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@juanin sì, ma volevo segnalare che Calzolari nel servizio integrale aveva fatto il test e volevo riprenderlo. Per quello.
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@kal ha detto in Google ci ascolta con Android:
Chi lo sostiene per me dovrebbe mostrare i log del traffico di rete e la CPU che fa le spike in corrispondenza del parlato normale, i log dell'accesso di sistema al sensore del microfono, etc. etc. insomma, roba tosta e replicabile.
@juanin aggiungiamo @andreadragotta per il test che faremo
1 Risposta -
@kal ma guarda conoscendo come funzionano le app Android non mi sembra una cosa così enorme.
Rientra assolutamente nella normalità di come funziona e non è neanche vero che tu debba vedere spike di CPU o altro. E non è neanche detto che subito parta la sync. Insomma non funziona così.
Quindi tecnicamente non è nulla di abnorme e di infattibile.
Infatti Android sta mettendo sempre più limitazioni su questo tipo di cose proprio per evitare gli abusi.
1 Risposta -
@juanin ha detto in Google ci ascolta con Android:
e non è neanche vero che tu debba vedere spike di CPU o altro. E non è neanche detto che subito parta la sync.
Beh, se tu metti un telefono in laboratorio e lo lasci in idle in una stanza senza rumore di fondo, qualcosa quando parli lo dovresti vedere. L'utilizzo dei sensori non è a costo zero. Soprattutto l'utilizzo in scrittura su disco.
E anche se non fa synch subito, potrebbe farlo in seguito... ma di nuovo: se è un dispositivo di laboratorio accuratamente conservato, l'aumento del traffico dati correlato alle conversazioni lo dovresti poter misurare.
Insomma, è roba sicuramente fattibile e testabile se sai dove mettere le mani.
Non sto dicendo che non possano tecnicamente farlo. Su questo concordo con te: si può fare.
Il problema è che sarebbe una violazione della privacy colossale, di quelle da abbattere qualunque gigante e qualunque analista in grado di dimostrarla avrebbe davvero gloria eterna.
E dato che è una cosa sostanzialmente abbastanza semplice da sgamare se sei un tecnico... dubito fortemente che l'abbiamo fatta. Questo ovviamente lo dico io che sono un pirla.
Ma casi di studio ancora ne devo vedere.
E dubito che non ci sia gente che ci sta provando.
2 Risposte -
@kal credo come te che non lo facciano. O meglio spero. Però loro sono furbi pure nei trasferimenti soprattutto su Android perché li annacquano dentro il batch che manda tutto il calderone verso l'account Google.
Insomma l'esperimento ovviamente deve riuscire a sfatare il mito che già sappiamo essere un mito e non a provare per forza a dimostrare che è così.
Oramai lo dobbiamo fare
1 Risposta -
@kal ha detto in Google ci ascolta con Android:
Beh, se tu metti un telefono in laboratorio e lo lasci in idle in una stanza senza rumore di fondo, qualcosa quando parli lo dovresti vedere. L'utilizzo dei sensori non è a costo zero. Soprattutto l'utilizzo in scrittura su disco.
Allora se vogliamo proprio insinuare non è così difficile intercettare questo telefono di test, impedire il tracciamento e quindi falsare il test.
Domanda a un possibile programmatore di app: è possibile creare un app che registra l'audio e lo invia? E possibile farlo senza essere beccati?
Rendiamo utile questa cosa.
E' possibile fare un app che rileva quali app stanno utilizzando il microfono e fare un log in merito da analizzare? Esiste già un log del genere in Android?
1 Risposta -
@juanin ha detto in Google ci ascolta con Android:
Però loro sono furbi pure nei trasferimenti soprattutto su Android perché li annacquano dentro il batch che manda tutto il calderone verso l'account Google.
Sì, questo ci scommetto che lo fanno. I dati di geolocalizzazione ad esempio sono trattati in questo modo.
Ma i dati delle conversazioni sono sicuramente più cicciotti in termini di MB. Roba che sicuramente lo vedi in uno scenario di un telefono di laboratorio messo:
- A) una settimana al chiuso in una stanza silenziosa
- B) una settimana in una stanza con conversazioni di fondo normali (es. un ufficio)
- C) una settimana attivandolo più volte al giorno con "OK Google" e facendogli registrare frasi lunghe
Misuri i log di CPU, traffico di rete e se ci riesci anche l'accesso ai sensori, poi confronti A, B e C.
Se B è simile ad A, allora Google non ascolta.
Se B è simile a C... hai la pistola fumante.
1 Risposta -
@kal sì io comunque presumo che per contenuti corposi lui già ora faccia dei chunk che manda via a piccoli blocchi. Non manderà mai bundle giganti. Questo per varie ragioni che non sono solo legate a dover nascondere qualcosa.
1 Risposta -
@sermatica diciamo che le app che hanno i permessi per il microfono le vedi tutte nella gestione permessi.
Poi ci sono 4 livelli di permesso:
- mai
- solo in uso
- chiedi ogni volta
- consenti sempre.
E qui è l'utente che alla prima installazione decide una volta che l'app richiede questi permessi.
Poi ci sono app di sistema che non hanno l'opzione consenti sempre, ma tanto per fare un esempio i "Google Play Services" possono accedere al microfono e sebbene possano accedere solo quando in uso di fatto qualsiasi app usa i "Google Play Services" perché senza non fai praticamente nulla e di conseguenza da lì potenzialmente Google può fare tutto. Se non può farlo con costanza può sicuramente farlo per il tempo di utilizzo di qualsiasi applicazione su ogni smartphone.
Insomma non è strettamente necessario che l'attività la svolga a telefono spento o a telefono in stand by. Può tranquillamente agire in quelle N ore dove qualcosa è attivo.
Non lasciamoci ingannare dal concetto che lo facciano mentre il telefono è inattivo totale. Anzi è sicuramente non così. Sfrutta i momenti di wakeup tanto per dirne una.
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@juanin ha detto in Google ci ascolta con Android:
Non manderà mai bundle giganti
Chiaro, per questo dicevo "fai un esperimento che dura una settimana". Così lo lasci spalmare quanto vuole, e tu fai i conti alla fine.
E per questo dettaglio qua:
@juanin ha detto in Google ci ascolta con Android:
Non lasciamoci ingannare dal concetto che lo facciano mentre il telefono è inattivo totale. Anzi è sicuramente non così. Sfrutta i momenti di wakeup tanto per dirne una.
Può anche essere! Allora devi aggiungere all'esperimento un ulteriore periodo di controllo dove lo metti frequentemente in wakeup, per ciascuna delle situazioni A e B (per la C è automatico dato che con "OK Google" lui va subito in wakeup).
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Repetita iuvant: grandi affermazioni richiedono grandi prove.
Pubblici lookalike + attenzione selettiva basta a spiegare tutto.
Se uno ha idee diverse, per me deve portare le prove TECNICHE.
Altrimenti non vale nulla.
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@giorgiotave @juanin quando volete
Un primo test veramete rapido che si può fare è verificare quali registrazioni ha google salvate, io in casa ho Alexa e tramite app posso vedere la lista delle registrazioni.
La distinzione è tra:
- Audio destinato ad Alexa
- Audio non destinato ad Alexa
Su Google c'è modo di listare le registrazioni? Così intanto togliamo un punto facilmente analizzabile
1 Risposta -
@andreadragotta non credo che Google sia così trasparente nel mostrare queste cose.
Comunque in myActivity c'è l'opzione per iniziare a salvare cosa lui sente. Cliccandoci compare questo:
Inizia a salvare le registrazioni audio
Quando usi la voce per interagire con i servizi Google, Google utilizza le sue tecnologie di riconoscimento audio per elaborare l'audio e fornirti una risposta.Se acconsenti, Google salverà le registrazioni audio nel tuo Account Google (Attività web e app) quando interagisci con la Ricerca Google, l'assistente e Maps.
Google utilizza il tuo audio per sviluppare e migliorare le sue tecnologie di riconoscimento audio e i servizi Google che le utilizzano, come Assistente Google. A tale scopo, un campione di audio viene analizzato da revisori esperti, che lo ascoltano, lo trascrivono e lo annotano. Questo processo aiuta i servizi a capire meglio il contenuto dei comandi vocali pronunciati dalle persone.
L'audio viene salvato quando il dispositivo rileva un'attivazione, ad esempio quando dici "Ok Google" o tocchi l'icona del microfono. Per comprendere la richiesta completa, alcuni dispositivi includono i pochi secondi precedenti l'attivazione.
A volte, l'audio potrebbe essere salvato se il dispositivo rileva erroneamente un'attivazione. Ci stiamo adoperando per migliorare le prestazioni dei nostri sistemi in termini di attivazioni indesiderate.
L'audio verrà eliminato con la tua Attività web e app. Google potrebbe eliminare l'audio prima che lo faccia tu, una volta che non è più necessario per scopi di sviluppo e miglioramento. Puoi eliminare manualmente l'Attività web e app, scegliere un'opzione di eliminazione automatica, interrompere il salvataggio delle registrazioni audio e altro ancora all'indirizzo account.google.com.
E se leggo tra le righe mi pare proprio che al netto del salvataggio da qualche parte comunque queste comunicazioni le manda. Anche il concetto di "rileva un'attivazione" è molto simpaticamente ambiguo
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Sì, diciamo che se la teoria è "Google registra senza avvisare", dubito che in quella lista si troverà alcunché.
Troverai solo le registrazioni dell'assistente quando si attiva.
1 Risposta -
@kal beh certo. Ma se si attiva senza doversi attivare l'ascolto è servito. Non che tu debba trovare alcunché, ma già questo è segno che potenzialmente, che sia anche un bug, l'ascolto si può attivare in qualsiasi momento.
Comunque spulciando le activity mi ha fatto ridere questa a proposito di attivazioni non richieste e di frasi che non ho mai detto e lui ha capito
Ora comunque ho spuntato il salva registrazioni. Vediamo cosa salverà.
1 Risposta -
@juanin ha detto in Google ci ascolta con Android:
Comunque spulciando le activity mi ha fatto ridere questa a proposito di attivazioni non richieste e di frasi che non ho mai detto e lui ha capito
Ah anche io ne ho valanghe così! Un classico quando faccio formazione e mi scappa un "Google" di troppo...
1 Risposta -
@kal a me si attiva spesso anche senza che dico Google.
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@juanin Verissimo, Juanin!
Mi ricordo di aver visto un video su youtube di un utente che ne parlava, qualche tempo fa. Adesso non ricordo chi sia l'utente in questione, ma comunque, se non vado errato, l'argomento principale del suo contesto era "Google ci ascolta".
In pratica, costui, avrebbe fatto una prova a parlare al microfono del suo pc, dettando una parola riguardante alcuni prodotti che lui stesso non è mai stato interessato e nè ora nè mai avrebbe cercato online. Nello stesso giorno, però, si è accorto di essere stato tartassato da diversi annunci riguardante per l'appunto quella determinata keyword. Più in là si accorse che non si trattava di un mistero di qualche tipo, ma bensì di "Intelligenza Artificiale". In parole brevi: è proprio così che Google capta le ricerche degli utenti, oggi...