Ripasso per una segnalazione importante in questo thread.
È uscita da un po' di giorni, in edicola e in fumetteria, una sontuosa edizione di lusso della coppia di storie di Rat-Man intitolate rispettivamente 299 e +1, che insieme formano la parodia / versione ortolaniana di 300, capolavoro di Frank Miller.
Qualche coordinata: 300 - l'originale disegnato - è una interpretazione epica e possente dell'episodio della battaglia delle Termopili, che vide un manipolo di spartani comandati dal re Leonida - le fonti parlano di trecento soldati, più qualche sporadico rinforzo inviato da altre città-stato greche - opporsi all'esercito del re persiano Serse.
Gli spartani, inferiori per numero ma superiori per preparazione, sfruttarono a loro favore l'orografia del terreno di battaglia (una stretta gola che, grazie all'effetto "collo di bottiglia", minimizzava la differenza numerica e rendeva più equilibrato lo scontro).
Alla fine, dopo giorni di strenua resistenza, gli uomini comandati dal re Leonida persero e furono sterminati, ma l'eco della loro eroica impresa rianimò il fuoco del patriottismo greco e portò ateniesi, tebani e altri spartani a respingere Serse e a riaffermare la libertà del territorio ellenico sulle velleità di dominio degli invasori stranieri.
Leo Ortolani ha creato, qualche anno dopo, una geniale parodia alla sua maniera della storia magnificamente illustrata da Frank Miller (il papà di Robocop, Sin City e altre celeberrime serie) e colorata dalla brava Lynn Varley.
La storia è stata inizialmente pubblicata con grande successo all'interno della serie regolare "Rat-Man Collection", divisa in due parti intitolate rispettivamente 299 e +1, ma si è capito quasi subito che due aspetti erano stati sacrificati sull'altare dell'adeguamento allo standard del formato tipografico classico del fumetto Panini: colore e orientamento della tavola.
Tra gli aspetti che avevano portato i lettori a considerare "300" una grande novità c'era infatti un inedito uso della tavola, predisposta non nel classico allineamento verticale (con la rilegatura sul lato lungo del rettangolo che costituisce la pagina), ma in uno orizzontale definito dall'autore stesso widescreen ("schermo panoramico"), più adatto al respiro epico, potente e grandioso della vicenda narrata.
Ortolani, noto filologo puntigliosissimo e maniacalmente preciso nella ricostruzione dei dettagli delle storie originali (che poi "demolisce" senza problemi con la sua vena satirica implacabile e splendida), ha costruito il suo "299+1" adottando il medesimo sistema, ma poi è stato costretto a ripiegare sul classico stile Panini, facendo perdere qualcosa - appena un quid, ma decisivo - che invece la nuova versione ha pienamente recuperato.
La questione del colore, invece, è stata tutta un'altra storia.
L'edizione definitiva ora disponibile in edicola e in fumetteria è stata "portata alla vita cromatica" da Lorenzo Ortolani, fratello di Leo e autore ufficiale delle colorazioni delle copertine di Rat-Man.
Lorenzo, però, di comune accordo con Leonardo non ha seguito la via scelta da Lynn Varley, colorista originale - il cui stile per 300 prevedeva toni sfumati, ai limi dell'acquerello. L'artista si è invece interamente basato sulla visionaria scenografia dell'omonimo film diretto da Zack Snyder nel 2007, che presentava una nettezza, una potenza ed una pastosità materica delle masse cromatiche davvero impressionanti.
299+1 si trasforma così in una sintesi felicissima di tre anime: l'epica di Frank Miller, l'immaginazione visiva di Zack Snyder e il talento impareggiabile di Leonardo Ortolani. Miscela esplosiva che trova un miracoloso equilibrio ed un esito a dir poco strabiliante, destinato a durare nella storia del fumetto italiano.
Non lasciatevelo sfuggire.