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@kal Ognuno tra le righe vede quello che vuole: io non ci vedo nulla relativo al Advertising, ma un'attenzione molto puntigliosa sulla privacy.
L'articolo indicato (lo riporto) https://stratechery.com/2019/privacy-fundamentalism/
parla di tutti i problemi relativi al tracking è Schuh nel tweet dice "we're preventing" riferendosi alla privacy sandbox, come se fosse già attivo, potremmo tradurlo in un stiamo evitando, una dichiarazione molto molto forte. In realtà la privacy sandbox non c'è ancora, Chrome lascia più o meno tracciare tutto e giustamente Willander, il primo ad essere attaccato indirettamente da Schuh, risponde ad oggi non fate nulla. Schuh ha cercato di apparire pro privacy già oggi, ma non è così, ed ha attaccato ITP che invece già protegge oggi.
Non vedo altro tra le righe, il problema è sempre il tracking e la privacy, ad oggi la privacy sanbox non esiste, e non c'è ancora un modo oggettivo per dire che rispetterà la privacy, sicuramente Safari, se mai lo implementerà, sarà l'ultimo browser a supportare il tutto dopo un'attenta analisi che aiuterà a migliorare lo standard
1 Risposta -
@filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:
io non ci vedo nulla relativo al Advertising, ma un'attenzione molto puntigliosa sulla privacy.
Dai, sono due facce della stessa medaglia!
La privacy sui dati utente a fronte dell'utilizzo degli stessi associati ai cookie di identificazione e profilazione da parte dei network pubblicitari.
La partita è questa qua e son sicuro che lo sai bene quanto me.
Google ci ha investito un botto nel decennio appena trascorso e quindi giustamente porta acqua al suo mulino provando a settare lo standard per una tecnologia che permetta la gestione della privacy ma non ammazzi al tempo stesso il suo modello di business.
Sicuro sarà qualcosa da tenere ben monitorato nei prossimi diciamo 12-18 mesi.
F 1 Risposta -
@kal sono la faccia della stessa medaglia oggi. Se advertising e privacy vengono divisi sono due elementi distinti, il problema è che l'infrastruttura del advertising può ledere la privacy ad oggi.
Se la proposta andrà a buon fine a quel punto Apple dovrà trovare un buon motivo per non implementarla perché la privacy sarà rispettata.
Il problema vero sarà: la proposta della nuova infrastruttura rispetterà veramente la privacy del utente, ma vuol dire spostare il tema da advertising a privacy vera
1 Risposta -
@filtro c'è sul tavolo il tema della raccolta del consenso, che poi è quello su cui tutti i maggiori player stanno provando a imporre il loro standard.
Giusto poco fa ho visto quello che offre Brave... che sta facendo capolino come piccolo player super rispettoso della privacy (sulla carta).
Non è certo un caso che Brave fin da subito sul suo sito web presenti una sezione "Advertising", con tanto di case studies: https://brave.com/brave-ads/casestudies/
In sostanza Brave spacca tutto il modello mettendo l'utente dentro un paradigma di pubblicità "opt-in", che è una cosa senza dubbio rivoluzionaria.
E' chiaro che il browser è diventato il campo da gioco in cui l'intero ecosistema adtech si ritrova a giocare la partita degli standard.
Google sta proponendo il suo standard, e fra parentesi: ad oggi mi sembra che lo chiamino "esperimento" dicendo "aderite al nostro esperimento"... quando in realtà quello che intendono è "questa è la nostra proposta di standard, aderite numerosi così possiamo farlo diventare standard de facto".
Ma al netto di tutto, non è affatto detto che riesca ad imporlo.
Anche Apple sta seguendo la sua strada sostanzialmente tracciata con ITP prima e con l'identificativo dispositivo nelle App, che agisce fin da subito ed in modo drastico: basti vedere che è successo proprio nelle settimane scorse quando Facebook si è ritrovata a dover rivedere le finestre di attribuzione.
Google ha dalla sua una posizione dominante, ma ha anche l'ostilità aperta degli editori che fanno azione di lobbismo sul legislatore (occhi puntati sull'Australia, perché rischiamo di trovarci davanti al primo caso in cui Google sceglie di spegnere completamente l'intero motore di ricerca!!), la rivalità accesa di altre big tech (Apple in testa per l'appunto) e la spada di damocle delle investigazioni antitrust.
Una partita non facile da giocare a mio parere.
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@kal no non è esperimento e non è uno standard di Google. E' una proposta di standard creata dal gruppo di lavori di IAB project rearc
https://iabtechlab.com/project-rearc/La proposta sviluppata da Google viene da una discussione in cui hanno partecipato Criteo, Adroll, Facebook, ecc ecc. ed hanno implementato l'ultima specifica proposta della tecnologia si chiama TERN
https://github.com/WICG/turtledove/blob/master/TERN.md
che è stata migliorata dallo scorso anno con discussioni aperte a tutti i partner ed una proposta firmata da nextroll non di google, tra gli autori c'è anche un Italiano Valentino VolonghiE' qualcosa di molto più ampio non è un esperimento di google. Ma Google è la prima a mettere a disposizione dei partner una pezzo di AdExchange che funziona su questa nuova proposta di standard.
Il tema della raccolta del consenso è al di fuori di questo al momento, TCF2.0 è lo standard riconosciuto da tutti i player ad oggi. Che Brave provi a fare qualcos'altro è interessante, ma lo standard è TCF supportato da tutti
Lo standard Tern prende in considerazione questi 3 elementi
- Delivery del annuncio
- Creazione delle audience
- Tecnologia di Bidding
il come l'utente dia il consenso è al di fuori di questo standard e che verrà preso in considerazione per farlo funzionare, ma non fa parte di esso.
1 Risposta -
@filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:
TCF2.0 è lo standard riconosciuto da tutti i player ad oggi
Ok, TCF2.0 è lo standard stabilito a livello di consorzio/associazioni di categoria.
Ma Privacy Sandbox (di cui si parla nel post che hai segnalato all'inizio) è uno standard di Google/Chrome... non mi pare che gli altri vendor di browser abbiano dato seguito alla cosa negli stessi termini e nemmeno con qualcosa di analogo.
F 1 Risposta -
@kal privacy sandbox è una proposta di Google dove risiedono i dati di navigazione, ma la specifica Ternn non usa la privacy sandbox: il concetto di interest Group funziona senza privacy sandbox.
Il punto nevralgico di tutto è che l'asta è dentro il browser: assunto molto molto forte.
E il supporto degli interest group sia supportata dai browser, ma interest group non è uguale a privacy sandox sono elementi diversi
F 2 Risposte -
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@filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:
Il punto nevralgico di tutto è che l'asta è dentro il browser: assunto molto molto forte.
Non a caso la mia primissima domanda è stata: e gli altri browser che fanno?
Per il momento implementano sistemi di mitigazione del tracciamento tramite 3rd party cookie (ITP per Safari / OTP per Firefox) quando non addirittura provano a cambiare del tutto paradigma (Brave) e nel frattempo stanno a guardare Google (unico big tech che è sia proprietario di un browser che di un network pubblicitario) che si mette d'accordo con il resto della industry.
E non senza rogne per quest'ultimo per quanto riguarda gli aspetti di regolazione del mercato (vedi ad esempio la storia di Jedi Blue)
Io rimango comunque molto curioso di vedere come si evolve. Anche se la pubblicità display lato editore non è il mio mestiere (alla fine attingo solo come inserzionista per conto dei clienti), penso che sì... siamo di fronte ad un cambiamento epocale che però è ben lungi dall'essere concluso.
Siamo ancora in mezzo al guado.
F 1 Risposta -
@kal privacy sandbox è un progetto portato a livello di W3C non è un progetto google centrico.
1 Risposta -
@filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:
@kal privacy sandbox è un progetto portato a livello di W3C non è un progetto google centrico.
Hmmm. Non mi pare.
Sul loro blog quelli di Chromium scrivono:
Fortunately, we have received positive feedback in forums like the W3C that the mechanisms underlying the Privacy Sandbox represent key use-cases and go in the right direction.
https://blog.chromium.org/2020/01/building-more-private-web-path-towards.htmlChe insomma, mi sembra un gran bel giro di parole ma non direi che sia abbastanza per concludere che si tratta un progetto portato a livello di W3C come standard proposal.
Qualcuno all'interno del W3C gli ha detto informalmente che "va nella direzione giusta" e bona lì.
È e resta 'na roba proprietaria.
EDIT: addirittura sulla pagina ufficiale di presentazione del progetto scrivono:
How to participate
In general, we welcome the community to give feedback by filing issues on explainers hosted on Github, via the blink-dev intent posts or in any relevant standards body. For ads focused API proposals in particular. we encourage you to give feedback on the web standards community proposals via GitHub and make sure they address your needs. And if they don’t, file issues through GitHub or email the W3C group.
https://www.chromium.org/Home/chromium-privacy/privacy-sandbox(grassetto mio)
Che è in pratica un invito a fare lobbying sul W3C.
F 1 Risposta -
@kal dal articolo di oggi:
As we move forward in 2021, you can expect to hear more about the progress being made in the Privacy Sandbox, including more opportunities for you to begin testing these new technologies in your campaigns. So, stay engaged in the public discussions about the Privacy Sandbox proposals in forums like the W3C’s Improving Web Advertising Business Group, or work with your technology partners to evaluate and experiment with the proposals that are already in origin trials. Together, we can reshape the web so that it works better for everyonese ne sta parlando nel Web Advertising Business Group, da dove sono partite tutte le standardizzazione: infatti ho scritto portato, non del W3C
1 Risposta -
@filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:
@kal dal articolo di oggi:
As we move forward in 2021, you can expect to hear more about the progress being made in the Privacy Sandbox, including more opportunities for you to begin testing these new technologies in your campaigns. So, stay engaged in the public discussions about the Privacy Sandbox proposals in forums like the W3C’s Improving Web Advertising Business Group, or work with your technology partners to evaluate and experiment with the proposals that are already in origin trials. Together, we can reshape the web so that it works better for everyonese ne sta parlando nel Web Advertising Business Group, da dove sono partite tutte le standardizzazione: infatti ho scritto portato, non del W3C
Mi ero perso il link che avevi messo sopra.
Interessante.
Beh, han fatto un passettino in più verso la proposta di uno standard.
Sicuramente provare a proporre uno standard è la prima cosa da fare se si vuole che lo stesso venga approvato.
Sicuramente se ci sono altre visioni da parte di altri vendor nel suddetto business group, possiamo aspettarci che andranno in discussione. Bene così, restiamo sintonizzati.
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Scusami, stamattina ho letto questo ed ho sputato il caffè dal naso:
https://twitter.com/slayser8/status/1354485102571614217
E che je devi dì.
Qua invece un articolo di critica su FLoC che mi sembra abbastanza ben argomentato:
Google Continues to Promise Its Bid to End Cookies Isn't an Enormous Power Grab
https://gizmodo.com/google-continues-to-promise-its-bid-to-end-cookies-isnt-1846124668
F 1 Risposta -
@kal ben argomentato per modo dire manca di evidenziare un elemento molto importante: vietato il microtargeting per scelta di infrastruttura, nessuno (nemmeno google) avrà accesso alla Privacy Sandbox.
Direi che aver saltato questi due elementi semplicemente rendono i suoi commenti completamente senza senso.
anche la parte relativa alla privacy in Uk, che avrebbe dovuto bloccare i Floc... si è dimenticato di dire che l'algoritmo di clusterizzazione deve essere attivato dentro al browser, non da Google sui suoi server come invece lascia intendere fra le righe.
Forse avrebbe dovuto leggere tutta la documentazione invece che le prime 3 righe
F 2 Risposte -
Intanto oggi è il digital Privacy Day ed Apple ha presentato un bellissimo documento che descrive che dati possono esser raccolti da advertising e da terze parti che possono rivenderli così con piacere (la parte più pericolosa in realtà)
https://www.apple.com/privacy/docs/A_Day_in_the_Life_of_Your_Data.pdf
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@filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:
si è dimenticato di dire che l'algoritmo di clusterizzazione deve essere attivato dentro al browser, non da Google sui suoi server come invece lascia intendere fra le righe.
Mi pare che questo punto sia stato espresso abbastanza limpidamente.
Ad ogni modo, è un articolo polemico, con un punto di vista certamente politico... ma che mette nero su bianco praticamente tutte le criticità che ruotano attorno all'approccio proposto da Google.
E il problema principale è che: se è proposto da Google, allora è logico concludere che vada ad avvantaggiare Google.
Che sembra quasi una banalità da dire.
Google non è mica è un'azienda no profit...
Son lontani i tempi in cui Google dava fuori le robe gratis alle masse di nerd adoranti (in cui mi ci metto pure io)
@filtro ha detto in La rivoluzione del Adv Cambierà tutto per non cambiare nulla:
Apple ha presentato un bellissimo documento che descrive che dati possono esser raccolti da advertising e da terze parti che possono rivenderli così con piacere
Apple con App Tracking Transparency ha di nuovo spaccato tutto.
Perché si arriva al paradosso che non puoi trattare dei dati in ambiente Apple di clienti TUOI che hanno rilasciato il consenso... Apple in pratica mette in campo un secondo opt-in indispensabile per far uscire i dati dal telefono.
Potresti ritrovarti quindi con Google Chrome installato su iPhone e tutte le belle cose segnalate a inizio discussione... che però non portano a nulla perché l'utente sul telefono ha bloccato tutto.
F 1 Risposta -
@kal credo che ci sia un miss understanding con IDFA: iDFA ti permette di tracciare i dati a livello di singolo Device, ma se tu chiedi all'utente di loggarsi è esattamente uguale a prima: quindi i tuoi dati di prima parte li tracci esattamente come prima quindi il tuo ambiente lo tracci.
Certo se vuoi l'IDFA che è peggio di 3rdParty cookie, secondo me il paradosso che prima di iOS14 nessuno si chiedesse nulla e si urlava al rispetto della GDPR dove IDFA ti traccia fino a quando non cambi Device (e prepariamoci alle smartTV che è uguale)
Riprendo l'articolo:
Floc that remembers your interests, your purchase history, and a lot of what makes you you, and puts it in the hands of one extremely powerful, largely unaccountable corporation.ma Google non ha accesso ai dati di floC, il modello di clustering gira sul browser (infatti da linee guida deve usare poco risorse) e non deve comunicare con l'esterno: questa parte non viene esplicitata lasciando intendere tra le righe che Google avrà accesso ai dati del singolo utente visto che saranno suoi.
Vorrei sottolineare inoltre che Google ha già quei dati se usi Chrome ed hai chiesto di salvare online la tua history (attivo di default), ma questa è un'altra storia e non è collegata con le FLoC.
Google potrebbe creare una databreach in Privacy Sandbox per acquisire quei dati? Si certo sviluppa Chrome, ma quella sarebbe una truffa, non la specifica di Privacy Sandbox
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Wired UK ha pubblicato un’interessante analisi descrivendo pregi, dubbi e difetti del nuovo sistema
https://www.wired.co.uk/article/google-chrome-cookies-third-party-ads
F 1 Risposta -
Intanto nella mia continua ricerca riporto anche chi critica aspramente Google
https://marketersforanopenweb.com/mows-response-to-googles-announcement-on-floc/Uno dei membri più attivi è James Rosewell
Che su AdExchanger ha pubblicato un articolo molto critico
https://www.adexchanger.com/data-driven-thinking/what-the-floc-dont-be-a-sheep/