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Uhm...
credo si sia partiti con il piede sbagliato.A parte che non ho definito i webmaster dei "vampiri". O meglio, non con un'accezione necessariamente negativa. L'inclinazione al vampirismo è quella *forma mentis *tipica di chi, per necessità, è portato a sfruttare fino all'osso gli strumenti online che possono portargli popolarità, possibilmente senza ricambiare.
Il che non è necessariamente un male, anzi (chi promuove il proprio sito DEVE essere un po' vampiro).
Mi stupisce solo che, visto che anche tu ti occupi di SEO, questa definizione causi tutto questo sdegno. Se mi chiamassero "vampiro", lo considererei un complimentoIn ogni caso, se pensi che la mia definizione sia eccessivamente impietosa, senza dover tirare fuori numeri e grafici a torta così cari ai web marketeer, puoi provare a mettere per una settimana i nofollow ai link in uscita su articoli e profili dei publisher e farlo ben presente in home page
@"Rinzi" said:
Per me intervenire in questo topic rimane difficile senza fare riferimenti al progetto che gestisco e cercherò di intervenire nel modo più disinteressato possibile, ma allo stesso tempo il punto di vista di chi è dall'altra parte e che sa (perchè vede anche quello che non supera l'approvazione) credo sia utile. E' proprio ciò che volevo evitare, non a caso ho citato i siti di articl....ops, di pubblicazione e ripubblicazione articoli che conosco, incluso uno che, sporadicamente -e per puro diletto-, mi ritrovo ad editare.
Perchè è l'approccio generale che sta alla base che, a mio parere, è errato, non il tuo sito in particolare che, per inciso, tra quelli citati è quello, al momento, sviluppato meglio.Quella che sembrava una critica, in realtà era anche largamente una autocritica.
@"Rinzi" said:
credo sia normale rivolgersi prima a chi ha maggiori interessi per poi arrivare anche a chi non sa gestire un blog ma vuol scrivere sul web di cani, cucina, storia. Sicuramente.
Ma non credo sia l'unica via percorribile. Anzi, è necessario che chi opta per questo target sia in grado di cambiare rotta in tempi brevi onde evitare di rimanere vittima della natura stessa del progetto (=sito per webmaster).Ad esempio, un sito multiautore, con un numero iniziale limitato e selezionatissimo di publisher che, ottenuta popolarità e autorevolezza, "apre" le porte ad altri autori che già conoscono alla perfezione linee editoriali e argomenti, potrebbe fare grande successo (in termini di numero articoli e qualità degli stessi), raccogliere scrittori appassionati, rimanendo comunque uno strumento utilizzabile dai webmaster.
Solo un esempio, chiaramente.
@"Rinzi" said:
I testi proposti dai vampiri (da te così definiti) non dovrebbero superare l'approvazione e quindi essere pubblicati , parlando dei numeri che conosco meno del 10 % dei testi proposti non viene pubblicato poichè non idoneo... Strano, io per il 90% degli articoli in Review passo tra i 10 minuti e la mezz'ora per correggere typos, qual'è, fà, o, ??????, ripetizioni, anacoluti e, da adesso in poi, bannerò coloro che inviano un articolo inconsistente che termina con: "prosegui la lettura dell'articolo clicca qui".
@"Rinzi" said:
è una tua interpretazione? ovvio che se si parla di un servizio nuovo per l'Italia i web master italiani dovranno abituarsi all'idea di aver testi per i propri siti e blog a portata di mano e i servizi che dicono di offrire tale possibilità dovranno svilupparla, diamogli tempo il lavoro (se buono) porterà i suoi frutti Io te lo auguro, sinceramente
Cordialmente,
Stuart
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@Stuart said:
Il che non è necessariamente un male, anzi (chi promuove il proprio sito DEVE essere un po' vampiro).
mi sono spiegato male.. solo un malinteso... ora leggo il resto
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@Stuart said:
In ogni caso, se pensi che la mia definizione sia eccessivamente impietosa, senza dover tirare fuori numeri e grafici a torta così cari ai web marketeer, puoi provare a mettere per una settimana i nofollow ai link in uscita su articoli e profili dei publisher e farlo ben presente in home page
se ho parlato di numeri è semplicemente perchè ragiono meglio con dati reali :), da 'vecchio' informatico è più forte di me...
la bontà del link interessa una fetta degli utenti... l'altra fetta è/sarà più interessata a promuovere la propria immagine o al solo scrivere
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devo dire che nonostante di article marketing si cominci a parlare, c'è ancora molta confusione in merito.
da una parte vedo anch'io webmaster incapaci di scrivere testi più lunghi di 250 caratteri, senza alcuna idea delle regole base della scrittura (punteggiatura questa sconosciuta!), in cerca di un modo rapido e gratuito per aumentare la loro popolarità, dall'altro vedo pero' migliaia di blog ben scritti e aggiornati quotidianamente. allora dov'è il problema?forse il problema è far capire a chi dovrebbe inserire i propri articoli, dove poterlo fare. e **cosa sono questi siti di article marketing **(li chiamo così anche se non è corretto.. ma è per capirsi, anzi per brevità AM). a chi servono..
chi è che dovrebbe inserire i propri articoli ?
io per prima di fronte a certi siti di AM ho il dubbio di cosa posso inviare.
mettiamo che io sappia scrivere un testo discreto, della giusta lunghezza, con formattazione e grammatica decenti, mettiamo che abbia siti da promuovere ma che io possa anche parlare di altre cose correlate, per far sì che i miei articoli non siano degli espedienti per avere link, ma siano qualcosa di veramente interessante .. perchè dovrei scrivere un articolo su un sito di AM?
a - perchè mi porta visibilità - se dico questo ragiono da seo e allora c'è il rischio che io faccia un articolo pieno di link e dal taglio molto promozionale.
b - per il piacere di scrivere - ammesso che abbia voglia e tempo, se la mia passione è scrivere, allora mi apro un blog o scrivo su siti tematici dell'argomento a me caro. sul sito di ludus dedicato all'AM del mondo dei fumetti ho scritto subito perchè ho chiaro l'argomento, cosa dire e come dirlo. e se ho messo link (mi sembra di no) l'ho fatto casualmente, senza doppi fini.
su quello di Rinzi (per fare un esempio!) pur avendo ben evidente il ritorno che mi darebbe, sono ferma, nel dubbio di che taglio dare a un eventuale mio articolo (ho visto che ci sono articoli molto diversi l'un l'altro).a tal proposito ho dei dubbi anche sulla distinzione articoli / comunicati stampa. giorgio dice:
quello è per i Comunicati Stampa, invece loro parlano di articoli veri e propri
è vero che si puo' parlare di argomenti vari, anche senza legarli a eventi specifici (forse proprio quello era l'obiettivo iniziale di questi siti), ma penso che i comunicati stampa possano costituire una buona parte dei siti di AM.un sito di article marketing dovrebbe essere "bersagliato" da tutti quegli uffici stampa che più che promuovere un sito, devono promuovere un evento, una notizia o un luogo. soprattutto quelli di associazioni o enti pubblici, anche piccoli, che non trovano altri spazi per informare.
proprio un approccio da comunicato stampa ben fatto (anche fra gli addetti stampa esistono caproni) credo sia indicato per un sito di AM.
il vero comunicato infatti è informativo e non commerciale.ma resto tuttora confusa.
credo che degli esempi di "questo è un buon articolo" potrebbero servire.
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@nelli said:
è vero che si puo' parlare di argomenti vari, anche senza legarli a eventi specifici (forse proprio quello era l'obiettivo iniziale di questi siti), ma penso che i comunicati stampa possano costituire una buona parte dei siti di AM.
un sito di article marketing dovrebbe essere "bersagliato" da tutti quegli uffici stampa che più che promuovere un sito, devono promuovere un evento, una notizia o un luogo.
concordo, ho avuto modo di parlare del progetto con diversi Addetti ai lavori, alcuni anche inaspettati, i comunicati stampa vanno molto bene poichè più immediati da scrivere (fino a un certo punto) ma in numero di articoli proposti regge bene il confronto
@nelli said:
credo che degli esempi di "questo è un buon articolo" potrebbero servire.
non ti propongo link
un articolo può essere buono per 2 motivi
- informa l'utente, quindi raggiunge lo scopo
- se scritto bene ha maggiori possibilità di essere distribuito
vuoi scrivere? fallo senza pensare (ovunque)
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@"nelli" said:
credo che degli esempi di "questo è un buon articolo" potrebbero servire. Here you are:
http://www.articolista.com/mangiare-e-bere/limportanza-di-tagliare-gli-ingredienti.html
e, per par condicio ( ) http://www.fastpopularity.com/article_marketing/casa/cucina_e_ricette/pentole_in_rame_stagnato.phpCome funziona l'article marketing in un mondo perfetto:
Il **Dr. Francesco "Fradefra" De Francesco **noto esperto di culinaria (senza offesa) girando per la Rete viene a conoscenza di un paio di siti che permettono di scrivere e pubblicare articoli suddivisi per argomento.
Siccome i mezzi per far circolare il proprio nome non sono mai abbastanza, decide fare sfoggio della sua cultura in materia di utensili da cucina e pubblica due articoli, uno sui coltelli, uno sulle pentole in rame.Io, Mr. Stuart, ho un sito all'interno del quale pubblico ricette, e argomenti inerenti il mondo della gastronomia. Cercando un po' di news in Rete arrivo a articolista.com e fastpopularity.com
Li visito e scopro che, nientepopodimenoche, Fradefra scrive per questi siti. Non me lo faccio dire due volte, grabbo i due articoli e li ripubblico. Non capita tutti i giorni di avere Fradefra che scrive sul tuo sito, no?Fradefra ha così rapidamente diffuso il suo nome, le sue competenze, e il suo sito maisazi.com e mr Stuart ha due bei contenuti di qualità per il suo sito.
Ogni situazione diversa è confinata in un limbo tra il "Comunicato Stampa" e il "Search Engine copywriting".
Per un esempio oltreoceano, visita ad esempio
www.goarticles.com
www.isnare.com
www.submityourarticle.com
www.articlecity.com
www.exchangenet.com
www.article-directory.com
www.freezinesite.comCordialmente,
Stuart
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gulp! sul serio hai una sezione con le ricette? Naaaaa! Non ci credo!
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@Stuart said:
....
Cordialmente,
Stuart
Ottimo daccordo su tutta la linea... discutevo diversi mesi fa proprio con un paio di webmaster che avevano tirato su dei siti per la raccolta di articoli orientandoli ai webmaster piuttosto che agli utenti ed alla condivisione della scrittura...Sono siti che nascono senza anima, indipendentemente dal fatto che abbiano dietro dei grossi finanziamenti o meno.... e senza anima si va poco lontano...
Comunque ultimamente sto notando che diversi utenti (possessori di loro blog) scrivono i propri articoli su altri siti, in maniera che mi sembra spontanea ... Forse si inizia veramente anche in Italia
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c'è un problema non indifferente per la diffusione dell'article marketing in italia.
il problema non sta certo nei siti di AM, o non solo. ad esempio, quello di Rinzi mi sembra (per quel che ho potuto vedere, e per quel che han detto coloro che ci hanno scritto) molto ben fatto. lo strumento in sè, quindi, c'è.
il problema sta nel contenuto. il problema sta nella domanda che il webmaster si pone, o meglio non si pone.
perchè non è con la pubblicazione di un articolo su un sito che si aumenta la popolarità. si aumenta con la pubblicazione di un articolo su tanti siti.
e qui viene il problema. basta infatti vedere il 99% degli articoli inviati per rendersi conto che pressochè nessuno si pone la domanda chiave "perchè un sito dovrebbe ripubblicare questo articolo?".guardate che non è una cosa da poco. cioè, è una cosa da poco, ma dagli effetti devastanti.
per fare con successo article marketing, oltre ovviamente a scrivere in italiano corretto, bisognerebbe scrivere articoli interessanti, non promozionali. bisognerebbe linkare risorse utili, non fare google bombing.
la popolarità, poi, si raggiunge tramite l'autorevolezza dell'autore, non tramite il posizionamento su google.
quando i webmaster capiranno questo, potranno ottenere successo con questo strumento.
ed è legato a questo motivo che non sono i webmaster il target ideale per l'AM. un autore non sa e non gli interessa sapere cosa sia la link popularity, il pagerank, etc.
un autore che vuole scrivere su un sito vuole la popolarità, quella tradizionale, come la trovate su un dizionario di italiano. e quindi non scrive articoli promozionali, scrive articoli interessanti.un webmaster che vuole riprodurre articoli riprodurrà quelli interessanti, non quelli promozionali.
scrivete articoli interessanti, e ne trarrete giovamento.
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@fradefra said:
gulp! sul serio hai una sezione con le ricette? Naaaaa! Non ci credo!
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@Tagliaerbe said:
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@Tagliaerbe said:
@"fradefra" said:
gulp! sul serio hai una sezione con le ricette? Naaaaa! Non ci credo! http://www.ricetteincucina.net/articoli/
:ot:Non è mio... io non vado più in là dell'hamburger e delle barrette proteiche.
Stu.
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@Stuart said:
:ot:
Non è mio... io non vado più in là dell'hamburger e delle barrette proteiche.
Stu.
:0009005:
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non mi sporcate la discussione!
ora che persino **must **è intervenuto (wow in questa discussione c'è la creme de la creme del forumok must ho capito quello che dici: scrivete articoli interessanti.
ma la domanda è: **se io scrivo articoli interessanti, perchè dovrei venire a farlo su articolista? **(un esempio casuale)
non parlo a nome personale, visto che io - seppur sbagliando sezione - l'ho fatto, ma parlo di chi ha veramente cose interessanti da dire..
perchè dovrebbe venire su un sito di AM? magari se, come dici tu, una persona ha tanto da dire, scriverà tanti articoli ma allora forse si aprirà il suo blog, forum, sito ecc..
o no?(ovviamente si fa per il piacere di discutere e per quelli che manco sanno cosa sia l'AM e a cosa serva..)
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piccola premessa: se intervengo in questo thread, è perchè l'ho sottoscritto dall'inizio. e siccome li sottoscrivevo solo quando rispondevo, evidentemente in una delle pagine precedenti ero già intervenuto
detto questo, ottima riflessione, nelli.
ma già con la tua domanda hai implicitamente diviso i casi possibili in due tipi: uno che ha da scrivere molti articoli aprirà un blog/sito/antani, uno che ne ha da scrivere pochi no. e quindi, questi ultimi sono, già solo per questo motivo, ottimi candidati.
ma anche i primi lo sono. d'altra parte, se mando un articolo a articolista, fastpopularity, o uno dei tanti altri servizi del genere, non posso poi pubblicare lo stesso articolo anche sul mio sito? la risposta è ovviamente si.quindi, ad un sito di AM si possono inviare anche tutti gli articoli pubblicati negli anni passati (consultate sempre le policy dei singoli siti di AM, prima, ma di solito l'importante è che siano inviati da - o per conto di - l'autore).
che poi io sono un pessimo esempio pratico, perchè trovai il tempo di scrivere un articolo per un sito di AM e mai, come promessomi, di ripubblicarlo su un mio sito. ma vabbè...
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@must said:
d'altra parte, se mando un articolo a articolista, fastpopularity, o uno dei tanti altri servizi del genere, non posso poi pubblicare lo stesso articolo anche sul mio sito? la risposta è ovviamente si.
ripropongo la domanda fatta in precedenza da altri (non ricordo chi, era nelle prime pagine) ma la duplicazione dello stesso contenuto su più siti non è penalizzante?
rinzi (mi pare) ha detto di no, perchè cambia tutto quello che c'è intorno..
ma volevo esserne sicura.
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@nelli said:
ripropongo la domanda fatta in precedenza da altri (non ricordo chi, era nelle prime pagine) ma la duplicazione dello stesso contenuto su più siti non è penalizzante?
rinzi (mi pare) ha detto di no, perchè cambia tutto quello che c'è intorno..
ma volevo esserne sicura.
No, nessuna penalizzazione. Confermo quanto scritto da Rinzi.Cordialmente,
Stuart
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servirá a poco, ma confermo pure io.
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@must said:
servirá a poco, ma confermo pure io.
confermo anche io ... ma lo avevo detto io ...si !?! vabbè mi confermo
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Effettivamente secondo me, come fa notare Stuart, l'AM andrebbe considerato più come una strategia che non come un contenuto in sè , però non ci vedo nulla di male nel fatto che chi scrive gli articoli lo faccia con un secondo fine (non necessariamente negativo ...)
Una cosa simile avviene sulla carta stampata con quelli che in gergo si chiamano speciali , si prende una mezza pagina e si dice ad un giornalista di scrivere un articolo su chenesò i materassi , poi si contattano le ditte che vendono materassi e gli si dice se sono interessate a comprare quello speciale spazio pubblicitario tematizzato ...
in fondo non cambia molto il principio scrivo un articolo in modo da veicolare un messaggio con cui tematizzare il mio link , il problema è se quell'articolo ha senso di esistere anche senza il link o no .Non credo che il problema sia che chi scrive lo faccia per puro piacere o per secondi fini quanto piuttosto il risultato ... il problema è che nel caso del web è come se si chiedesse all'inserzionista di scrivere lui anche l'articolo di giornale ed è qui infatti che nascono i problemi
tuttavia credo che basterebbe selezionare meglio gli articoli in modo da garantire contenuti credibili ...
personalmente mi sto avvicinando solo da poco al mondo seo/marketing e mi sono interessato subito all'article marketing perchè ho pensato fosse un modo "pulito" (passatemi il termine) e per farsi conoscere attraverso un'offerta di contenuto ...
Personalmente ho scritto anche articoli per sfruttare i link interni, ma paradossalmente è una cosa che ho fatto successivamente (quando ho capito meglio che potevano servire ...:D) all'inizio volevo solo disporre di uno spazio (non legato a me o al mio nome) attraverso cui veicolare un messaggio ... (sempre per un discorso di marketing ma offrendo qualcosa ... il contenuto appunto)
Proprio Rinzi se non mi sbaglio nel post sulla sua iniziativa parlava dell'importanza data dalla possibilità di approfondire l'argomento trattato cliccando su un link fornito alla fine dell'articolo relativo all'autore o alla fonte del contenuto ...
magari basterebbe bandire i link interni all'articolo per pulirli un pò (ripeto che li ho usati anche io ma non avrei problemi a non metterli) .È Diverso invece, secondo me, il discorso riguardo ai comunicati stampa in cui magari si presenta il proprio sito , lì effettivamente il contenuto è la presentazione del sito stesso e la cosa è decisamente più autopromozionale per forza di cose ...