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Google Liquido: una provocazione
Sto leggendo (da creator, non da esperto SEO), il libro di Giorgio Taverniti, Google Liquido. Ho mandato una provocazione a Giorgio che mi ha detto di postare sul forum, per far partire una discussione. Ecco qui il post.
Giorgio non apprezza (a ragione) chi pensa di fare SEO usando il trucchetto di "dove piazzo la parola chiave?" o quello di ripetere 80 volte lo stesso concetto in 10 modi diversi: bisogna creare delle risorse pensate per le persone, scritte per le persone, per risolvere i loro problemi.
Cosa serve per fare questa risorsa ed essere "scoperti" da Google?
Prima di tutto, una signora immagine, almeno una: "[...] ora è il caso che le immagini vengano scelte da persone che conoscono il linguaggio della fotografia. L'immagine non è più qualcosa di correlato ma è l'articolo stesso. L'immagine, insieme al titolo, oggi per alcune risorse è l'elemento che decreta il successo o il fallimento di quello che abbiamo prodotto." Ok, segno: fotografo, o diritti per l'uso di fotografie d'autore.
Dobbiamo anticipare e soddisfare i bisogni di chi cerca, ogni post deve avere uno scopo preciso. E questo scopo, la "risposta" che la persona cerca, "deve essere subito visibile senza che la persona effettui, per esempio, uno scroll della pagina. [...] Le informazioni vanno messe in alto. Subito." Ok, segno: trattare ogni argomento in due parole, dando La Verità (TM) immediatamente e poi, al limite, spiegarla.
Dobbiamo avere una pagina dedicata all'autore del contenuto, per comunicare ai Quality Rater che abbiamo autorevolezza, e "l'autorevolezza si aumenta con i link: più riceviamo link da siti importanti, più saremo autorevoli agli occhi del motore di ricerca." Ok, segno: mettere il curriculum online ed avere link da università, giornali, grossi siti (ma se questi vogliono darmi un link... non facevano prima a dirmi: "ciccio, vieni a lavorare da noi" o "ciccio, il tuo prodotto lo distribuisco io"? voi mettereste un link ad un vostro competitor, così, a cuor leggero?! e perchè dovrebbero farlo gli altri?)
E non dobbiamo "sottovalutare la Quantità: [...] Come è possibile essere competenti senza aver trattato molte volte quel tema?" Ok, segno: se ho studiato un argomento per 30 anni, ma faccio una risorsa oggi, sono meno autorevole di uno che ha fatto 400 post dicendo idiozie.
Non so voi, ma io sento puzza di trucchetto. Non come "dove piazzo la parola chiave?", no... Un trucchetto molto più complesso, che invece del "SEO" che ti racconta di scrivere cane 30 volte nell'articolo, ha bisogno anche di un team di persone che si occupano di SEO, ognuna specializzata in Settori (e-commerce, editoria), Zone (Discover, Maps), Aree di intevento (sever-codice, contenuti-chiave), e Materie affini (analitica, UX): "tutte le specializzazioni richiedono molta pratica e spesso implicano progressi che si fanno un passo alla volta".
Opinioni, però una cosa è certa: alla fine Google ha messo al centro la persona! ...o forse no: "Nel corso degli ultimi anni l'influenza nella home di YouTube dei contenuti prodotti dai canali che seguiamo è diminuita tantissimo" perchè "le persone non usano le iscrizioni in modo corretto." E questo chi lo dice? Non posso decidere io, come usare l'iscrizione? Magari non faccio binge watching, come "la gente", ma voglio vedere che cosa fa quel creator, magari un video ogni 3. Invece Google non me lo fa mai vedere, e quindi, OVVIAMENTE finisce che vedo un video e basta, malgrado l'iscrizione. Un bel bias di conferma con cui Google può dire: "vedi? non sei un utente interessante, non usi bene l'iscrizione!"
Un dubbio: e se malgrado i proclami, Google, i suoi algoritmi, e le sue intelligenze artificiali ci diano non quello che vuole la gente, ma quello che loro pensano che "la gente" voglia? Oppure, meglio ancora, quello che secondo loro la gente deve volere?
Che accade se io sono una minoranza che non è "la gente"? Devo morire male e scomparire? I miei euro non valgono nulla? Il mio tempo è carta straccia?
Ma non è colpa di Google, per così dire: "Tutte le piattaforme di Social Media hanno virato negli ultimi anni, dando più potere agli algoritmi e meno alle persone."
Magari è colpa del search o di YouTube. Roba vecchia. Google Discover, che è nuovo, andrà diversamente, no? No: "I contenuti proposti [...] non sono risorse, sono contenuti, e per la maggior parte di scarsa qualità e molto clickbait. Ovviamente è una fase di passaggio, ma sarà una fase lunga: il clickbait è quasi endemico."
E certo, Giorgio, che la spazzatura è quasi endemica e che nel 2022 pensa ancora a fregare il sistema col trucchetto di "dove metto la chiave". Se viene premiata per farlo e punita se non lo fa...
Google fa come chi dice che da domani dieta ed esercizio fisico, e poi lo trovi a ingozzarsi di cibi cancerogeni spaparanzato sul divano. Mentre c'è la fase di passaggio, e mentre gli algoritmi imparano che cosa vuole "la gente", la gente impara cosa volere da Google, ed acquisisce aspettative. Se io imparo che se clicco 10 link su Discover, trovo spazzatura, capirò che l'undicesimo è una risorsa fatta col cuore?
E come arriva la risorsa fatta con il cuore, al pubblico, se io devo avere un fotografo, un team di esperti SEO, un publicista, un grafico, eccetera, per fare questa benedetta risorsa?
Alla faccia della rete meritocratica, aperta, che mette tutti allo stesso livello. É come se aprissi un panificio nel 1984. Si, ok, magari nella strada dove apro il panificio lo sanno che faccio bene il pane... ma meglio spendere qualche milioncino di pubblicità per stabilirlo nel quartiere. E se voglio andare a livello nazionale, ho bisogno di decine di milioni. Se poi voglio competere con Mulino Bianco...
Il pensiero positivista ed ottimista di Giorgio, aimè, si scontra poi con la realtà dei fatti.
Non è che la gente non legge su internet perchè scriviamo male gli articoli, è che la gente è abituata a trovare roba scritta con i piedi... e continuerà a trovarla.
Cos'è la SEO, in due parole? Che vuol dire credere in dio? Chi ha ucciso JFK? PErchè si sono sciolti i Beatles? Dovete spiegarlo in 3 righe, senza far riferimento a quello che c'è dopo, perchè google mi ha insegnato che se non ho la risposta sul significato della vita in 2-3 righe, allora mi state riempiendo di fuffa inutile. Tanti auguri e tanti saluti alla vostra professionalità: se avete studiato tanti anni un argomento, mi piace pensare che non possa capirlo io, fresco fresco, leggendo due righe.
Non è che chi fa una risorsa (più o meno grossa) vince, ma chi ha vinto ha fatto una risorsa. Non è lo stesso.
Chiudo qui, perchè il post è già chilometrico, ma se volete, nel mio piccolissimo, posso parlare della risorsa che ho creato io e vediamo cosa non è andato bene, sia per errori miei, sia perchè "google non ha capito il mio progetto" (anche questa citazione viene dal libro... ma non era la gente a doverlo capire?!)
1 Risposta -
@simonmas Ci hai messo un po' di tutto nel post, provo a darti il mio punto di vista
Sul discorso "ricezione link" e "pagina autore" mi sa che non ci hai capito nulla. Fai un reset e inizia daccapo
"Hai 30 anni di esperienza", ti credo io come ti crede Google, però non è documentata... Che si fa?
Crediamo a chi scrive contenuti, ha recensioni, foto, video, citazioni, ecc., oppure a te?
In fondo, né io, né Google, possiamo stare nella tua testa (o nella tua città) per saperlo, giusto?
Che, poi, siamo sicuri di essere i migliori?
Vero, capita che per alcune ricerche, nei primi risultati, non vengano proposte le migliori soluzioni. Ma che colpa ne ha Google se tante persone non conoscono il tuo progetto e quindi cliccano su questi risultati?"Bisogna avere un fotografo, content creator, SEO, ecc.", se vuoi essere su tutte le piattaforme messe a disposizione da Google e altri player si... e quindi? "Devi essere la Mulino Bianco per farti conoscere"... se parti dal web si, ma chi ti dice che devi prendere la "scorciatoia"?
Che poi non è neanche detto, basta documentarsi sui migliaia casi studio esistenti di strategie messe in atto da piccole realtà per farsi strada tra i big player.Poi, importante, non dimentichiamo il contesto per qualificare un contenuto.
In ultima analisi, "Google predica bene e razzola male". Di sicuro, delle linee guida deve darle. Si, puoi farla franca anche per un bel po' di tempo, però se ti pizzica hai voglia di scrivere post di aiuto...
Vedi, Google lo si può vedere come si vuole ma rimane sempre un canale di comunicazione, uno strumento per raggiungere milioni di persone. Il discorso della liquidità semplifica solo le cose.
Mi sento di dirti che se davvero sei il migliore e non riesci ad intercettare traffico organico allora devi solo muoverti in un altro modo. Sono sicuro che se lo farai bene sarà Google a cercarti.
S 1 Risposta -
@mpmisco ha detto in Google Liquido: una provocazione:
Ma insomma io ho bisogno di sapere se l'Ibuprofene da dipendenza e se si in che misura, chiamerò il mio medico.
A parte che per queste cose è sempre meglio chiedere al medico (MA DI DEFAULT PROPRIO)... Se clicchi il secondo risultato ti accorgerai che parla principalmente di antidolorifici OPPIACEI.
Vero che qui è Google che ha toppato fidandosi del secondo sito, solo perché ibuprofene è nominato, mentre per la gran parte parla di altro, in modo corretto.
A me sinceramente fa più specie l'articolo sotto (quello de Il Salvagente) che è chiaramente allarmistico e non passerebbe nessun test di EAT fatto da un umano.
Google ha sicuramente ancora molta strada da fare...
S 1 Risposta -
Ciao
@gennaro-esposito ha detto in Google Liquido: una provocazione:
"Hai 30 anni di esperienza", ti credo io come ti crede Google, però non è
documentata... Che si fa?Innanzitutto, può essere documentata benissimo. lauree, master, eccetera... non contano?
Secondo di tutto, se una persona con 30 anni di esperienza parla, argomenta le cose in un certo modo. Può avere torto, ma non ti dice che la luna è fatta di cioccolato. Tu lo ascolti e decidi, a prescindere dai suoi 30 anni di esperienza.Google non ascolta nessuno, perchè Google non è una persona. Google, al massimo, traccia quanto tempo "la gente" rimane su una pagina X dopo aver cliccato sul link in search. ed ecco che, come per magia, un no vax acquisisce la stessa autorità di un premio nobel.
Se il problema non esistesse, non ci sarebbe bisogno di avere link da "siti istituzionali" per capire se hai pubblicato 500 articoli idioti o 500 articoli interessanti. O no?
Il problema è che un "sito istituzionale" è facile individuarlo per argomenti importanti. Per altri (la politica, la cultura, eccetera), un sito è istituzionale solo perchè ha tante view. Quindi io ed i miei amici complottisti che crediamo ai rettiliani abbiamo più autorevolezza di te e di gente che parla di cose reali e non di sciocchezze.
Crediamo a chi scrive contenuti, ha recensioni, foto, video, citazioni, ecc., oppure
a te?Faresti bene a credere a me, anche se di anni di esperienza ne ho solo 20-25.
In fondo, né io, né Google, possiamo stare nella tua testa (o nella tua città) per
saperlo, giusto?Certo. La differenza è che tu non hai il potere di "annullare" una persona. Google si.
Che, poi, siamo sicuri di essere i migliori?
Vuoi che ti parli del mio progetto? Sicuramente non sono IL migliore, sicuramente ho dovuto fare dei compromessi che possono aver compromesso alcune cose, ma a meno di smentita, si, io sono sicuro che il mio podcast sui Beatles sia il più completo su internet. E ce ne sono di podcast sui Beatles. Rispetto invece a TUTTE le fonti sui Beatles che ci sono, penso che sono una è oggettivamente superiore, se ti interessa la storia della band (nota che questa fonte, beatlesbible.com, ha fatto man bassa di foto e video coperti da copyright, cosa che io ho fatto in parte e solo per i thumbnail su youtube, quando mi sono reso conto che altrimenti non avrei avuto nemmeno le scarsissime view che ho), ed un'altra di un musicologo inglese, è di gran lunga LA fonte su quello che riguarda l'analisi musicologica dei Beatles. Un sito privato che è lì da decenni, mi sa inizio 2000. Senza foto, senza video, senza parole chiave, fottendosene di tutto e tutti. E difatti il link viene mandato privatamente a chi interessa, su google non lo trovi a meno di non cercare il nome del tizio (ora ovviamente non ho con me il link altrimenti lo postavo... e no, non ricordo il nome del musicologo, perchè è dal 2014 che non lo consulto).
Se poi mi dici che a "la gente" non frega assolutamente nulla della storia dei Beatles e vogliono vedere video simpatici, o sentire sempre le stesse 3 cose sulla band, o che se non dici quello che devi dire in 2 parole allora chi ti caca, allora è un altro discorso.
Vero, capita che per alcune ricerche, nei primi risultati, non vengano proposte le migliori soluzioni. Ma che colpa ne ha Google se tante persone non conoscono il tuo progetto e quindi cliccano su questi risultati?
lascia stare il mio progetto, questo non è un post di pianti contro google cattivo che non mi ha reso milionario. parliamo in genere: tu dici che per alcune ricerche non vengano proposte le soluzioni migliori. il tuo è un atto di fede, di per se stesso: accetti che google, in genere, ti darà le soluzioni migliori.
lo accettavi probabilmente anche nel 2004. Però, come attesta il libro di Giorgio, dopo tot anni puoi guardarti indietro e dire: "accidenti che robaccia che c'era". cosa ti fa pensare che così come ieri non uscivi nella top ten se non mettevi la chiave al posto giusto, oggi esci solo perchè hai fatto un lavoro di qualità?
"Bisogna avere un fotografo, content creator, SEO, ecc.", se vuoi essere su tutte
le piattaforme messe a disposizione da Google e altri player si... e quindi?E quindi chi emerge non è il migliore ma solo chi ha più soldi e/o chi se ne fotte delle leggi. non è un male. basta saperlo. Tu lo dici, ai tuoi clienti, che se non spendono un 50000 euro all'anno per pagare tutte queste professionalità possono fare a meno di aprirsi un sito internet, perchè tanto chi li deve trovare? Non credo.
Che poi non è neanche detto, basta documentarsi sui migliaia casi studio esistenti di strategie messe in atto da piccole realtà per farsi strada tra i big player.
Anche qui la domanda che faccio alla fine: se tu impieghi la strategia X ti fai conoscere? Oppure, per puro caso, tu l'hai impiegata e ti fai conscere, e 1 milione di altre persone che l'hanno impiegata no?
Vedi, Google lo si può vedere come si vuole ma rimane sempre un canale di comunicazione, uno strumento per raggiungere milioni di persone. Il discorso della liquidità semplifica solo le cose.
Le semplifica davvero? A me non sembra. 20 anni fa, avrei scritto i copioni, sarei andato a bussare alle porte delle radio varie, e avrei avuto 2 lire per fare il mio progetto. Oggi, visto che abbiamo tutti le stesse opportunità, posso farlo da solo... e morire di fame, a meno di non pagare tutte le professionalità che pagava la radio, o di imparare decine di mestieri diversi. Se per te è più semplice, ok.
Mi sento di dirti che se davvero sei il migliore e non riesci ad intercettare traffico organico allora devi solo muoverti in un altro modo. Sono sicuro che se lo farai bene sarà Google a cercarti.
Ripeto: il mio progetto può essere un esempio (con tutti gli errori che ha un primo progetto grosso come quello che ho fatto), ma è solo UN esempio. Io contesto proprio il principio che questo sia il migliore dei mondi possibili e che tutto sia fantastico, democratico e paritario
1 Risposta -
@mpmisco ha detto in Google Liquido: una provocazione:
Io trovo gravissima questa cosa, leggo da anni chi si sbatte con metodi sempre più sofisticati o con "truchetti" per riuscire a guadagnare un gradino in più di visibilità, però alla fine chi ci rimette è l'ultimo anello dela catena, cioè io in questo caso.
Ecco, lo spirito del mio post era più affine a questa considerazione. Per questo ho precisato che ho letto il libro come content creator, non come esperto di SEO.
Non sarebbe meglio, per tutti, prendere coscienza che i trucchetti ci sono, vengono comunque applicati, che Google, checchè se ne dica, offre al meglio uno spettacolo parzialissimo di quello che si trova in rete... ed agire di conseguenza?
Non deve essere per forza una sconfitta. Se io so, per dire, che per fare il progetto X devo spendere Y euro o avere la quasi certezza di farlo solo per me, posso accettare, o no. Ma almeno lo so. Affrontare la realtà può essere scomodo, ma è essenziale per fare delle scelte. Se invece continuiamo a dirci che è tutto perfetto (salvo poi ricrederci pesantemente anni dopo) è tutto inutile. Anche lo stesso libro di Giorgio, che è nato, mi pare, dal desiderio di andare a far le pulci in continuazione a quella che è la realtà.
Ed intendiamoci: tra creare una cosa per le persone e "fregare il sistema", per me è molto meglio la prima cosa... altrimenti non lo farei gratis. Ma non prendiamoci in giro: creare una risorsa utile per le persone, anche la migliore al mondo, non assicura assolutamente nulla. Se finisci nella top 10, per me, è solo un caso. Lo è ora, e lo sarà lo stesso se e quando ci finirò io, perchè Google sarà liquido, ma non è trasparente e tanto meno democratico.
Ma insomma io ho bisogno di sapere se l'Ibuprofene da dipendenza e se si in che misura, chiamerò il mio medico.
è sempre cosa migliore e giusta.
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@kal
ecco, a me basta sentire: "google ha tanta strada da fare". come tutti. ma se manco lo diciamo, addio.
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@simonmas ha detto in Google Liquido: una provocazione:
Le semplifica davvero?
Infatti secondo me le complica non poco!!
E parlo come uno che fa SEO di mestiere dal 2006.
Secondo me le obiezioni che poni sono sensate. Forse un po'troppo disfattiste, ma sensate.
Ti rovescio la medaglia: ormai innumerevoli volte ho aiutato clienti semi-sconosciuti a posizionarsi per chiavi competitive, lavorando solo sul contenuto.
Se lo progetti bene, Google in qualche modo lo "capisce" che il contenuto merita.
Tante volte toppa, è chiaro. Ma complessivamente, in particolar modo per le ricerche più popolari, fa un ottimo lavoro.
S 1 Risposta -
@kal
sai da dove deriva il disfattismo? ti faccio un esempio.sto creando una serie nuova. sto facendo ricerche preliminari su un album di cui voglio parlare, di pj harvey.
ho scoperto oggi che lei ha un blog. per purissimo caso. avevo cercato "pj harvey", "pj harvey reviews", "pj harvey stories", altre queries legate al disco di cui parlare (4-track demos)... ho tirato giù decine di link, video, eccetera.
bene, il blog di pj harvey, che mi pare sia giusto un cincinino autorevole riguardo ai casi suoi e alla sua vita, viene in sesta posizione cercando "pj harvey curiosities", ma google ti avverte che non risponde alla query "curiosities" (infatti la pagina è una biografia. la home del sito non viene considerata).
ora, se una che non è che è nata ieri, ha vinto premi, fa dischi dal 1992, eccetera, ha un blog personale, e tu google non me lo metti come primissimo risultato alla ricerca che corrisponde al suo nome, per me è proprio inutile preoccuparsi di fare una risorsa che venga trovata da google. meglio fare le cose come dico io, per come penso che possano piacere agli utenti, e poi, se sarò bravo abbastanza ed avrò molta fortuna, verrò trovato e parte il passaparola. e poi, quando oramai non servirà più a nulla, forse (e dico forse) mi scopre anche google.
1 Risposta -
@simonmas ha detto in Google Liquido: una provocazione:
meglio fare le cose come dico io, per come penso che possano piacere agli utenti, e poi, se sarò bravo abbastanza ed avrò molta fortuna, verrò trovato e parte il passaparola. e poi, quando oramai non servirà più a nulla, forse (e dico forse) mi scopre anche google
Ora aggiungici un "pizzico di strategia" (e anche di positività) ed il gioco è fatto
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A provocazione rispondo con altra provocazione: l'utente che si ferma ai primi risultati di ricerca è un utente che... SI ACCONTENTA.
Il problema non è tanto negli algoritmi di GOOGLE ma è nella testa della gente. Secondo quale divinità - tra miliardi di informazioni - le migliori sono nella/nelle prime posizioni? Se sei ben posizionato al massimo hai fatto un buon lavoro SEO. Non sei il migliore nel tuo settore.
Il problema è tutto qui, e non parliamo di funzionamento degli algoritmi ma del COMPORTAMENTO UMANO.
Fonte: Advanced Web Ranking
Solo lo 0,78% delle persone sfoglia le posizioni in seconda pagina. E in prima cosa succede? Che dalla prima posizione alla decima posizione il CTR comunque crolla:
Fonte Backlinko
Fonte BacklinkoCiao @simonmas Dal mio punto di vista una domanda che dovresti porti è: quanto è costato a Mario Rossi essere in prima pagina? E' rientrato della spesa? Ricorda che non è tutto oro quello che luccica.
Oggi essere online è come aprire un'azienda: è necessario investire, rischiare. Bisogna sfatare una volta per tutte il mito che si può stare online GRATIS. Essere online OGGI è costoso, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista dell'investimento del proprio tempo.
S 1 Risposta -
Bellissima discussione, hai visto Simo che alla fine è stato ottimo?
Prima di rispondere nel merito, spero nella live che farò venerdì 15, ricordo che nel libro c'è una parte che si chiama "La SEO è fatta di poche certezze".Vedere un risultato che fa keyword stuffing in prima posizione non significa niente. Non dobbiamo farci abbagliare. Magari Google ha ignorato ed è lì per altri motivi.
Vedere qualcuno che ha dei link strani in prima posizione non significa niente, non sappiamo se ha fatto una richiesta di riconsiderazione.
Altavilla diceva che nemmeno la polizia riesce a prendere tutti i criminali. Noi pensiamo a Google come un algoritmo e allora pensiamo che deve giudicare tutti allo stesso modo e usiamo questa visione per analizzare le SERP. È errato. Ci sono molte scatole nere.
Inoltre, attenzione, ci sono settori dove tutto fa schifo, quindi è normale. Come a volte non esistono in un settore grandi risorse.
E infine ci sono tanti update di assestamento di vari algoritmi che a volte scazzano.
E bisogna guardare alla visione lunga, non ai prossimi sei mesi. Quante volte un update c'è stato un errore e poi hanno sistemato?
L'approccio di questo tipo non funziona per fare una critica al pensiero generale. Serve il pensiero opposto: ho fatto una grande risorsa e non compare. Così è più corretta l'analisi perché può prendere fattori oggettivi e cose che vediamo tutti.
Non perché quello è primo, ma perché io per quella chiave con questa grande risorsa, non riesco a farlo.
S 1 Risposta -
@domenico-pacifico ha detto in Google Liquido: una provocazione:
Dal mio punto di vista una domanda che dovresti porti è: quanto è costato a Mario Rossi essere in prima pagina?
Ti rispondo perchè ho fatto una piccola ricerca per quello che mi riguarda: troppo.
E non è perchè è troppo costoso, ma perchè nessuno da alcuna assicurazione in merito al risultato. E si, lo so che nessuno può assicurare nulla, ma se la risposta a: "se investo 10000 euro, che risultati posso avere?" è "chissà", quei 10000 euro li spendo in qualche altro modo. magari li metto in bot, che è l'investimento più stupido tra tutti quelli che riesco a pensare... ma almeno là c'è una ragionevole certezza che se investo 10000 euro, posso averne almeno 10001. poi magari l'italia a in default, o c'è l'inflazione al 500%, o che ne so, ma ragionevolmente, se faccio A, posso immaginare che avrò B.
Poi magari ho parlato con la gente sbagliata. Ma tant'è.
Non si tratta di voler fare tutto gratis, ma di sapere quanto costa. Io posso mettermi a produrre computer? No. Semplicemente. Costa troppo. Lo so... e quindi se voglio fare quello, devo trovare il modo di farlo senza aprire la mia fabbrichetta. Magari divento CEO della Dell. Magari vinco al superenalotto. Magari devo trovare un angel investor. Ma lo so.
Quanto costa fare risorse sulla divulgazione musicale? Ci posso vivere? Quando lo chiedo, le risposte sono una scrollata di spalle e "certo!". Eppure i costi dovrebbero essere la certezza...
1 Risposta -
@mpmisco ha detto in Google Liquido: una provocazione:
La gente vuole Checco Zalone, le notizie come quele che ochestrava Casaleggio: DONNA GRASSA ESPLODE MANGIANDO UN BIGNE.... Continua a leggere..
La gente non vuole leggere le notizie, vuole leggere solo i titoli e niente altrosi, ma la gente la educhi, più o meno. e parte della mia provocazione è che google educa comunque le persone a schifezze di poco spessore. la gente vuole quello, perchè quello viene proposto, e si disabitua ad altro.
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@giorgiotave ha detto in Google Liquido: una provocazione:
Serve il pensiero opposto: ho fatto una grande risorsa e non compare
e cosa faccio, se ritengo di essere in questa situazione?
come detto in precedenza, parliamo di soldi? magari fallo domani (cercherò di recuperare la diretta), ma parliamo chiaramente di quanti soldi investire per avere ragionevolmente dei risultati con un progetto, e dove investirli?
ripeto, forse sarò io, ma possibile che se da zero mi voglio fare uno studio fotografico, o video, o audio, ho 1000 fonti che mi dicono che devo spendere X, Y, o Z, e per questo tipo di cose riesco a trovare solo risposte tipo: "quanti più soldi puoi!" o "almeno 10000 euro al mese e poi vediamo"? sono io che sto guardando dalle parti sbagliate?
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@simonmas ha detto in Google Liquido: una provocazione:
Ti rispondo perchè ho fatto una piccola ricerca per quello che mi riguarda: troppo.
E non è perchè è troppo costoso, ma perchè nessuno da alcuna assicurazione in merito al risultato. E si, lo so che nessuno può assicurare nulla, ma se la risposta a: "se investo 10000 euro, che risultati posso avere?" è "chissà", quei 10000 euro li spendo in qualche altro modo.Nella risposta che hai dato è racchiuso il tuo problema: trasferisci competenze che dovrebbero essere tue alla figura del SEO. Dal mio punto di vista questo è il tuo errore.
Estremizzo un po ma... il concetto è questo:
Il compito di un SEO è farti scalare di posizione, non di farti guadagnare. Se grazie alla posizione scalata guadagni è merito tuo, del tuo servizio, del tuo prodotto. Non del SEO. Vero è anche il contrario: se un SEO ti fa scalare di posizione e non vendi nulla, la colpa non è del SEO ma TUA, del tuo prodotto/servizio.Un SEO ti può dire il budget necessario per scalare posizione. Non ti può dire se rientrerai del tuo budget perché della bontà/valore del tuo prodotto/servizio, delle tue capacità non ne sa nulla. Chi si occupa di SEO non fa ricerche di mercato, piani di fattibilità ecc...
Purtroppo - per colpa di tanti ciarlatani - c'è la credenza popolare che i SEO siano persone TUTTOFARE. Non è così. I SEO professionisti non sono MIO CUGINO - eccezione a parte
Eccezione
Se Giorgio Taverniti - quello della piazza a Toronto - cugino di Giorgio Taverniti - quello della SEO - facesse una pizza di cacca... non venderebbe nulla. Nulla pur avendo come partner il cugino Giorgio - quello della SEO - che gli ha fatto scalare le posizioni.
S 1 Risposta -
Ciao,
ottima discussione, sono riuscito a leggere tutto solo ora.
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@domenico-pacifico ma perdonami, a questo punto l'esperto di seo è davvero l'ultima persona da chiamare, se fai contenuti online.
esempio personale: ho fatto il podcast sui beatles. adesso, o scelgo di spendere (quanto? e chi lo sa! da 1000 euro ad 1 miliardo, nessuno da cifre credibili) per spingere quel progetto (che nessuno mi sa dire se vale o meno, tra l'altro, anche a tuo dire), oppure faccio altro.
io scelgo di fare altro, per tanti motivi: per quanto sia esperto dei beatles non è che sappia solo quello; non è detto che i beatles interessino così tanto a chi si interessa di musica online; anche se la risorsa può essere eccezionale, ci sono 1 miliardo di altre pagine/ articoli/ blog/ video/ podcast sugli stessi argomenti, alcuni di persone già famose o di player che piaccia o no sono sul mercato da decenni; eccetera.
ma soprattutto (lo ripeto): se l'unico giudice della qualità del prodotto, in mancanza di 10000 e più view, sono solo io... che senso ha spendere per scalare le posizioni? ha molto più senso spendere per inondare il mercato di prodotti fatti da me, così quando, prima o poi, tu ne troverai uno ed andrai a vedere chi sono, troverai che ho fatto 1, 10, 100 altri progetti, e te li spulcerai tutti. o dirai: "wow".
e lo stesso farà google.
e non mi dire che il giudice non sono io, perchè prima di tutto lo dici anche tu ("Un SEO [...] della bontà/valore del tuo prodotto/servizio, delle tue capacità non ne sa nulla."), e secondo perchè ogni volta che ho postato, qui o altrove, i dati relativi al mio canale, la risposta è sempre la stessa: troppe poche view, impossibile dire alcunchè.
un investimento si fa se hai un ritorno. più è sicuro il ritorno, più costa l'investimento, per unità. se il professionista a cui devo dare i soldi da investire mi dice che il ritorno è sempre una incognita impossibile da prevedere, che cosa investo a fare? per scalare posizioni e poi vedere se effettivamente c'è il ritorno? come se la qualità venisse premiata solo perchè la sbatti sotto il naso delle persone. a quel punto, meglio giocare al superenalotto: là hai una percentuale di ritorno molto precisa (ridicola... ma precisa.)
facciamo un esempio, parliamo di cibo: tu produci hamburger di qualità. daresti i tuoi soldi a qualcuno per scalare le posizioni di google, se il fatto di essere primo potrebbe non incidere minimamente sul ritorno in termine di vendite?
al limite lo faresti... quando sei diventato mcdonald's. perchè a quel punto sai che anche se il tuo hamburger fa vomitare, lo piazzi uguale. e prima di diventare mcdonald's, mi sa che devi fare altre cose, prima di investire in seo.
torniamo sempre alla domanda di cui sopra: di che investimento stiamo parlando? di 10 euro? di 10000? di 10 milioni? perchè se stiamo discutendo del sesso degli angeli per 100 euro, allora è davvero stupido: uno butta la fiche sul tavolo e vede come va la roulette. se invece i soldi da spendere sono 100000 all'anno, scusami, ma preferisco comprare una casa e metterci dentro gli studenti: anche quello è un investimento, e chi me lo propone non mi dice: "chissà se guadagnerai".
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