Scusate, la vedo un po' differente.
Di siti con URL con caratteri non ascii ne trovo parecchi, in tutte le lingue, anche con caratteri in Cirillico.
Sospetto l'uso della transliterazione in caratteri latini del cirillico sia un retaggio del passato. Sia i motori di ricerca che i browser sono da tempo in grado di gestirli senza problemi facendo in modo trasparente o quasi la codifica in "percent encoding" (quello con tutti i segni percentuali e i numeri esadecimali, per intendersi).
Gli URL nei link possono essere tranquillamente scritti nel codice HTML nella forma nativa p.es. in cirillico (supponendo di avere le pagine in Unicode UTF-8), facilmente leggibile; sarà il browser tradurlo in formato percent-encoded così da farlo viaggere "sul filo" in un formato compatibile con le specifiche degli URL in modo trasparente all'utente. Anche la barra degli indirizzi del browser mostrerà il formato "human friendly".
Per quanto riguarda Google, un po' di riferimenti ufficiali:
"Can I use non-English / non-ASCII URLs?"
https://sites.google.com/site/webmas...nalisation#q22
Altra risorsa ufficiale che cita URL con caratteri non latini (riferita alle Sitemap XML):
https://support.google.com/webmaster...er/35653?hl=it
Notare gli stessi concetti valgono per i nomi di dominio in formato IDN, possono essere scritti con i caratteri nativi e sarà il browser a fare la trasposizione punycode in modo trasparente al momento di fare la chiamata HTTP.
Per fare un esempio (non ho alcuna affiliazione con il sito, è solo il primo esempio mi è capitato):
posso scrivere <a href="//экскурсии.рф/заказ-такси">link</a> con caratteri Unicode, e ormai tutti i browser sono in grado da soli di tradurre in:
//экскурсии.рф/заказ-такси
Non ho sufficiente esperienza sui mercati di lingua Russa per dire se sia più "premiato" un URL in formato cirillico o con translitterazione latina - ossia /заказ-такси rispetto a /zakaz-taksi (Markyan mi perdoni l'ignoranza linguistica) - ma sospetto la versione in cirillico sia il più probabile candidato sia per un "matching" con gli algoritmi di ricerca, sia per presentarsi più accattivante all'utente in che lo vede in SERP con il proprio alfabeto.
Va tenuto anche presente che se per l'alfabeto cirillico esiste una transliterazione in caratteri latini (detta anche "romanizzazione"), ciò non è altrettanto vero per i caratteri arabi, persiani, cinesi, giapponesi, vietnamiti, etc...) ove l'uso di URL "all'inglese" usato come accorgimento storico non è una soluzione che sfrutti al massimo le possibilità offerte. Difficile credere i motori di ricerca non ne tengano conto.
Ripeto, penso l'evitare i caratteri particolari negli URL (a parte lo spazio, ma questa è un'altra storia) negli URL faccia parte di quelle cose una volta necessarie, ora non più, ma che consuetudini dure a morire.