• User

    @kal, Bard 😄 ha risposto così:

    L'espressione "shaking the cushions" nel contesto del testo aziendale fornito significa trovare nuove e innovative modalità di generazione di entrate. Questo potrebbe comportare il lancio di nuovi prodotti o servizi, l'espansione in nuovi mercati o la ricerca di nuove modalità di commercializzazione di prodotti e servizi esistenti.

    Nel contesto specifico del testo, l'autore sta dicendo che sta cercando modi per generare più entrate nel breve termine, poiché i suoi piani di lancio attuali non saranno sufficienti per raggiungere i suoi obiettivi. Sta lavorando con il team di ricerca per accelerare il lancio di un nuovo layout mobile, che ritiene sarà molto positivo per le entrate. Tuttavia, ha anche bisogno di trovare altri modi per generare entrate, in quanto non può fare affidamento solo sul nuovo layout mobile.

    Ecco alcuni esempi di come le aziende possono "shaking the cushions":

    • Lanciare un nuovo prodotto o servizio
    • Espandersi in un nuovo mercato
    • Trovare nuove modalità di commercializzazione di prodotti e servizi esistenti
    • Collaborare con altre aziende
    • Offrire sconti o promozioni
    • Organizzare concorsi o giveaway
    • Migliorare il servizio clienti
    • Aumentare la consapevolezza del marchio

    Attraverso il "shaking the cushions" e la ricerca di nuove modalità di generazione di entrate, le aziende possono aumentare i propri profitti e far crescere il proprio business.

    La traduzione letterale dell'espressione "shaking the cushions" è "scuotere i cuscini". In questo contesto, l'espressione si riferisce all'idea di cercare in ogni angolo nuove opportunità di generare entrate. È un'espressione idiomatica che viene spesso utilizzata nel mondo degli affari.


  • User Attivo

    E chi se non Bard poteva avere una conoscenza più approfondita di questi "cuscini"


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    E chi se non Bard poteva avere una conoscenza più approfondita di questi "cuscini"

    HAHAHAHAHAHA IN EFFETTI


  • User

    @andreabo ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Secondo me caro @giorgiotave se tu facessi uscire un altro libro sulla tua esperienza con Google nel bene, ma soprattutto nel male, secondo me avrebbe molto più successo, perché sarebbe utile per fare crescere le persone e non solo dei tecnici senza etica e senza visione, che non servono a nulla per un internet migliore.

    Concordo pienamente sul tema dell'etica.
    Internet fa schifo anche per colpa nostra, penso ad esempio ai milioni di blog pieni di fuffa e che dicono le stesse cose trite e ritrite solo nel nome della SEO. Sia chiaro, mi ci metto anche io in mezzo a questo schifo.

    Da buon vecchio ex-DBA mi sono sempre chiesto come facesse Google a tenere in ordine il proprio indice, che deve contenere miliardi e miliardi di righe, e quando ogni tanto capita che ci sono grossi problemi di indicizzazione mi rispondo semplicemente che "non ce la fa".
    Poi, quando nel 2020 uscì il twit di Gary Illyes (https://twitter.com/methode/status/1261259179983081473) mi sono tolto tutti i dubbi: Non solo non ce la fa, ma non si pone nessuno scrupolo a togliere pagine dall'indice in nome della tanto declamata "qualità del contenuto". Ma quanti contenuti che fanno schifo ci sono online? Magari, però, sono di aziende che fanno ADS...quindi...

    Forse oggi bisognerebbe iniziare a domandarsi "è possibile un mondo senza Google?"
    Esistono alternative?


    kal 1 Risposta
  • User Attivo

    Ciao Giorgio (o chi per te). Desidero eliminare questo post. Grazie 1000.

    Dani.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @daniwebmaster ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Spero che ora vi siate svegliati ed abbiate capito con chi abbiamo a che fare, e che le cose tra l'altro, rientrano anche in un'ottica di controllo delle masse

    Ma valà. È solo danaro.

    E violazione di ogni etica e abuso di posizione dominante in barba ad utenti ed inserzionisti... in nome del danaro.

    Non servono complotti.

    Servono tribunali che processano, smantellano, multano.


    daniwebmaster 1 Risposta
  • Contributor

    @matteodv74 ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Da buon vecchio ex-DBA mi sono sempre chiesto come facesse Google a tenere in ordine il proprio indice, che deve contenere miliardi e miliardi di righe, e quando ogni tanto capita che ci sono grossi problemi di indicizzazione mi rispondo semplicemente che "non ce la fa".

    Semplicemente, hanno applicato il machine learning ovunque. Classificatori ML come se piovesse, per efficientare ogni processo ed ottenere l'80% del risultato con il 20% delle risorse.

    Sono passati da processi muscolari e deterministici a processi probabilistici in tutta la pipeline.

    Il risultato è che a random si perdono pezzi e nessuno sa perché.


  • User Attivo

    Ciao Giorgio (o chi per te). Desidero eliminare questo post. Grazie 1000.

    Dani.


  • User

    Comunque ad interagire siamo sempre una decina di persone, nonstante sia una delle discussioni più seguite.
    Questo la dice tutta, sul fatto che i tecnici sono solo interessati a coltivare il loro orto piùttosto che ad avviare un processo di cambiamento, come se lavorare senza etica e senza visione del processo di liberazione dai grandi monopoli non sia qualcosa che avvantaggia tutti.

    E nessuno dei tecnici più esperti che ammette di avere sbagliato e magari con le sue competenze apre una discuussione pratica sulle aalternative possibili.

    Del resto per lo stesso creatore di questa discussione non ce ne sarebbero e quindi abbiamo detto tutto.

    @kal domanda provocatoria: questa discussione serve per pararsi il .... o per cercare soluzioni alternative?

    Perché anche se in Europa se ne parla poco prima o poi il casino sarebbe scoppiato anche qui.


    kal 1 Risposta
  • User

    Tra l'altro, se andiamo oggi a rileggere il manifesto pubblicato da Google stesso con "le 10 verità di Google",
    ci si sente ancor più presi per il culo:

    1. L'utente prima di tutto: il resto viene dopo
    2. È meglio fare una cosa sola, ma farla in modo impeccabile.
    3. Veloce è meglio di lento.
    4. La democrazia sul Web funziona.
    5. Le informazioni devono essere accessibili ovunque.
    6. È possibile guadagnare senza fare del male a nessuno.
    7. Ci sono sempre più informazioni di quante si possano immaginare.
    8. La necessità di informazioni oltrepassa ogni confine.
    9. Si può essere seri anche senza giacca e cravatta.
    10. Eccellere non basta.

    Forse è proprio sull'ultimo punto che ha basato tutte le sue attività recenti: Eccellere non basta...bisogna guadagare...di più.

    Trovate qui la pagina ufficiale del manifesto: https://about.google/philosophy/?hl=it


    daniwebmaster 1 Risposta
  • User Attivo

    @matteodv74 ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Tra l'altro, se andiamo oggi a rileggere il manifesto pubblicato da Google stesso con "le 10 verità di Google",
    ci si sente ancor più presi per il culo:

    1. L'utente prima di tutto: il resto viene dopo
    2. È meglio fare una cosa sola, ma farla in modo impeccabile.
    3. Veloce è meglio di lento.
    4. La democrazia sul Web funziona.
    5. Le informazioni devono essere accessibili ovunque.
    6. È possibile guadagnare senza fare del male a nessuno.
    7. Ci sono sempre più informazioni di quante si possano immaginare.
    8. La necessità di informazioni oltrepassa ogni confine.
    9. Si può essere seri anche senza giacca e cravatta.
    10. Eccellere non basta.

    Forse è proprio sull'ultimo punto che ha basato tutte le sue attività recenti: Eccellere non basta...bisogna guadagare...di più.

    Trovate qui la pagina ufficiale del manifesto: https://about.google/philosophy/?hl=it

    Fanno come i preti no? Fate quello che dico, non fate quello che faccio 🙂


  • Contributor

    @andreabo ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    questa discussione serve per pararsi il .... o per cercare soluzioni alternative?
    Perché anche se in Europa se ne parla poco prima o poi il casino sarebbe scoppiato anche qui.

    Questa discussione serve un po' come tutte le mie discussioni:

    1. per documentare inserendo link e collaborando con la community (ad esempio sulla traduzione della lettera)
    2. per aggiornare quando ci sono nuovi elementi in modo collaborativo (chi ha news, aggiorna)
    3. per fare delle riflessioni più ampie
    4. per fare un po' quel cavolo che vi pare, anche per flammare se volete tanto al peggio passano i mod 😄

    A 1 Risposta
  • User

    @kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    @andreabo ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    questa discussione serve per pararsi il .... o per cercare soluzioni alternative?
    Perché anche se in Europa se ne parla poco prima o poi il casino sarebbe scoppiato anche qui.

    Questa discussione serve un po' come tutte le mie discussioni:

    1. per documentare inserendo link e collaborando con la community (ad esempio sulla traduzione della lettera)
    2. per aggiornare quando ci sono nuovi elementi in modo collaborativo (chi ha news, aggiorna)
    3. per fare delle riflessioni più ampie
    4. per fare un po' quel cavolo che vi pare, anche per flammare se volete tanto al peggio passano i mod 😄

    Quindi all'atto pratico non serve a nulla, perché tanto non c'è nulla da fare, ho capito bene @kal ?

    Perché la riflessione senza azione non serve ad un benemerito c*.

    @giorgiotave sei d'accordo su questo approccio?

    In questo caso capisco perchè un'internet migliore non ci sarà mai se non esiste nessuno che abbia gli attributi per fare qualcosa per cambiare.


  • Contributor

    Ma a che altro deve servire una discussione su un forum scusa?! 🤣

    Non si cambia il mondo e non si è mai cambiato con le discussioni sui forum.

    Discussione, collaborazione, condivisione, informazione. Questo è il ruolo e la funzione dei forum.


    A 1 Risposta
  • Super User

    @kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    discussione, collaborazione, condivisione, informazione.

    Ciao, rieccomi per aggiungere qualcosa alla discussione.
    Certo per essere un forum ci sono un bel po di botta e risposta stile social, ma per quanto mi riguarda provo a costruire un piccolo ragionamento.

    Sono una seo professionista da molti anni (+10) e nel tempo abbiamo assistito alla grande evoluzione di Google come azienda con i suoi servizi.
    Personalmente non sono mai stata una fan girl ma l'ho sempre considerato l'habitat e lo strumento di lavoro più diffuso e quindi inevitabilmente me lo sono dovuto far andare bene.

    Il motore di ricerca è un veicolo, tra chi ricerca appunto e chi risponde a quella ricerca. Google è il primo su internet, ma si cerca negli archivi dalla notte dei tempi e questo è ciò che mi interessa come ambito di studio.

    Per star bene con la mia attività di consulente SEO ho messo a fuoco questo punto di incontro tra domanda e offerta attraverso la comunicazione, e solo in seconda battuta mi sono interessata a come farla funzionare con e su Google.

    Tuttavia so bene che fare SEO è/può essere un'attività "manipolatoria", anche alla luce di quello che si capisce del funzionamento del motore di ricerca con il reverse engeneering.
    E lo diventa soprattutto quando in quel gioco di incontro tra chi cerca e chi offre ci sono di mezzo i soldi.
    Su una piattaforma tra l'altro che non è a scopo filantropico, ma anch'essa si muove nel mercato, oggi basato sul sistema capitalistico

    Quindi insomma, non credo che chi faccia questo mestiere venga dalla montagna del sapone rispetto a Google e come in tutte le altre cose della vita sta un po' ai limiti personali che ci si dà quanto si vuole fare schifo.

    Vale anche per Google e il suo codice etico o i suoi valori aziendali: è una promessa che si fa a se stessi e agli altri, è marketing, non c'è una legge che impone il rispetto di queste cose.

    Quindi lo stupore fa parte un po' del gioco di equilibri in questo sistema di ingiustizie e va bene se diventa il punto di partenza per creare clamore, dibattito, attenzione intorno a un fatto grave. Uno dei tanti eh.

    La gravità assoluta è la posizione dominante di Google nel mondo, c'è un processo in corso ma sono d'accordo che non basterà probabilmente perché le leggi attuali sono inadeguate: una posizione dominante mondiale non può più essere semplicemente regolamentata da un solo Stato.

    Siamo nell'era delle grandi piattaforme, aziende che gestiscono dati, comportamenti, stili di vita, che oggi progettano il nostro modo di lavorare o di nutrirci...sempre tutto per profitto. Insomma siamo davanti a una complessità tale del tardo-capitalismo che richiederebbe un sistema globale di tutela per l'umanità.

    C'è una frase di Giorgio nel suo ultimo libro che dice "Google tiene gli occhi puntati sul mondo, non sull'online" e con questa prospettiva bisognerebbe ragionare di aziende e di tecnologie che hanno impatto sulla vita delle persone e sulle società organizzate. Lo stesso si veda per la macro-categoria dell'intelligenza artificiale.

    Questo per dire che è giusto denunciare, indignarsi, parlarne, organizzarsi, portare più consapevolezza.
    Probabilmente le critiche che si fanno al lavoro di divulgazione tecnica su certe tematiche è l'incapacità di mettere sul piatto anche questioni più grandi o politiche se vogliamo.

    Sicuramente è vero che a un certo punto la scienza e la tecnica hanno preso una strada che si è separata dalla filosofia ed è veramente difficile rimettere insieme le cose. Soprattutto in un contesto dove le persone hanno imparato che perlopiù conta come fare soldi.
    Però non punterei tanto il dito sul singolo/a professionista perché è la somma di voci che dovrebbe fare il totale anche se siamo nell'era degli influencer, anzi forse a maggior ragione.


    giorgiotave 1 Risposta
  • User Attivo

    Ciao Giorgio (o chi per te). Desidero eliminare questo post. Grazie 1000.

    Dani.


  • User

    @kal seguendo il thread e il video di @giorgiotave ho deciso di parlarne anche io

    https://angolodiwindows.com/2023/10/google-dont-be-evil-cosa-sta-succedendo-con-la-seo-ed-il-processo-americano/

    è giusto che se ne parli anche in italia


  • User Attivo

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    "Ma no, non facciamolo passare per il fatto che vogliamo ancora più soldi a ogni costo o la gente poi non si fida più di noi".
    Oggi mi sono accorto che in serp hanno messo le recensioni di ebay. Stanno facendo di tutto da parte di Google per non portare visite ai siti web.

    vero, ma poi alla lunga (neanche troppo) i contenuti di qualità chi li scrive ? quando non li scriverà più nessuno l'utente non troverà quello che cerca e di conseguenza a quel punto tanto vale chiedere a chat gpt


  • User Attivo

    Oppure la gente chiederà direttamente all'intelligenza artificiale che sta testando Google e a me sembra che alla fine l'obbiettivo finale sarà proprio questo per loro. Incasinare tutta la serp in modo che la gente sia spaesata e clicchi un po' ovunque, soprattutto annunci a pagamento, e poi quando arriverà l'AI su Google in primo piano a dare le risposte direttamente all'utente sarà una cosa bellissima per lui "Finalmente trovo subito la risposta a quello che mi serve" penserà (ma che poi sia corretta o sbagliata non si sa). Ovviamente con la chatbot ogni risposta con keyword un minimo commerciale sarà strapiena di annunci a costo elevato con la scusa che il ctr sarà molto elevato.
    Per i nostri siti invece Google si inventerà la solita scusa poco elaborata, ma buttata li:

    • contenuti non unici che già si trovano in altri siti
    • contenuti unici ma non interessanti
    • contenuti troppo brevi
    • contenuti troppo lunghi
    • contenuti scritti senza esperienza
    • contenuti scritti da esperti ma che non soddisfano i requisiti di google
      Se noti le stanno girando tutte per farti credere che tu abbia un sito spazzatura, addirittura arrogandosi del fatto di dirti ciò che sai e non sai.
      Poi alla fine però ti vogliono far credere che una chatbot che copia e riscrive quello che alla fine hai scritto tu sul tuo sito (e che ti hanno rubato senza darti un centesimo nonostante il copyright) sia molto migliore e affidabile di ciò che scrivi te (l'EEAT con le chatbot stranamente sparisce).
      Vogliono far passare questa finta AI per la grande rivoluzione del 2023, mentre invece per i motori di ricerca è solo uno spinner con un linguaggio ottimizzato. Se la gente però smetterà di scrivere tutte queste chatbot moriranno molto presto, Google compreso.

    1 1 Risposta
  • User Attivo

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Oppure la gente chiederà direttamente all'intelligenza artificiale che sta testando Google e a me sembra che alla fine l'obbiettivo finale sarà proprio questo per loro. Incasinare tutta la serp in modo che la gente sia spaesata e clicchi un po' ovunque, soprattutto annunci a pagamento, e poi quando arriverà l'AI su Google in primo piano a dare le risposte direttamente all'utente sarà una cosa bellissima per lui "Finalmente trovo subito la risposta a quello che mi serve" penserà (ma che poi sia corretta o sbagliata non si sa). Ovviamente con la chatbot ogni risposta con keyword un minimo commerciale sarà strapiena di annunci a costo elevato con la scusa che il ctr sarà molto elevato.
    Per i nostri siti invece Google si inventerà la solita scusa poco elaborata, ma buttata li:

    • contenuti non unici che già si trovano in altri siti
    • contenuti unici ma non interessanti
    • contenuti troppo brevi
    • contenuti troppo lunghi
    • contenuti scritti senza esperienza
    • contenuti scritti da esperti ma che non soddisfano i requisiti di google
      Se noti le stanno girando tutte per farti credere che tu abbia un sito spazzatura, addirittura arrogandosi del fatto di dirti ciò che sai e non sai.
      Poi alla fine però ti vogliono far credere che una chatbot che copia e riscrive quello che alla fine hai scritto tu sul tuo sito (e che ti hanno rubato senza darti un centesimo nonostante il copyright) sia molto migliore e affidabile di ciò che scrivi te (l'EEAT con le chatbot stranamente sparisce).
      Vogliono far passare questa finta AI per la grande rivoluzione del 2023, mentre invece per i motori di ricerca è solo uno spinner con un linguaggio ottimizzato. Se la gente però smetterà di scrivere tutte queste chatbot moriranno molto presto, Google compreso.

    Infatti rendendo sconveniente scrivere contenuti le ia daranno solo risposte scadenti e senza approfondimenti.
    Ho sempre pensato che facessero un motore di ricerca dentro i social network dando la possibilità di catalogare le discussioni tipo forum spopolerebbero, almeno tra pagine e gruppi di appassionati troveresti contenuti di qualità rispetto a quello che si prospetta come nuova serp di Google