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    L'ottimizzazione per i motori di ricerca passa per l'Accessibilità

    Sarebbe più una riflessione mia personale che un'affermazione o domanda 🙂

    Leggevo il post di Hogudo: Interazioni tra siti accessibili e motori di ricerca

    E' incredibile come una cultura per l'accessibilità e usabilità porti ad ottenere, con poche conoscenze di SEO (a volte nessuna), un'ottima ottimizzazione per i motori di ricerca.

    A volte, quando vedo un utente nuovo nel forum seo che vuole consigli per avvicinarsi a questo mondo, mi chiedo: ma non sarebbe meglio, prima di fargli leggere una buona guida seo, farlo avvicinare all'accessibilità?

    Che forse nel percorso formativo personale sia meglio studiare prima l'accessibilità?

    A guardare cosa ha fatto Silvia (http://comune.piegaro.pg.it/) sembra proprio di si 😄

    Il Caso Studio di Silvia Bocci è davvero molto interessante. Hogudo dice così:

    Una bellissima soddisfazione a coronamento del lavoro che (mi scusino i lettori per l'auto citazione) sia io, che IWA, che il ForumGT ed alcune istituzioni lungimiranti stiamo facendo, è venuto dalla webmaster del Comune di Piegaro, Slvia Bocci, che sta cercando e riuscendo di applicare ove possibile diversi concetti sopra esposti.

    Questo primo link, http://comune.piegaro.pg.it/ , spero possa diventare, insieme ad altri in futuro, attività di studio e di confronto sui temi e gli scopi della nostra sezione.

    Voi che ne pensate?

    Che ne dite se cambiassimo gli standard di un SEO facendo includere nel suo percorso formativo l'accessibilità come punto di partenza?

    Secondo me, un utente che studia prima come fare un sito accessibile, è più portato a studiare e vedere l'ottimizzazione nei motori di ricerca in un modo migliore e quindi, quando si ritroverà a leggere una guida SEO, riuscirà a percepire meglio alcuni concetti.

    Mi piacerebbe sentire il parere di tutti 🙂

    :ciauz:


  • User

    sottoscrivo al 100% e magari anche qualcosina di piu'.

    Collaborando con gdesign negli ultimi anni ho notato come i siti accessibili si posizionino molto bene.

    I motivi sono legati alla struttura semantica dell'HTML, che i siti accessibili rispettano, alla scrittura dei contenuti, al posizionamento dei menu e non ultimo dal fatto che non utilizzano js e flash per la navigazione.

    accessibile e' bello 🙂


  • Super User

    @Giorgiotave said:

    Che ne dite se cambiassimo gli standard di un SEO facendo includere nel suo percorso formativo l'accessibilità come punto di partenza? Dico che la conoscenza delle linee-guida sull'accessibilità è una competenza avanzata che ha come prerequisito la buona/ottima conoscenza di (X)HTML e CSS. Requisiti che --spiace constatare-- non tutti i (sedicenti) SEO oggi possiedono: infatti è più molto facile trovare un SEO che mastichi bene ASP o PHP che non CSS, probabilmente perché la figura del SEO come oggi la si conosce, intende e ricerca è una figura più vicina a quella del web developer che non a quella del web designer (il che è in un certo senso paradossale, a pensarci bene, visto che i motori di ricerca fanno le loro valutazioni basandosi quasi esclusivamente sul codice HTML). Partirei perciò dai rudimenti, per un ipotetico "percorso formativo" per SEO.

    A mo' di side note, aggiungo una personalissima considerazione sui siti "accessibili" ai sensi di legge: spesso (non sempre, ma spesso), sono bruttini.

    IMHO.


  • User

    Giorgio per piacere SMETTIAMOLA con questa diamine di [url=http://www.webaccessibile.org/]Accessibilità!

    Vi immaginate cosa succederebbe se la maggioranza delle web agency e dei webmaster facessero siti web DAVVERO accessibili? ...ve lo dico io... la figura del SEO perderebbe un buon 70% del suo lavoro, soprattutto per ciò che concerne l' ottimizzazione del codice 🙂 🙂 🙂

    A parte gli scherzi tornando seri, sono perfettamente daccordo con te, vedo lo studio iniziale dell' Accessibilità un ottimo punto di partenza per chi vuole avvicinarsi al mondo del web al giorno d' oggi e un ottimo punto di arrivo per chi oramai è abituato da anni a lavorare alla "vecchia maniera".

    Tra gli innumerevoli vantaggi di un sito accessibile, proprio oggi valutavo con un amico anche quelli economici. Forse vado un pò OT in questa sezione, ma parlando di siti che fanno grandi numeri (quelli dove la banda inizia ad essere considerevole, per capirci) ragionammo anche sul fatto che il codice da scaricare per ogni pagina diventano pochi byte se scritti in xhtml, e che il css (anche se bello corposo) sta assieme alle immagini nella cache del browser.

    Cordialmente
    Alessio


  • User Attivo

    Mi viene in mente una cosa ..

    Non potrebbe essere che i mortori di ricerca usino l'accessibilità come disciminante per selezionare i siti ?

    Mi spiego , è possibile che i motori facciano questo ragionamento:

    <<Se chi realizza il sito si è preso la briga di renderlo accessibile vuol dire che ha intenzione di curarne i contenuti ,che da molta importanza a questi visto che vuole siano accessibili per tutti e che mira a realizzare un sito certamente usabile ... >>

    Sostanzialmente mi chiedo se i motori utilizzino indirettamente l'accessibilità per valutare le buone intenzioni di chi realizza i siti ...

    Ovviamente sarebbe un principio temporaneo che andrebbe affinato in previsione di futuri sovrasfruttamenti della cosa ...

    La mia è solo una domanda (magari ho detto una vaccata)

    che ne pensate ?


  • Super User

    @robyweb said:

    i mortori di ricerca
    Splendido lapsus. 😄 😄 😄


  • User

    @marcuzzer said:

    Collaborando con gdesign negli ultimi anni ho notato come i siti accessibili si posizionino molto bene.

    I motivi sono legati alla struttura semantica dell'HTML, che i siti accessibili rispettano, alla scrittura dei contenuti, al posizionamento dei menu e non ultimo dal fatto che non utilizzano js e flash per la navigazione.

    Concordo pienamente con marcuzzer... Queste caratteristiche di un sito accessibile favoriscono sicuramente un buon posizionamento.

    Non va però dimenticato che accessibilità di un sito web è molto di più. Solo per citare alcune cose:
    possibilità di variare le dimensioni del testo;
    un buon contrasto tra il colore del testo e quello di sfondo;
    possibilità di navigare (in maniera efficiente) tramite tastiera;
    una buona lettura da parte degli screen reader (avete mai sentito uno screen reader leggere il titolo di una pagina "

    "come: "due punti, due punti, due punti, mio sito, due punti, due punti, due punti"

    Credo proprio che questi esempi riportati (essenziali per rendere un sito "veramente" accessibile) non influiscano in alcun modo ad un miglior posizionamento.

    Rispondendo a Giorgio:
    @giorgiotave said:

    Che ne dite se cambiassimo gli standard di un SEO facendo includere nel suo percorso formativo l'accessibilità come punto di partenza?

    Secondo me, un utente che studia prima come fare un sito accessibile, è più portato a studiare e vedere l'ottimizzazione nei motori di ricerca in un modo migliore e quindi, quando si ritroverà a leggere una guida SEO, riuscirà a percepire meglio alcuni concetti.

    Concordo pienamente con te anche se penso che i discorsi potrebbero essere portati avanti insieme.
    Nel percorso formativo di un SEO direi che una panoramica iniziale sull'accessibilità sia utile, ma senza insistere troppo su quei punti che non comporterebbero reali benefici in termini di SEO
    Diciamo che per un SEO non è necessario creare un sito "completamente" accessibile...

    PS: con questo non voglio certamente dire che un sito non debba essere "completamente" accessibile... Anzi


  • Super User

    Al di là del fatto che è bravo, bello, buono e mi cita pure, ho un grande feeling con Giorgio (e tutto il forum) perchè ha una qualità che poche persone, non solo pochissimi operatori del web, hanno: la voglia di non smettere mai, e dico mai, di imparare, sperimentare e mettersi in discussione.

    Dopo aver scritto venti righe di commento a questa discussione, mi sono accorto che il suo ideale di formazione e cultura come grimaldello per intravedere il futuro aveva già sintetizzato una gran parte del mio pensiero. Allora sono ripartito dalla sua riflessione.

    La cultura dell'accessibilità per diffondere i contenuti verso il più ampio pubblico possibile.
    La cultura dell'ottimizzazione per i motori di ricerca per far trovare i propri contenuti dal più ampio pubblico possibile.

    Al centro sempre ed unicamente l'utente.

    Ho parlato di futuro perchè dopo gli anni in cui si voleva che l'uomo emulasse le macchine, con trucchi, tecniche fredde e ripetitive, ora appare chiaro che la prossima frontiera sarà l'opposto, ovvero le macchine che dovranno affannarsi per emulare l'uomo.

    Ora i più attenti, gli operatori più professionali, vedono la grande importanza ed opportunità del web semantico, cercano di carpire i segreti delle prossime linee guida del w3c (xhtml2, css3, wcag2), valutano attentamente l'esperienza dell'utente poichè sanno che quella è la direzione di un mercato che sarà sempre più selettivo ed esigente.

    Questa centralità del pensiero umano sulla macchina mi ha fatto venire in mente un'altra frase: gli uomini fanno le cose meglio delle macchine.
    Humans do it better. Vi fa venire in mente qualcosa?
    A me fa credere che lì sia la motivazione per la quale i motori di ricerca tengano tanto in considerazione directory gestite da uomini.

    Nella mia idea di web il cerchio inizia a chiudersi.
    Ci vorrà ancora un po' di tempo, ma quella è, a parer mio e per fortuna anche di molti altri, la via.

    Finita questa lunga riflessione, rispondo nel concreto alle proposte fatte.

    Sì all'insegnamento della costruzione e dell'ottimizzazione di pagine web tramite gli strumenti e le linee guida w3c, non come imposizione delle singole regole di markup, ma come percorso ragionato.

    Sì all'insegnamento delle tecniche di posizionamento per chi deve realizzare siti accessibili, non come colpo di mano e speculazione verso i motori di ricerca, ma come grande palco per i contenuti.

    La meta è visibile ma ancora lontana. Il percorso calpestabile ma tortuoso.
    Propongo a chi voglia cimentarsi nell'impresa di confrontarsi e discuterne nelle relative sezioni, che sono molte più di quante si possa credere, e soprattutto di sperimentare e valutare costantemente.

    Direi che finalmente i tempi sono maturi per discuterne anche con piccoli test ed esempi pratici. 😉


  • User Attivo

    anche io credo molto nell'accessibilità, più che altro nel web semantico. il massimo sarebbe avere un documento xml che fosse la rappresentazione del documento e fornire dei file xslt (per effettuare delle trasformazioni grafiche). si avrebbe la completa separazione del contenuto dalla grafica e si avrebbe un web flessibile.