• User Attivo

    @deynon e chissà perché accetta i soldi Apple. Se non c'erano i soldi di Google c'erano i soldi di Bing, evidentemente Apple non ha nulla di buono da offrire come motore di ricerca e 10 miliardi fanno comodo.


    deynon 1 Risposta
  • User Attivo

    @cutoff no, non poteva pre dere bing perché MS sarebbe stata accusata di monopolio etc come in passato. E Comunque MS già regala soldi agli utenti.
    E comunque... aople con queimsoldi può anche sviluppare il proprio motore di ricerca, ma è Apple...


  • User Attivo

    @fabios783 come faremo noi più che altro con i nostri siti. Google una volta che avrà la sua AI pronta ci saluterà tutti quanti, dopo però che ha rubato le nostre fonti.


    deynon F 2 Risposte
  • User Attivo

    @cutoff tornerà l'era dei forum. E comunque è la conseguenza di aver gettsto alle ortichengli nft


    C 1 Risposta
  • User Newbie

    C'è una cosa che io personalmente non perdo mai di vista.
    Sono aziende private quotate in borsa, non sono volontari o organizzazioni come wikipedia.
    Quando sei quotato in borsa "Don't be evil" va considerato un motto come "Il mio detersivo lava più bianco".
    Se esce fuori che in un quadrimestre o un trimestre Google Ads ha fatturato meno del previsto per colpa di una cosa fatta da Google Chrome ci sono ripercussioni di mercato grandi, azioni che calano, reparti che chiudono, fino a coinvolgimenti che escono fuori dall'azienda e arrivano ad aziende collegate e di terze parti.
    Fa effetto leggere l'email ma, onestamente, il concetto è: "Ragazzi questa feature ci fa perdere soldi, potete rimuoverla?"
    Di per se non credo che nessuno si scandalizzi su questo. Ci scandalizziamo perché sotto sotto sappiamo che evidenzia il vero problema di oggi che ha Google:
    Ha saturato il suo habitat: search, android, chrome, ads, docs, drive, chromium ecc...ecc...
    Non è entrato in altri habitat: apps, socials, videogames, streaming ecc... ecc...
    Dato che i soldi non si creano dal nulla, ma si prendono agli altri, è nella situazione che l'unico a cui può togliere soldi è se stesso.
    Ed è quello che è accaduto.


    kal 1 Risposta
  • User Attivo

    @deynon a mio parere Google ora ha spinto in alto i forum solo per addestrare la sua AI, poi faranno la stessa fine degli altri siti. Adesso Reddit pare che paghi anche per scrivere nella sua piattaforma (altro sito che all'improvviso è diventato come Quora un preferito da Google, altro che "content is king", è pieno di spazzatura in quei siti e l'EEAT di cui tanto parla Google non esiste proprio ).


    deynon 1 Risposta
  • User Newbie

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    @fabios783 come faremo noi più che altro con i nostri siti. Google una volta che avrà la sua AI pronta ci saluterà tutti quanti, dopo però che ha rubato le nostre fonti.

    il punto è che le nostre fonti si rinnovano, alcune saranno coperte da copyright, non può vivere in eterno con dati che sono destinati all'obsolescenza, potrebbe trovare un modo di pagare chi contribuisce sul modello di AdSense ma questo non risolverebbe comunque un calo enorme del suo fatturato in quanto si va ad intaccare il funzionamento del suo generatore di entrate, ovvero Google Ads


  • User Attivo

    @cutoff reddit non sta al passo coi forum così come le stanze discord etc, i forum sono un dedalo, non c'è IA che ci possa stare dietro. E reddit.. e semplicemente una bacheca, può pagare quanto vuole, ma non è altro affidabile.
    Ogni strumento ha le sue peculiarità.

    E le AI sono stupide, per quanto le si istruisca, non sanno distinguere tra contesto, allegorie, allusioni , acronimi multipli etc

    Una IA può scrivere un libro, ma non capire uno slang .


  • User Attivo

    @fabios783 la pubblicità con SGE si vede direttamente nella risposta e secondo Microsoft se non ricordo male rende 8 volte di più la pubblicità nella risposta della AI, di conseguenza la pubblicità la potranno far pagare molto di più rispetto a ora. Se sbaglio qualcuno mi corregga

    @deynon lo so che i forum non sono sempre affidabili, magari io sto trollando ma la AI mica lo capisce. Penso che comunque da Google se le stiano studiando bene


    deynon 1 Risposta
  • User Attivo

    @cutoff beh, è loro compito studiare la cosa, sono anni che finanziano università di informatica, psicologia e scienze neuronali per questo.
    Rimane che affronto talmente tanti bot in quotidiano che si riconoscono con alcune domande ad hoc.
    E comunque una IA è ottima per le ottimizzazioni e calcoli, non per il linguaggio, soprattutto italiano


  • User

    @kal Di quale reputazione di Google stavi parlando?
    Davvero pensavi che Google rispettasse quello che diceva rinunciando al suo monopolio ed alla sua avidità?
    Benvenuto nel mondo reale!

    Secondo me questo post dovrebbe essere pinnato in cima a praticamente tutte le categorie del Forum, perché gli esperti SEO e i lavoratori del settore non mi sembrano molto svegli e reattivi in termini di etica e comprensione del mondo fuori dalla rete e dalle manie tecniche.
    Solo la consapevolezza che porta etica e rispetto possono portare ad un internet migliore. Il resto è guidato solo dal potere e dai soldi.
    E prima o poi, penso farà una brutta fine.
    Anche questo lo sostenevo anni fa e gli esperti mi ridevano in faccia.

    @giorgiotave Ti sembrerà polemico, ma in effetti è così 🙂
    Con tutto il rispetto per il tuo lavoro ed il coraggio con il quale hai diffuso la notizia, che apprezzo e condivido, quando parecchi mesi fa ti contestavo l'eccessivo entusiasmo sulle novità della galassia Google, mi rispondevi che comunque non c'erano alternative.

    Pensi che adesso sarebbe il caso di iniziare a cercarle seriamente?
    Anche perché in realtà qualcosa di buono c'è già ad esempio per sostituire GA 4.

    E forse anziché pubblicizzare i libri sulla SEO secondo Google liquido, sarebbe meglio cominciare seriamente a pensare come liberarsi di Google Piovra.
    Lo dico anche per te, perché secondo me non ci fai una gran bella figura a pubblicizzare un'azienda che commette crimini gravi.

    Ovviamente tu almeno hai avuto il coraggio di esporti perché tutti gli altri conferenzieri e maestri SEO che spiegavano come seguire pedissequamente tutte le direttive di Google a suon di lauti compensi, ovviamente qui non si sono ancora fatti vedere e sono stati tutti zitti.

    L'unica alternativa ai monopoli è la decentralizzazione con assoluta privacy dei dati.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @andreabo ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    @kal Di quale reputazione di Google stavi parlando?
    Davvero pensavi che Google rispettasse quello che diceva rinunciando al suo monopolio ed alla sua avidità?

    Google AVEVA una reputazione, che ti piaccia o no riconoscerlo. Le cose sono evidentemente cambiate nel tempo e la situazione si è avvelenata.

    Non siamo nati ieri.

    Questa storia è semplicemente l'ultimo chiodo sulla bara, anche se eviterei di saltare ai facili luoghi comuni.

    Anche perché non so te, ma chi lavora in questo settore ha il dovere professionale di decidere al meglio per l'incarico professionale che ci è stato affidato.

    Per chi fa SEO, di ottimizzare la visibilità organica sul motore di ricerca.
    Per chi fa Ads, di portare a profitto il budget pubblicitario affidato.
    Per chi fa entrambi (come me) di coordinare le attività e la strategia in modo da ottenere il massimo da entrambi i canali.

    E questo NONOSTANTE le evidenti ed ora certificate pratiche scorrette di Google.

    Quanto dici sulla decentralizzazione è pura utopia. Ne riparleremo quando ci saranno soluzioni adottabili.

    Il poco che c'è è speculazione (le blockchain... PFFT ma per favore) o comunque qualcosa destinato a rimanere di nicchia (Mastodon ci ha provato, non ce la sta facendo).

    Siamo schiavi della situazione creata dalle corporation?

    Sì.

    Anche perché siamo utenti finali... anche il singolo inserzionista, per quanto grosso, non conta nulla in tutto questo.

    Ma c'è un processo in corso e questo processo porterà sicuramente a dei movimenti tellurici importanti nel mercato.

    Lo sta già facendo anche solo in questa fase in cui escono le notizie.

    Vedremo come si evolve, secondo me molte altre cose usciranno.

    @andreabo ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Ovviamente tu almeno hai avuto il coraggio di esporti perché tutti gli altri conferenzieri e maestri SEO che spiegavano come seguire pedissequamente tutte le direttive di Google a suon di lauti compensi, ovviamente qui non si sono ancora fatti vedere e sono stati tutti zitti.

    Ehm, io mi rivedo nella descrizione... ma sono quello che letteralmente ha aperto la discussione 😄

    Meno schemi mentali e più cultura, dai.


    A valijolie 2 Risposte
  • User Newbie

    https://www.searchenginejournal.com/apples-talks-with-bing-duckduckgo-revealed-in-google-antitrust-case/497861/

    Nel mentre il SEJ riporta la news che Apple sta prendendo in considerazione l'acquisizione di Bing e la partnership con DuckDuckGo


    deynon 1 Risposta
  • User Attivo

    @michele-senatore MS non può lasciare andare bing, non ora. E dudkduck go ha tra le sue politiche essere i dipendente, se lo fa praticamente è morta


    M 1 Risposta
  • User Newbie

    @deynon ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    @michele-senatore MS non può lasciare andare bing, non ora. E dudkduck go ha tra le sue politiche essere i dipendente, se lo fa praticamente è morta

    concordo. Riporto solo insight, ovviamente poi va tutto studiato e contestualizzato 😉


  • User

    @kal Quindi per te la soluzione e stare zitti e sperare che qualcuno intervenga?
    Non c'è niente altro da fare?

    Capisco il discorso tecnico, ma per GA 4 le soluzioni ci sono eccome e proprio in questo forum qualche esperto diceva che per fare ADV su Google non era necessario avere GA4.

    Chi ha avuto il coraggio di rifiutare Google pur sapendo questo?
    Allora vedi che dietro il "non si poteva fare altro" c'è tanta ipocrisia, perché era più facile fingere di essere onesti con il cliente e con la platea incensando e incentivando Google, piuttosto che ammettere che nessuno veramente tecnico può sapere se davvero vale la pena fare spendere Trento soldi alle aziende se tento Google modifica gli algoritmi a suo piacimento favorendo chi paga di più o facendo spendere di più inutilmente.

    Ma questo è tipico della cultura italiana.
    Dici più cultura, allora sarebbe meglio inserire in questa cultura i concetti di etica, rispetto e anche un po' di coraggio.
    Sono i nostri diritti ad essere calpestati.
    Da soli non si può fare nulla, ma insieme sì.
    Certo che se la reazione media è fare spallucce, come si dice, perché ognuno pensa al suo orticello, si fa poca strada.


    deynon kal 2 Risposte
  • User Attivo

    @andreabo ti voglio ricordare che non è il garante della privacy italiana che ha messo sotto processo Gogogle, ma quello USA.
    Oltretutto se esistono i GDPR in Europa è perché è stata l'Italia a fare baccano


    A 1 Risposta
  • Contributor

    @andreabo ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    favorendo chi paga di più

    Probabilmente hai capito male il problema.

    Google fa pagare di più A CHI GIÀ PAGA!!

    La storia a cui ho accennato in apertura (questa: https://searchengineland.com/google-quietly-increases-ad-prices-targets-432155) parla di un meccanismo di influenza dell'asta in grado di AUMENTARE I COSTI per gli advertiser.

    Capisci che qua c'è in gioco molto di più delle raccomandazioni di vari professionisti.

    Ci sono in gioco i soldi di grossi inserzionisti tipo... Amazon. Che si è vista declassare gli annunci in seconda posizione anche se aveva vinto le aste.

    Il punto è: in Google hanno definitivamente ed irrimediabilmente saltato lo squalo.

    Non si fanno scrupoli a mettere in pratica tattiche scorrette nei confronti tanto di utenti quanto di inserzionisti.

    Chi paga (gli inserzionisti) e chi non paga (gli utenti, come chi fa SEO), sono sulla stessa barca.

    L'unica cosa che conta, apparentemente, è fare contenti gli azionisti.


    A 1 Risposta
  • Super User

    @kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Siamo schiavi della situazione creata dalle corporation?
    Sì.

    Google ha creato qualcosa che inizialmente era quasi magia e nel tempo ha attirato utenti al suo interno con una serie di servizi utili fino a renderli indispensabili e in un certo senso a intrappolarci... per poi presentare il conto.

    È un pattern che si vede di frequente per le piattaforme di successo, l'autore Cory Doctorow ha coniato il termine "enshittification" per definirlo. Non scherzo, è su wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/Enshittification

    Su una cosa che ho letto però tra i vari botta e risposta sopra mi sento di dissentire, ed è

    gli utenti se ne fregano [...] e le ricerche su google rimangono superiori a quelle degli altri motori

    Secondo me dipende, ma è un po' un peccato considerare gli utenti/persone come automi incapaci di ragionare, praticamente così li hai già condannati a cliccare sul primo risultato per sempre : )

    Basti vedere come stanno vivendo l'era Musk gli utenti di Twitter e come si possa anche problematizzare il proprio utilizzo di una piattaforma. Magari c'è chi se ne frega, chi si indigna e chi prova a immaginare altro.

    Certo fare il salto fuori da Google sembra anzi è impossibile oggi, ma se non se ne ragiona neppure di sicuro rimarrà tale.


    deynon C 2 Risposte
  • User Attivo

    @valijolie twittrr o X e8 d8verso, prima si tutto non è così utilizzato, la sua crisi e vendita è dovuta anche a questo.
    E soprattutto Musk ha fatto cambiamenti estremamente pesanti e brutali, sia lato business che ute ti.
    E se fb etc verranno messi a pagamento si vedrà anche lì.
    Non confondiamo con paragoni che poco hanno a che fare anche se lato social