• Contributor

    Comunque per capire bene il perché delle contestazioni a IAB (e per tornare in topic 😏 ), c'è questo dettaglio qua:

    https://twitter.com/aripap/status/1488886829768130569?t=286YiC2k4yAH5a6W4OJSVg&s=19

    La centralizzazione del consenso è la falla principale di TCF.


    juanin 1 Risposta
  • Moderatore

    Il problema è sempre uno solo come dice @juanin il mercato non è pronto e non ci sono soluzioni. Anche perché ricordiamoci che dietro ci sono anche funzioni utili agli utenti come il frequency capping che ad oggi non c’è una sola proposta che permetta di ripristinarlo. Oppure tutti i vari sistemi anti frode a difesa dei publisher ed advertiser.

    È troppo facile dire che tutto è male, che tutto è sbagliato. Perché possiamo anche andare in content targeting come dice @kal ma poi non possiamo calcolare le conversioni di quelle campagne, non abbiamo il post impression che per quanto odiato e usato male è sempre una metrica importante, non avremo il concetto di copertura, e molte altre funzioni che non hanno nulla a che fare con il seguire l’utente e capirne i suoi interessi.
    Per ora abbiamo tante proposte, ma solo Apple ha tecnologie acerbe che rispondono ad alcune di queste domande.

    Tutto il resto è solamente filosofeggiare perché a fine mese gli stipendi vanno pagati sia lato publisher che lato advertiser ed ad oggi non si è pronti.

    Il Schrems con le sue denunce seguite dalla risposte dei garanti della privacy sta rischiando di mettere l’Europa in una situazione di isolamento in ambito digitale riasciugando di far fare un salto indietro all’industria europea digitale di decenni per pure questioni politiche, perché penso che nessuno di voi sia convinto che qua si stia veramente pensando a proteggere la privacy degli utenti.


  • Admin

    @kal questa roba qua è vecchia. Non è più da tempo in scope globale. E' rimasto ancora così per dare tempo ai vari player tra cui CMP etc di adeguarsi.

    Poi ritornando a sopra dove scrivi che il consenso deve essere libero e informato sfido chiunque con le nuove regole almeno in Italia a dire che l'utente non ha libertà di scelta. Dai non scherziamo.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @juanin ha detto in Il Garante Privacy del Belgio multa IAB Europa per 250.000€ a causa di TCF:

    @kal questa roba qua è vecchia. Non è più da tempo in scope globale. E' rimasto ancora così per dare tempo ai vari player tra cui CMP etc di adeguarsi.

    Sì, effettivamente ho letto anche io. Comunque interessante che si parli di "dare tempo". Anche qui:

    @filtro ha detto in Il Garante Privacy del Belgio multa IAB Europa per 250.000€ a causa di TCF:

    il mercato non è pronto e non ci sono soluzioni

    Secondo me perché "il mercato" è rimasto orientato a difendere il più possibile il business as usual.

    In qualche modo le riposte trovate sono state tutte sviluppate in modo da interfacciare l'esistente con l'impianto normativo, ma senza fare modifiche sostanziali, con un minimo di lungimiranza.

    Credo sia troppo comodo dare ORA colpa a delle leggi ormai vecchie di 6 anni (la GDPR) e di ben 13 anni (la direttiva cookie).


    juanin 1 Risposta
  • Admin

    @kal io non so quanto conosci l'ecosistema dell'adv, ma se non lo sai te lo dico io. Parliamo di un Diplodoco. Non è così veloce a spostarsi, adeguarsi, cambiare. La coda è lunga. Ma la coda è lunga non solo lato infrastruttura e tecnologia anche di adeguamento della domanda e dell'offerta.

    Poi c'è il solito problema che Google e Facebook hanno abituato i più evoluti a lavorare di fino e questi con il piffero che tornano indietro o che si abbassano a cambiare logiche.

    Ci sono alcuni che impongono policy assurde sulle erogazioni. Non posso direi di più, ma qui secondo me la stiamo facendo molto più facile di quanto sia. Non è così facile sebbene serva una riforma, ma la riforma non la fai a suon di multe. La fai con regole chiare e indiscutibili.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @juanin ha detto in Il Garante Privacy del Belgio multa IAB Europa per 250.000€ a causa di TCF:

    @kal io non so quanto conosci l'ecosistema dell'adv, ma se non lo sai te lo dico io. Parliamo di un Diplodoco. Non è così veloce a spostarsi, adeguarsi, cambiare. La coda è lunga. Ma la coda è lunga non solo lato infrastruttura e tecnologia anche di adeguamento della domanda e dell'offerta.

    Ma sì, mi rendo conto della cosa. E mi rendo anche conto che sia sicuramente più complessa di come la metto giù io.

    Ma resta vero che il mercato si è adagiato sul business as usual incaricando gli avvocati di gestire le beghe legali.

    Per me resta un errore di strategia clamoroso... anche perché così facendo si è dato ancora più potere a Google & Co, che con il loro peso hanno dettato legge.

    Ma che la legislazione EU fosse diventata clamorosamente ostile alle big tech era una cosa che s'era capita ancora un decennio fa.

    Si è pensato (sbagliando) di poterla gestire semplicemente sul piano legale...


    juanin 1 Risposta
  • Admin

    @kal il punto è che questa ostilità verso le big tech alla fine ha portato ad avvantaggiarle di fatto.

    Quindi la pezza è peggio del buco.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @juanin ha detto in Il Garante Privacy del Belgio multa IAB Europa per 250.000€ a causa di TCF:

    il punto è che questa ostilità verso le big tech alla fine ha portato ad avvantaggiarle di fatto.

    Non sono d'accordo. Le ha avvantaggiate perché il mercato si è adagiato sulle loro proposte tecnologiche, senza pensare che magari magari erano un frutto avvelenato e che non erano né saranno mai state compatibili con l'impianto regolatorio che si andava delineando.

    Se a livello di consorzio, ancora 10 anni fa (che in tempo-internet è un'enormità assoluta, praticamente un'era), si fosse fatto fronte comune contro l'offerta di un monopolista di fatto... probabilmente oggi non staremmo al punto in cui siamo, a piangere davanti al legislatore lamentandosi come se volesse smontare internet.

    Girano tanti soldi dietro all'ADV display? Vergogna doppia per aver lasciato che si verificasse una situazione come questa! L'ho detto in altri topic ma lo ripeto: era ovvio a tutti dove si andava a parare, tranne per qualche motivo proprio ai professionisti del digital marketing.

    Che Google facesse i SUOI interessi spingendo la SUA tecnologia era ovvio fin da tempi non sospetti.

    Quando è nato il circuito RTB ricordo che all'epoca pensai proprio "ah quindi ora in pratica qualunque network display funziona come quello di Google... e Google partecipa al giardinetto. Bella inovazione! Se io sono un inserzionista che già usa Google, chi me lo fa fare di cambiare piattaforma?".

    E infatti è quello che ho fatto, le campagne Display ho continuato e continuo tuttora a farle girare da Google Ads... lo ripeto di nuovo: ci voleva un genio per capirlo?

    Io me ne sono disinteressato perché non è compito mio, io lavoro lato inserzionista e faccio gli interessi degli inserzionisti.

    Ma anche lato editore si poteva capire in larghissimo anticipo. Basta solo vedere la velocità con cui si è diffuso Ad Manager...


  • Moderatore

    Potremmo semplificare in

    La politca è totalmente impotente rispetto ai colossi Google, Facebook e Apple che sanno persino quando dobbiamo andare in bagno prima di noi.

    Non potendoli toccare cercano di dimostrare che ci tengono alla privacy rompendo le palle a tutte le altre aziende, che devono chiamare un avvocato e non riescono neanche a capire il perchè se non maledire la burocrazia italiana ed europea mandadoli a ...

    La questione non è la privacy ma l'impotenza della politica sia perchè non ha competenze sia perchè non può toccare quei monopoli che fatturano quando uno stato


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @raffaele-conte sarebbe tutto vero, se non che le leggi che si stanno applicando oggi sono vecchie di 6-13 anni.

    Che abbiamo fatto finora? Dormito?


    raffaele.conte 1 Risposta
  • Contributor

    Aggiungo... Google ha iniziato a spingere DFP/Ad Manager ad inizio 2010:

    https://trends.google.com/trends/explore?date=all&q=%2Fg%2F12301xnd,%2Fm%2F05c00c7,dfp google

    Ragazzi, è 12 anni fa.

    12 anni fa non avevo ancora 30 anni.

    Chi doveva decidere all'epoca ha deciso che adottare la tecnologia di Google era la scelta migliore. Queste che vediamo oggi sono solo le conseguenze.


  • Moderatore

    @kal in che senso, a monte il problema è quello.
    Le aziende devono fare delle cose neanche sapendo perchè anche se gli danno 5-7 anni o anche 20.
    Soprattutto, ma che violazione di privacy può fare una PMI che al massimo utilizza Analytics.

    Mettila cosi, se non ci fossero le 3 aziende di pirma nessuno si sarebbe mai posto il problema.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @raffaele-conte ha detto in Il Garante Privacy del Belgio multa IAB Europa per 250.000€ a causa di TCF:

    Soprattutto, ma che violazione di privacy può fare una PMI che al massimo utilizza Analytics.
    Mettila cosi, se non ci fossero le 3 aziende di pirma nessuno si sarebbe mai posto il problema.

    Il problema qua non sono le PMI, ma gli editori consorziati in IAB Europa. Aziende grosse che cubano tanti, tanti tanti soldi in pubblicità.

    Quando era il momento di decidere che strada intraprendere, se aderire acriticamente alle proposte tecnologiche di Google (sostanzialmente la profilazione per interessi del singolo utente), oppure iniziare a costruire qualcosa che fosse aderente alle normative europee by design... si è scelta la prima opzione.


    juanin F 2 Risposte
  • Admin

    @kal stai parlando di monopolio? Hai detto monopolio? Ah monopolio.

    E infatti non è che hai molte scelte oggi e non le avevi allora. Potevano svegliarsi certo, ma quando sei talmente superiore tecnologicamente che l'inserzionista di fatto passa solo da te il resto della catena può essere bravo quanto vuole. Il gioco non sta in piedi e devi piegarti.

    Il problema è lungo decenni e già dieci anni fa Google aveva fatto tabula rasa. Aveva lasciato la polvere dietro di se. Dieci anni fa non avevi neanche i mezzi per poter competere. Oggi grazie alle evoluzioni tecnologiche forse sì.

    Io sono d'accordo con te su alcuni aspetti, ma era già troppo tardi anche dieci anni fa per fare qualcosa.

    Un qualsiasi effort di competere sarebbe stato vano. La verità è questa. E no non ci voleva un genio a capirlo. Penso l'avessero capito tutti benissimo, ma non c'era molto che si potesse fare.

    Come rigiri la frittata alla fine questi hanno il coltello dalla parte del manico. Ce l'hanno perché sono più bravi, perché hanno più soldi, perché sono più furbi...decidi pure quello che preferisci...ma ce l'hanno 😄

    E tu non puoi fare valutazioni senza considerare il contesto. Ah ok è vero. Avevamo detto politica. Quella famosa cosa in grado di decidere senza spesso una cognizione di causa sulla realtà delle cose.

    Torna tutto in effetti.


    raffaele.conte 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal stai semplificando troppo per dimostrare una tua tesi che a mio parere ha buchi da tutte le parti.

    Ad Manager o DFP esisteva ben prima della GDPR ed era inesorabilmente la migliore piattaforma di advertising al mondo, nemmeno sviluppata da google ma da Doubleclick azienda acquista da google che era la più grande azienda al mondo di advertising perché la sua tecnologia era anni luce avanti agli altri.

    Anche il programmatic advertising non lo ha inventato google, ma si è comprata l’azienda che aveva la piattaforma migliore ed è diventata DV360

    Google ha solo continuato su quella strada perché quella tecnologia era facile, portava revenue ed era un vantaggio per tutti advertiser e publisher.

    E lo dimostra quello che è diventato il programmati advertising.
    Ti ricordo che uno dei big player del programmatic è Criteo che è francese. Salva tutti i dati in Europa e sarebbe compliant lato GDPR, ma come fa e soprattutto come faceva programmatic advertising criteo penso che fosse una delle peggio cose.

    Eppure è Europea ed in Europa ha un peso non indifferente nel mondo del adv.
    Prima che fosse acquisita anche sizmec se ricordo bene era europea ma chi lo ha usato sa perché ha perso quota di mercato e non è di sicuro per colpa di tecniche truffaldine di google: gestire un sito con quella piattaforma era semplicemente più lento che farlo con dfp anche prima dell’acquisizione di google.

    Ricorda che la seconda azienda più importante del advertising display l’aveva acquisita Microsoft e non è stata capace di farla crescere nonostante avesse un vantaggio che non dovesse tenerla separata dal resto del business.
    Vogliamo parlare di Facebook che comprò sizmek e lo rese ancora più inutilizzabile?
    È tutto un po’ più complicato di come lo descrivi


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    Segnalo un interessante post di commento tecnico-legale alla vicenda su Linkedin:

    https://www.linkedin.com/posts/odiakagan_dataprivacy-dataprotection-cookiecrumbles-activity-6894379202238316545-v6Nv


    juanin 1 Risposta
  • Moderatore

    @juanin ha detto in Il Garante Privacy del Belgio multa IAB Europa per 250.000€ a causa di TCF:

    E tu non puoi fare valutazioni senza considerare il contesto. Ah ok è vero. Avevamo detto politica. Quella famosa cosa in grado di decidere senza spesso una cognizione di causa sulla realtà delle cose.

    Esatto!!!


  • Admin

    @kal ha detto in Il Garante Privacy del Belgio multa IAB Europa per 250.000€ a causa di TCF:

    Segnalo un interessante post di commento tecnico-legale alla vicenda su Linkedin:
    https://www.linkedin.com/posts/odiakagan_dataprivacy-dataprotection-cookiecrumbles-activity-6894379202238316545-v6Nv

    Non mi pare così interessante. Non dice nulla che non si sapesse già.


  • Contributor

    @filtro mi mancano sicuramente le basi di quanto accadde all'epoca, perché non mi interessavo proprio di adtech, diamine avevo iniziato da pochissimo a lavorare nel settore!! Quindi prendo per buono quanto dici e ti ringrazio.

    Ma allora il quadro che si delinea è quello di un clamoroso harakiri del mercato. Sicuramente facilitato dall'adozione acritica dei tool di Google (una volta che sei dentro, il lock-in è indubbiamente fortissimo)... ma rimango doppiamente sorpreso.

    Provvedimenti come questo del Garante belga erano telefonatissimi e nell'ambiente legale/privacy si leggono spessissimo pareri del tipo "pure troppo ci hanno messo".

    Criteo sarà anche un attore potente in europa, ma da solo non ha spostato una virgola a livello di legislazione. Però a livello di consorzio dici che ha pesato.

    Non so cos'è peggio in termini di lungimiranza tra andare dietro a Google o andare dietro a Criteo. Almeno nel primo caso c'hai la scusa del monopolista.

    @juanin ha detto in Il Garante Privacy del Belgio multa IAB Europa per 250.000€ a causa di TCF:

    Io sono d'accordo con te su alcuni aspetti, ma era già troppo tardi anche dieci anni fa per fare qualcosa.

    Io sarò naif, ma sta cosa mi sembra veramente assurda. 10 anni in tempo-internet sono un eone.

    È mancata la volontà politica (inteso nel senso di politica tra aziende consorziate) di fare alcunché, questo è.

    Perché se il mercato vale tanti soldi... allora tanti soldi ce li devi investire! Mi sembra quasi banale dirlo, è imprenditoria 101.

    Sdraiarti su una tecnologia ed un prodotto (di un wannabe monopolista che poi lo è diventato) solo perché "sono i migliori" è una strategia fallimentare sul lungo periodo. È una cosa che possono fare solo i piccoli... ma dai grandi io mi aspetto lungimiranza e capacità di spesa.

    Che non ci sono state.

    E ripeto: la direzione che stava prendendo la legislazione s'era capita da tempo. Lo sapevano tutti, tranne gli editori ed i professionisti adtech.


    juanin 1 Risposta