• Moderatore

    @kal privacy sandbox è una proposta di Google dove risiedono i dati di navigazione, ma la specifica Ternn non usa la privacy sandbox: il concetto di interest Group funziona senza privacy sandbox.

    Il punto nevralgico di tutto è che l'asta è dentro il browser: assunto molto molto forte.
    E il supporto degli interest group sia supportata dai browser, ma interest group non è uguale a privacy sandox sono elementi diversi


    F kal 2 Risposte
  • Moderatore

  • Contributor

    @filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:

    Il punto nevralgico di tutto è che l'asta è dentro il browser: assunto molto molto forte.

    Non a caso la mia primissima domanda è stata: e gli altri browser che fanno?

    Per il momento implementano sistemi di mitigazione del tracciamento tramite 3rd party cookie (ITP per Safari / OTP per Firefox) quando non addirittura provano a cambiare del tutto paradigma (Brave) e nel frattempo stanno a guardare Google (unico big tech che è sia proprietario di un browser che di un network pubblicitario) che si mette d'accordo con il resto della industry.

    E non senza rogne per quest'ultimo per quanto riguarda gli aspetti di regolazione del mercato (vedi ad esempio la storia di Jedi Blue)

    Io rimango comunque molto curioso di vedere come si evolve. Anche se la pubblicità display lato editore non è il mio mestiere (alla fine attingo solo come inserzionista per conto dei clienti), penso che sì... siamo di fronte ad un cambiamento epocale che però è ben lungi dall'essere concluso.

    Siamo ancora in mezzo al guado.


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal privacy sandbox è un progetto portato a livello di W3C non è un progetto google centrico.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:

    @kal privacy sandbox è un progetto portato a livello di W3C non è un progetto google centrico.

    Hmmm. Non mi pare.

    Sul loro blog quelli di Chromium scrivono:

    Fortunately, we have received positive feedback in forums like the W3C that the mechanisms underlying the Privacy Sandbox represent key use-cases and go in the right direction.
    https://blog.chromium.org/2020/01/building-more-private-web-path-towards.html

    Che insomma, mi sembra un gran bel giro di parole 🤣 ma non direi che sia abbastanza per concludere che si tratta un progetto portato a livello di W3C come standard proposal.

    Qualcuno all'interno del W3C gli ha detto informalmente che "va nella direzione giusta" e bona lì.

    È e resta 'na roba proprietaria.

    EDIT: addirittura sulla pagina ufficiale di presentazione del progetto scrivono:

    How to participate

    In general, we welcome the community to give feedback by filing issues on explainers hosted on Github, via the blink-dev intent posts or in any relevant standards body. For ads focused API proposals in particular. we encourage you to give feedback on the web standards community proposals via GitHub and make sure they address your needs. And if they don’t, file issues through GitHub or email the W3C group.
    https://www.chromium.org/Home/chromium-privacy/privacy-sandbox

    (grassetto mio)

    Che è in pratica un invito a fare lobbying sul W3C.


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal dal articolo di oggi:
    As we move forward in 2021, you can expect to hear more about the progress being made in the Privacy Sandbox, including more opportunities for you to begin testing these new technologies in your campaigns. So, stay engaged in the public discussions about the Privacy Sandbox proposals in forums like the W3C’s Improving Web Advertising Business Group, or work with your technology partners to evaluate and experiment with the proposals that are already in origin trials. Together, we can reshape the web so that it works better for everyone

    se ne sta parlando nel Web Advertising Business Group, da dove sono partite tutte le standardizzazione: infatti ho scritto portato, non del W3C


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:

    @kal dal articolo di oggi:
    As we move forward in 2021, you can expect to hear more about the progress being made in the Privacy Sandbox, including more opportunities for you to begin testing these new technologies in your campaigns. So, stay engaged in the public discussions about the Privacy Sandbox proposals in forums like the W3C’s Improving Web Advertising Business Group, or work with your technology partners to evaluate and experiment with the proposals that are already in origin trials. Together, we can reshape the web so that it works better for everyone

    se ne sta parlando nel Web Advertising Business Group, da dove sono partite tutte le standardizzazione: infatti ho scritto portato, non del W3C

    Mi ero perso il link che avevi messo sopra.

    Interessante.

    Beh, han fatto un passettino in più verso la proposta di uno standard.

    Sicuramente provare a proporre uno standard è la prima cosa da fare se si vuole che lo stesso venga approvato.

    Sicuramente se ci sono altre visioni da parte di altri vendor nel suddetto business group, possiamo aspettarci che andranno in discussione. Bene così, restiamo sintonizzati.


  • Contributor

    Scusami, stamattina ho letto questo ed ho sputato il caffè dal naso:

    https://twitter.com/slayser8/status/1354485102571614217

    🤣

    E che je devi dì.

    Qua invece un articolo di critica su FLoC che mi sembra abbastanza ben argomentato:

    Google Continues to Promise Its Bid to End Cookies Isn't an Enormous Power Grab
    https://gizmodo.com/google-continues-to-promise-its-bid-to-end-cookies-isnt-1846124668


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal ben argomentato per modo dire manca di evidenziare un elemento molto importante: vietato il microtargeting per scelta di infrastruttura, nessuno (nemmeno google) avrà accesso alla Privacy Sandbox.

    Direi che aver saltato questi due elementi semplicemente rendono i suoi commenti completamente senza senso.

    anche la parte relativa alla privacy in Uk, che avrebbe dovuto bloccare i Floc... si è dimenticato di dire che l'algoritmo di clusterizzazione deve essere attivato dentro al browser, non da Google sui suoi server come invece lascia intendere fra le righe.

    Forse avrebbe dovuto leggere tutta la documentazione invece che le prime 3 righe


    F kal 2 Risposte
  • Moderatore

    Intanto oggi è il digital Privacy Day ed Apple ha presentato un bellissimo documento che descrive che dati possono esser raccolti da advertising e da terze parti che possono rivenderli così con piacere (la parte più pericolosa in realtà)
    https://www.apple.com/privacy/docs/A_Day_in_the_Life_of_Your_Data.pdf


  • Contributor

    @filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:

    si è dimenticato di dire che l'algoritmo di clusterizzazione deve essere attivato dentro al browser, non da Google sui suoi server come invece lascia intendere fra le righe.

    Mi pare che questo punto sia stato espresso abbastanza limpidamente.

    Ad ogni modo, è un articolo polemico, con un punto di vista certamente politico... ma che mette nero su bianco praticamente tutte le criticità che ruotano attorno all'approccio proposto da Google.

    E il problema principale è che: se è proposto da Google, allora è logico concludere che vada ad avvantaggiare Google.

    Che sembra quasi una banalità da dire.

    Google non è mica è un'azienda no profit...

    Son lontani i tempi in cui Google dava fuori le robe gratis alle masse di nerd adoranti (in cui mi ci metto pure io) 😁

    @filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:

    Apple ha presentato un bellissimo documento che descrive che dati possono esser raccolti da advertising e da terze parti che possono rivenderli così con piacere

    Apple con App Tracking Transparency ha di nuovo spaccato tutto.

    Perché si arriva al paradosso che non puoi trattare dei dati in ambiente Apple di clienti TUOI che hanno rilasciato il consenso... Apple in pratica mette in campo un secondo opt-in indispensabile per far uscire i dati dal telefono.

    Potresti ritrovarti quindi con Google Chrome installato su iPhone e tutte le belle cose segnalate a inizio discussione... che però non portano a nulla perché l'utente sul telefono ha bloccato tutto.


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal credo che ci sia un miss understanding con IDFA: iDFA ti permette di tracciare i dati a livello di singolo Device, ma se tu chiedi all'utente di loggarsi è esattamente uguale a prima: quindi i tuoi dati di prima parte li tracci esattamente come prima quindi il tuo ambiente lo tracci.

    Certo se vuoi l'IDFA che è peggio di 3rdParty cookie, secondo me il paradosso che prima di iOS14 nessuno si chiedesse nulla e si urlava al rispetto della GDPR dove IDFA ti traccia fino a quando non cambi Device (e prepariamoci alle smartTV che è uguale)

    Riprendo l'articolo:
    Floc that remembers your interests, your purchase history, and a lot of what makes you you, and puts it in the hands of one extremely powerful, largely unaccountable corporation.

    ma Google non ha accesso ai dati di floC, il modello di clustering gira sul browser (infatti da linee guida deve usare poco risorse) e non deve comunicare con l'esterno: questa parte non viene esplicitata lasciando intendere tra le righe che Google avrà accesso ai dati del singolo utente visto che saranno suoi.

    Vorrei sottolineare inoltre che Google ha già quei dati se usi Chrome ed hai chiesto di salvare online la tua history (attivo di default), ma questa è un'altra storia e non è collegata con le FLoC.

    Google potrebbe creare una databreach in Privacy Sandbox per acquisire quei dati? Si certo sviluppa Chrome, ma quella sarebbe una truffa, non la specifica di Privacy Sandbox


  • Moderatore

    Wired UK ha pubblicato un’interessante analisi descrivendo pregi, dubbi e difetti del nuovo sistema

    https://www.wired.co.uk/article/google-chrome-cookies-third-party-ads


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    Intanto nella mia continua ricerca riporto anche chi critica aspramente Google
    https://marketersforanopenweb.com/mows-response-to-googles-announcement-on-floc/

    Uno dei membri più attivi è James Rosewell
    Che su AdExchanger ha pubblicato un articolo molto critico
    https://www.adexchanger.com/data-driven-thinking/what-the-floc-dont-be-a-sheep/


  • Moderatore

    Aggiungo altre commenti raccolti da Adexchanger

    https://www.adexchanger.com/online-advertising/the-industry-reacts-to-googles-bold-claim-that-flocs-are-95-as-effective-as-cookies/

    Un elemento che ritengo sia giusto evidenziare: FloC sono la prima proposta per andare oltre i 3rdParty cookies, chi lo critica apertamente propone di posticipare la Privacy Sandbox e di mantenere i 3rdparty cookie, vorrei tanto che l'industria proponesse altro invece che criticare senza proporre.
    Criticare è facile, agire è immensamente più difficile


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:

    vorrei tanto che l'industria proponesse altro invece che criticare senza proporre.

    Io che non conto un cazzo è da anni che dico: ridateci un targeting contestuale che funzioni degnamente. Come il primissimo Adsense (che infatti fu all'epoca una piccola rivoluzione).

    Come inserzionista il contestuale è l'UNICO targeting, ad eccezione del remarketing, che funziona davvero per portare vendite ed intercettare l'utente quando è più ricettivo ad un messaggio pubblicitario. Classico esempio che faccio: annunci per allarmi casa accanto a notizie di furti in appartamento. Oppure ancora più classico dato che si fa da sempre sui quotidiani cartacei: annunci pubblicitari di pompe funebri sulla pagina dei necrologi.

    (oppure, se ci si pensa bene, come gli annunci di ricerca che altro non sono se non proprio annunci contestuali)

    Ha il solo piccolo difetto che non permette all'editore di riempire tutto l'inventory (cosa che sempre fra parentesi succede proprio agli annunci di ricerca), ma d'altro canto paga comunque meglio ed il meccanismo ad asta garantisce che l'inserzionista che vince paghi sempre il massimo possibile per quel segmento di mercato.

    Avrebbe inoltre due conseguenze:

    1. sposta l'onere del guadagno sulla produzione del contenuto (se vuoi guadagnare, devi iniziare a produrre del contenuto per il quale gli inserzionisti sono disposti a pubblicare i loro annunci). Questo vuol dire che i contenuti fuffa tipo gossip o altre cazzate che fan volume ma non sono targetizzabili verrebbero penalizzati e quindi prodotti di meno.
    2. costringe l'inserzionista a far girare due neuroni e fare un pochettino di marketing non solo a livello di audience, ma anche a livello di creatività pubblicitaria. Per forza che poi viene la banner blindess: i banner che si vedono in giro sono tutti uguali!!

    Capisco però che son cose che costano fatica UMANA e son poco industrializzabili, quindi non ho molta speranza di vederle implementate.


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal dovresti leggere di più i documenti che posto. Tern e suoi parenti (partendo da Turtledove) funzioneranno così:
    Due chiamate in parallelo uno per targeting contestuale una per targeting di profilazione utente. La futura piattaforma già prevede un potenziamento del targeting contestuale 🙂


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @filtro ma è comunque mischiato al targeting per profilazione.

    Io te lo dico: ho fatto un botto di campagne con targeting per profilazione.

    Lato inserzionista funzionano come la 💩 💩 💩 💩 💩 💩

    Una valanga di impressioni un tanto al chilo, clic fatti per sbaglio e (non sorprendentemente) conversioni zero. Giusto giusto un (minimo) impatto sulle ricerche di brand, in quei casi in cui il volume di impressioni era veramente alto. E questo anche se escludo completamente le app mobile che sono 💩²

    Questo finché un giorno ho detto: basta rete Display che non sia basata su liste di remarketing. Mi fido solo dei pubblici che costruisco IO. Anche i lookalike non funzionano mica tanto bene.

    E se Google dice che FLoC funziona al 95% come i cookie di profilazione, beh... per me è un 5% di 💩 in più.

    Io sinceramente mi domando com'è che i big spender non si siano mai domandati come stanno spendendo il loro budget. Allocano ai centri media e poi boh, alla fine qualcosa arriva. Per carità, se i soldi piovono sul mercato alla fine è buono per tutti eh. C'è tutta una catena di man in the middle da foraggiare e tutti abbiamo il pane da portare a casa.

    Però io ho il punto di vista del consulente e lavoro spesso in condizioni di budget "corto", per cui la mia prima preoccupazione è quella di farlo fruttare senza disperderlo.

    Ma onestamente si vedono in giro cose abbastanza ridicole e tutto il circo sulla profilazione per me è largamente sovrastimato.

    Non avvantaggia davvero nessuno, né editori, né inserzionisti: rimane solo il proprietario del carrozzone.


    F 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal Martino mi hai frainteso: la prima chiamata è solo content targeting no profilazione, la seconda è profilazione: Floc, IG ecc. ecc.

    però leggi la documentazione prima di rispondere, altrimenti parliamo del nulla.

    la profilazione è prospecting, consideration, awarness se la valuti al pari del remarketing ed a performance è come valutare le keywords brand vs le keywords generiche e stupirsi che il conversione rate è più basso.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:

    @kal Martino mi hai frainteso: la prima chiamata è solo content targeting no profilazione, la seconda è profilazione: Floc, IG ecc. ecc.

    però leggi la documentazione prima di rispondere, altrimenti parliamo del nulla.

    la profilazione è prospecting, consideration, awarness se la valuti al pari del remarketing ed a performance è come valutare le keywords brand vs le keywords generiche e stupirsi che il conversione rate è più basso.

    La documentazione l'ho letta, e anche riletta per essere sicuro di non essermi perso nulla. E ho letto anche i commenti alla documentazione.

    Ci sono due richieste che vengono inviate, in modo non correlato.

    Ma sempre due richieste vengono fatte all'adserver. Non è che una è più bella dell'altra. Vengono fatte in modo separato per impedire che le informazioni di un'asta (contestuale) possano essere incrociate con quelle dell'altra (per interessi), con diversi accorgimenti kafkiani (IP blindness, opaque iframes) per tamponare possibili correlazioni.

    L'adserver poi risponde con due offerte di asta separate che poi vengono messe in competizione localmente sul browser.

    Il mio astio (puramente professionale) deriva probabilmente dal fatto che Google Ads se le inventa tutte pur di far espandere l'audience agli inserzionisti, in barba a qualunque logica di pianificazione e gestione del budget.

    Per capirci, sta roba qua: https://support.google.com/google-ads/answer/190596?hl=it

    Il punto è che, così com'è adesso, le campagne a targeting contestuale non girano. Sono chiaramente castrate dall'adserver, che privilegia DA DESIGN le aste sul programmatic.

    Il design di TURTLEDOVE non cambia di una virgola questo paradigma. L'ad server può tranquillamente inviare le aste per gli interest group (che sono per l'appunto separate e quindi note all'adserver in partenza) con un modificatore di offerta smarmellato sottobanco ed invisibile all'inserzionista, giusto per accaparrarsi l'inventory.

    Anche perché alla fine è occupando l'inventory che fai impressioni ed è con le impressioni che poi vai a chiedere i soldi all'inserzionista.

    Il programmatic è fantastico per fare impressioni e sostanzialmente nient'altro (vedi post precedenti).

    Finché non cambia questa cosa, non riuscirò ad averne una buona opinione.

    Mi spiace.


    F 2 Risposte