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    xavy.g

    @xavy.g

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    Sono un professionista della comunicazione digitale, con forti esperienze nel settore politico-istituzionale e consumer. Ho conseguito la laurea magistrale in Filosofia e un master in comunicazione e media digitali presso la 24Ore Business School.
    Ho tanto, tantissimo da imparare. La cattiva notizia è che non finirò mai, quella buona è che mi piace un sacco.

    Post creati da xavy.g

    • RE: Comunicare a Google Analytics gli ordini annullati su Shopify

      Proverò, senza dubbio.

      Sei stato gentilissimo. La prima strada è sicuramente quella a cui do la priorità.

      Poi, tra le altre cose, stavo giusto cercando di capire come potessi approfondire (BENE) Google Tag Manager. Ovviamente oltre a seguire i contenuti qui su connect.gt

      Se per caso avessi dritte anche su questo, sono tutt'orecchi 🙂

      postato in Google Analytics e Web Analytics
      xavy.g
      xavy.g
    • RE: Comunicare a Google Analytics gli ordini annullati su Shopify

      Eh, sì.
      Ho attivato sia l'Enhanced E-commerce su Shopify che le opzioni di E-commerce base ed avanzato su Analytics.

      Infatti mi fa molto strano. Però è anche vero che da un punto di vista tecnico non capisco quale potrebbe essere il collegamento tra le due piattaforme che permetta di tornare indietro negli ordini, identificarli e modificarli.

      Credo sia meno banale di quel che sembra.

      postato in Google Analytics e Web Analytics
      xavy.g
      xavy.g
    • Comunicare a Google Analytics gli ordini annullati su Shopify

      Ciao a tutte e tutti.

      Una domanda apparentemente banale ma che mi trova completamente impreparato.

      Ho un collegamento tra Shopify e Google Analytics (UA) che funziona regolarmente, implementato tramite GTM.

      Succede che quando viene fatto un acquisto su Shopify, viene registrato anche su UA. Top.
      Certo, sempre leggere discrepanze ma è normale.

      Però c'è un problema... quando su Shopify viene annullato un ordine (da noi o dal cliente direttamente) questo non viene comunicato ad Analytics.

      Questo mese la differenza è importante, e il dato di Analytics non rende l'idea del reale fatturato.

      Voi avete idea di come si possa fixare questo problema?

      Grazie in anticipo 🙂

      postato in Google Analytics e Web Analytics
      xavy.g
      xavy.g
    • RE: FB Business Manager, pagine aziendali, account pubblicitari caos!!!

      @dedolab ciao!

      In realtà, una volta che ti ci immergi, diventa tutto molto chiaro.

      L'importante è ragionare su livelli, questo vale per tutto l'universo Facebook "Business", e credo il principio sia il medesimo in Google ADS.

      Non so se ho capito bene la domanda però provo a darti alcuni riferimenti:

      Pagine: non sono "intestate" ma hanno dei ruoli, che fanno sempre capo ad account personali (ovvero associati a un utente). Possono anche essere più di uno, con privilegi diversi (admin, editor, analyst, etc...)

      Account pubblicitari: sono intestati a uno e un solo utente, che ne è il proprietario. Questa cosa è molto importante. Per ogni utente c'è un account pubblicitario. Si tratta di una "posizione aperta" nei confronti di Facebook attraverso cui fare pubblicità. Ribadisco l'importanza di fare aprire l'account pubblicitario al proprietario del business perché sua è la responsabilità.

      Business Manager : è semplicemente il contenitore di tutto. E quando dico tutto intendo tutto. O meglio, tutto ciò che serve, appunto, al business.
      Facciamo degli esempi? Pagine, account pubblicitari, pixel, domini, e così via.

      Si, ma perché parli al plurale?

      Perché in ogni Business Manager possono esserci più asset. Ad esempio, si possono gestire più campagne pubblicitarie di diversi account, o gestire più pagine, o più account Instagram.
      O addirittura diversi metodi di fatturazione.

      Nel tuo caso devi capire esattamente qual è il tuo obiettivo. Il Business Manager potrebbe non essere necessario 🙂

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      xavy.g
      xavy.g
    • RE: Quanto farsi pagare per gestire un e-commerce?

      @mirkomassarutto grazie mille!

      Interessante come approccio.
      Solo due domande: quando parli (a titolo di esempio) di 1000 euro + 50% fatturato, intendi una specie di all inclusive dove fare stare il mio compenso + la spesa in ads, giusto?

      Perché come cifra mi sembra piuttosto elevata ma magari la sto capendo male io.

      postato in E-Commerce
      xavy.g
      xavy.g
    • RE: Quanto farsi pagare per gestire un e-commerce?

      @g-lanzi grazie di cuore!

      Allora, il sito l'ho creato su Shopify, quindi parte tecnica molto poca (avevo fatto un post qui su connect.gt per la scelta da fare rispetto alla piattaforma e al momento si è rivelata la scelta migliore).

      Io mi occupo di tutto quello che posso gestire - ricordo sempre che stiamo parlando di una microrealtà - e, quando serviranno competenze che non ho, mi affiderò a un professionista.

      Oggi il mio lavoro è principalmente in ottimizzazione dello store Shopify (struttura vera e propria, pagine prodotto, funnel email, recupero recensioni, etc...), in strategia e analisi dati e, più di tutto, FB ads).

      In questo momento, del tutto iniziale, la cifra che chiedo è di circa 500 euro mensili, ma una volta passati i tre mesi del progetto il mio obiettivo era quello di salire di almeno altri 200 euro.

      Chiaro che da parte del cliente dovrà esserci anche un aumento di spesa in ADV altrimenti il ritorno - considerando il mio costo - non sarà sufficiente a fare utili.

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    • Quanto farsi pagare per gestire un e-commerce?

      Ciao a tutte e tutti!

      Domanda delle domande che (spero) vi siate fatti tutt* almeno una volta 🙂

      Quanto farsi pagare per gestire un e-commerce?

      So che sembra una domanda da dilettanti ma magari avere uno schema (che non ho trovato qui in altre discussioni) può essere utile un po' a tutti.

      Sto gestendo il mio primo vero e proprio e-commerce a (quasi) 360°.

      Fino ad oggi sono sempre stato più verticale su altri fronti (es Facebook ADS, copywriting) ma oggi - ovviamente dopo parecchio studio, e con ancora tanto da imparare - mi sono preso la responsabilità di un e-commerce.

      I numeri fino ad oggi sono incoraggianti. In un mese di attività, con 300€ investiti in pubblicità (una miseria che più miseria non si può) abbiamo fatto poco più di 1500€ incassati dallo store. Si tratta di un negozio di biancheria per la casa con una marginalità sui prodotti piuttosto alta.

      Fino ad oggi mi sono sempre fatto pagare sulla base delle ore lavorate. Easy, mio costo orario x numero ore .
      Non credo nella logica delle percentuali senza un controllo più che completo sull'intero funnel.

      Quando si parla di E-commerce, voi avete altre formule? Fate variazioni sulla base del fatturato e/o della tipologia di cliente/business, indipendentemente dal numero di ore lavorate?

      Sarò felice, se vorrete, di leggere le vostre esperienze 🙂

      Grazie in anticipo!

      postato in E-Commerce
      xavy.g
      xavy.g
    • RE: APRIRE E-COMMERCE, quale piattaforma?

      @mirkomassarutto interessante, grazie.

      Premesso che il sito di Diego Della Palma a me ha dato un esito diverso (89) ma questo conta poco.

      Il punto non è tanto sul voler investire o meno. Secondo me siamo professionisti e sappiamo tutti che gli investimenti sono necessari.

      Il punto, a mio avviso, è capire dove e come investire, alla luce delle nuove opportunità offerte dalla tecnologia.

      Un po' come se il tuo lavoro fosse fare il taxista e dovessi decidere se acquistare un auto o prenderne una in leasing full-service.

      Nel primo caso (estremizzo) dovresti pensare "solo" a trovare i clienti e a guidare. Nel secondo avresti anche incombenze relative a manutenzione, revisione, burocrazia etc...

      Ha un costo, certo, in ogni caso. Ma dove conviene spendere questi soldi?

      Io mi sto convincendo che oggi un servizio come Shopify potrebbe essere il leasing full-service per molti piccoli taxisti che non mirano a diventare dei big player ma semplicemente a incrementare il loro business fino a una soglia sostenibile oltre il break even.

      Nel mio caso specifico, stiamo parlando di un banco del mercato a gestione famigliare che vuole fare un e-commerce e che, al momento, dati i numeri delle adv che gestisco, sembra avere senso.

      Obiettivo: arrivare a fare vendite online fino a una soglia di sostenibilità che mantenga il regime di conduzione famigliare senza ulteriori assunzioni di personale per lo smaltimento di ordini extra.

      Cosa ne pensi/pensate?

      postato in E-Commerce
      xavy.g
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    • RE: APRIRE E-COMMERCE, quale piattaforma?

      Ciao @giuseppemorelli grazie infinite per la tua risposta!

      Diciamo che è più o meno la direzione in cui pensavo di andare.
      Avevo anche già visto il thread che mi hai linkato 🙂

      Ora, di base avrò un grosso problema perché dovrò dire al cliente "Ehi, hai pagato un sito ma ora una collaborazione ha accannato e quindi facciamo che è meglio andare su Shopify", amen, mi inventerò il modo.

      Da un punto di vista meramente tecnico, che tu sappia, se io migro su Shopify mi ritrovo più o meno lo stesso sito oppure dovrò rifarlo ex-novo (pur considerando la semplicità di Shopify).

      In altre parole, all'atto pratico, quanto è complesso?

      Sui costi sì, immagino che ci siano ulteriori spese al di là della fee mensile.
      Più o meno sai quale può essere una spesa media considerata ragionevole per far funzionare discretamente uno store su Shopify? Sempre lato tecnico intendo, ovviamente (temi, app, etc...).

      Tnx!!!

      postato in E-Commerce
      xavy.g
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    • RE: APRIRE E-COMMERCE, quale piattaforma?

      Ciao a tutti.
      Intervengo in questo interessante thread per non aprirne di nuovi 🙂

      Situazione estremamente sintetica.

      1. Cliente nuovo mi dice che vuole aprire un nuovo e-commerce. Loro hanno un banco di biancheria per la casa al mercato e vogliono andare online.

      2. Io non mi occupo direttamente di siti, dunque faccio fare a un mio amico/collega che fa siti. Crea un e-commerce con WooCommerce.

      3. Per problemi suoi personali (non sto a dilungarmi, ma pienamente comprensibili) questa persona non riesce più a seguire il sito. C'è. E' online, ma le prestazioni sono davvero deludenti. Parlo principalmente da un punto di vista tecnico. L'attesa per il caricamento è infinita e, anche l'adv su Facebook mi dice che per ogni 2 clic sul link meno di un utente arriva a vedere il contenuto. Disastro.

      Cosa fare?

      a. Un collega (questa volta più fidato del precedente) mi dice che una primissima ottimizzazione del sito, sistemando giusto un po' di cose urgenti (server, seo base, ux base) mi costerebbe un migliaio di euro. A fronte di un progetto più a lungo termine.

      b. Migro tutto su Shopify e chi s'è visto s'è visto.

      Voi cosa fareste?
      Vorrei uscire dall'impasse il prima possibile.

      Ah, aggiungo. La pubblicità su Facebook e Instagram sta funzionando molto bene. Il CTR link delle ads è oltre il 5% e ci sono già state diverse vendite tramite messaggio.
      Segnale che il prodotto - pur in queste condizioni minime (ahimé, vale anche per le foto) - interessa. Quantomeno al target selezionato.

      postato in E-Commerce
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    • RE: Page builder per Wordpress, sì o no?

      Io, ovviamente, non posso che ringraziarvi perché mi avete tolto molti dubbi. Confermato alcune supposizioni e smontate malamente altre (meno male!).

      Immagino che sentirsi fare questa domanda, per un professionista sia un po' come chiedere a un ebanista se vanno bene i mobili di Ikea per arredare Versailles.

      Detto ciò, a questo punto provo a chiedervi un'altra cosa, ma potete serenamente rispondermi di cercare nei vecchi thread.

      Qualora uno volesse ampliare la sua T shape della formazione e studiare per creare siti come dio comanda, "page builder free", da dove può partire?

      Io per il momento sono verticale su altro, ma mi interessa molto questo aspetto e - pur consapevole che avrò sempre bisogno di un professionista - mi piacerebbe imparare qualcosina.

      Grazie di cuore!

      postato in CMS & Piattaforme Self-Hosted
      xavy.g
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    • Page builder per Wordpress, sì o no?

      Buongiorno a tutte e tutti.

      Ho appena finito di vedere il video della serie Al lavoro con... sul workflow di sviluppo su Wordpress, di @overclokk

      Come sempre, doveroso, ringraziare lui e Giorgio per i contenuti, sempre fenomenali.

      Avrei due domande, una che spero sia più da dibattito per crescere insieme, un'altra più "tecnica".

      Enea, a un certo punto, dice I page builder sono il male .
      Premesso che ho cercato ma non ho trovato discussioni in merito (giusto per non duplicare) ma la mia domanda è: perché? 🙂

      Prendo ad esempio il mio caso specifico.
      Posto che purtroppo devo spesso dire no a clienti esterni per mancanza di tempo, sapendo di poter essere supportato ne ho preso uno per la creazione di un piccolo e-commerce.

      Io qualcosina di Wordpress mastico ma, visto che ritengo che le cose debbano farle chi non si limita a masticare ma almeno arriva a digerire buona parte del tutto, ho dato la parte di sviluppo del sito a un mio amico.

      Forse dirò un'eresia, ma abbiamo installato un tema premium e stiamo procedendo con un page builder (con le ovvie correzioni di css).
      Il sito, almeno per il momento (siamo in fase di sviluppo), funziona e il cliente è soddisfatto.

      Siamo ovviamente consapevoli che per portarlo ad avere un buon livello ci vorrà ancora molto lavoro.

      Stiamo facendo un grosso errore?

      Faccio poi la seconda domanda. Del tutto accessoria.
      Nel video ho apprezzato molto tutta la parte tecnica relativa all'ambiente di sviluppo. Ma - tenetevi forte, arriva altra eresia - che problema c'è a creare il sito direttamente su Wordpress?

      Grazie a chi avrà la pazienza di leggere.

      Un abbraccio!

      postato in CMS & Piattaforme Self-Hosted
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    • RE: Recupero codice per l'autenticazione a due fattori

      @angelomarolla in realtà il problema è proprio quello.

      Nonostante io sia logato praticamente ovunque, il messaggio dell'autenticazione a due fattori non arriva. Google Authenticator non funziona. Duo nemmeno (ovviamente).

      Non solo, dopo aver inviato i documenti è arrivato il link da parte di Facebook per lo sblocco ma... non funziona!

      E' abbastanza assurdo, e mi è fin dispiaciuto disturbarvi.
      L'unica che può fare qualcosa temo sia Facebook stessa. Ammesso che ci riesca e, soprattutto, ammesso che si faccia viva.

      Grazie ancora.

      postato in TikTok
      xavy.g
      xavy.g
    • Recupero codice per l'autenticazione a due fattori

      Ciao a tutta la community.

      Detesto fare richieste così "personali" ma mi trovo davvero tanto tanto in difficoltà e non so come uscirne.

      La faccio breve: non ho modo di recuperare l'autenticazione a 2 fattori su Facebook.

      Banalmente, non mi arriva l'SMS. Solo quello, tutti gli altri SMS di Facebook mi arrivano (es. per il cambio psw) ergo il numero è corretto.
      Inutile ogni altra strada.

      Cosa significa? Che non ho più accesso a nulla. A una pagina piuttosto delicata su cui lavoro, al Business Manager, alle campagne attive per i miei clienti. Solo per fare degli esempi.

      Ho provato in tutti i modi, e da sabato continuo a scrivere all'assistenza Facebook tramite il modulo apposito.
      Nel frattempo il mio profilo è completamente sparito dalla piattaforma.

      A qualcuno è capitata la stessa cosa o, in generale, sa come potrei fare?

      Grazie di cuore in anticipo.

      postato in TikTok
      xavy.g
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    • RE: Sito che... indicizza troppo

      Innanzitutto vi ringrazio davvero di cuore per l'aiuto che mi state dando.

      Purtroppo no, non ho risolto.
      Ora ho cambiato le password di tutto, sito, accesso all'hosting e database.

      Dopodiché, come da indicazioni, ho richiesto la rimozione ma, quello che succede, è questo

      Screenshot - 2021-04-13T180651.125.png

      Sebbene da Analytics risultino visite da quei domini (ho filtrato, e le ultime risalgono proprio a ieri, quindi è tutto vivo e vegeto) su Seach Console non risultano nella mia proprietà. Eppure il sito a cui è collegato GA è ovviamente lo stesso.

      Poi c'è un'altra cosa che non capisco. Come sono possibili tempi di permanenza così lunghi su pagine che figurano come 404?

      Screenshot - 2021-04-13T182040.056.png

      Ora, domanda super scema: non esiste un qualsiasi software, anche a pagamento, che si prende, si scansiona tutto, e rimuove eventuali zozzerie?

      Non so come venirne a capo.

      Grazie ancora davvero.

      postato in SEO
      xavy.g
      xavy.g
    • RE: Sito che... indicizza troppo

      Guarda, io ne approfitto perché non ne vengo a capo.

      A quanto pare non ci sono problemi apparenti:

      • Se controllo da qui https://www.google.com/safebrowsing/diagnostic?site=tuosito.it il sito non risulta avere problemi

      • Se faccio il controllo URL, il pop-up mi dice che non sono nella mia proprietà

      • Se faccio il controllo chache con il comando cache:URL non c'è nulla che rimandi al mio sito.

      • Se controllo in backend su Aruba, cartelle che rimandino a quelle url non ci sono (c'erano, ma le avevo già eliminate)

      • Se vado su una di quelle pagine, sul mio dominio, risulta non esistere.

      Dopodiché succede anche questo, che da ieri, Search Console, si è azzerato

      (Screenshot - 2021-04-12T174632.948.png image url)

      Tuttavia, da Analytics, vedo ancora questo (ultimi 7 giorni)

      Screenshot - 2021-04-12T182227.302.png

      Boh, non so come fare.

      Se hai un consiglio sono tutt'orecchi.
      Se no butto giù il sito e bon.

      Grazie infinite.

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    • Sito che... indicizza troppo

      Ciao a tutte e tutti,

      ho un grosso problema.
      Da Search Console vedo che il mio sito fa un botto di impressions (e non è normale perché è totalmente sconosciuto) a causa di query e di link legate al mio dominio che in assoluto io non conosco e non riconosco.
      E ovviamente non ritrovo dal mio pannello di controllo wordpress

      sito_2.png

      Screenshot - 2021-04-10T203331.247.png

      sito_1.png

      spoiler
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    • RE: Connect.gt, una community che mi rappresenta

      @giulio-marchesi grazie infinite 🙂

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    • Connect.gt, una community che mi rappresenta

      Ciao a tutte e tutti, mi chiamo Xavier e ho 34 anni.
      Mi guadagno da vivere come responsabile della comunicazione digitale (e no, non solo quello) della sindaca di Torino e gestendo alcuni miei clienti privatamente a partita iva.
      Ma, se siete interessati, facciamo un passo indietro.
      Prometto che cercherò di essere breve.

      Un po' di storia

      All'età di circa 16 un docente di nome Nevio mi lanciò una maleficio: mi sarei perdutamente innamorato della Filosofia, cercando in ogni modo segnali di una reciproco interesse.

      Fu così che all'Università mi iscrissi alla Facoltà di Filosofia. Prima triennale poi magistrale.
      Nel frattempo ho sempre fatto tantissimi lavori.
      Danzatore, cameriere, artista di strada (anche qui, si aprono capitoli a parte) fino a quando, a 23 anni circa, entro come dipendente stagionale da Decathlon.

      Alla fine del periodo, di 42 persone, decisero di tenerne due. Io ero uno dei due. Ed eccomi che a 23 anni mi trovavo non ancora laureato con un contratto a tempo indeterminato in un'azienda enorme.

      First reaction: shock! Shock because, in my mind... sarei rimasto sepolto lì per sempre, esattamente come era successo al 70% dei miei colleghi (sì, viva l'ottimismo).

      L'incontro con il digital

      Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, proposi al negozio di aumentare la presenza social.
      Non che Decathlon non ce l'avesse, intendiamoci, ma era principalmente a livello di brand sulle varie country, non a livello di punto vendita.

      Permesso accordato. Si parte.

      Capii quasi subito cosa significa avere tra le mani un brand del genere e non saperlo gestire.
      Dopo gli attacchi terroristici al Bataclan di Parigi, decisi in totale autonomia di fare una card di real time marketing con tanto di logo dell'azienda.

      Quella card, letteralmente esplose (fortunatamente con sentiment positivo). Tuttavia la casa madre fu costretta a inviare una circolare a tutte le filiali del Paese per chiedere di non prendere iniziative simili.

      Fu un errore, per fortuna che portò valore e senza gravi conseguenze, ma mi fece capire subito di cosa si stesse parlando.

      La svolta

      Sempre preso da quegli incubi di immutabilità, e ormai laureato, decisi che dovevo dare tutto quello che potevo.
      Vidi un Master in comunicazione e media digitali al Sole 24 Ore di Milano (io sono di Torino).
      Era la scelta giusta, ma il prezzo era proibitivo. Si parlava di quasi 14mila euro per un full-time con stage.

      C'erano due problemi: il prezzo e il mio contratto a tempo indeterminato (part-time di 24 ore settimanali).

      I problemi si risolvono uno alla volta.

      PREZZO: mi rivolsi alla scuola e dissi che avrei applicato per una borsa di studio. Ottenni il 50%.
      La buona notizia era che avevo dimezzato il costo. Quella cattiva era che in banca avevo circa 1300 euro, e nessuno a cui chiedere aiuto.

      Chiesi un prestito a una banca. Mi venne concesso. Ottimo, adesso ero pure indebitato. Se avete letto fin qui e andrete avanti (eroi!) questo passaggio ricordatevelo.

      CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO: andai da Gabriella, responsabile HR. Le spiegai tutto.

      "Gabri, vi faccio una proposta. Voi non avete nessuno che vuole lavorare nel weekend, giusto? Facciamo che io, per il prossimo anno, lavorerò solo nel weekend. Tutti i sabati e tutte le domeniche, compreso lo scarico del camion, 8 ore al giorno.
      Il resto delle ore che mancano dalla settimana do fondo a ferie e permessi"

      "Xavier, ma sei matto? Perché?"

      "Perché tra due settimane inizio un master full-time a Milano"

      Affare fatto.

      Da quel momento in poi mi sarei svegliato per un anno alle 5 per prendere un regionale veloce (non avevo i soldi per il Frecciarossa) andare a Milano, tornare a casa alle 22 circa. Dal lunedì al venerdì. Sabato e domenica full-time in negozio con il camion da scaricare alle 6,30 di mattina.

      Questo scherzo mi costò, alla fine dell'anno, un'operazione d'urgenza per appendicite nervosa.

      Si inizia a fare sul serio

      A farmi appassionare al digital fu soprattutto un'agenzia di Milano che curava proprio il brand Decathlon, durante un corso di formazione interna.

      Quando li vidi decisi che volevo lavorare in quell'agenzia.
      Applicai proprio lì per lo stage, e ce la feci. Si chiamava Ambito5. Una delle più belle esperienze della mia vita.

      Imparai tantissimo e, alla fine dello stage, ancora una volta, fui l'unico assunto (oh, non sono un genio eh, tutt'altro, sia chiaro).

      Dopo Ambito 5 passai a Saatchi&Saatchi, sempre a Milano.

      Poi tornai in terra sabauda, Bitmama, gruppo Reply, all'epoca ex-Armando Testa.

      L'incontro con la Politica

      Qui vado veloce perché a molti potrà risultare noioso, ma è senza dubbio tra gli ambiti che mi interessa di più e su cui sono più skillato.

      Da sempre ho avuto grande passione e attivismo politico. Avevo un'amicizia con l'attuale sindaca di Torino, Chiara Appendino.
      In prossimità delle elezioni 2016, da pazzi, decidemmo di sfidare il sindaco uscente, Piero Fassino.

      Ci trovammo in 4 intorno a un tavolo. Partimmo, io mi occupai di tutto il campaign management (nel frattempo avevo seguito corsi di comunicazione politica).

      Non sto a tirarla troppo per le lunghe: dopo quasi un anno, a giugno 2016, contro ogni pronostico, vincemmo le elezioni.

      Chiara Appendino era la nuova sindaca, il suo responsabile comunicazione digitale, anche se, ve lo assicuro, è giusto un titolo, dietro c'è un mondo.

      Ah, quasi dimenticavo, ricordate del finanziamento? Andai a estinguerlo dopo pochi mesi. Ancora oggi una delle più grandi soddisfazioni della mia vita.

      E adesso?

      Seguo Giorgio da molto tempo, credo proprio sia stato il mio primo vero riferimento in rete. Non ho molto tempo di guardare video ma i suoi podcast sono una compagnia costante nei miei tragitti in bici o quando vado a correre. Infatti il ritardo di questa presentazione è un po' colpevole.

      Con Giorgio e con questa community condivido l'interesse e l'inclinazione all'approfondimento, ma soprattutto condivido la ferma convinzione che internet possa essere un posto meraviglioso, ma per fare ciò bisogna prendersene cura e aiutare le gli altri utenti, le altre persone, in qualsiasi modo ci sia possibile.

      Grazie Giorgio, e grazie a tutti voi di Connect.gt

      postato in Presentati alla Community
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