ringrazio entrambi per gli interventi.
io farò un sito per lavoro, per portare contatti lavorativi. Quindi mi pare dai vostri suggerimenti che sia meglio evitare il forum in una cartella.
Per quanto riguarda il blog mi è piaciuto molto leggere l'esperienza portata da Van Basten. Ma il pensiero di Pdellov mi ha fatto fare una considerazione di questo tipo: un blog fatto in modo serio, con analisi approfondite, che prende informazioni da fonti autorevoli e qualificate, credo assorba e trasmetta a sua volta questo senso di autorevolezza agli utenti che lo leggono, che si fidano delle analisi proposte. A questo punto penso che sarebbe importante associare in modo molto chiaro l'autorevolezza degli autori del blog con il sito aziendale. Penso che se un utente si fida molto di un esperto che scrive su un blog, possa essere rassicurato dal sapere che quella stessa persona fa parte dell'azienda alla quale potrebbe affidarsi per risolvere il suo bisogno. Vista così è una questione di brand. Che il blog sia in una cartella o in sottodominio, c'è comunque la possibilità di legarlo strettamente al sito principale ed è facile evidenziare che lo staff del blog sia lo stesso dell'azienda.
Però mi chiedo se possa esserci differenza nell'usare una cartella o un sottodominio nell'aiutare il posizionamento dei contenuti a seconda di un ambito tematico fortemente competitivo oppure no.
Avere un sottodominio potrebbe raddoppiare i posizionamenti utili nelle serp, ma in un settore ultracompetitivo, sarebbe anche più probabile che nè il sito nè il blog raggiungano posizioni utili.
La qualità e la quantità dei contenuti aiutano sicuramente il posizionamento di un sito. Quindi la mia domanda è questa: forse per argomenti a fortissima competizione è meglio mettere il blog in una sottocartella in modo da dare sempre più peso al dominio principale?
Poi la directory. Io penso ad una directory verticale, cioè che permette l'iscrizione solo a tutti quei siti che si occupano dell'argomento specifico. E' vero, tra i vari iscritti, potrebbero esserci dei concorrenti. Ma è davvero un problema? Se un utente non si servirà da me, andrà comunque da un concorrente. In un ottica Web 2.0 estrema, dove vige la regola della correttezza e della trasparenza, far finta che i concorrenti non esistano può essere interpretato più come una normale ostruzione tra concorrenti o una scarsa trasparenza per paura che i concorrenti facciano meglio di me e quindi una mia debolezza?
Grazie di nuovo ragazzi...spero di non dire troppe baggianate ma sto cercando di capire al meglio possibile come muovermi.
Ciao
Lorenzo