• User Newbie

    ciao a tutti,
    in un post precedente affermate che "la ritenuta d'acconto è prevista solo per i professionisti e non per le ditte individuali".
    Io, avendo aperto P.IVA nel 2007 come "Ditta individuale-Altre attivita connesse all'informatica" non mettevo la ritenuta d'acconto in fattura.
    Dunque, se passo al nuovo regime dei minimi non devo inserire la RA ??


  • User Attivo

    @j-andrea said:

    ciao a tutti,
    in un post precedente affermate che "la ritenuta d'acconto è prevista solo per i professionisti e non per le ditte individuali".
    Io, avendo aperto P.IVA nel 2007 come "Ditta individuale-Altre attivita connesse all'informatica" non mettevo la ritenuta d'acconto in fattura.
    Dunque, se passo al nuovo regime dei minimi non devo inserire la RA ??
    Se la tua attività è di impresa e non di lavoro autonomo non si deve effettuare la ritenuta di acconto.
    Questa è prevista per l'esercizio di arti e/o professioni e per alcune altre attività di impresa.
    Ciao.


  • User Newbie

    ricapitolando:

    a) meglio dedurre i costi per intero che scaricare l'iva; esempio: in regime normale compro un oggetto da 100 euro su cui pago 20 euro di iva, poi quei 20 euro li recupero alla prima fattura che emetto sottraendoli all'iva da versare.
    in sostanza, ho speso 100 euro.
    in regime dei minimi, compro un oggetto da 100 euro su cui pago 20 euro di iva, ma deduco l'intero costo dell'oggetto dal reddito. se non l'avessi dedotto, avrei dovuto pagare il 20% di imposta sostitutiva su quella cifra non dedotta, ovvero 24 euro.
    in sostanza, ho speso 96 euro.

    b) il credito irpef lo si accumula soprattutto se si fattura a titolari di partita iva. fatturando a privati, la ritenuta d'acconto non si applica, per cui solo sul reddito imponibile occorre pagare l'imposta sostitutiva che e' quella effettiva; quindi il credito irpef puo' essere bilanciato totalmente se si fattura solo a privati e non si hanno spese deducibili.
    in questo modo non occorrera' chiedere rimborsi irpef.

    c) per avere in tasca 1000 euro al mese, al netto di cassa di previdenza (per gli architetti come me (2% su cui spetta rivalsa sul cliente + 10% soggettivi) e tasse (20%), in regime dei minimi dovro' fatturare:

    compenso: 1389 euro +
    2% inarcassa: 55 euro=
    1444 euro-
    rit. acconto: 278 euro=
    da pagare: 1166 euro

    in modo tale che, detratto il 10% dal compenso (altra aliquota inarcassa) ottenga il reddito imponibile, pari a 1250 euro, su cui applicare l'imposta sostitutiva del 20% ovvero 250 euro, e giungere quindi ai fatidici mille euro.

    rimane pero' il fatto che, fatturando ad un professionista, l'imposta l'ho gia' pagata con la ritenuta d'acconto, e anche piu' del dovuto, per la precisione 28 euro in piu'. alla fine dell'anno sono 336 euro a credito che posso recuperare chiedendo il rimborso. non mi e' chiaro ancora se posso utilizzare il credito anche per i versamenti inarcassa o no, qualcuno sa dirmelo?

    mi sapete confermare o smentire questi ragionamenti? a breve dovro' aprire partita iva in sostituzione del mio scarso (e scaduto) contratto a progetto. finora guadagnavo 750 euro puliti al mese, vorrei averne almeno mille e voglio essere sicuro sulla cifra da proporre come fattura mensile. ovvio che, se il conteggio a 1444 - RA e' giusto io partiro' chiedendone almeno 1500, tanto poi gia' me lo vedo che con la contrattazione si scendera' alquanto.
    fortunatamente ho ancora qualcosa su cui giocare: un minimo di spese (poca roba a dire il vero) e l'agevolazione inarcassa per i nuovi iscritti sotto i 35 anni, per cui quel 10% si dimezza (pur facendomi in questo modo alzare l'imponibile...)
    senza contare poi il fatto di non esser vincolato da contratto e quello di potermi permettere, se capitasse, qualche lavoretto "in proprio".


  • Consiglio Direttivo

    @alemelo said:

    ricapitolando:

    a) meglio dedurre i costi per intero che scaricare l'iva; esempio: in regime normale compro un oggetto da 100 euro su cui pago 20 euro di iva, poi quei 20 euro li recupero alla prima fattura che emetto sottraendoli all'iva da versare.
    in sostanza, ho speso 100 euro.
    in regime dei minimi, compro un oggetto da 100 euro su cui pago 20 euro di iva, ma deduco l'intero costo dell'oggetto dal reddito. se non l'avessi dedotto, avrei dovuto pagare il 20% di imposta sostitutiva su quella cifra non dedotta, ovvero 24 euro.
    in sostanza, ho speso 96 euro.

    Ciao alemelo e Benvenuto nel Forum GT
    non è proprio esatto...
    se in regime normale compri un oggetto da 100 euro su cui paghi 20 euro di iva, l'iva te la scarichi per intero; i rimanenti 100 euro te li deduci dal reddito e, supponendo che rientri nel primo scaglione, ti incidono per il 23%, quindi quell'oggetto in realtà ti è costato 77 euro 😉

    Infatti, in presenza di molte spese da scaricare, il regime dei contribuenti minimi non è proprio conveniente!

    @alemelo said:

    b) il credito irpef lo si accumula soprattutto se si fattura a titolari di partita iva. fatturando a privati, la ritenuta d'acconto non si applica, per cui solo sul reddito imponibile occorre pagare l'imposta sostitutiva che e' quella effettiva; quindi il credito irpef puo' essere bilanciato totalmente se si fattura solo a privati e non si hanno spese deducibili.
    in questo modo non occorrera' chiedere rimborsi irpef.

    diciamo di si; il problema sta infatti a chi fattura solo a possessori di partita iva!

    @alemelo said:

    compenso: 1389 euro +
    2% inarcassa: 55 euro=
    1444 euro-
    rit. acconto: 278 euro=
    da pagare: 1166 euro
    ....
    rimane pero' il fatto che, fatturando ad un professionista, l'imposta l'ho gia' pagata con la ritenuta d'acconto, e anche piu' del dovuto, per la precisione 28 euro in piu'. alla fine dell'anno sono 336 euro a credito che posso recuperare chiedendo il rimborso. non mi e' chiaro ancora se posso utilizzare il credito anche per i versamenti inarcassa o no, qualcuno sa dirmelo?

    sulla nota di fattura hai calcolato l'inarcassa come il 4%.... 🙂
    (si vocifera in giro che probabilmente il contributo soggettivo passerà dal 10% al 15%, e l'integrativo dal 2% al 4% - naturalmente non è nulla di ufficiale e la certezza si potrà avere solo quando uscirà sul sito di inarcassa :gtsad:)

    ricorda inoltre che se fatturi ad un iscritto inarcassa il contributo integrativo non devi inserirlo, e quindi diventa una spesa a tuo carico!

    Per quanto riguarda l'utilizzo del credito per i versamenti inarcassa temo che ad oggi non si possa fare!

    ciao :ciauz:


  • User Newbie

    ooops!

    non credevo che, oltre a scaricare l'iva si deducesse anche la rimanenza...

    per il 4% si',ho commesso un semplice errore aritmetico. a forza di leggere dell'inps m'e' rimasto in testa...!

    quello che mi chiedevo, a questo punto, e':
    visto che io fatturero' solo a una persona, iscritto inarcassa e titolare di partita iva (un altro architetto, insomma) lui dei compensi pagati a me cosa deduce?
    insomma, se nel corso di un anno io gli fatturo per 20000 euro, lui deducetutti i 20000 come spese per l'attivita' o sono solo uscite?
    perche' su quei 20000 euro che io eventualmente gli vado a chiedere, devo tener di conto che lui, se li deduce, non ci paghera' le tasse (al 27 come minimo visto quanto fattura) ovvero 5400 euro...!

    e' che a volte, passando da un misero contratto a progetto, ci si fanno problemi perche' sembra di dover chiedere compensi, in confronto, esorbitanti.
    poi se uno va a vedere chiede anche poco...!

    grazie e ciao

    Ale-


  • User

    @fedclaud said:

    I professionisti, soprattutto quelli con propria cassa, se hanno anche costi, con la deducibilità dei contributi, andrebbero sempre a credito con scarsa possibilità di compensazione.

    I calcoli da te fatti non sono del tutto esatti.

    Se hai 20.000 di ricavi (su cui hai subito ritenute per 4.000), senza costi, e durante lo stesso hanno hai pagato, per esempio, 3.000 di contributi inps, avrai un'imposta sostitutiva del 20% su 17.000 pari a ?. 3.400. Da questa scomputando i 4000 di ritenute sarai a credito di ? 600.

    Se tutto ciò supponiamo sia avvenuto nel 2008 (e per semplicità supponiamo che non hai versato nessun acconto sui contributi inps) nel 2009 dovrai versare i contributi inps nella misura del 24,72% di ?. 20.000 (ossia il reddito prodotto nel 2008). Ecco che in questo caso il credito torna utile per compensare il versamento dei contributi.
    Ma per chi ha una propria cassa questo finora non è possibile.
    ..E' un'ingiustizia però.........! 😢

    fedclaud, non so se hai ancora pazienza ma non capisco (colpa mia tu sei bravissimo) :vai:

    ...io sto cercando di immaginare diciamo approssimativamente quanto mi resterebbe in tasca del fatturato annuo. Tu mi parli di inps al 24,72% sui 20.000 ipotizzati: ok arrotondiamo a 5000 euro questa cifra.

    Domanda: questi 5000 euro sono ulteriori detrazioni rispetto alla ritenuta del 20% o si andrà a vedere se sono a debito o a credito rispetto a quanto ho già versato in ritenuta?

    Intendo dire nella mia stupidità fiscale: ho fatturato 20000, di questi un 9000 circa (tra 20% e INPS) li consegno, oppure un 4-5000 circa saranno quelli da sottrarre (giusto a spanne, solo per avere un ordine di grandezza di quel che rimane!).

    Per quanto riguarda l'altro discorso, dovrebbe comunque trattarsi di attività non rientrante nella sfera di competenza della professione di lavoro autonomo che svolgi.

    intendi dire che se non riesco a differenziare i contratti a progetto pre-esistenti per tipologia di attività rispetto a quella da professionista, non posso nemmeno mantenerli in essere?! :crying:


  • User Newbie

    salve a tutti, ma secondo voi un medico che effettua ricevute esenti iva art. 10, può usufruire di questo regime???. Deve emettere una fattura indicando operazione effettuata ai sensi dell'art. 1 comma 100 Legge finanziaria 2008, visto che il titolo di esenzione non è + art. 10 ma un'altro???. Grazie per la risposta.


  • User

    Ciao ragazzi,
    come sempre vi seguo con interesse assoluto, considerando che questo nuovo regime lascia ancora molte perplessità...

    Una curiosità: ho letto che alcuni di voi indicano l'apposizione del bollo sulle fatture superiori a 77,47 Euro.
    Il mio commercialista dice che non serve.

    In effetti, l'operazione non è esente da IVA ma sono io a non applicare l'iva perché sono in regime speciale
    Tanto che nessuno di quelli che aderisce agli altri regimi agevolati (tipo quello del 10%) l'ha mai messo sto bollo.

    Che ne dite?


  • User Newbie

    Il bollo viene emesso in quanto la prestazione è esente Iva, come per le ricevute e per le quitanze del dottore. Il regime sostitutivo 10% applica l'iva invece. Sono d'accordo sul mettere il bollo in quanto la Legge prescrive che per le quitanze e le fatture dove non viene indicata l'iva si applica la marca da bollo per importi superiori ad euro 77,47.


  • User

    @druir said:

    Ciao ragazzi,
    come sempre vi seguo con interesse assoluto, considerando che questo nuovo regime lascia ancora molte perplessità...

    Una curiosità: ho letto che alcuni di voi indicano l'apposizione del bollo sulle fatture superiori a 77,47 Euro.
    Il mio commercialista dice che non serve.

    In effetti, l'operazione non è esente da IVA ma sono io a non applicare l'iva perché sono in regime speciale
    Tanto che nessuno di quelli che aderisce agli altri regimi agevolati (tipo quello del 10%) l'ha mai messo sto bollo.

    Che ne dite?
    La marca ci va. Infatti, gli unici casi in cui non va apposta la marca da bollo sono le fatture di esportazione e quelle relative a cessioni intracomunitarie.
    Per tutte le altre operazioni, sia esenti, sia esclue che non imponibili, deve essere apposta la marca (naturalmente sopra i 77,47 euro).
    A questo aggiungo una uguale risposta ricevuta ad un convegno.
    Infine ricordo che il regime che tu chiami del "10%" (che immagino sia quello previsto dall'art. 13 L.388/2000) ha l'IVA, quindi la questione del bollo non si pone. Non ci va! :wink3:


  • User Attivo

    @bruco_mela said:

    fedclaud, non so se hai ancora pazienza ma non capisco (colpa mia tu sei bravissimo) :vai:

    ...io sto cercando di immaginare diciamo approssimativamente quanto mi resterebbe in tasca del fatturato annuo. Tu mi parli di inps al 24,72% sui 20.000 ipotizzati: ok arrotondiamo a 5000 euro questa cifra.

    Domanda: questi 5000 euro sono ulteriori detrazioni rispetto alla ritenuta del 20% o si andrà a vedere se sono a debito o a credito rispetto a quanto ho già versato in ritenuta?

    Intendo dire nella mia stupidità fiscale: ho fatturato 20000, di questi un 9000 circa (tra 20% e INPS) li consegno, oppure un 4-5000 circa saranno quelli da sottrarre (giusto a spanne, solo per avere un ordine di grandezza di quel che rimane!).
    Risposta:
    Supponiamo, per comodità, che nell'anno 2008 tu abbia versato contributi previdenziali per ?. 5000.
    Hai un reddito da regime dei minimi di ?. 20.000 su cui sono state trattenute ritenute a titolo di acconto per ?. 4.000.
    Di imposta sostitutiva dovresti pagare il 20% x (20.000 - 5.000) = ?. 3.000.
    Poichè hai già subito ?. 4.000 di ritenute non dovrai versare niente, anzi avrai un credito verso l'erario di ?. 1.000 (da sfruttare in compensazione).
    Quindi, in tasca ti dovrebbe rimanere:
    netto percepito (20.000-ritenute 4.000) = 16.000 meno
    contributi versati ?. 5.000 meno
    tasse dovute ?. 3.000 più
    tasse già versate con la ritenuta ?. 4.000
    totale in tasca = 12.000 (di cui 1.000 come credito di imposta).

    intendi dire che se non riesco a differenziare i contratti a progetto pre-esistenti per tipologia di attività rispetto a quella da professionista, non posso nemmeno mantenerli in essere?! :crying:
    Risposta:
    I contratti a progetto li potrai comunque mantenere in essere, ma si modificherà il tipo di rapporto, nel senso che non potrebbero più configurarsi come rapporto assimilato a quello di lavoro dipendente bensì come rapporto di prestazione professionale (il committente non ti dovrebbe fare più il cedolino, ma saresti tu a fargli la fattura).

    Risposte all'interno.
    Ciao


  • User

    grazie fedclaud, finalmente chiara anche la parte fiscale!

    per la parte dei contratti a progetto invece...beh, immagino che dovrò ridiscutere le cifre...o sostanzialmente se prendessi il lordo che attualmente paga l'azienda potrei limitarmi a fatturare quella cifra?

    grazie ancora


  • User

    Un saluto a tutta la comunità, visto il luogo dove posto, potete comprendere che ho dei dubbi sul nuovo regime fiscale, molti sono stati risolti leggendo i vostri interventi, ma ci sono altri che devo ancora chiarire. A tutto ciò premetto che sono un lavoratore dipendente e che sto valutando l'ipotesi di avviare un'attività (non in conflitto con la posizione occupata in azienda) come libero professionista nel campo della consulenza informatica e dello sviluppo sia web, che windows-based. Di seguito elenco i miei dubbi:

    1- Esiste una tabella o in generale della documentazione, da cui poter apprendere le percentuali di deducibilità?

    2- Quando presenterò la dichiarazione dei redditi, dovrò compilare due dichiarazioni, ossia 730 per lavoro dipendente e Unico per lavoro Autonomo?

    3- E' possibile svolgere l'attività da libero professionista in casa? Se sì, occorre qualche dichiarazione particolare?

    Nella speranza di chiarire questi concetti,vi ringrazio anticipatamente.


  • User

    @piolo229 said:

    Il bollo viene emesso in quanto la prestazione è esente Iva, come per le ricevute e per le quitanze del dottore. Il regime sostitutivo 10% applica l'iva invece. Sono d'accordo sul mettere il bollo in quanto la Legge prescrive che per le quitanze e le fatture dove non viene indicata l'iva si applica la marca da bollo per importi superiori ad euro 77,47.

    AH! Vabbè, andiamo bene.... bei consigli mi dà il mio consulente.. ma sto bollo lo devo mettere sulla fattura che dò al cliente o su quella che tengo io?


  • User

    a me hanno detto che non è necessario applicare sto bollo...


  • User Attivo

    @druir said:

    AH! Vabbè, andiamo bene.... bei consigli mi dà il mio consulente.. ma sto bollo lo devo mettere sulla fattura che dò al cliente o su quella che tengo io?
    Non è detto che il tuo consulente abbia torto!
    "contribuenti minimi" essendo un regime speciale potrebbe anche non essere
    soggetto a bollo in fatturazione esente da iva (DPR 642/72)
    L'Agenzia dovrà chiarire e dare una risposta definitiva. Per ora ...nessuna certezza.


  • User Newbie

    Buona sera a tutti, avrei bisogno di un chiarimento.
    Per rientrare in tale regime è necessario, anche, che nel triennio precedente non siano stati effettuati acquisti di beni strumentali per un ammontare superiore a E. 15000. Tale ammontare si considera compreso di IVA o al netto di IVA?
    Grazie per l'attenzione.


  • User Attivo

    @Marydicesare said:

    Buona sera a tutti, avrei bisogno di un chiarimento.
    Per rientrare in tale regime è necessario, anche, che nel triennio precedente non siano stati effettuati acquisti di beni strumentali per un ammontare superiore a E. 15000. Tale ammontare si considera compreso di IVA o al netto di IVA?
    Grazie per l'attenzione.
    La circ.73/E a pag.6 riporta :.....Il valore dei beni strumentali cui far riferimento è costituito dall'ammontare dei corrispettivi relativi alle operazioni di acquisto......
    Parlando quindi di "corrispettivi" l'ammontare si considera comprensivo d'IVA.:vai:


  • User Newbie

    Quindi io che ho iniziato un'attività come lavoratore autonomo a maggio 2007 e ho dovuto sostenere spese relative ad un minimo di arredamento, impianti e attrezzature pari a 15300 non rietro, pur avendo tutti gli altri requisiti, nel regime dei minimi?:x
    Grazie.


  • User Attivo

    Ovviamente sei fuori di 300?!
    Ma sono "solo" beni strumentali ?.......:wink3: