• User Attivo

    @Juanin said:

    Facciamo le cose per Google o le facciamo per accrescere la nostra autorevolezza, affidabilità, rispettabilità?

    Secondo me non bisogna fare le cose per Google, ma neanche per noi stessi: bisogna farle per chi dovrà usufrirne, dando informazioni utili agli utenti.

    Spesso però, nel caso dei consulti, una risposta che può sembrare sbrigativa e priva di utilità sia per G che per gli utenti, è anche l'unica risposta possibile.

    Google sbaglia come sbagliano le persone, e anche di più.

    Ma se un sito viene ingiustamente danneggiato da un errore dell'algoritmo non si può aspettare che G corregga la mira perchè potrebbe far fallire un'attività e causare licenziamenti.

    In questi casi, come questo in cui mi hanno chiesto una consulenza da esterno, credo che bisogna dare una risposta "algoritmica", senza dimenticare la UX e senza tentare di "fregare" il motore di ricerca, ma indagando sulle cause tecniche e facendo le modifiche appropriate.

    E' per questo che dopo tanti anni mi son messo di nuovo a ragionare dal p.v. dell'algoritmo, piuttosto che da quello di un visitatore umano.
    Ma è un caso limite in situazione d'emergenza, nella normalità secondo me conviene scordarsi di Google e i suoi update e concentrarsi su quello che si sta offrendo ai visitatori.

    Seguendo questa filosofia d'azione negli ultimi 6-7 anni non ho mai avuto problemi.


  • Contributor

    Il problema principale del ragionare "sull'algoritmo" è che non abbiamo la più pallida idea di come ragioni, questo algoritmo. Si possono fare supposizioni, ma quasi certamente saranno sbagliate.

    Poi è chiaro che se a Google gli gira il pirlo e siamo chiamati a riparare, qualcosa bisogna fare.

    A me non è capitato, ma dovesse capitarmi lavorerei sempre sulle solite direttrici: miglioramento e/o ampliamento dell'architettura del contenuto, revisione/ampliamento/miglioramento dei contenuti, revisione dei microcontenuti. Questo perché lavorando in questo modo, i miglioramenti arrivano... e se poi per caso fanno un nuovo aggiornamento algoritmico che corregge le cantonate ed io c'ero finito in mezzo, a quel punto ne uscirei doppiamente rafforzato.

    E' chiaro che se il traffico cala di botto ed il fatturato con esso, è una bella botta... ma su questo non ci può fare nulla nessuno, tocca prenderlo come un "rischio del mestiere" e gestirlo adeguatamente.


  • User

    @ACweb said:

    la tendenza di Google che in molti casi nei risultati ha sostituito le pagine dei consulti medici con pagine informative o news riguardanti le stesse keyword.

    Anche se alcune di queste pagine informative o news non avevano una data, riferimenti bibliografici, fonti e neanche il nome dell'autore, hanno preso il posto dei consulti lo stesso.

    Questo mi fa pensare che Google stia dando più peso a contenuti di questo tipo.

    A me invece fa pensare semplicemente che si sia creato un buco di contenuti per alcune keyword e di conseguenza l'algoritmo sta cercando disperatamente di tappare quel buco con una sostituzione, magari sbagliando, ma di sicuro non con l'intenzione premeditata di premiare "contenuti di questo tipo".


  • User Attivo

    Ciao, forse non mi sono spiegato... il senso era:
    "Questo mi fa pensare che Google stia dando più peso a contenuti di tipo informativo / giornalistico"

    non certo di scarso valore ma di tipologia diversa dai risultati che mostrava prima.


  • Community Manager

    Grazie a tutti per la partecipazione, questa dispersione da social quando ci sono gli update di Google diventa evidente, per fortuna che ci sono tante persone che sanno dell'importanza dei forum di discussione.

    Prima di rispondere un po' qua e la segnalo di Riccardo Mares su Facebook. In uno degli hangout di Google, John Mueller ha risposto sull'ultimo update. Questo è quello che ha trascritto Riccardo:

    Alcuni appunti:
    image Non si tratta di un "medical update", mera coincidenza di casi
    image È cambiato il modo con cui Google interpreta l'intento dei ricerca dell'utente
    image È cambiato il modo con cui Google interpreta a quale intento di ricerca le pagine rispondono
    Su questo poi John cala l'asso democriseo: se hai perso tante posizioni non significa che il tuo contenuto è scarso, significa che secondo l'intento dell'utente rilevato da Google la tua pagina non è più la migliore risposta!

    Bello vedere quando su questo forum si azzeccano queste cose eh 🙂

    Sia le mie sensazioni personali descritte sopra, che quelle di Marco Quadrella e di altri sono risultate andare nella direzione corretta.

    Tra le altre cose nel video sopra di FastForward una delle ipotesi d'azione era proprio riferita a questo.

    Vi metto qui il video dove John risponde.

    [video=youtube;7y51mFBNPBE]

    Rispondo un po' ad alcune considerazioni.

    @francescomargherita said:

    Cercando ad esempio "bacche di goji", prima era un florilegio di siti e-commerce, ora ci sono i siti siti che cominciano per "green", My-Personaltrainer, giornali, wikipedia e solo un sito verticalissimo sulle bacche di goji. La questione è che le trovi quasi in qualunque supermercato, quindi è più probabile che si cerchino informazioni di altro tipo piuttosto che siti di vendita diretta. Ma questo è solo un caso, sul gruppo dei Fatti ne discutiamo da settimane.

    @LaBussola said:

    @Web Hunter:
    @francescomargherita
    La parte sulla quale mi ritrovo è quella legata agli "intenti" delle ricerche. Come nella mia terza risposta a Giorgio: abbiamo notato ricerche che prima avevano in prima pagina molti e-commerce, e che adesso si trovano ad avere molti contenuti informativi. Come se il discrimine tra chiavi transazionali e chiavi informazionali, in alcuni settori più che in altri, si sia spostato verso le seconde.

    Ciao Francesco,
    pensa che parlando con Marco oggi a pranzo mi diceva una cosa tipo:
    "Prima magari gli intenti venivano calcolati solo sulle SERP organiche, ora ci mette dentro anche Ads. Quindi se una percentuale di risultati deve essere transazionale, contanto anche gli Ads, bisogna sostituire qualche transazionale in SERP on quelle informative. A pensar male ci si spende di più."

    Ho ribatutto che Google dirà sempre che è una questione di algoritmo che cerca di fare il meglio. D'altra parte gli algoritmi sono progettati da persone però, se l'intento è quello di favorire alcune cose, le persone possono farlo. È sempre dire algoritmo per nascondere un proprio intento 🙂

    @Phoenix1977 said:

    Se 9 pagine su 10 non ricevevano traffico da Google, forse l'update di agosto è servito proprio a ridistribuire meglio il traffico, e variare (ed aumentare) la tipologia di siti mostrati in base alla search intent dell'utente.

    Fonte dei dati: hrefs.com/blog/search-traffic-study/

    Grazie della condivisione 😉

    @Filippo Jatta said:

    Ciao Giorgio. Anzitutto, leggendo il tuo intervento mi stava partendo l'applauso: la sensazione forte che ho è che Google modifichi di proposito le linee guida (che sono indirizzate a persone fisiche) e poi intervenga sull'algoritmo, che invece riguarda tutt'altro.

    Infatti così è stato. C'è da dire che io trovo molto educative le linee guida dei quality rater perché prese in modo semplice spiegano come creare un sito. Certo, lo sappiamo fare tutti noi che abbiamo tanta esperienza, però c'è da dire che questo documento ha un suo fascino 🙂

    @Filippo Jatta said:

    A mio parere l'algoritmo di Google non può ancora capire davvero e comprendere a fondo il famoso "EAT".
    Sento molti parlare di EAT. Ma quindi le SERP sono migliorate con l'ultimo aggiornamento?
    ...
    Piuttosto può trarre indicazioni da knowledge graph, social, citazioni e altri elementi off site, per capire se l'affermazione è vera. Google inizia a provarci, ma secondo me il focus non è questo per ora.

    Anche secondo me non è il focus, ma ci stanno lavorando. Io sono convinto che ci sono molte che possono essere calcolate in base al comportamento dell'utente, visto che con il mobile sanno tanto.

    @Filippo Jatta said:

    Passiamo all'aggiornamento.

    ...

    Il sito sceso in seconda pagina con questo update è stato sostituito da siti con contenuti copiati, senza pagine chi siamo, ma puliti a livello tecnico.

    Ma ti torna con quanto detto sull'intento? Questi siti sono informativi? Secondo me quando Marco Quadrella dice che il transazionale viene sostituito dall'informativo perché comunque su Google Ads c'è molto transazionale non sbaglia di molto 🙂

    @Juanin said:

    Ho deragliato un po' dal tema dell'aggiornamento nello specifico, ma credo sia un concetto importante da far passare. Un'azienda dovrebbe avere una scala di priorità che porti a reali benefici economici. Spesso si fanno cose che hanno costi più elevati dei ritorni solo per accontentare un'entità terza, che in fin dei conti ragiona sulla base dei suoi interessi.

    Vedi box news (seguito ai grafici farlocchi di Facebook che super Google come sorgenti informativa per news), vedi carosello video (seguito dalla drammatica richiesta pubblicitaria di video ads con percentuali di viewability impossibili e dunque mai fillabili), vedi amp (piano globale per l'inglobamento totale di internet con seguente annuncio di forza lavoro a supporto di WordPress - bacino ricco mi ci ficco) etc etc etc....e gli esempi si sprecano.

    Secondo me non hai deragliato: bisogna vere il quadro d'insieme di quello che sta accadendo. Non sono staccate le due cose, sarebbe, per come la vedo io, un errore staccarle. L'argomento è che cosa presenta in SERP Google e questo punto di vista, sul quale oramai hai un'osservazione specifica da anni è importantissimo. Quindi grazie 🙂

    E comunque, se davvero il transazionale è stato diminuito perché ora tiene in considerazione anche Google ads (che è praticamente tutto transazionale), anche il carosello video è inserito lì per un motivo. E non mi pare che siano staccate di molto queste due cose 😄

    @ACweb said:

    Ciao a tutti e ciao Giorgio,
    ormai sono anni che non ci sentiamo e non scrivo più su questo bel forum...
    non ho cambiato lavoro, sono sempre nella SEO ma ho anche ampliato le mie competenze e diversificato i lavori, in questo settore non si sta mai fermi 🙂

    Hey, che bello rileggerti e che bel contributo.

    @ACweb said:

    Consulti medici -64,6%
    Area informativa -28,4%
    Area Salute -23,3%
    News -21%
    Blog -19%
    Profili dei medici -11,6%

    Come potete subito notare, l'area consulti è stata quella più colpita.

    Credo che il problema sia dovuto a più fattori, ma i più rilevanti mi sembrano questi:

    1. molti consulti sono vecchi di molti anni.
    2. molti consulti non dicono granchè, sono praticamente inutili visto che hanno solo consigliato agli utenti di andare a farsi visitare dal loro medico o da uno specialista.

    Ho fatto un check di siti di consulti simili e tutti hanno cali di traffico come questo, se non maggiori.

    Ottima indicazione che hai trovato, bravo 🙂

    @ACweb said:

    Tu Giorgio e voi altri cosa ne pensate? concordate con la mia visione o secondo voi sono fuori strada?

    Io penso che sei stato rivalutato solo come effetto collaterale, perché rientravi in quella categoria. Mi spiego.

    Se Google ad un certo punto avesse detto davvero: ok, rivediamo questa storia degli intenti. Cosa potrebbe accadere?

    • hanno rivisto le chiavi
    • hanno rivisto le SERP (magari davvero tenendo in considerazione che Google Ads fa la parte transazionale e quindi ci vuole un ribilanciamento)
    • hanno rivisto le valutazione degli intenti per i siti

    Tu ricadi nel 3. Se hanno rivalutato i siti, hanno rivalutato non solo se l'intento è da modificare, ma anche la validità del contenuto stesso. E hanno iniziato a lavorare in questo senso. E ci sei finito dentro. Ovvero, ci sei finito dentro in una botta sola, ma ci saresti finito comunque a prescindere, con il tempo.

    La validità dei contenuti. Mi viene a mente lo scopo benefico.

    Bisogna secondo me trovare il modo di lavorare su pagine che possano coprire tutti gli intenti e allo stesso tempo avere delle super pagine, con scopi benefici molto alti.

    @Kal said:

    E' chiaro che se il traffico cala di botto ed il fatturato con esso, è una bella botta... ma su questo non ci può fare nulla nessuno, tocca prenderlo come un "rischio del mestiere" e gestirlo adeguatamente.

    Eh sì. Mi viene in mente la frase di Andrea Pernici "non bisogna basare tutto il business su Google". Io aggiungo: e quella quota di Business su Google non puoi farla venire da un'unica tipologia di contenuti e di intenti.

    Che bella discussione 🙂


  • Admin

    Guarda le parole di John non fanno altro che confermare ciò che almeno lato mio provo a trasmettere da tempo...ossia: "Non devi posizionarti. Devi meritare di posizionarti!" ed è per questo che non ha neanche senso intercettare audience, termini, ricerche etc etc etc dove tu non sei né la risposta né la cosa cercata. Con buona pace di chi pensa che la cosa importante sia il traffico.

    La storia insegna che tendenzialmente la tecnologia da dovunque tu la guardi è sempre indietro. Google incluso.

    Per questo a maggior ragione, sì devi fare le tue analisi per incrementare traffico, revenue etc, ma devi anche saper depennare ciò che non è necessario (perché è un costo che può portare un beneficio immediato, ma effimero e fittizio).

    Io sono convinto che molti ambiscano alla crescita del traffico senza neanche metterlo in bilancio con l'effettivo utile che può generare. Spesso se fai i conti in modo serio ti accorgi che nel 90% dei casi un aumento di traffico porta più spese che ricavi.

    Se riduciamo le nostre attività su KPI ben misurabili e che impattano veramente il business forse non staremmo neanche qui a raccontarci queste storie di "Core algo update".

    Chi viene colpito e ha basato un business sul nulla probabilmente è consapevole di aver lavorato su un terreno minato, pieno di rischi e buche. Se non ne è consapevole e cade dal pero allora significa anche che è un po' incosciente. Poi ci sono i casi particolari ovviamente dove probabilmente Google può sbagliare, ma ritengo che siano una piccola minoranza.

    In aggiunta a questo si pensa sempre di essere stati penalizzati in questi casi, ma molti dimenticano che esiste un mercato la fuori che si muove e dove siti nuovi nascono e vecchi spariscono. In questo contesto un Google che evolve con grande facilità riuscirà a rimescolare le carte anche di molto se trova nuovi siti/contenuti interessanti per rispondere a determinati intenti.

    Per concludere dunque quello che dovremmo effettivamente monitorare con più attenzione sono indicatori di biz, ma anche indicatori qualitativi di soddisfazione dei nostri visitatori...che è poi la stessa identica cosa che fa Google per cercare di rendere felici i "cercatori".


  • Community Manager

    @Juanin said:

    Io sono convinto che molti ambiscano alla crescita del traffico senza neanche metterlo in bilancio con l'effettivo utile che può generare. Spesso se fai i conti in modo serio ti accorgi che nel 90% dei casi un aumento di traffico porta più spese che ricavi.

    Credo che tu abbia ragione al 100%.

    Il problema infatti è che accumuliamo in tanti anni posizionamenti che non meritiamo più, che non ci portano poi granché e quindi questo parametro dopo tanti anni rischia di gonfiare molto i dati.

    Non so quanti webmaster saprebbero rispondere alla domanda: quante sono le tue pagine indicizzate, che generano traffico organico e che sono utili al tuo progetto per gli obiettivi che ti sei fissato?


  • User

    Dei siti che monitoro io, quelli in cui vi sono sia pagine con contenuti transazionali che informazionali non hanno registrato cali e in alcuni casi un netto miglioramento. I siti con contenuti prevalentemente informazionali presentano un traffico sostanzialmente inviariato (in alcuni casi è migliorato, ma non reputo le cose correlate). I siti con contenuti prevalentemente o solo transazionali hanno registrato una perdita di traffico organico tra il 10% e il 30% ed anche un peggioramento della posizione media su diverse short keyword, ma ad inizio di questo mese registro un lieve miglioramento.

    Da questa esperienza ho compreso, anzi ho confermato ciò a cui già ero arrivato da tempo, che è meglio puntare su entrambe le tipologie di contenuto in modo da rispondere a più intenti di ricerca e soddisfare in ogni caso l'utente sia che voglia informarsi, sia che voglia acquistare.

    Infine, non credo che sia qualcosa ancora di definitivo e che sostanzialmente i siti colpiti (basandomi soprattutto sui prospect ricevuti ad Agosto) hanno problematiche strategiche e strutturali che si portano dietro da anni e che quindi il calo sarebbe cmq arrivato o prima o poi.


  • User Attivo

    @Giorgiotave said:

    Ma ti torna con quanto detto sull'intento? Questi siti sono informativi? Secondo me quando Marco Quadrella dice che il transazionale viene sostituito dall'informativo perché comunque su Google Ads c'è molto transazionale non sbaglia di molto 🙂

    Guarda Giorgio, francamente non mi torna.

    La pagina che ha perso posizionamento ha sia contenuti informativi che transazionali, ed è www punto santenaturels.it/argento-colloidale
    per la kw "argento colloidale". Passata da 3° posizione a fine seconda pagina.

    A livello di link è super autorevole (molti siti in prima, seconda e terza pagina per la stessa kw la linkano).

    Come contenuti mi pare sia molto valida.

    Proverò a spostare più in basso i prodotti, magari, e a sistemare noindex ecc.
    Ma, in tutta franchezza, non vedo nulla che non vada.

    Ovviamente ogni opinione è benvenuta 🙂


  • User

    Errata corrige: con l'evoluzione della discussione ho fatto qualche analisi più approfondita ed effettivamente ho rilevato alcuni trend che sembrerebbero confermare l'ipotesi di Marco in merito ad maggior peso dato da Google a contenuti informativi rispetto a contenuti transazionali commerciali.

    A partire dal 1 Agosto un nostro competitor ha avuto un netto guadagno di traffico generalizzato (circa il 25%) e nello specifico ci ha superato su alcune query chiave sulle quali abbiamo sempre concorso e nella maggior parte dei casi avevamo quasi sempre avuto la meglio.

    Per ogni query dove siamo stati superati (saranno più o meno una decina) abbiamo perso 1, massimo 2 posizioni, passando ad esempio da posizione 1 a posizione 2 o da posizione 2 a posizione 3; per questo nel complesso l'aggiornamento di Google è stato complessivamente "invisibile" per noi: nel computo totale non abbiamo perso quasi nulla.

    La differenza fra le nostre pagine e quelle del nostro concorrente è però abbastanza evidente: le nostre pagine hanno un contenuto maggiormente transazionale, con una lunga lista di prodotti pronti per essere aggiunti a carrello ed un contenuto informativo a fare da contorno; le pagine del nostro concorrente invece hanno un contenuto transazionale ed un focus molto più improntato su contenuti informativi.

    Nel confronto diretto su una specifica query, dove prima eravamo davanti, oggi siamo dietro.

    Sottolineo che il nostro sito non ha nulla a che fare con tematiche mediche, è un e-commerce di moda.


  • Community Manager

    Filippo in questi giorni la controllo, promesso, sono curioso.

    Pelpa grazie di questo tuo contributo 😉

    Segnalo a tutti che Ivano di Biasi ha aggiornato i dati di SEOZoom e le sue idee https://www.seozoom.it/google-update-del-1-agosto-2018-winner-e-loser/


  • User

    Stavo per entrare nella discussione postando le mie riflessioni, mi hai anticipato 🙂 Il mio studio è ancora in fase embrionale, sto lavorando su più fronti su uno dei siti più colpiti in assoluto dal core update, circa 2.000.000 di visite segate, ma attendo i risultati del mio lavoro. Per ora ho recuperato poco, solo 100.000 visite su 2.000.000, ci vorrà tempo. Spero più in la di riuscire a dare un contributo più concreto e con qualche dato in più, è troppo presto.

    Al momento, dopo il lavoro svolto, vedo dei netti miglioramenti (immagine) , ci sono circa 30 pagine di keyword di questo tipo, dal nulla alla prima pagina ma attendo ancora un po' prima di cantar vittoria 🙂

    image

    Appena ho qualche altra informazione interessante la condivido con piacere.


  • Admin

    Vorrei anche aggiungere che non necessariamente, in questo contesto caotico, alcuni cali siano sempre dovuto a un solo aggiornamento algoritmico.

    Tra gli esempi papabili ci sono ad esempio, sempre parlando di contesto e intenti, anche le ricerche geolocalizzate o dove il motore evince tale necessità. In quei casi anche ricerche che prima portavano a centinaia di click potrebbero disperdersi in tanti piccoli frammenti geo.


  • User

    Questo potrebbe interessare un po' a tutti per capire cosa sta facendo Google, lo avevo scritto la settimana scorsa e ieri è uscito questo articolo interessante 🙂


  • Community Manager

    @Juanin said:

    Vorrei anche aggiungere che non necessariamente, in questo contesto caotico, alcuni cali siano sempre dovuto a un solo aggiornamento algoritmico.

    Grazie per averlo ricordato Andre. Ovviamente ci sono tanti che segnalano cali e magari sono dovuti a tanto altro come dici 🙂


  • Admin

    Come diceva Marco sopra ha senso guardare anche cosa avviene lato AdWords e il link di Ivano parla di AdWords non di organico.


  • User

    No no parlo di organico, adwords è un mondo inesplorato per me 🙂


  • User

    Le novità di Adwords però saranno attive solo da ottobre e solo per la lingua inglese; per l'italiano seguiranno non si sa quando. Ed onestamente questo cambiamento nella gestione della corrispondenza esatta mi sembra solo l'ennesimo stratagemma di Google per aumentare i suoi ricavi.


  • User

    Scusami non avevo capito a quale link ti riferissi, vero parla di adwords ma credo che gli algoritmi che creano li utilizzino anche per l?organico, soprattutto su questioni così delicate come il search intent che influisce drasticamente sulla qualità delle risposte che da Google


  • Admin

    A quello che avevi messo tu 😄

    Cmq si sono d'accordo con te che molte cose tendono a fondersi o comunque influenzarsi.