Problema: shopify (versione "base) non supporta il multilingua, quindi l'unica soluzione è utilizzare qualche app esterna.

Problema 2: sempre in shopify non è possibile gestire un routing delle url se non con qualche 301, quindi non possiamo fare un /en, al massimo dobbiamo fare 2 siti con nomeshop.com e en.nomeshop.com (oppure nomeshop.com che ti fa scegliere it. o en.)

Detto questo, le app possono interagire lato frontend solo via javascript, quindi l'unico modo è un precaricamento dell'intera pagina nelle lingue scelte.

Distrugge la SEO? Possibile
Ci sono altre soluzioni? Con shopify (versione base) la vedo difficile dato che non ci sono margini di manovra

E' capitato anche a me in passato di sbagliare, ma è già da un po' che me lo sono imposto come regola: nei post (di qualsiasi social) è bene scrivere la data e non specificare "questa sera, domani, oggi".

Ne trovo a vagonate ed ogni volta non so mai se sono in tempo o in ritardo.
Specialmente su Linkedin dove gli sviluppatori non si sono mai degnati di mettere una data per intero ma un 3s fa o 4m fa etc (che non si capisce mai fra mesi, minuti) è sempre un'agonia capire se il "domani" è effettivo o meno.

Domani ore X ci sarà l'evento pincopallo => NO!

Domani 9 Ottobre ore X ci sarà l'evento pincopallo => SI!

Commenta il post con il link a questa discussione a chiuque "sbaglia" a non mettere la data

Ciao @dario-tana ,
ufficialmente per Adobe è morto.
Hanno disattivato anche il sito dove c'erano le guide: https://community.magento.com/t5/Magento-DevBlog/How-Extension-Developers-Can-Prepare-for-M1-End-of-Life/bc-p/446626#M672

Ufficiosamente gli M1 molto personalizzati che rimangono in piedi passano a OpenMage o MageOne.

Ho visto moltissime migrazioni "morire" M1->M2 perchè sottovalutato e sottostimato il lavoro e la difficoltà (attività che andavano anche bene e che ora sono "sparite").

Personalmente (dove possibile) ho fatto/consiglio il passaggio a Shopify oppure Prestashop.
Per grandi progetti invece le mie nuove alternative sono Sylius e Shopware.

E' possibile vendere i prodotti del tuo e-commerce tramite Telegram?
Si, se si hanno gli strumenti giusti

https://storebot.tech/

Questo bot permette di integrare un catalogo e ricevere pagamenti tramite Telegram.
Il costo è una tantum e non eccessivo.
La demo / esempio riportato non ha molti prodotti, ma devo dire che l'idea è buona.

Ps. di base sono stati utilizzati più servizi per poter mettere insieme il bot, non quali di questi siano a pagamento e extra setup iniziale

Primo! no non è Youtube

Se si prova a modificare più di una volta la descrizione mi dà l'errore di modifica username (errore in basso a destra).

Sistema operativo: Linux Mint
Browser: Chrome 83

@juanin con il fatto che la qualità foto inizia ad aumentare lo storage "illimitato" inizia ad essere un problema per tutti
Ho iniziato già dall'anno scorso a fare un cambio in prospettiva proprio di questo:

• dropbox sul cellulare che sincronizza i dati sulla mia NAS Synology (2 hard disk in raid)
• amazon glacier per backup a lunga durata (nel caso gli hd esplodono)

Synology ha il software per gestire in autonomia il backup con Amazon Glacier ed il costo Amazon AWS per mese è di circa 3 euro per circa 1 TB (non male per un backup di sicurezza)

@mirkomassarutto ha detto in Quanto tempo occorre per fare un E-Commerce?:

@giuseppemorelli il sito Invicta è già un esempio diverso.. ma quanto tempo ci è voluto per realizzarlo? Non dirmi due giorni che non ci credo...

La domanda iniziale è quella.
Ribadisco che non dico che con un CMS ready non si possano ottenere risultati validi ed opzioni di personalizzazione... La cosa che dico è che comunque lo deve fare un programmatore e con un po' di tempo... Insomma non è roba da improvvisati.

Poi mi sa che chiudo qui altrimenti portiamo avanti la discussione in eterno.

Il sito essendo PWA ha lo sviluppo diviso in 2: backend magento e template custom.
Il template ha richiesto mi sembra 2-3 mesi (ed è custom) mentra la parte magento 1 mese mi sembra.

La risposta è sempre 42
(o DIPENDE)

Ad oggi (2021) l'applicazione a mio avviso più usata per schedulare gli appuntamenti credo sia Calendly (https://calendly.com/)

E' stato creato il suo clone versione open source: Calendso (https://calendso.com)

A livello funzionalità ancora mi sembra un po' "acerbo", nel senso che è paragonabile alla versione free di Calendly ma il loro obiettivo è chiaro (come si legge dal footer):

We believe that nothing should stand between connecting humans and scheduling important events. That's why Calendso is open-source and available to everyone, for free. Our mission is to democratise and decentralise calendar scheduling, enabling everyone to be able to use calendar scheduling however they'd like.
For instance, booking a COVID vaccine shouldn't happen on a server in another country that somebody else is in control of. That's why Calendso enables you to self-host your calendar scheduling, so that your data belongs to you. This enables government bodies and healthcare organisations to use Calendso for their scheduling needs, as existing SaaS alternatives don't meet the compliance requirements.

Adatto sicuramente a chi ha bisogno di personalizzazioni oppure ha vincoli particolari con i dati/domini.

Farò un test e scriverò dei feedback a riguardo

Solitamente la soluzione è scelta in base al progetto e relativo budget (come scritto nei post precedenti)

Versione "worpdress alternative" o "budget limitato": GRAV CMS
Motivi principali:

• sistema senza database (non è un static site generato, ma un flat file cms)
• personalizzazione estrema di ogni componente/pagina
• performance elevate
  (video completo in fondo al post)

Versione "enterprise": sistema headless con Strapi o Contentful + Gatsby o Vue.js
Motivi principali:

• il dato è slegato dalla piattaforma
• possibilità di cambiare frontend senza problemi
• possibilità di cambiare backend mantenendo il frontend senza problemi
• stack tecnologico moderno e performance elevatissime

Non voglio fare un flaming su Wordpress, ma non giriamoci intorno: il mondo va verso le PWA e anche se con Wordpress posso fare la modalità headless lo stack backend è ai livelli dei primi anni 2000.

Fonti:

Direi che finalmente il reparto marketing non avrà bisogno del programmatore per settare il Google Tag Manager

Scherzi a parte, concordo con quello che hanno scritto @kal e @alepom : si arriva fino ad un certo punto, poi dopo si deve intervenire lato "umano"
Quando arriveranno a fare Matrix allora ne riparliamo

L'entry level è solo un momento di passaggio per un developer, esistono però mercati dove ci sono orde di persone che tutto il giorno fanno azioni ripetitive (mercato indiano generalmente). Ecco quello sicuramente sarà il primo che magari ne soffrirà.

Purtroppo non c'è un modo migliore per esprimerlo e nessuno ti dirà mai: "vai tranquillo non ci saranno mai lavori extra orario".

In ogni lavoro può capitare di avere emergenze e fare tardi ma l'unico modo (per lo meno per me) che ho trovato per scoprirlo è capire come viene organizzato il lavoro.

Chiedere come viene organizzato il lavoro e che tipologia di contratti si fanno con i clienti ti fà capire se lavorerai sempre con l'acqua alla gola oppure puoi lavorare tranquillo.

Es. 1
Il cliente paga X (lavoro a progetto) e gli diamo una scadenza. Il lavoro (comprese le nuove modifiche) deve essere presentato per la data di scadenza.

= generalmente questa tipologia è quella che fa fare lavoro extra perchè se ci sono cambi in corsa la scadenza non viene mai posticipata ma le nuove richieste devono essere realizzate

Es. 2
Non abbiamo software per organizzazione progetti, ci scriviamo le email = scappa!

Es. 3
Le persone possono essere contattate telefonicamente dal cliente = scappa di corsa!

Se il lavoro è organizzato in modalità Agile sicuramente avrai una vita più tranquilla (ma non è detto).

Comunque il tutto dipende anche dal tipo di lavoro e mansione ovviamente

@giorgiotave io lo vedo più come un competitor open source di Integromat (https://www.integromat.com/)

La differenza sostanziale fra lui e gli altri (anche IFTTT e Zapier) è proprio il fatto di avere il codice a disposizione (che non è poco).

Lo devo ancora provare e a mio avviso è per un livello più "tecnico" rispetto agli altri.
Si, puoi anche usarlo con la stessa modalità di IFTTT ma il potenziale è proprio nelle personalizzazioni.

https://towardsdatascience.com/how-to-manage-data-integrations-with-an-esb-alternative-96049b999b57

Il mitico @ciraolone segnala questa "anti-Wetransfer" nella sua newsletter

https://wormhole.app/

Siccome è probabile che qualcuno non sia iscritto alla sua newsletter (male), apro un post qui così da poter essere utile anche alla community di connect.gt

Ps. Comunque il nome dell'app è davvero fantastica, centra l'obiettivo

@sermatica ha detto in OVH Offline:

@giuseppemorelli @shazan

Ciao,
ma non è possibile appoggiarsi temporaneamente ad Amazon Aws o Microsoft Azure e ripristinare tutto li? Mi chiedo perchè non sia possibile prevedere una piano di emergenza in questi casi estremi.

Ricordo il danno avuto quando Aruba ha avuto diversi Down e ha messo aziende offline per giorni.

@sermatica @shazan

Teoricamente ciò che dite è fattibile se è stato organizzato, di fatto chi sceglie OVH lo fa per risparmiare e nel 99% dei casi nessuno ha un recovery plan.
Al massimo hanno il sistema di backup offerto dallo stesso provider (nella stessa location).

Chi con questo avvenimento avrà perso tutto, sicuramente ora saprà il perchè della differenza di prezzo rispetto ai concorrenti.

Se facciamo un sondaggio (generale non solo per chi era su ovh) verrà fuori che 1-2% hanno davvero un recovery plan.
Per tutti gli altri sono semplici backup (al massimo a 2 livelli)

@silviacreography ha detto in Microfoni per Podacast o video?:

@marcoallemandi ciao, sto usando Yeti nano, avevo visto un consigliato uno della stessa marca di fascia più bassa e ho scoperto questo, che ha ottime recensioni. Non ho metri di paragone e per adesso sono soddisfatta, lo conosci?

@SilviaCreography lo Yeti USB è il microfono più sopravvalutato di sempre.
Hanno fatto una buona campagna di marketing e metterlo come "simbolo" di ogni youtuber ma di fatto resta a mio avviso un "malloppo" pesante con una qualità secondo me uguale ad un neewer da 40 euro.

Calcola che la maggior parte dei "bracci" per microfoni non lo supportano perchè troppo pesante.

Quali sono oggi le alternative alla piattaforma open source più famosa?
Dopo la discussione sulla "morte di Magento1" (https://connect.gt/topic/243387/ma-quindi-magento1-è-morto/) ne apro una sulle possibili alternative e su come si sta muovendo il mercato.

Attenzione!
Parliamo di piattaforme ENTERPRISE, quindi a mio avviso mettere wordpress woocommerce e prestashop (o Shopify) è un paragone sbagliato: Shopify è un Saas e le altre di fatto non possono essere gestite ad un livello Enterprise per un ecommerce.

Shopware
Framework symfony e templating con twig.
Admin di gestione sito in Vue.js
Headless first -> quindi fare un "template" PWA non è un problema
Sistema nativo con webhook (simile a quello che ha Shopify)
Funzionalità nel core nella maggior parte simili a quelle di Magento2

https://www.shopware.com/en/features/

Sylius
Framework symfony e templating con twig.
Headless first -> quindi fare un "template" PWA non è un problema
Abbastanza scarno nelle funzionalità base ma molto semplice nella personalizzazione o creazione di plugin; creare nuove funzionalità da zero è molto più rapido rispetto a personalizzare quelle in Magento2
Sistema di testing davvero completo.

https://docs.sylius.com/en/latest/book/architecture/architecture.html

No, non sono adatte ai non addetti ai lavori. Come Magento2, chi NON è programmatore non dovrebbe utilizzare questo tipo di piattaforme ma andare su soluzioni più semplici come Shopify.

Attenzione merchant!
La piattaforma non è quella che porta la vendite, ma il suo uso in base al tipo di business che fa la differenza.

Come al solito non esiste il migliore ma tutto varia in base al progetto.

Per chi fosse interessato posso approfondire di più in base alle domande che ci saranno.

Il 1 dicembre ore 21:00 ci sarà un evento online con il PUG Romagna dove farò un talk a riguardo.
L'evento verrà anche registrato e posterò poi anche il link al video successivamente.

https://www.meetup.com/PUG-Romagna-PHP-User-Group-Romagnolo/events/274371415/

Dipende anche dai settori, io aggiungerei anche:

Settore moda: saldi invernali 2021 (gennaio 2022)

Alimentari: nuova raccolta olio (ottobre-novembre)
(molto di nicchia - generalmente centro-sud italia)

Turismo: ponte 8 dicembre + fine anno, capodanno
(anche quest'anno dipende molto dall'andamento covid)

Con Aruba ho il servizio di SPID e il 14 luglio mi arriva questa comunicazione:

La cosa mi "puzzava un po' e guarda caso dopo pochi giorni esce un video di Matteo Flora sull'argomento:

Subiscono un data breach e scrivono un comunicato 3 mesi dopo (probabilmente obbligati dal garante) come se fosse una comunicazione di aggiornamento privacy o roba simile.

Buono, molto buono.[link text](link url)

Ciao @dario-tana ,
avendo avute esperienze da entrambe le parti (sviluppatore e merchant) diciamo che non si può dare un tempo preciso ma sicuramente un "a partire da" è fattibile in modo spannometrico.
Dividendo le attività fra tecnico e organizzativo i tempi a mio avviso possono essere:

• tecnico: a partire da 2 mesi (40 giorni lavorativi)
• organizzativo: a partire da 3 mesi (60 giorni lavorativi)
• marketing/seo/grafica: a partire da 1 mese (20 giorni lavorativi)

Il che però non vuol dire che il costo è proporzionato ai giorni o che sia così per tutti.
Mediamente in base alle esperienze il tempo effettivo è 6 mesi dall'inizio lavori alla pubblicazione dell'e-commerce.

Se il progetto viene fatto "decentemente" dubito che lato tecnico lo si possa pubblicare in meno di 40 giorni lavorativi.
Il motivo è semplice: il tempo per attivazione dei vari contratti fra pagamenti, logistica, fiscalità etc... è quello che blocca praticamente tutto il lavoro (oppure approvazioni varie di grafica e organizzazione sito da parte del marketing).

Nella parte organizzativa c'è sempre il classico problema: categorie, schede prodotto, costi di spedizione, prezzi e scontistiche: mai pronti e soprattutto mai chiari.

Altra cosa: tutte le parti possono andare in parallelo quindi non è che devono essere per forza sommate (ma solitamente l'una dipende dall'altra)

Quindi dire di andare online in 2-3 settimane è solo buttare su un sito senza avere una minima idea di tutto il processo organizzativo o della corretta struttura dei contenuti.

Ciao @g-lanzi ,
ottima domanda!
Premesso: parlo da freelance quindi i "costi" di live/eventi in orario di lavoro sono a mio carico.

Ritengo anche io che se il contenuto sia utile per il lavoro seguo la live fermando la parte lavoro.
Certo è che scarto a priori:

• titoli troppo clickbait
• manca una scaletta della live
• lista argomenti troppo "volatile" (di fatto non è chiaro di cosa si parlerà)

a quel punto preferisco guardare la registrazione e al massimo commentare.