• Super User

    @Everfluxx said:

    🙂

    Per quanto riguarda la brand awareness, sono d'accordo con te.
    Per quanto riguarda le decisioni d'acquisto, invece, sono più scettico, soprattutto su quelle relative ai beni durevoli: voglio dire, se voglio comprarmi un lettore MP3, apro il browser e mi leggo un po' di recensioni sui blog, mentre se devo scegliere che auto acquistare, vado in edicola e mi compro Quattroruote. Non trovi?

    col tempo quelli che siamo abituati a considerare beni problematici diventeranno sempre meno problematici 😄


  • User

    @Calogero Dimino said:

    Prima di tutto un grazie a Leonardo per la sua disponibilità e per essere qui con noi oggi. 🙂
    Uno dei metodi per sondare il mercato, per effettuare studi sulle preferenze degli utenti, o per testare eventualmente la preferenza di un prodotto (o di alcune sue caratteristiche), è l'uso di "sondaggi" proposti all'utente tramite il connubio email più pagine ad hoc.
    Purtroppo solo una parte degli individui chiamati ad interagire risponde.
    Il nostro campione quindi risulta viziato, in quanto non sapremo le risposte di certi utenti che pure facevano parte del nostro potenziale target, il perché certi utenti non hanno risposto ai nostri stimoli etc.
    Ad esempio un manager molto impegnato probabilmente risponderebbe meno rispetto ad uno studente che passa molto tempo in rete.
    In questi casi si può ovviare dando diversi pesi alle risposte, suddividendo per profili etc.
    Tuttavia, tra gli studenti (o manager) che rispondono e quelli che non rispondono vi possono essere ulteriori differenze e peculiarità che solo coloro che non rispondono potrebbero mettere in evidenza.

    Questo, del resto, è uno dei problemi classici della campionatura.

    Vengo al dunque: la rete, secondo te, ci permette in qualche modo di fornire ulteriori stimoli agli utenti ed invogliarli ulteriormente ad interagire, garantendo così percentuali di risposta più vicine al campione selezionato?

    Ciao Calogero e grazie a te per essere intervenuto; quello che tu dici è vero, in realtà è un classico problema di rappresentatività del campione..oltre che di tasso di partecipazione e/o di risposta al sondaggio in questione. Come ovviare a questo?
    -Favorendo la partecipazione al sondaggio con premi, sconti, regali mirati (un po' come si fa per la registrazione alla newsletter di un sito..)

    • indirizzando il questionario solo a coloro che hanno mostrato coinvolgimento, interesse e partecipazione.. per la serie pochi ma buoni..
    • creando questionari differenti per target..
      Naturalmente i questionari devono rispettare tutte le sacre regole di velocità, chiarezza, comprensione, etc..

  • Super User

    @SpiderPanoz said:

    col tempo quelli che siamo abituati a considerare beni problematici diventeranno sempre meno problematici 😄 Forse mi sono spiegato male. Il problema che ho posto è legato all'autorevolezza dei blog.


  • User

    @SpiderPanoz said:

    col tempo quelli che siamo abituati a considerare beni problematici diventeranno sempre meno problematici 😄

    condivido anche se molti utenti Internet sempre più prima di andare al concessionario passano dai siti dei produttori, leggono i commenti sulle community, utilizzano i motori di comparazione, valutano magari siti come automobili.com per cercare concessionari che magari propongono l'usato.. etc. è un po' più articolato di così.. conosci edmunds.com?


  • Super User

    @koalasereno said:

    condivido anche se molti utenti Internet sempre più prima di andare al concessionario passano dai siti dei produttori, leggono i commenti sulle community, utilizzano i motori di comparazione, valutano magari siti come automobili.com per cercare concessionari che magari propongono l'usato.. etc. è un po' più articolato di così.. conosci edmunds.com?

    no, ma vado a vedere 😄


  • Super User

    @Everfluxx said:

    Forse mi sono spiegato male. Il problema che ho posto è legato all'autorevolezza dei blog.

    scusa avevo frainteso... però alcuni blog sono autorevoli....
    e pian piano lo saranno sempre di più...

    ad oggi però concordo che la carta stampata da qualche garanzia in più... ma non sempre


  • User

    @Everfluxx said:

    Forse mi sono spiegato male. Il problema che ho posto è legato all'autorevolezza dei blog.

    Sì, è vero, per certe categorie di prodotti è difficile rendere oggettivo un concetto, o meglio un'attribuzione di valore come l'autorevolezza al singolo blog.. dopo quanto o cosa un blog può essere considerato autorevole e da chi? Forse in base ai link, al traffico, ai link al pagerank..? forse ma non è facile da determinare.


  • Super User

    @koalasereno said:

    Sì, è vero, per certe categorie di prodotti è difficile rendere oggettivo un concetto, o meglio un'attribuzione di valore come l'autorevolezza al singolo blog.. dopo quanto o cosa un blog può essere considerato autorevole e da chi? Forse in base ai link, al traffico, ai link al pagerank..? forse ma non è facile da determinare.
    A mio modesto avviso, l'autorevolezza di un blog si misura appunto con la sua capacità di influenzare le opinioni di chi lo legge.


  • User

    @SpiderPanoz said:

    col tempo quelli che siamo abituati a considerare beni problematici diventeranno sempre meno problematici 😄

    scusami, mi sa che ho risposto a questa domanda attaccandola a un altro utente :-


  • User

    @Everfluxx said:

    A mio modesto avviso, l'autorevolezza di un blog si misura appunto con la sua capacità di influenzare le opinioni di chi lo legge.

    sono d'accordo anche se non è facile misurare questa capacità 🙂 almeno non in prima battuta.


  • Super User

    @koalasereno said:

    scusami, mi sa che ho risposto a questa domanda attaccandola a un altro utente :-

    azz. speriamo di non perdere di autorevolezza :lol:


  • User

    @mr yak said:

    Ciao Leonardo e grazie per la tua disponibilità.
    La domanda, forse banale, e cosa vedi tu per il futuro: dove potrebbe portare secondo te la diffusione dei "contenuti dal basso"? chiaramente parlo di direzione generale, non di quale sarà la prossima idea che sfonderà...

    bella domanda quanto difficile da rispondere.. ci provo correndo comuqnue il rischio di essere banale..
    secondo me questa ondata di contenuti dal basso è come un grande rimescolamento di carte, una ondata di libertà, di democrazia informativa che forse porterà ad una maggiore trasparenza e verità.. mi ricordo che all'inizio la rete, quella fatta dagli accademici e dagli iniversitari, era molto più vicina a quella che è ora e che sta diventando o tornando ad essere..
    se il sito più bello o la campagna più grande è solo ad appannaggio di chi è più grande o può spendere di più il Web diventa come ogni altro medium d comunicazione.. ma il web è diverso, come cantava gaber il web è libertà e la libertà è partecipazione 🙂


  • Super User

    Mi pare ti sia scappata questa domanda fatta all'inizio Leo, te la ripropongo 🙂 :

    @i2m4y said:

    Ciao e benvenuto,

    in merito alla "profilazione" del sito web per tipologia di utente mi chiedo se potresti postare qualche esempio di siti organizzati in "sentieri diversi" a seconda dell'utente, manager, casalinga ecc.

    Paolo


  • User

    @koalasereno said:

    bella domanda quanto difficile da rispondere.. ci provo correndo comuqnue il rischio di essere banale..
    secondo me questa ondata di contenuti dal basso è come un grande rimescolamento di carte, una ondata di libertà, di democrazia informativa che forse porterà ad una maggiore trasparenza e verità.. mi ricordo che all'inizio la rete, quella fatta dagli accademici e dagli iniversitari, era molto più vicina a quella che è ora e che sta diventando o tornando ad essere..
    se il sito più bello o la campagna più grande è solo ad appannaggio di chi è più grande o può spendere di più il Web diventa come ogni altro medium d comunicazione.. ma il web è diverso, come cantava gaber il web è libertà e la libertà è partecipazione 🙂

    Ce la farà il web 2.0 a resistere? O sarà ripreso e fagocitato da interessi a lui stesso superiori? Le grandi aziende cercheranno di riprendere il controllo della situazione? Forse ci proveranno, non so se riusciranno..


  • User Attivo

    La campagne di banner advertising hanno avuto nel corso degli anni tassi di click-through decrescenti e tassi di conversione bassissimi.
    L'efficacia di una campagna banner spesso si misura proprio in base a questi due ultimi parametri.
    In altri media, tv, carta stampata, radio, il rapporto diretto tra esposizione ad un annuncio pubblicitario e risposta del consumatore è più difficile da misurare eppure si spendono cifre enormi solo per i passaggi.

    Quanto pensi siano importanti le sole impression di un banner (indipendentemente dal click-through e dal tasso di conversione) per promuovere il brand di un'azienda?

    Una campagna tramite banner deve essere gestita diversamente da una compagnia grande e da una piccola impresa?

    Quali sono i tuoi suggerimenti per ottenere click-through e tassi di conversione maggiori?


  • Community Manager

    [CENTER]**Comunicazione per tutti i partecipanti

    **[LEFT]Alle 17:00 si chiude questo Live con Leonardo, vi prego di non fare domande oltre quell'orario in quanto lasceremo il topic aperto per far rispondere alle ultime domande arrivate 🙂

    :ciauz:
    [/LEFT]
    [/CENTER]


  • User Attivo

    leo forse ti è scappata questa:

    sono uno studente di comunicazione iscritto al 3° anno, dopo la laurea voglio fare un master in marketing e comunicazione
    magari per lavorare un giorno in campo pubblicitario come account
    quali sono le università , istituti + accreditati e che danno + preparazione????


  • User

    @Catone said:

    Mi pare ti sia scappato questa domanda fatta all'inzio Leo, te la ripropongo 🙂 :

    ma per esempio molti siti di servizi online (assicurazioni, banche, servizi finanziari, etc.) indirizzano subito il visitatore ad un percorso in base al tipo di target (business o consumer) o tipologia di prodotto (mutuo, conto corrente, o assicurazione moto). Altro esempio di differenziazione è: visitatore o cliente? Lo stesso Amazon ha introdotto questa differenziazione..


  • User

    @vinarcid0810 said:

    leo forse ti è scappata pure questa:

    sono uno studente di comunicazione iscritto al 3° anno, dopo la laurea voglio fare un master in marketing e comunicazione
    magari per lavorare un giorno in campo pubblicitario come account
    quali sono le università , istituti + accreditati e che danno + preparazione????

    mah, difficile dire quali siano le scuole o gli istituti più accreditati, se la Bocconi, la IULM, o altre scuole per tecnici Pubblicitari; se fossi in te punterei ad una scuola che oltre alla qualità didatica ti permetta anche di avvicinarti al mondo del lavoro con uno stage o un'esperienza in azienda..


  • User Attivo

    Prima del termine ripropongo pure la mia che è sfuggita, in ogni caso grazie
    @RockyMountains said:

    Ciao Leonardo,
    oltre a realizzare buoni prodotti e servizi, è possibile attrarre i social network, fare in modo che parlino di quei prodotti/servizi?