• Super User

    In internet puoi vendere per tre diversi motivi:

    • se sei economico (come per la vendita di macchine fotografiche e videocamere, che generalmente su internet costano molto meno che in negozio)

    oppure

    • se sei pratico (prenotare un hotel con internet è molto più facile che dover telefonare o inviare un fax, oltre al fatto che a volte si trovano pure buone offerte)

    oppure

    • se offri cose che in realtà si trovano con difficoltà (mi riferisco a tutti quei settori come Viagra, pornografia, ecc.)

    Farti esempi concreti non riesco, spero basti così.


  • Super User

    @Lukas said:

    Farti esempi concreti non riesco, spero basti così.

    No, no mi basta affatto :D. Ma ti ringrazio tantissimo 🙂


  • Bannato User

    io ci compro:

    elettronica (buoni prezzi, facile comparazione con altri prodotti)
    **prenotazione hotel, quindi turismo **(facile trovare disponibilità hotel, MA categoria INFLAZIONATA)
    ...."VARIE" a seconda dell'occasione (regali, etc.)

    ...ma il punto IMPRESCINDIBILE E' IL SERVIZIO CHE DAI, ovvero:

    Facilità di acquisto
    Spedizioni veloci
    **Serietà che EMANI **(che va di pari passo con REPUTAZIONE !) e si può dedurre da come è impostato il sito, dalla grafica + o - curata (+ bella può venir associato con SITO + Importante in quanto spende di + per la GRAFICA...)

    altrimenti...vendi sesso e ti basta assicurare ai tuoi acquirenti CONTENUTI DI QUALITA' e MASSIMA RISERVATEZZA (in fattura non mettere nell'OGGETTO "abbonamento PLURIANNUALE a PORCELLONE.COM ")

    ciauz


  • Super User

    ciao micky, immagino che se ti rispondessi viaggi e servizi sarebbe troppo generico.

    di sicuro su internet non vendi tutti i viaggi .. vendi i low cost, i last minute, i voli, alcuni pacchetti.
    per gli altri ha ragione lulaco: vendi se sei serio, se acquistare è semplice. di base se qualcuno comprando su di te risparmia o tempo o denaro (meglio entrambe!) compra. sennò tanto vale andare in agenzia che se poi succede qualcosa ho una persona fisica con cui rifarmela! (stupida convinzione ma reale).

    di base aiuta la conoscenza di cio' che si compra. se ho già provato le scarpe in negozio, se ho già visto il cellulare da mw, se conosco il soggiorno perchè ho il catalogo preso in agenzia.. è facile che possa acquistare online.

    pero'-- non ho ben capito il titolo del tuo post

    se ci stai chiedendo chi fa i soldi sul web... forse quelli che vendono loghi e suonerie?


  • Super User

    @Nelli said:

    pero'-- non ho ben capito il titolo del tuo post

    se ci stai chiedendo chi fa i soldi sul web... forse quelli che vendono loghi e suonerie?

    Si, sto chiedendo proprio questo ìo :D.
    Cioè in pratica sto chiedendo qual è l'attività che più si confà con i mercato, con i soldi sul web? Diciamo a parte hotel e viaggi. Vediamo altri settori!


  • User Attivo

    Rispondendo in linea generica, ma alla fine se si capisce questo far esempi non è troppo difficile, si è sempre detto che è molto più semplice vendere su Internet quelli che sono definiti beni o servizi a basso coinvolgimento emotivo, ovvero il cui acquirente non necessita un contatto diretto con il bene per valutarne l'acquisto, ma si "fida", quasi a scatola chiusa.
    Autocito la mia tesi per esplicare il concetto, facendo affidamento al test Electronic Shopping, modello elaborato sul finire degli anni '90 da De Kare-Silver (Chaffey et al., 2001, p. 164).

    Il test Electronic Shopping, o test ES, è stato elaborato da de Kare-Silver per valutare la probabilità che i consumatori acquistino on-line un determinato prodotto da una determinata impresa.
    L?ES si basa sull?attribuzione di valori a tre variabili riguardanti i consumatori target, il prodotto e l?impresa che lo commercializza.
    Nello specifico attribuisce un valore a:

    • caratteristiche del prodotto: quanto il prodotto può essere commercializzato in Rete? Necessita di essere visto di persona dal consumatore oppure è standardizzabile? (Valore da 1 a 10)
    • familiarità e fiducia: quanta fiducia ripongono i consumatori nel prodotto e nella marca? (Valore da 1 a 10)
    • caratteristiche del consumatore: quanto il consumatore, per sua natura, è portato a compiere acquisti on-line? (Valore da 1 a 30)

    I tre valori devono poi essere sommati; più alto è il totale, maggiore sarà la propensione al successo dell?impresa nella commercializzazione del prodotto.

    Ecco un esempio:
    Prodotto|||||||Car. prodotto|||Familiarità e fiducia|||Car. consumatore|||Tot.
    Mutui bancari --------10------------------------1-----------------------------4-------------- 15
    Viaggi ----------------10------------------------6-----------------------------15----------------------31
    Libri--------------------8----------------------- 7------------------------------23---------------38

    Tutti e tre i prodotti sono, per le loro caratteristiche specifiche, facilmente commercializzabili su Internet perché non si verifica la necessità di un contatto diretto con il consumatore; i mutui bancari, a differenza dei viaggi e dei libri, implicano un coinvolgimento maggiore da parte degli utenti che quindi sono potenzialmente più diffidenti nei confronti dei confronti dell?impresa (si registra per questo un valore più basso in ?familiarità e fiducia?). Similmente il ?consumatore? di mutui è probabilmente di età più avanzata e quindi meno avvezzo all?uso della Rete e meno portato ad effettuare l?acquisto on-line rispetto al consumatore di viaggi e a quello di libri.

    L?analisi dell?esempio è utile per confermare le conclusioni dello studioso: de Kare-Silver sostiene che i prodotti che raggiungono un valore totale superiore a 20 hanno un buon potenziale, soprattutto alla luce del fatto che, col passare degli anni, il valore del ?consumatore? tenderà a salire per la sempre maggiore familiarità degli utenti con il mezzo Internet.

    E' ragionevole pensare che questo modello debba essere attualizzato, pensando che la soglia di fiducia nel medium Internet continua a crescere e, soprattutto per il pubblico italiano, in modo molto rapido (altrove si diceva che la Germania, proprio perchè "partita prima" mostra un terreno commercialmente più fertile proprio perchè gli utenti tedeschi sono psicologicamente più abituati ad acquistare online).

    Cito un altro autore, Kumar (Chaffey et al., 2001, p. 163), che a proposito della fattibilità nel commerciare un prodotto su Internet,sottolinea tre requisiti fondamentali:

    • la clientela (intesa come target di utenza commerciale) deve far già ampio uso di Internet
    • Internet deve consente una maggior proposta di valore rispetto agli altri media
    • i prodotti proposti non necessitano un contatto diretto con il cliente per essere acquistati

  • Super User

    wow la tua tesi sembra davvero interessante..

    ignoravo il test Electronic Shopping

    di massima condivido il tuo ragionamento (supportato da fonti autorevoli eh eh) pero' mi domando..

    si comprera' spinti dall'impatto emotivo anche sul web? i viaggi sono pur sempre qualcosa di emotivo..

    mi comprerei qualcosa che non mi serve o che non pensavo (come succede quando noi donne entriamo in una profumeria o in un negozio di vestiti) solo perchè sono stata colpita a livello emotivo?

    forse su ebay succede un po' cosi.. gironzolo fra le varie categorie, trovo le occasioni e compro.
    o no?


  • User Attivo

    beh che dire,
    bravo leon!
    hai riassunto in poche righe un concetto estremamente importante nel webmarketing.


  • User Attivo

    @nelli said:

    di massima condivido il tuo ragionamento (supportato da fonti autorevoli eh eh) pero' mi domando..

    si comprera' spinti dall'impatto emotivo anche sul web? i viaggi sono pur sempre qualcosa di emotivo..

    Quoto Nelli, sia perchè, seppur in proporzione differente a seconda del prodotto da acquistare, la componente emotiva entra sempre in gioco nel processo di acquisto, sia perchè con l'aumento della fiducia nel mezzo una migrazione verso il commercio elettronico anche per quei prodotti ad alto impatto emotivo sarà fisiologica.

    Per imparare a padroneggiare questo aspetto essenziale della comunicazione sul web basta guardare ai mercati più evoluti del nostro e fare un confronto ([url=http://www.hotelchocolat.co.uk/cx1/]UK - [url=http://www.ghirardelli.com/]USA - [url=http://www.modecor.it/default.asp]ITA).

    Non perdiamo di vista anche i trend relativi alla comunicazione di prodotto attraverso gli altri media: multisensoriale, emozionante, coinvolgente e sempre meno focalizzata sul prodotto in se e per se.

    @nelli said:

    mi comprerei qualcosa che non mi serve o che non pensavo (come succede quando noi donne entriamo in una profumeria o in un negozio di vestiti) solo perchè sono stata colpita a livello emotivo?

    forse su ebay succede un po' cosi.. gironzolo fra le varie categorie, trovo le occasioni e compro.
    o no?

    Quoto ancora ogni singola parola e mi stupisco tuttora del motivo che spinge gli ecommerce a non puntare sull'acquisto di impulso prevedendo momenti strategici di upselling all'avvicinarsi del momento della chiusura dell'ordine.
    Naturalmente questo significa dover implementare soluzioni tecnologiche complesse e su misura, riprogettare il processo di acquisto e ridimanesionare l'importanza e la presenza del carrello della spesa, ma se chi si muove in questo settore e ha scelto di farne il proprio business non si rende conto delle grandissime opportunità a disposizione e non ragiona su come sfruttarle, chi altro dovrebbe farlo?

    Dunque proviamo a guardare a chi ogni giorno investe nello sviluppo del proprio business online dando vita a best practise imitate in tutto il mondo.
    Un esempio "classico" che mi viene in mente è il processo di acquisto di Amazon che permette di compleare un acquisto con 1 solo click.
    Ragionando su questo modello la similitudine con l'acquisto di impulso è evidente: prendo, metto quasi inconsapevolmente sul tapis roulant della cassa e senza troppi pensieri (e possibilità di ripensamento) pago.

    Anche in questo caso credo che il mondo del web abbia moltissimo da imparare dal mondo della promozione in-store e della comunicazione offline più in generale :ciauz:


  • User Attivo

    Io quoto pienamente le interessanti osservazioni di Nelli e Fuffissima 😄

    Però.. i parametri relativi all'acquisto d'impulso, alla scdenza di un offferta etc etc.. potrebbero essere inclusi nel punteggio da attribuire alle tre dimensioni del test ES.
    Leon in base a cosa si ottiene il punteggio da 1 a 10 o da 1 a 30? Sono specificati gli indicatori?


  • User Attivo

    l'acquisto di impulso però avviene unendo le componenti semiotiche del prodotto ma soprattutto le caratteristiche della teoria di MASLOW, orientata all'occidente..... ( appena posso scrivo un aticolo a riguardo )


  • Super User

    torno molto pragmaticamente, apprezzando vivamente le vostre risposte, alla mia domanda iniziale. Secondo voi un e-commerce di "gadget", chiamiamoli così :D, per adulti, sempre con la costante di posizionarlo a dovere, avrebbe tutte le carte in regola per essere il "sommo settore per eccellenza confacente alle logiche internettiane"?


  • User Attivo

    certo, in quanto il porno è un settore in continua crescita di utili.
    tralasciando tutto ciò che gira attorno alla realizzazione di un sito web posso solo dire che è un settore super competitivo, altamente proficuo se si adottano termini di massima discrezione/velocità/privacy.

    saluti


  • User Attivo

    @Stealth said:

    l'acquisto di impulso però avviene unendo le componenti semiotiche del prodotto ma soprattutto le caratteristiche della teoria di MASLOW, orientata all'occidente..... ( appena posso scrivo un aticolo a riguardo )

    :mmm: Capisco maslow, ma a cosa ti riferisci esattamente quando parli di "componenti semiotiche"? 🙂


  • User Attivo

    @Calogero Dimino said:

    :mmm: Capisco maslow, ma a cosa ti riferisci esattamente quando parli di "componenti semiotiche"? 🙂

    sintattica, semantica e pragmatica del prodotto


  • User Attivo

    @nelli said:

    di massima condivido il tuo ragionamento (supportato da fonti autorevoli eh eh) pero' mi domando..

    si comprera' spinti dall'impatto emotivo anche sul web? i viaggi sono pur sempre qualcosa di emotivo..

    mi comprerei qualcosa che non mi serve o che non pensavo (come succede quando noi donne entriamo in una profumeria o in un negozio di vestiti) solo perchè sono stata colpita a livello emotivo?

    forse su ebay succede un po' cosi.. gironzolo fra le varie categorie, trovo le occasioni e compro.
    o no?

    Secondo me non è vero che l'acquisto di un viaggio sia qualcosa di profonondamente emotivo; pensiamo all'alternativa rispetto all'acquisto online, l'agenzia di viaggi.

    L'offerta è mostrata su di un catalogo, costruito apposta per essere appetibile e interessante agli occhi dei potenziali clienti (insomma, una sorta di landing object); l'addetto dell'agenzia di viaggi fornisce consigli e suggerimenti (interessati, lucidi e calcolati), ma di più non può fare.
    Nella scelta di un viaggio l'emotività sta nella decisione della destinazione, non certo nell'acquisto vero e proprio. Il viaggio non è un capo di abbigliamento che DEVI INDOSSARE, sentire, provare e vedere con i tuoi occhi per capire se effettivamente "calza a pennello" o no; che tu lo organizzi tramite agenzia fisica o Internet il rapporto con il bene acquistato sarà sempre indiretto, ma con la leggera differenza che Internet è comodo, pratico, e consente di raccogliere informazioni (anche disinteressate, cosa che non avviene in un'agenzia di viaggi :2: ad un costo irrisorio.

    @fuffissima said:

    con l'aumento della fiducia nel mezzo una migrazione verso il commercio elettronico anche per quei prodotti ad alto impatto emotivo sarà fisiologica.

    sono pienamente d'accordo, con il passare del tempo, come ho scritto nel mio post iniziale, aumenterà la fiducia del consumatore nel mezzo e quindi la predisposizione dello stesso a compiere acquisti on-line; si avrà una sorta di migrazione verso l'alto della fiducia-media (grazie anche ai progressi in campo di sicurezza che consentono già oggi di compiere acquisti in assoluta tranquillità, basti solo pensare l'impulso che le carte ricaricabili, vedi PostePay, hanno portato nel mercato).

    @Calogero Dim. said:

    Leon in base a cosa si ottiene il punteggio da 1 a 10 o da 1 a 30? Sono specificati gli indicatori?

    Sinceramente non ho trovato informazioni a riguardo anche perchè sono venuto a conoscenza del modello di deKare-Silver solo indirettamente e non ho avuto la possibilità di consultare il testo originale...


  • User Attivo

    il viaggio può sollevare anche una leva emotiva ma principalmente ricopre stadi più profondi quale l'autostima.
    Molto spesso si viaggia per "ritrovare" qualcosa di perduto in modo tale da recuperare o semplicemente mantenere una situazione di autostima.

    questo è solo un esempio in quanto il viaggio di per se lo si può spostare anche nel ramo della salute o della "riconquista" di una situazione psicologica persa.


  • User Attivo

    Secondo me non è vero che l'acquisto di un viaggio sia qualcosa di profonondamente emotivo; pensiamo all'alternativa rispetto all'acquisto online, l'agenzia di viaggi.

    L'offerta è mostrata su di un catalogo, costruito apposta per essere appetibile e interessante agli occhi dei potenziali clienti (insomma, una sorta di landing object); l'addetto dell'agenzia di viaggi fornisce consigli e suggerimenti (interessati, lucidi e calcolati), ma di più non può fare.
    Nella scelta di un viaggio l'emotività sta nella decisione della destinazione, non certo nell'acquisto vero e proprio. Il viaggio non è un capo di abbigliamento che DEVI INDOSSARE, sentire, provare e vedere con i tuoi occhi per capire se effettivamente "calza a pennello" o no; che tu lo organizzi tramite agenzia fisica o Internet il rapporto con il bene acquistato sarà sempre indiretto, ma con la leggera differenza che Internet è comodo, pratico, e consente di raccogliere informazioni (anche disinteressate, cosa che non avviene in un'agenzia di viaggi OK) ad un costo irrisorio.

    Mi scuso con Giorgio, stiamo scivolando in OT ma l'argomento è davvero molto interessante, qui si stanno formando le giovani leve del web marketing che reclamano spazio 😉

    La componente emotiva è importante durante l'intero processo di acquisto, dalla comunicazione pubblicitaria al momento della fruizione vera e propria del prodotto.
    In fondo è proprio trasmettendo emozioni che riusciamo a stimolare un bisogno non primario creando il desiderio.

    Non è essenziale solo comprendere quali tipologie di prodotto prevedono un maggior coinvolgimento emotivo da parte del cliente, ma va posta la giusta attenzione anche verso tutti quei momenti del processo di acquisto in cui il processo stesso può influenzare il cliente e le sue scelte.

    L'acquisto di un viaggio non è un'esperienza sempre uguale a se stessa anche a parità di destinazione scelta, i cataloghi cartacei così come l'ambiente stesso dell'agenzia viaggi influenzano il cliente e la sua idea di viaggio.

    Il concetto di viaggio con il passare del tempo si è evoluto, oggi come oggi il viaggio comincia proprio in agenzia dove, se il luogo fisico è progettato ad hoc, è possibile pregustare la propria vacanza da sogno immergendosi in un'ambiente diverso da qualsiasi altro negozio, in grado di suscitare emozioni riconducibili a quelle che si vorrebbero provare durante la vacanza che si sta per acquistare (i casi più evidenti sono le agenzie di viaggio specializzate in alcune tipologie di nicchia, ma non escluderei che il fenomeno dell'agenzia-concept store si espanda anche ad altre realtà più generaliste).

    Credo che l'immersione mentale sia assolutamente essenziale in un acquisto di questo tipo e permetta al cliente di trarre da un'esperienza accuratamente progettata una maggiore soddisfazione con tutti i benefici del caso per chi vende, sia esso offline o online 😉

    Nessuno ci impedisce di creare contenuti in grado di proporre una vacanza che "calzi a pennello" al nostro utente, e se questo significa dover puntare su quelle leve che vengono già utilizzate con successo in altri canali, perchè non provarci?


  • Community Manager

    @Fuffissima said:

    Mi scuso con Giorgio, stiamo scivolando in OT ma l'argomento è davvero molto interessante, qui si stanno formando le giovani leve del web marketing che reclamano spazio 😉

    Ho visto con piacere che il Forum Web Marketing ha alzato il suo ritmo quantitativo e qualitativo, è davvero una bella risorsa e sono felice che sempre più gente si avvicini a questo forum, perchè è stato creato proprio per sensibilizzare i SEO ed i Webmaster...il posizionamento non è tutto, anzi è solo l'inizio.

    Se si va OT nessun problema, posso sempre dividere le discussioni.

    Ma voi continuate pure che è un piacere leggervi :vai:


  • User Attivo

    Il bene e il consumatore
    La componente emotiva è sicuramente uno degli ingredienti da tenere di maggior conto quando si fa riferimento al rapporto fra cliente-prodotto e acquisto, ma secondo me dobbiamo far attenzione a non confondere l'emotività che coinvolge ogni tipo di acquisto con il grado di emotività, o forse in questo caso sarebbe meglio parlare di coinvolgimento emotivo insito nel processo di acquisto del singolo prodotto.
    DeKare-Silver nel test ES si riferisce proprio a questa componente, riconoscendo al singolo prodotto, oggettivamente, la capacità di instaurare una relazione con il potenziale acquirente prima che questo passi dalla potenza all'atto.

    Nessuno acquisterebbe mai un'automobile senza prima averla provata, ma nessuno può sperare di provare un viaggio prima di averne effettivamente goduto; in questo il viaggio è un po' come il libro (ma diverso dall'automobile, dal vestito e dalla pasticceria :sbav: ), ovvero un prodotto che per sua natura non è esperibile prima dell'acquisto.

    E qui mettiamo un punto fermo.

    Gli stimoli all'acquisto
    Passiamo poi a parlare del contorno, dell'ambiente d'acquisto: decisamente un'altro discorso. Come faceva giustamente notare Fuffissima l'agenzia di viaggi consente di stimolare l'acquisto consentendo di "pregustare la propria vacanza da sogno immergendosi in un'ambiente diverso da qualsiasi altro negozio, in grado di suscitare emozioni riconducibili a quelle che si vorrebbero provare durante la vacanza che si sta per acquistare"....ma vogliamo parlare di una libreria? Pensate forse che il luogo fisico non sia creato ad hoc (parlo soprattutto delle grandi catene: Feltrinelli, Edison, Newton, Mondadori) per stimolare nel cliente l'interesse all'acquisto? Lo studio dei luoghi fisici (iniziato con i supermercati ed ormai diffuso praticamente a qualsiasi attività commerciale su larga scala) al fine di invogliare il cliente ad acquistare determinati prodotti è una realtà ormai consolidata da almeno una ventina d'anni e che porta indubbiamente i suoi frutti.