- Home
- Categorie
- Società, Web e Cultura
- Società e Impegno Civile
- La Chiesa si batte per mantenere la pena di morte agli omosessuali
-
La Chiesa si batte per mantenere la pena di morte agli omosessuali
Questa cari amici mi sembra agghiacciante.
Come sappiamo vi sono numerosi Paesi, sopratutto quelli Arabo-islamici, nei quali l'omosessualità è considerata un reato e per i trasgressori sono previste durissime pene, come tortura ed amputazioni, sino alla pena di morte.
Il Presidente Europeo di turno ha portato avanti da tempo un progetto per la depenalizzazione universale dell'omosessualità e lo ha presentato all'ONU.
Tutti i 27 membri europei hanno accolto positivamente il progetto, ma ecco che immediato è giunto il nò della Santa Sede, che vuole invece mantenere pene di morte e torture dove è ancora possibile, evidentemente dispiaciuta che non lo sia più in Europa.
-
Caro Andrez il titolo che hai dato al Tuo topic perdonami ma è assolutamente fazioso.
Ti sfido a dimostrarmi che la Chiesa abbia detto "olè manteniamo la pena di morte!!!".
Si può benissimo leggere nell'articolo che tu hai citato la frase virgolettata dove ben si dice l'assoluto contrario.
Dopo di che si può discuterne.
Paolo
-
Chiedo scusa per l'intervento; meglio sarebbe leggere altre posizioni che rileggere la mia.
La tua osservazione caro Paolo mi sembra ragionevole, ed avevo notato anch'io l'eufemismo sofismo che citi.
Il senso di fatto è "ma noi non vogliamo la pena di morte per gli omosessuali!!! - Vogliamo solo che non si aboliscano queste pene là dove sono ".Questo continuare a battersi della Chiesa contro i diversi, contro chi sente la Fede in modo differente dalla loro e contro chi non la segue ciecamente mi mortifica profondamente.
Poi ognuno ovviamente leggendo i vari articoli e le posizioni trarrà le proprie considerazioni, che senz'altro saranno differenti dalla mia personale agghiacciante mortificazione.
-
Chiaramente nessuno (delle persone citate) si è schierata a favore della pena di morte.
Però non capisco come si possa arrivare alla conclusione che la depenalizzazione universale dell'omosessualità porti automaticamente a
Gli stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come 'matrimonio' verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni.
Non credo che nella proposta fatta all'ONU si intendesse obbligare nessuno a riconoscere l'omosessualità con il matrimonio.
Sarebbe interessante leggere il testo della proposta.
-
Io, invece, apprendo con molto sconforto, questa ennesima astrazione della nostra Chiesa.
Se qualcuno di voi ha seguito (io purtroppo solo la prima parte) del telefilm su Paolo VI, potrà notare che questo gap è stato più volte affrontato (più male che bene) dai vari Papi.
Nel film, il futuro Paolo VI, predicava al sua stessa chiesa, di non dare alcun appoggio ai governi anti-cristiani; anche se questi accordi avrebbero potuto portare grossi vantaggi (temporanei), in tal modo sarebbe venuta meno la funzione primaria stessa della Chiesa: La cura (appoggio, protezione, tutela, salvaguardia) dei figli di Dio e della Vita che il Padre ci ha donato.
Anche di fronte al sequestro Moro, il film ci mostra un Papa che afferma "che per la Chiesa" è e dev'essere più importante salvare la vita dell'uomo che salvare la faccia dello Stato (pur riconoscendo allo Stato il merito di fare il suo compito).Ecco, qui, vedo lo stesso bivio: Il Papa -con questa scelta- sta dando la precedenza a dei valori che non possono essere messi in confronto e in relazione con la Vita e con Dio (l'Unico che ce la da e ce la toglie).
Non sono affatto contraria alla scelta della Chiesa di difendere la famiglia e così le unioni e i figli benedetti da Lei (quindi da Dio) ma non quando si tratta di sconfiggere torture e pena di morte (scelta implicita in questo rifiuto di fronte all'ONU).
Di fronte alla Vita non ci sono altre priorità.Mi permetto però di sottolineare che Dio e la Chiesa non debbono per forza sempre coincidere, nemmeno quando l'interpretazione viene dal massimo esponente di quest'ultima.
Allontanare Dio dalla realtà è assurdo, è un non senso, è un paradosso. Compito della Chiesa è portare il Messaggio (a delle persone vive) non imporlo, usando qualunque mezzo.
-
Solo una breve chiosa sul tema.
Le osservazioni della Chiesa - probabilmente più sfumate di quanto certi lanci di agenzia abbiano fatto credere - mi colpiscono ma non mi stupiscono.
Per gli stati membri delle Nazioni Unite, come riportato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, gli esseri umani "nascono liberi ed uguali tra loro in dignità e diritti" (art. 1), senza distinguo di condizione sociale, opinioni politiche, credo religioso, sesso, razza (art. 2).
La Dichiarazione promuove sì la famiglia eterosessuale (art. 16), ma si guarda bene dal pronunciarsi sui costumi sessuali delle persone, che in massima parte ricadono nella sfera della "vita privata", protetta dall'art. 12 (abitudini intese tra persone consapevoli e consenzienti).
Orbene, la Chiesa non è pienamente d'accordo su questa Dichiarazione, per il semplice fatto che i cristiani, in virtù della Rivelazione evangelica, ritengono sé stessi (almeno alcuni; non tutti, ma parecchi) *superiori *agli altri popoli, non *uguali *come specificato all'art. 2.
Credo che lo stesso valga per i professanti la religione ebraica, quella islamica, forse anche alcune indiane. Non conosco in tal senso la posizione del Buddhismo.
A riprova di ciò sta il fatto che la Chiesa, nella persona politico-territoriale dello Stato della Città del Vaticano, non fa parte dell'Assemblea degli stati membri (per entrarvi avrebbe dovuto sottoscrivere la predetta Dichiarazione dei Diritti).
Il Vaticano ha presso l'O.N.U. soltanto un Osservatorio Permanente (Arcivescovo C. Migliore), come si legge in questa pagina ed il nome dello Stato non compare nella predetta lista dei membri dell'Assemblea.
Non mi sorprende, allora, che alcuni esponenti della cristianità possano manifestare un vago dissenso nei confronti di una proposta che va contro la loro dottrina, secondo la quale l'omosessualità (quella praticata, non quella latente e repressa) è un peccato mortale che condanna l'anima alla dannazione perpetua.
Come ha detto qualcuno: "Perdona loro, perché non sanno quello che fanno"...
-
Non mi sorprende, allora, che alcuni esponenti della cristianità possano manifestare un vago dissenso nei confronti di una proposta che va contro la loro dottrina, secondo la quale l'omosessualità (quella praticata, non quella latente e repressa) è un peccato mortale che condanna l'anima alla dannazione perpetua.
Buongiorno Leonov,
non ti sorprende (nemmeno a me) ma converrai che è aberrante confondersi sulla differenza tra escludere qualcuno dalla Chiesa ed escluderli dalla Vita (non opponendosi o non partecipando ad iniziative contro torture e pena di morte).Non sapere quello che si fa è grave di per sè. Quando ad "ignorare" sul valore della vita è la Chiesa, mi fermo a pensare
Come dice olaola sarebbe interessante leggere tutto.
-
Io resto... senza parole.
A parte il fatto che se l'omosessualità è per la Chiesa un peccato mortale, di norma e da quel che so non sono gli umini in terra a dover punire, ma Dio una volta morti. La vita e sacra e nessuno ha il diritto di toglierla... non dice così la Chesa???
Detto ciò decidere di non sostenere tale iniziativa equivale a volere che la pena di morte, le turture etc per gli omosessuali continuino. E poi vengono a parlare di vita e di amore.
Pensare che una cosa simile porti poi direttamente alle unioni di fatto è demagogico e forviante. Senza contare che se anche fosse non credo si possa combattere una scelta della società e dei Paesi mettendo a morte persone INNOCENTI.
A quel punto non capisco perchè si lamentano che i cristiani vengono ammazzati in alcuni Stati, se ci sono religioni che ritengono che la religione cristiana non sia giusta, che agiscano di conseguenza e nessuno fiati.
E se cominciamo così l'umanità avrà vita più breve di quanta ne ha ora.Quando ognuno di noi finirà di pensare di essere l'unico nel giusto forse vedremo luce, fino ad allora non possiamo meravigliarci di quel che c'è in giro.
-
@cherryblossom said:
... converrai che è aberrante confondersi sulla differenza tra escludere qualcuno dalla Chiesa ed escluderli dalla Vita
Convengo, Cherry, convengo in pieno: hai beccato l'aggettivo esatto, "aberrante".
Situazioni ed atteggiamenti del genere da parte di settori della comunità dei credenti (discorso che esula dalla particolare religione considerata) mi hanno condotto negli anni ad allontanarmi senza pentimenti di sorta da ogni apparato cultuale (= di culto) e da ogni inquadramento religioso - ma non spirituale.
@cherryblossom said:
Non sapere quello che si fa è grave di per sè. Quando ad "ignorare" sul valore della vita è la Chiesa, mi fermo a pensare
Temo che la Chiesa abbia mostrato in questi anni parecchie "lacune" (ma forse questo è più un discorso da sezione "Fede e Religioni"): ad esempio, accanirsi con tutti i mezzi di comunicazione disponibili nel difendere il forzato prolungamento medico dell'esistenza di una singola ragazza mentre milioni di persone muoiono di fame ogni giorno in zone assai meno piene della "grazia di Dio" mi è sembrato molto inappropriato, tanto per restare alla cronaca.
Rispetto la scelta del tema - sono liberi di porre l'accento e i riflettori su quello che più aggrada loro - ma non condivido affatto.
Vampiretta, piacere di fare la tua conoscenza.
@Vampiretta said:
A parte il fatto che se l'omosessualità è per la Chiesa un peccato mortale, di norma e da quel che so non sono gli uomini in terra a dover punire, ma Dio una volta morti.
Il mondo è pieno di gente che vorrebbe potersi portare avanti con il lavoro di Dio, specie in certi ambiti. Alcuni di questi zelanti censori occupano i livelli più alti delle gerarchie e si industriano per "agevolare" - secondo i *loro *standard - l'opera dell'Onnipotente.
@Vampiretta said:
Pensare che una cosa simile porti poi direttamente alle unioni di fatto è demagogico e forviante.
Cioè prerogative della politica, di nuovo. La Chiesa unisce due anime, da secoli ormai: quella spirituale (in certi casi degnissima) e quella temporale, che non la differenzia in nulla da un qualsiasi movimento politico, compresi gli strumenti di propaganda e i trucchi del mestiere.
-
Cioè prerogative della politica, di nuovo. La Chiesa unisce due anime, da secoli ormai: quella spirituale (in certi casi degnissima) e quella temporale, che non la differenzia in nulla da un qualsiasi movimento politico, compresi gli strumenti di propaganda e i trucchi del mestiere.
Scusate se continuo sull'Ot, sarò breve.
Ma è proprio questo che la immette nel circuito mondano e ciclico. Innalzamenti e abbassamenti come tutto il resto.
Ha in seno la potenzialità di essere oltre tutto questo e invece ci si infogna.
Purtroppo/fortunatamente per me non arrivo a questi confini di Intellighenzia
-
Buonasera,
personalmente penso che l'obiezione della Chiesa non regga per questo motivo: la Santa Sede afferma che la depenalizzazione dell'omosessualità comporti delle discriminazioni nei confronti dei paesi che non accettano l'omosessualità. Ecco, a mio parere la questione non ha fondamento logico in quanto, partendo dal presupposto che il mancato riconoscimento dell'omosessualità sia una discriminazione, la Chiesa parla di discriminazione di discriminanti!
Che poi non credo che l'argomento in questione abbia a che fare solo ed esclusivamente con la pena di morte o con le torture perpetuate in alcuni paesi; purtroppo l'argomento riguarda anche noi, certo, non in termini di depenalizzazione in quanto per fortuna in Italia l'omosessualità non è un reato (non lo era neanche in epoca fascista, quando proprio il regime decise di eliminare il Codice Rocco che prevedeva la reclusione per atti omosessuali, e l'eliminazione è dovuta non alla discriminazione che la legge in questione comportava, ma al fatto che il regime negava che in Italia esistessero devianze simili...:(): Purtuttavia per molto tempo si è aggirato il problema inventandosi altri reati, come nel caso di Braibanti ), ma in termini di discriminazioni si: ricordo che il nostro paese ha messo nel dimenticatoio le proposte di legge per le unioni civili (che sono comunque una forma di discriminazione) e continua, con l'omertà che da sempre la contraddistingue, a far finta di niente...
Per quanto riguarda il titolo del Thread, che è stato criticato aspramente, trovo che sia risonanza di un comportamento terribile: e cioè quello della Chiesa di non schierarsi contro quei paesi nei quali la pena di morte per sodomia c'è ed è reale ma anzi di preoccuparsi di un'eventuale discriminazione nei loro confronti. Quindi si, il titolo è forte, ma credo che lo sia i termini provocatori per il motivo appena esposto.
Prima di terminare volevo dire un'ultima cosa: come ha giustamente sottolineato Leonov, il Vaticano non fa parte dell'Onu, non compare nella lista degli stati appartenenti e quindi non avrebbe effettivamente voce in capitolo: il suo intervento può essere interpretato come un intervento fattibile da chiunque (certo con una risonanza leggermente diversa, ma non tutti abbiamo gli stessi santi in paradiso :D), e credo che così sarà valutato dall'Onu, perchè probabilmente il nostro paese è uno dei pochi che ha dimenticato che non siamo più nel Medioevo, e che la Chiesa non può e non deve entrare nel merito di questioni che non le competono.Mi scuso per essermi dilungata e per essere a volte andata OT, ma sento particolarmente l'argomento.