da nemmeno cancellarsi dalle liste?

      Dopo di che puoi sempre usare i dati di bilancio, l'ebidta - il Margine operativo prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti, e devi anche trovare chi ti da i soldi che chiedi.

      Preparati ad una buona trattativa. Quello che ti ho indicato sono tutte le obiezioni che devi fronteggiare. Meglio arrivare preparati e documentati.

      Aggiungo questa modifica
      Resta il valore immateriale del sito e del progetto
      Il valore immateriale è difficilmente valutabile. Comprende il valore del brand, se c'è un brand, la credibilità del progetto, la conoscenza diffusa del brand e del progetto. Chi compra deve valutare anche questi aspetti e la trattativa si fa questi valori.
      Il valore immateriale lo si costruisce nel tempo ed è una sorta di marchio di garanzia di un progetto.
      Vale sempre il consiglio precedente. Costruisci bene la tua proposta di vendita.

      postato in Web Marketing e Comunicazione
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    • RE: Visualizzazioni notturne

      @giorgiotave ha detto in Visualizzazioni notturne:

      Anche perché, di quale mezzanotte parliamo? 😄

      Beh, se il canale si chiamasse Cenerentola a mezzanotte sparisce. Ça va sans dire.

      postato in YouTube
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    • RE: Raccomandata da parte dell'agenzia delle entrate

      @_lucacervellini Se potessi avere il potere di leggere a distanza il contenuto dell'avviso e di annicchilirlo all'istante, lo farei.
      Immagino la tensione che questo avviso provoca e la comprendo.
      L'unica cosa che ti posso dire è di ritirare il documento e di stare sereno. Non c'è nulla che non possa essere affrontato, per quanto terribile ti possa apparire.
      Stai tranquillo. Alla fine, tutto si risolve.

      postato in Consulenza Fiscale
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: Non siamo più vivi: voi l'avete vista?

      @giorgiotave Visto. Iniziato sabato notte, finito domenica al mattino.
      Per me è così, guardo le serie tutte di un fiato.
      È un classicone Zombie.
      Più attento di Squid Game con metafore sulla società coreana. I personaggi mi sono sembrati ben ritratti e credibili. Ed è vero, il finale si appresta alla seconda serie.
      Nella mia personale scelta tra vampiro o lupo mannaro, adesso si è insinuato il dubbio su mezzombie.
      La serie è tratta da "Now at Our School" un webtoon di Joon Do-Geun pubblicato da Naver
      Merita.

      postato in GT Fetish Cafè
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: E-Commerce:Tempi di spedizione diversi

      @mastertest. La tua domanda mi incuriosisce.
      Il tema delle spedizioni si presta a molte sfumature, utili per il cliente e per il venditore.
      Esempio.
      Se inserisco due corrieri diversi, anche per lo stesso prezzo e lascio la scelta al cliente, l'eventuale ritardo di consegna è una conseguenza della sua scelta.
      Se inserisco due tempi diversi di consegna, posso chiedere due contributi diversi alle spese di trasporto.
      Se inserisco la consegna in punto di ritiro, agevolo il cliente che potrebbe non essere sempre a casa.
      Insomma, le spese di trasporto sono una leva importante su cui mettere molta attenzione e che andrebbero sottoposte a periodica revisione
      Detto questo, rimane la mia curiosità. Perché due consegne in tempi diversi allo stesso prezzo?

      postato in E-Commerce
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: Il Metaverso: cosa ne pensate?

      Leggo dalla newsletter di @giorgiotave su Substack del 22 dicembre 2021:

      "Non credo al Metaverso per il 2022. Servirà qualche anno ancora: non siamo pronti. Non è pronta la tecnologia, non sono pronte le connessioni, ma cosa più importante non sono pronte le persone e chissà se mai ci sarà una generazione pronta al Metaverso."

      E così ho preso il coraggio di scrivere quello che oggi penso del metaverso. Vi propongo degli angoli visuali che sono anche dei piani di discussione possibile.

      1 - Si può oggi parlare di metaverso a prescindere da quello che ha detto e fatto M.Zuckerberg?

      Qualcuno suggerisce che quando non ti piace quello che viene detto, dovresti cambiare conversazione. Facebook sta cercando di cambiare la conversazione, portandola sul metaverso. Noi dovremo tenere gli occhi fissi sull’illusionista e non guardare nella direzione che ci indica, così da lasciargli fare il trucco che ha in animo di fare. 
Il rebranding in Meta di Facebook è voler farci credere che questa azienda ti porterà nel futuro.
      Non più una società di social media, ma una società del metaverso.
      E con cosa?

      • Horizon Workrooms dove si partecipa ad una conferenza virtuale con avatar senza gambe?
      • 10 mila persone assunte in Europa per lavorare al metaverso?
      • La partnership con Ray Ban per occhiali da sole a realtà aumentata a rischio violazione di privacy?

      È questa l’“Internet incarnata, in cui in cui invece di visualizzare solo i contenuti, ci sei dentro”?
      Su Reddit ho letto la più lapidaria definizione di questo annuncio epocale: The Sims è il Metaverso prima che fosse cool.

      Mentre noi seguiamo il discorso nebuloso di MZ e ci sforziamo di dare le nostre interpretazioni, le agganciamo ai nostri sogni, spieghiamo a Facebook cosa dovrebbe fare e come rappresentare il metaverso, l’attenzione si sposta da una attività di social media afflitta da scandali a qualcosa di appariscente, più stimolante, grandioso.
      
Appunto, se non ti piace quello che viene detto, dovresti cambiare conversazione.

      2 - Le regole o la mancanza di regole
      Se mancano le regole sulla concorrenza, quando non c’è un controllo antitrust, quando l’evoluzione dei mercati ha cambiato i principi su cui si è fondato l’antitrust dal 1890 all’inizio di questo secolo, quando si scopre che un algoritmo si fonda sulla rabbia e il risentimento, non si indebolisce il dibattito pubblico?
      Se poi Facebook fa quello che aveva promesso di mai fare e mette Facebook, Instagram e Whatsapp su un’unica piattaforma tecnologica, non sarà più difficile, se mai sarà, un intervento legislativo per spezzare il monopolio che ha costruito?
      
Il discorso può valere anche per Amazon, Google, altri.

      3 - La ricerca della nuova grande idea
      L’industria è alla ricerca di un nuovo apparato, una nuova grande idea su cui concentrare gli investimenti.

      L’intelligenza artificiale è ancora mercato di nicchia. NFT e criptovalute sono toppo volatili e troppo opachi.
      Se il metaverso diventasse mainstream avremo necessità di una nuova gamma di hardware e app redditizie.
      Finora le tecnologie come la realtà virtuale di massa sono fallite continuamente. Anche la realtà aumentata non se la passa bene. 
Forse Google Glass era 10 anni in anticipo? 
Prima di Oculus quanti sono i visori VR falliti?
 Un conto sono le applicazioni che si trovano in ambiti come la medicina, l’architettura, la produzione. Un conto diverso è diffonderle come consumo di massa.
      A volte mi sembra che le recensioni entusiaste di chi indossa Oculus per qualche minuto, assomiglino ai primi racconti delle visioni di chi leccava un francobollo con acido lisergico: caimani con la criniera di leone…
      Ma visto che ci sono molti soldi sul tavolo e che i VC sono alla ricerca di piazzarli da qualche parte, alla fine del giro di giostra e dello scatenamento odierno delle PR, avremo una forma di metaverso.

      4-Al di là della fantascienza il metaverso non significa nulla
      Sul romanzo di Stephenson che conia il termine oggi così diffuso, una struttura di computer nel deserto gestisce il metaverso e i personaggi stanno nella simulazione perché hanno vite reali difficili e noiose.
      
Oggi nessuno prodotto reale si avvicina a far entrare le persone in realtà virtuale parallela con occhiali o impianti di qualsiasi tipo.
      
Che si tratti di Gibson, Stephenson o Philip K.Dick il messaggio era di stare attenti, non di prendere ispirazione.

      5-E se il metaverso fosse già qui, ma non su Facebook?
      Qualche tempo fa, forse due o tre anni, a cena con un gruppo di amici si scherzava sul game online. 
Un paio di osservazioni di mio figlio Enrico, sul valore economico di questo mondo, mi ha fatto cambiare idea e mi ha fatto scoprire cose che non conoscevo.
      Oggi vedo.

      • Nike con NikeLand - Roblox
      • Ralph Laurent presenta la collezione invernale - Roblox
      • Hyundai Mobile Adventure - sempre Roblox
      • Lo skatepark di Vans su Vans World - Roblox
      • Gucci che festeggia i suoi cento anni - Roblox

      6-Coinvolgere le comunità
      Se seguo qualcosa su Twitch non è l’azione in sè che mi attira, ma quello che succede sulla chat.
      E soprattutto tutto quello che è valore distintivo, acquisto di prestigio, reputazione nella comunità del creatore. Non molto nelle comunità più piccole, moltissimo nelle comunità più grandi.
 Non ci sono solo giocatori e giochi su Twitch, ma anche una marea di visualizzazioni in livestream di musicisti, artisti e persino politici.

      Possiamo chiamare la costruzione di una comunità come la costruzione di un metaverso, applicando un nuovo nome a qualcosa che funziona benissimo da sempre? 

      Dove adesso sto scrivendo è sempre stata una parte del metaverso, da prima che si iniziasse a usare questo termine?

      7-Un invito a guardare fuori
      Dovremo uscire dai confini dei canali di marketing tradizionali.
      Lo ripeto a me prima di tutto e sono troppo curioso per non farlo.
      Guardare qualche stream di Twitch, seguire YouTube dal vivo, entrare in alcuni server Discord e guardare cosa stanno facendo le persone reali per interagire tra loro. C'è un intero mondo là fuori a cui il marketing tradizionale non presta attenzione e ci mancano lezioni preziose.

      postato in Internet News
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: Come raccogliere elenco potenziali clienti? Web Scraping è ancora utile?

      Entriamo in un campo pieno di insidie.
      L'indirizzo email personale è un dato protetto dal GDPR.
      L'indirizzo email aziendale, se non compare il nome e cognome dell'utente, non è un dato personale. Ma lo potrebbe essere se l'utilizzo di questa casella è misto. È davvero un campo minato.
      In ogni caso la mail inviata dovrebbe avere sempre un link alla disiscrizione.
      Posso sempre invitare a desistere e a cancellare il mio dato dalla lista di invio.

      Per gestire le DEM ci sono aziende specializzate che fanno un buon lavoro, perché hanno le loro liste, forniscono un buon servizio, rispettano le norme.

      Semmai il problema delle DEM è la loro efficacia.

      Eviterei tutte le attività di co-marketing - Un utente riceve una mail per qualcosa e in funzione di questo, riceve delle mail agganciate alla prima proposta. Costa pochissimo, ma l'inefficacia è totale.
      Valuterei i costi - il rischio è di spendere tanto per raccogliere poco. La lista di contatti appartiene al gestore del servizio e tu raccogli i lead che accettano la tua proposta.

      postato in Web Marketing e Comunicazione
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: Come raccogliere elenco potenziali clienti? Web Scraping è ancora utile?

      Faccio un passo indietro

      Cerchi di vendere un attrezzo per ristrutturazioni edili.

      1 - Questo attrezzo risolve un problema che non era preso in considerazione da attrezzi già esistenti? Lo hai associato a un tuo marchio? Hai registrato il tuo marchio all'UIBM? C'è un brevetto?
      2 - È un miglioramento sostanziale di un attrezzo esistente?
      3 - Il cliente ideale è un professionista dell'edilizia o è anche un appassionato di fai da te?

      Lo chiedo perché ho già visto alcune cose interessanti in questo settore.

      • Gli appassionati di fai da te sono più disponibili all'innovazione. Non è il loro lavoro e possono comprare un attrezzo che useranno poco, ma che li qualifica come "avanzati".
      • I professionisti sono molto più conservatori. "Perché devo prendere un attrezzo che fa le stesse cose che potrei fare con quello che esiste da sempre?"

      Hai pensato a pubblicare il prodotto su Edilportale e Archiportale?
      Ho visto aziende vendere più qui - soprattutto il primo - che sul loro sito web.

      Per creare interesse e per una politica di branding, caricherei anche il prodotto su Amazon e farei richiesta a ManoMano. Su Amazon dovresti avere il marchio registrato e associare il prodotto al marchio. ManoMano può anche respingere la richiesta, ma nulla vieta di reiterarla, documentando bene il prodotto.

      Non entro sulla discussione della raccolta degli indirizzi. Al di là della liceità di contattare delle aziende B2B, hai comunque un problema di adeguamento al GDPR che devi affrontare quando crei il tuo spazio web, a partire dalla registrazione dei consensi. E devi risolverlo prima di andare online.

      Immagino che devi prima creare un ambiente idoneo ad ascoltare la tua proposta e, forse, la presentazione del marchio, la diffusione sui marketplace e la presenza su portali frequentati da professionisti, può dare una maggiore consistenza al tuo progetto di vendita.
      In ogni caso, per i professionisti, devi rimuovere l'obiezione principale relativa al prodotto che potrebbe essere quello che ho messo in evidenza all'inizio.

      postato in Web Marketing e Comunicazione
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: [Opinioni]Pagamenti rateizzati li utilizzate? se si perché?

      Aggiornamento sui BNPL Buy Now Pay Later

      Prosegue la battaglia per la conquista del pagamento Buy Now Pay Later.

      PayPal sta progressivamente abilitando i venditori al pagamento BNPL. I clienti che scelgono PayPal iniziano a trovare la proposta del pagamento immediato a fianco del pagamento frazionato in tre rate.
      Il limite di PayPal è che il pagamento frazionato si può attivare solo se si è titolari di un conto PayPal o se si apre un conto PayPal.

      Clearpay sta entrando di forza sul mercato italiano con commissioni più basse della concorrenza e delle proposte contrattuali interessanti, ma soprattutto sta allargando la base delle merceologie inserite nel pagamento. Accetta anche le carte prepagate fino ad un limite di 250 euro di spesa.

      Klarna si rivolge direttamente ai clienti anche per gli acquisti fatti su ecommerce che non hanno Klarna e per acquisti su Amazon. Lo fa sia via mobile che via desktop.
      Via mobile
      2-Klarna-2.jpg

      Come si vede dalle immagini, il compratore inserisce l'importo dell'acquisto, crea una carta Visa usa e getta, passa attraverso una verifica e, se accettato, paga. Rimane sempre compito del compratore onorare le scadenze successive alla prima.

      Via desktop
      1-Klarna-1.jpg
      L'estensione desktop è disponibile su browser Chrome, Microsoft Edge, a breve Firefox e Safari, per Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti. Arriverà anche Italia.

      Il pagamento frazionato è disponibile anche se il merchant non ha il rapporto diretto con Klarna. Può applicare automaticamente sconti, attraverso la sua recente acquisizione del fornitore di sconti Piggy. Inoltre consente ai compratori di guadagnare premi come cashback o carte regalo, a seconda della loro posizione. Gli acquirenti possono anche salvare gli articoli e attivare le notifiche di riduzione dei prezzi.

      Secondo eMarketer, oltre il 60% delle vendite di e-commerce negli Stati Uniti avverrà tramite desktop e laptop. Questa estensione desktop potrà aumentare le quote di mercato di Klarna?

      Senza esclusione di colpi
      Vi segnalo anche Zip, disponibile solo in US.

      Il problema
      Cresce una delle grandi preoccupazioni finanziarie che circondano il BNPL: la spesa eccessiva.
      Zip ha recentemente affrontato una dura situazione sulla sua estensione del browser: il rischio è sempre quello di peggiorare la situazione per i consumatori che hanno già problemi con la gestione credito.
      Questi rischi finanziari spingono la regolamentazione nello spazio BNPL: l'Australia, ad esempio, ha recentemente redatto regolamenti BNPL più solidi e potrebbero seguire regole più severe negli Stati Uniti e in Europa.

      postato in E-Commerce
      giocappellotto
      giocappellotto
    • RE: CMS Headless e Headless Commerce: lo scenario digital sarà sempre più "headless"?

      @alepom Grazie della citazione.
      Io penso che lo scenario del commercio si divida in almeno due filoni basati sul livello di complessità delle operazioni.

      Da un lato tutto quello che possiamo chiamare vendita digitale.
      Qui possiamo comprendere le attività minime o piccole che utilizzano l'online per estendere l'impronta della loro attività fisica. Hanno bisogno di strumenti agili per raggiungere il loro pubblico, lavorano per costruire una comunità intorno al loro commercio, utilizzano il social commerce, portano clienti in negozio. Devono investire in tecnologia, ma devono anche far quadrare i conti. Devono evitare di finir preda delle sirene che passano e che sussurrano loro nelle orecchie le soluzioni facilissime e senza costo. Ogni volta che fanno un errore è un chiodo nella bara della loro attività e sanno che che non saranno sostituiti. Nei prossimi anni continuerà la caduta verticale di queste attività, alcune sopravviveranno, altre nasceranno. Il saldo, però, sarà negativo.

      Dall'altro c'è quello che ancora chiamiamo eCommerce
      Qui è già passato il tempo delle prove, dei tentativi e della contrapposizione mioecommerce vs marketplace, che poi è la contrapposizione mioecommerce vs universomondo visto che il commercio non si può confinare in spazi ristretti.
      In questo senso quello che definiamo headless è prima di tutto un progetto di presenza e di marketing, perché dici bene che non è solo una questione di stack tecnologico.

      Parte da un pensiero strategico, una direzione marketing, una direzione vendite, una organizzazione di strumenti da coordinare per gestire le presenze dei prodotti in tutti i punti di contatto mappati dall'azienda. Ma dovrebbe anche coniugarsi con una visione di maggior respiro e di competizione internazionale.

      Sulle piattaforme si può aggiungere

      • Ecommercelayer una startup italiana nata a Prato da un'idea di Filippo Conforti e Massimo Scardellato, emigrata negli Stati Uniti e oggetto di diversi round di finanziamenti milionari.
      • BigCommerce che conoscete tutti
      • Vtex anche questa una realtà molto interessante.

      Sapendo che senza strategia la piattaforma è un motore fermo.

      Poi c'è tutto il mondo del grande Retail che si sta muovendo, in Italia più lentamente che in altri paesi, ma che può rappresentare lo scenario più ricco di rapide evoluzioni e di grandissimo interesse.

      postato in Tutti gli altri Gestionali
      giocappellotto
      giocappellotto
    • Lush chiude temporaneamente Instagram, Facebook, Snapchat e TikTok in 48 paesi

      Dal 26 novembre 2021, giorno del Black Friday, Lush ha deciso di sospendere le sue pubblicazioni su Facebook, Instagram, Snapchat e TikTok , in 48 paesi.
      Lo annuncia Chloé Chazot responsabile della comunicazione di Lush per Francia, Belgio e Lussemburgo.
      Con 10 milioni di abbonati in tutto il mondo su queste 4 piattaforme, questa decisione potrebbe avere un forte impatto finanziario. Nel periodo di maggiori vendite dell'anno la perdita che il brand stima è di 12 milioni di euro di fatturato nel mondo da calcolare sui 1.200 milioni circa del fatturato globale.
      La motivazione di Lush è che
      I recenti e coraggiosi avvisi sui pericoli che questi social network rappresentano per i giovani hanno motivato la nostra decisione e rafforzato la nostra determinazione. Lush è sempre stata un'azienda militante, difendiamo ogni giorno attraverso le nostre campagne di mobilitazione e le nostre posizioni la protezione degli animali, la salvaguardia dell'ambiente e dei diritti umani. È per questo motivo che non abbiamo potuto chiudere gli occhi di fronte a questa situazione così allarmante.
      E soprattutto il fatto che le piattaforme fossero consapevoli della loro dannosità, ma non hanno reagito, è stato il fattore scatenante.

      Lush mantiene attivo il canale Twitter dove fa customer care e il canale YouTube che è un mezzo su cui l'utente non scorre e il cui formato, più lungo, consente di parlare più ampiamente di notizie, dietro le quinte, valori etici.

      Lush è un'azienda militante che ha scelto di non fare pubblicità né sui social, né su altro mezzo. Ha deciso di avere sempre comunicazione diretta e controllata, tramite i negozi, il magazine Lush Times, le sue newsletter e, da settembre 2021, con il sito istituzionale We Are Lush.
      Non è certo Lush che sposta gli aghi e che preoccupa le piattaforme social.
      Mi interessa la coerenza della scelta e vedere come regge nel tempo.
      Ma soprattutto la capacità di sviluppare una propria comunicazione diretta e il rapporto puntuale con una comunità di persone che va oltre il fatto di essere consumatori.

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    • RE: Jack Dorsey lascia Twitter, non è più CEO

      Jack Dorsey è soprattutto il CEO di Square e poi anche di Twitter e, se trascorre la grandissima parte del suo tempo in una società diversa, è normale che i rendimenti per gli azionisti siano scarsi. È anche normale che in un consiglio di amministrazione composto soprattutto da fiduciari, avanzi la "spinta gentile" per sostituire il CEO.
      Negli ultimi sei anni il valore delle azioni di Twitter è cresciuto del 33%, di Facebook del 283% e di Google del 447%

      48 ore dopo l'uscita di Dorsey da Twitter, Square ha annunciato di chiamarsi Block.
      E cosa fa Block?

      • Pagamenti peer to peer - CashApp
      • Criptovalute e compravendita di azioni - sempre su CashApp
      • Prestiti - Afterpay/Clearpay
      • Streaming musicale - Tidal
      • Food delivery - ha venduto Caviar a Doodash
      • Square - la piattaforma di pagamento digitale per commercianti

      Square potrebbe comprare Twitter e diventare la prima super app-americana.
      Twitter potrebbe anche interessare a Salesforce, PayPal, Stripe...
      Possiamo però notare che il mondo sembra si stia orientando verso le super-app.
      India, Indonesia, Cina, Far East in genere, hanno dal triplo al doppio degli abbonati al cellulare degli Stati Uniti e dell'Europa e mandano segnali importanti.

      • TikTok ha investito in iMile, un corriere dell'ultimo miglio che collega gli ecommerce cinesi con i clienti in Medio Oriente. I ragazzini ballerini sono l'esca, gli acquirenti il bersaglio.
      • Paytm in India è quotata in borsa per 20 miliardi di dollari.
      • Grab a Singapore è l'applicazione di tutti i giorni.

      Ma il vero grande mercato, il bottino superiore, l'albero delle Esperidi, è l'economia più potente al mondo e sono gli Stati Uniti.
      L'app che conquista gli Stati Uniti sarà l'app più preziosa della storia, solo che non è facile conquistare gli Stati Uniti, perché bisogna superare Google e Apple, facendo finta che non esista Amazon.

      Quindi, se invece di associare al sociopatico di Facebook la parola Metaverso, pensiamo alle super app, appare più chiaro il quadro e gli obiettivi.
      Se non usiamo un pensiero laterale, rischiamo di non vedere quello che arriva o di vederlo troppo tardi. E quando "il nuovo che arriva" avrà prodotto più ricchezza (effetto positivo), avrà anche creato più danni (effetto negativo).
      Quello che c'è in Asia lo vediamo e conosciamo già.
      Quello che sarà in Occidente - se ha ancora un senso riferirsi a questo canone di pensiero (per me si), lo possiamo preparare. Non vorrei un futuro di sfruttamento, sottomissione, mancanza di rispetto per i valori della libertà e della persona.

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    • RE: [Opinioni]Pagamenti rateizzati li utilizzate? se si perché?

      La premessa è semplice: acquista un prodotto per una frazione del suo costo al momento del pagamento e paga il resto in poche settimane o mesi.
      Il pagamento in tre rate si svolge in questo modo.

      • Prima rata immediata per un terzo dell'importo
      • Seconda rata alla fine del primo mese di riferimento
      • Terza rata alla fine del secondo mese di riferimento
        Le tre rate coprono quindi poco più di due mesi.

      Il pagamento in quattro rate prevede

      • Prima rata immediata per un il 25% dell'importo
      • Seconda rata dopo 15 giorni
      • Terza rata dopo altri 15 giorni
      • Quarta rata ancora dopo altri 15 giorni
        Anche qui la dilazione effettiva è poco più di due mesi.

      Come funziona BNPL
      La società Buy Now Pay Later fa un controllo statistico immediato sulla disponibilità a pagare del cliente, garantita dalla carte di credito/debito/prepagate e dalla valutazione del rischi. La società accetta subito il pagamento o lo respinge immediatamente. Come il pagamento con PayPal, non si controlla l'effettiva disponibilità sulla carta, ma si fa un calcolo immediato sulla base di indicatori di solvibilità del consumatore.
      Il merchant viene accreditato dell'importo totale della vendita e non è responsabile se il cliente non paga le rate. Al commerciante si addebita una fee fissa - in genere 0,30 centesimi e una fee variabile - in genere il 4%
      La fee variabile è trattabile dal merchant in funzione del suo volume d'affari e dell'interesse del sistema di pagamento ad avere il merchant come cliente.
      Se il consumatore rende il prodotto per diritto di recesso, il pagamento viene stornato al merchant, secondo una prassi normale.

      Chi sono gli attori del Buy Now Pay Later
      Scalapay, conosciuta in Italia, è piccola a confronto di Klarna, che si sta preparando per un IPO di 50 miliardi di dollari, con una valutazione attuale superiore a Lloyds e a Barclays. Afterpay - in Italia conosciuta come Clearpay, è stata acquisita da Square per 29 miliardi di dollari; Affirm gestisce il BNPL per Amazon in US. Poi c'è PayPal che sta introducendo selettivamente il BNPL sui conti PayPal; Mastercard è sulla linea di partenza...Senza contare chi è già presente.

      Il mercato di riferimento sono i giovani, molti marchi BNPL si affidano a campagne di influencer sui social media. La loro attrazione per BNPL coincide con un'avversione per le banche e il credito che offrono.

      Aumentano il tasso di conversione?
      Al momento, la media di utilizzo sul mercato italiano è intorno al 5% sul monte dei pagamenti.

      Dove sono i possibili problemi?
      1 - Le licenze bancarie.
      Per gestire il danaro le società BNPL devono avere una licenza bancaria.
      Scalapay, che non ha una licenza bancaria, sta rinnovando i contratti in scadenza, inserendo un secondo attore, la società Incremento srl, a cui Scalapay cede il credito.
      Questo secondo attore chiede una parte delle commissioni.
      2 - La tutela della privacy
      Quando si fa entrare un secondo attore, il problema potrebbe essere la sua nomina a responsabile del trattamento dei dati.
      Il merchant dovrebbe pretendere che la società a cui Scalapay cede il credito sia nominata responsabile del trattamento dei dati. In caso di data breach, il merchant dovrebbe voler essere escluso dalla responsabilità.

      Il pagamento BNPL viene proposto come un metodo che aumenta il carrello medio. Non pagando tutto subito, il consumatore può essere indotto ad aggiungere uno o due prodotti in più, per pagarli in tre o quattro rate.

      C'è un problema: Acquista ora paga dopo è credito.
      E nemmeno una buona offerta di credito. Con una carta di credito tradizionale, non paghi nulla in anticipo. In media hai cinque settimane per pagare senza incorrere in commissioni o interessi. Più vicino ai due mesi se gestisci con attenzione i tuoi cicli di fatturazione. Un saldo ti costerà, tuttavia, dall'1% al 2% di interessi al mese. Manca un pagamento e puoi ricevere una penale per il ritardo, su cui pagherai anche gli interessi.
      Almeno a breve termine, i pagamenti BNPL sono peggiori. Quando compri i tuoi nuovi jeans, devi tirare fuori il 33% del denaro al momento dell'acquisto, poi il prestatore ti dà sei/sette settimane per pagare il resto, in tre rate . Perdi una rata e il BNPL ti addebita un ritardo. Continua in arretrato e le commissioni di ritardo aumentano, fino a un limite del 25% del prezzo di acquisto. Inoltre, è necessaria una carta di debito o di credito per effettuare i pagamenti su Scalapay, Clearpay ed altri. È credito.

      Con le carte di credito che ti consentono di rinnovare il tuo saldo per un basso interesse mensile, puoi accumulare un debito insormontabile, che è più difficile da fare con BNPL. Afterpay/Clearpay limita ulteriormente il rischio dei clienti interrompendoli una volta che iniziano a mancare i pagamenti.
      Nessun interesse! ma se inizi a non pagare una rata probabilmente pagherai di più, che si tratti di interessi o di una penale. I soldi si pagano con i soldi.

      Le società BNPL si prendono una fetta maggiore delle vendite dei commercianti rispetto a qualsiasi altra società di carte di credito. Anche AmEx, che addebita ai commercianti elevate commissioni interbancarie perché la sua ricca clientela spenderà di più, ottiene una quota inferiore rispetto a Klarna, Affirm e simili. Perché i rivenditori dovrebbero farlo? Perché questa tecnologia/branding/gioco di prestigio convince le persone a spendere più di quanto farebbero altrimenti.

      Questo è il capolavoro psicologico alla base del successo di BNPL: la paura del debito attira i consumatori verso il BNPL, il modello li ispira a spendere di più.
      I team di marketing di BNPL stanno attenti a non enfatizzare questo aspetto con i consumatori.

      • In Australia il 15% degli utilizzatori di BNPL ha dovuto chiedere un prestito per effettuare i pagamenti e 1 su 5 ha ridotto la spesa per beni di prima necessità per pagare il debito.

      Il Regno Unito ha annunciato un giro di vite su BNPL e Klarna ha deciso di riformulare il suo marketing per rendere "assolutamente chiaro" che sta offrendo credito e non debito. La Svezia ha recentemente vietato di presentare le opzioni di pagamento con credito prima delle opzioni di addebito, inviando le opzioni BNPL nella parte inferiore della schermata di check-out.

      Conclusioni (parziali)
      Scegliete pure i servizi BNPL.
      Leggete con attenzione i contratti. Fateli vedere al vostro esperto di Privacy, il vostro DPO. Ho personalmente dubbi sulla cessione del credito e sul trattamento della privacy, come formulato nelle proposte iniziali, ma non sono un legale, non do consigli legali. Controllate attentamente, contrattale le commissioni, siate sempre trasparenti con i vostri clienti.
      Infine, nelle condizioni di gestione della privacy, informate i clienti del passaggio dei dati
      Il commercio si basa sulla fiducia. La buona informazione costruisce fiducia.

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    • RE: Consigli su libri per Ecommerce (mercato italiano)

      Grazie delle citazioni, fanno sempre piacere. È vero. Ogni anno che passa è un'era geologica, soprattutto in questo settore. Ho scritto con Daniele Vietri questo libro qualche era geologica fa, lo abbiamo ristrutturato con una seconda edizione ed è sorprendente che sia ancora tra i bestseller su Amazon.
      Il problema è che scrivendo questo libro abbiamo assunto un impegno importante con chi lo ha comperato e abbiamo una sorta di "debito" anche per la fortuna che ha portato.
      Non faremo un restyling ulteriore: dobbiamo riscrivere tutto dall'inizio. Il commercio non è mai stato in un periodo più emozionante e con così tante trasformazioni. Per quanto il libro già scritto e che vi consiglio di prendere nella versione kindle unlimited sia ben costruito, solido e argomentato, la promessa è che il prossimo abbia ancora maggior valore.
      Dobbiamo vincere la naturale tendenza alla procastinazione e conciliare gli impegni di lavoro, con cui sfamiamo le famiglie. L'ossatura è già pronta, già rispondere qui è un ulteriore tassello nella via del completamento.
      [h=3]

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    • RE: Come aprire un negozio online...help!!!

      Iscrivendoti ad eBay non puoi avere un negozio Premium da subito, ma dovrai avere un negozio base che ti costa 19,95 al mese e su cui paghi le tariffe di inserzione.
      In seguito, verificata la tua affidabilità di venditore e raggiunto un minimo di vendite, potrai aprire un negozio di livello superiore, pagare 39,00 euro al mese fisse e mettere tutti gli oggetti che credi senza costi aggiuntivi e con la commissione finale all'8% fisso.
      Il negozio Premium non esiste più dal 1 ottobre 2011.

      Il punto di convenienza tra le due opzioni si situa a 120 oggetti presenti ogni 30 giorni. Fino a 120 oggetti presenti le due opzioni sono pressoché equivalenti.

      eBay è una buona soluzione a patto di avere un progetto preciso e volere davvero crescere ed investire. Le alternative che presenti sono poco interessanti per una questione di traffico e se dovessi basare un mio progetto imprenditoriale andrei a collocarlo là dove ci sono ragionevoli e maggiori opportunità.

      Lo stesso discorso vale per il costo di un ecommerce.
      Non esiste il prezzo migliore in assoluto, devi sapere cosa vuoi, come quando vai a comperare un'auto, una casa, un qualsiasi bene, gli stessi prodotti di orologeria che vendi tu non sono tutti uguali.

      Il consiglio può essere progettare bene quello che vuoi fare, farti le ossa su un marketplace competitivo come eBay ed avere una prospettiva di investimento e crescita.

      In bocca al lupo !!

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