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- Rivoluzione: la liberizzazione delle estensioni!!!
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Il lato positivo di tutto ciò secondo me é la maggior attenzione che si otterrà verso i domini nei prossimi mesi/anni. Mi aspetto molte campagne di comunicazione promosse dai vari Registrars, ognuno per lanciare le proprie estensioni. Anche il Nic finanzia una campagna per rilanciare i .IT, insomma sono fiducioso che si farà un gran parlare di domini
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@business said:
Il lato positivo di tutto ciò secondo me é la maggior attenzione che si otterrà verso i domini nei prossimi mesi/anni. Mi aspetto molte campagne di comunicazione promosse dai vari Registrars, ognuno per lanciare le proprie estensioni. Anche il Nic finanzia una campagna per rilanciare i .IT, insomma sono fiducioso che si farà un gran parlare di domini
Come disse una volta qualcuno...
"Parlarne bene o male non importa, l'importante è parlarne"
Che poi è alla base della comunicazione moderna.
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@Crockett said:
Come disse una volta qualcuno...
"Parlarne bene o male non importa, l'importante è parlarne"
Che poi è alla base della comunicazione moderna.
beh, nel campo del commercio parlare male di un servizio vuol dire danneggiarlo.
Con tutto quello che ho sentito dire sul NIC, mi meraviglio che ci sia ancora gente che registra i domini .it
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Penso che il .it abbia un valore "nazionale" indipendente dal NIC. Il Nic non é un'azienda che vende un prodotto, il dominio .it non lo considero un prodotto del NIC, ma un "patrimonio nazionale" sicuramente gestito male dall'unico ente preposto alla registrazione secondo la formula :"prendere o lasciare", Ora, che si prevede una maggior concorrenza anche il Nic si deve migliorare per forza.
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@business said:
Penso che il .it abbia un valore "nazionale" indipendente dal NIC. Il Nic non é un'azienda che vende un prodotto, il dominio .it non lo considero un prodotto del NIC, ma un "patrimonio nazionale" sicuramente gestito male dall'unico ente preposto alla registrazione secondo la formula :"prendere o lasciare", Ora, che si prevede una maggior concorrenza anche il Nic si deve migliorare per forza.
Secondo voi un nome a dominio può essere un bene aziendale ?
Come bene intendo che se io ad esempio avessi il dominio sex.it e questo vale diciamo un 1 milione di euro potrei metterlo nei beni cespite dell'azienda ?
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Certo che puoi le grandi aziende USA lo fanno.
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@Crockett said:
Certo che puoi le grandi aziende USA lo fanno.
Quindi posso farlo anche per un .it ?
Come si procede ? a chi posso far valutare il dominio...Se il dominio .it può diventare un cespite può essere venduto ... giusto ?
Allora perchè in Italia sembra che .it non si possano vendere... dal regolamento e dalle varie contestazioni del nic andate a buon fine ... sembra che se uno chiede dei soldi per la cessione di un dominio .it si finisca nella "malafede" ... perchè si suppone che l'abbia registrato per venderlo...
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Perchè per i domini .it non puoi usare la parola "vendo" ma solo "cedo".
Purtroppo da noi funziona così.
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Effettivamente in Italia come al solito esistono ambiguità che frenano la crescita economica.
Di fatto l'uso di un nome a dominio é un "diritto cedibile" in quanto il regolamento stesso contempla il caso di modifica del Registrante. Il Regolamento non vieta esplicitamente la vendita di questo diritto, semplicemente non ne fa menzione. Solo nel caso di contenzioso legato all'uso di marchi allora il porre in vendita un dominio può a volte essere ritenuto prova di mala fede. Bisogna vedere caso per caso.
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@business said:
Effettivamente in Italia come al solito esistono ambiguità che frenano la crescita economica.
Di fatto l'uso di un nome a dominio é un "diritto cedibile" in quanto il regolamento stesso contempla il caso di modifica del Registrante. Il Regolamento non vieta esplicitamente la vendita di questo diritto, semplicemente non ne fa menzione. Solo nel caso di contenzioso legato all'uso di marchi allora il porre in vendita un dominio può a volte essere ritenuto prova di mala fede. Bisogna vedere caso per caso.
Si ma essendo un "diritto cedibile" questo non significa che sia un bene...
Se fosse un bene ...- potremmo mettere a bilancio con il valore supposto
- il bene è una propietà quindi uso la parola VENDO quando voglio
- se xxxxxxxxx.it non paga le fatture ai suoi fornitori gli pignorano il sito e và all'incanto
Sbaglio ?
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L'argomento é interessante anche se abbastanza OT rispetto al discorso della liberalizzazione delle estensioni.
Un sito é sicuramente un bene cespite dell'azienda.
Un dominio con traffico web che genera un introito lo é sicuramente. Inoltre, secondo me, un nome a dominio di per sè anche senza reddito ha la funzione di un marchio, quindi va messo nel patrimonio aziendale tra i marchi registrati. Comunque, attendiamo ulteriori chiarimenti da parte di altri...
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@business said:
L'argomento é interessante anche se abbastanza OT rispetto al discorso della liberalizzazione delle estensioni.
Un sito é sicuramente un bene cespite dell'azienda.
Un dominio con traffico web che genera un introito lo é sicuramente. Inoltre, secondo me, un nome a dominio di per sè anche senza reddito ha la funzione di un marchio, quindi va messo nel patrimonio aziendale tra i marchi registrati. Comunque, attendiamo ulteriori chiarimenti da parte di altri...Son d'accordo con te...un dominio è sempre un brand in quanto unico.
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Per chi vuole "proteggere il proprio nome"? dovrà comprarsi il dominio con 30000 estensioni?
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@Thedarkita said:
Per chi vuole "proteggere il proprio nome"? dovrà comprarsi il dominio con 30000 estensioni?
non è detto che chi registri le estensioni sia poi disposto a vendere domini di secondo livello
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Ci saranno molti che lo faranno sicuramente...
vedremo cosa ne uscirà fuori...
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A proposito della cedibilità di un nome a dominio, per la legge in generale quello che non è vietato è permessoe cedere un dominio è permesso.
Ad esempio nessuna legge vieta di resipirare infatti è legale. Nessuna legge vieta di detenere e consumare alcolici, infatti è permesso (tranne poi mettersi alla guida).
Se tu vuoi cedere il numero telefonico 0pref.66.66.66 ad uno speady pizza che lo vuole per se, tu puoi cederlo, quantificando il valore dovuto al disagio di non possederlo più (amici che non ti trovano, mamme che si disperano, fidanzate che ti lasciano).
Così è per un dominio.
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@Crockett said:
Perchè per i domini .it non puoi usare la parola "vendo" ma solo "cedo".
Purtroppo da noi funziona così.semplicemente perché per vendere bisogna avere la proprietà e i domini .it non sono di "proprietà" di chi li usa... sono "assegnati" dall'Authority... quindi dal punto di vista della "proprietà" sono tecnicamente del nic...
...dubito quindi che possano essere messi a bilancio come cespiti.
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@protempore said:
semplicemente perché per vendere bisogna avere la proprietà e i domini .it non sono di "proprietà" di chi li usa... sono "assegnati" dall'Authority... quindi dal punto di vista della "proprietà" sono tecnicamente del nic...
...dubito quindi che possano essere messi a bilancio come cespiti.
Esistono tante cose che non sono di proprietà ma costituiscono oggetto di scambio e vendita : servitù, opzioni, diritti, usufrutto, marchi, licenze, concessioni...etc
Rientrano nei beni immateriali di un'azienda quindi se non sbaglio in Italia possono essere messi a bilancio.
Ho trovato altre info qui
h t t p: / / w w w . ragioneria.com/bilanci/schede_voci_bilancio/atbi.htm
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c'ero a Parigi all momento della discussione......sembra che la cifra per ogni estensione sarà intorno ai 100.000 dollari, + una tassa annuale non ancora chiarita....la faccenda é un po' + complessa e sfaccettata...non so se posso postare un link che chiarisca le cose..Giorgio...
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news?