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- Nuovo Regime per i Contribuenti Minimi - FINANZIARIA 2008
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ho letto sul sole 24 ore un articolo nel quale è espressamente riportato:
«La riforma - spiega il vice ministro dell'Economia Vincenzo Visco - consente di non avere partita Iva, registri e contabilità e rappresenta una svolta verso un sistema più semplificato»Sono andato all'agenzia delle entrate ed invece mi è stato detto (hanno premesso che ancora non hanno avuto comunicazioni chiare a riguardo questo nuovo regime finanziario) che la P.IVA deve essere ugualmente aperta.
La mia riflessione è semplice: non scarico IVA dagli acquisti, non metto IVA nelle fatture, in sintesi non muovo IVA quindi che senso avrebbe avere la partita IVA?...non sarebbe più logico fare solo la ricevuta di pagamento con l'indicazione "operazione effettuata ai sensi dell?articolo 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008" e lì finisce tutto senza apertura di partita IVA?Qualcuno sa se è uscito un qualche documento ufficiale a riguardo che non sia una semplice intervista sul il sole 24 ore?
Grazie
Marco
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Firmato il decreto che rende operativo il regime fiscale semplificato per contribuenti minimi e marginali. E così, dal 2008, un milione di piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e giovani professionisti potranno scegliere di avvalersi del regime forfetario introdotto dalla Finanziaria per il 2008, che prevede un'imposta secca del 20% sul reddito (ricavi meno costi) in alternativa a Irpef, Irap e Iva. Per sceglierlo, basta eliminare, dal 1° gennaio 2008, dalle fatture rilasciate ai clienti l'addebito dell'Iva. «La riforma - spiega il vice ministro dell'Economia Vincenzo Visco - consente di non avere partita Iva, registri e contabilità e rappresenta una svolta verso un sistema più semplificato». Per Visco, importante, poi, che le associazioni di categoria e i consulenti fiscali informino delle novità i propri associati e clienti, chiarendo se si trovino nelle condizioni di poter optare per il regime semplificato. Secondo stime fornite dal ministero, i soggetti interessati dal forfait sono 933.752 contribuenti, mentre i potenziali aderenti al forfait saranno 708.423 mila contribuenti, di cui quasi la metà (338.403 mila) rappresentati da soggetti sotto i 40 anni d'età. Attività professionali, servizi e commercio all'ingrosso, sono i settori di attività con il maggior numero di potenziali fruitori del regime semplificato.
Il regime dei contributi minimi e marginali, spiegano dal ministero dell'Economia, rappresenta dal 1° gennaio 2008 il regime naturale per le persone fisiche che esercitano attività d'impresa, arti o professioni. Per poter aderire al nuovo regime forfetario è necessario che gli interessati, nel 2007, abbiano percepito ricavi o compensi inferiori a 30mila euro lordi e non abbiano effettuato cessioni alle esportazioni. Indispensabile, inoltre, non aver sostenuto spese per lavoro dipendente e non aver effettuato, nel triennio 2005-2007, acquisti di beni strumentali per un ammontare complessivo superiore a 15mila euro. Dal 1° gennaio 2008, quindi, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi e giovani professionisti, che ne hanno i requisiti, potranno iniziare autonomamente ad avvalersi del regime forfetario senza dover fare alcuna comunicazione preventiva all'amministrazione fiscale.
Specificato, poi, nel decreto, come gli interessati, per potersi avvalere del regime semplificato, sempre dal 1° gennaio 2008, dovranno eliminare dalla fatturazione ai propri clienti l'addebito dell'Iva. E, inoltre, venendo meno per i contribuenti l'obbligo di versamento dell'Iva sulle vendite di beni o prestazioni di servizi, scomparirà anche il diritto alla detrazione dell'Iva assoluta sugli acquisti. Il proseguire nel tempo, chiariscono dal dicastero economico, ad addebitare l'Iva ai propri clienti indicherà da parte del contribuente la scelta di escludere al momento il regime semplificato e il permanere, invece, nel regime ordinario.
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Ho letto gli articoli di legge sul suddetto regime e vorrei porre ai moderatori alcuni quesiti:
- eventuali quote residue di ammortamento vengono congelate giusto?
- un eventuale uscita dal regime (superamento ricavi inferiore al 50%, perciò dall'anno successivo) comporta un ricalcolo delle detrazioni iva spettanti per l'esercizio precedente?
- E i cespiti essendo stati completamente dedotti durante il regime dei minimi una loro successiva cessione comporterà una plusvalenza del 100% giusto?
spero che nessuno abbia già postato queste domande.
Saluti
Martina
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@Martina said:
Ho letto gli articoli di legge sul suddetto regime e vorrei porre ai moderatori alcuni quesiti:
- eventuali quote residue di ammortamento vengono congelate giusto?
**SI. Cosi pare.
** 2) un eventuale uscita dal regime (superamento ricavi inferiore al 50%, perciò dall'anno successivo) comporta un ricalcolo delle detrazioni iva spettanti per l'esercizio precedente?
Ne abbiamo discusso tra colleghi ma senza uniformità di soluzione.
- E i cespiti essendo stati completamente dedotti durante il regime dei minimi una loro successiva cessione comporterà una plusvalenza del 100% giusto?
**SI. **
spero che nessuno abbia già postato queste domande.
Ritengo che durante il prossimo Telefisco a molti dubbi sul regime dei contribuenti minimi sarà data adeguata risposta. Almeno me lo auguro.
Risposte in grassetto nel quote.
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quello che è certo, viste anche le domande di martina, è che la semplificazione voluta da Visco ha funzionato!
lo si intuisce immediatamente dalle domande e dalla lunghezza del post (perdonate la battuta)
sarà sicuramente per questo che non è stata prevista la figura del tutor
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Domanda:
un professionista avvocato acquista ad €. 250.000 l'abitazione principale nel 2007 (ultimo anno in cui era nel regime agevolato art. 13 L. 388/2000) e dal 1.1.2008 vuole adottare il nuovo regime dei contribuenti minimi.
L'abitazione (acquistata senza fattura da un privato) viene destinata ad uso promiscuo dell'attività professionale.
Può rientrare nel regime dei contribuenti minimi? L'immobile sarebbe acquistato in qualità di persona fisica e non di professionista (come è dimostrabile?).
Il costo del notaio e delle imposte per l'acquisto possono essere comunque deducibili (al 50%)? Grazie
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@Martina said:
Ho letto gli articoli di legge sul suddetto regime e vorrei porre ai moderatori alcuni quesiti:
- .....
- un eventuale uscita dal regime (superamento ricavi inferiore al 50%, perciò dall'anno successivo) comporta un ricalcolo delle detrazioni iva spettanti per l'esercizio precedente?
- ......
spero che nessuno abbia già postato queste domande.
Saluti
Martina
Sia dal tenore dell'art. 19-bis2 del Dpr 633/72 sia da quanto espressamente previsto dal D.M. del 02/01/08 e dalla Finanziaria al comma 101, ritengo che la rettifica delle detrazioni vada effettuato anche per il passaggio dal regime speciale a quello ordinario.
L'art. 7, lett. e), ultimo periodo, del D.m. così dispone:
"La rettifica della detrazione è effettuata pure in caso di passaggio, anche per opzione, al regime ordinario, nella dichiarazione annuale relativa all'anno dal quale trova applicazione tale regime, tenendone conto nel versamento a saldo dell'imposta relativa a tale anno".
Laddove precisa "anche per opzione" fa intendere che la rettifica si fa anche per superamento del limite dei 30.000.
Ciao
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Ripresento la mia domanda... spero di avere presto risposta...
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se avrò ricavi o fatture (senza IVA e lo devo specificare per rientrare nel regime) per euro 30.000 annui, zero costi per tre anni consecutivi a partire da quest'anno... a quanto ammonterà e come si distribuirà il mio reddito NETTO annuo nel corso del triennio? Intendo al netto di imposta sostitutiva e contributi INPS?
E' possibile avere uno schema riassuntivo? Potrebbe essere utile a tutti! -
i costi relativi all'attività svolta sono tutti deducibili? Intendo dire:
scheda carburanti, manutenzione auto, acquisto auto, scontrini per pranzo, pc software e strumentazione per lo svolgimento dell'attività.
Aspettando una risposta..... GRAZIE in anticipo!
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Jolly, provo a risponderti io:
1)
Ricavi anno: 30.000
Costi: 0
Ritenute subite (20%): 6.000Quando fai la dichiarazione:
Ricavi: 30.000
Meno costi: 0
Meno INPS (23%): 6.900
Reddito: 23.100
Imposta sostitutiva (20% su 23.100) = 4.620
Ritenute subite: 6.000
Differenza tra imp.sost. e ritenute = 1.380 = CREDITO da utilizzare in compensazione per altri tributi (Inps o altro).- Le regole di deducibilità dei costi sono le stesse previste per i professionisti in regime ordinario o semplificato che sia. In più si tenga presente che l'IVA col nuovo regime diventa costo, in quanto non più detraibile.
@Jolly said:
Ripresento la mia domanda... spero di avere presto risposta...
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se avrò ricavi o fatture (senza IVA e lo devo specificare per rientrare nel regime) per euro 30.000 annui, zero costi per tre anni consecutivi a partire da quest'anno... a quanto ammonterà e come si distribuirà il mio reddito NETTO annuo nel corso del triennio? Intendo al netto di imposta sostitutiva e contributi INPS?
E' possibile avere uno schema riassuntivo? Potrebbe essere utile a tutti! -
i costi relativi all'attività svolta sono tutti deducibili? Intendo dire:
scheda carburanti, manutenzione auto, acquisto auto, scontrini per pranzo, pc software e strumentazione per lo svolgimento dell'attività.
Aspettando una risposta..... GRAZIE in anticipo!
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@Marco La Russa said:
ho letto sul sole 24 ore un articolo nel quale è espressamente riportato:
«La riforma - spiega il vice ministro dell'Economia Vincenzo Visco - consente di non avere partita Iva, registri e contabilità e rappresenta una svolta verso un sistema più semplificato»Sono andato all'agenzia delle entrate ed invece mi è stato detto (hanno premesso che ancora non hanno avuto comunicazioni chiare a riguardo questo nuovo regime finanziario) che la P.IVA deve essere ugualmente aperta.
La mia riflessione è semplice: non scarico IVA dagli acquisti, non metto IVA nelle fatture, in sintesi non muovo IVA quindi che senso avrebbe avere la partita IVA?...non sarebbe più logico fare solo la ricevuta di pagamento con l'indicazione "operazione effettuata ai sensi dell?articolo 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008" e lì finisce tutto senza apertura di partita IVA?Grazie
Marco
Come recita l'art. 35 del DPR 633/72, chiunque intraprende l'esercizio di una impresa, arte o professione nel territorio dello Stato deve farne dichiarazione entro trenta giorni..... L'ufficio attribuisce un numero di partita iva che .....E' un obbligo indipendentemente dal regime iva adottato e dal tipo di attività esercitata, anche se le operazioni effettuate fossero non soggette ad iva.
Il numero di partita iva non sta ad indicare, appunto, che si effettuato operazioni iva, ma serve ad identificare non già il soggetto (a ciò è preposto il codice fiscale), ma il soggetto in quanto esercità un'impresa o una professione.
Infine, anche se si aderisce al regime dei minimi, non è del tutto vero che non si muove Iva.
Vi sono delle operazioni (intracomunitarie, reverse charge) per le quali il contribuente è tenuto a versare l'iva stessa.A volte i ministri dicono delle corb............. solo per farsi pubblicità.
Saluti.;)
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GRAZIE..
un altro chiarimento veloce...- la rivalsa INPS potrei farla pagare al mio committente?
- è soltanto opzionale vero?
- posso evitare di iscrivermi ad eventuale cassa previdenziale?
- il tetto dei 30.000 di ricavi CHE NON DEVO SUPERARE è calcolato al netto o al lordo della rivalsa? Per chiarezza:
ES. X ASSURDO FATTURA UNICA ANNUA
Prestazione: Euro 28.800
Rivalsa 4% INPS: Euro 1.200
Imponibile: Euro 30.000
Ritenuta d?acconto (20%): Euro 6.000
Netto a pagare: Euro 24.000
O POSSO FARE ANCHE PRESTAZIONE 30.000 + 1200 RIVALSA MANTENENDO IL NUOVO REGIME?
ma è corretto che la ritenuta venga pagata anche sulla rivalsa?? rischio di aumentare il mio credito d'imposta?GRAZIE MILLE!
<p>@dmorand said:
Jolly, provo a risponderti io:</p>
<p>1)</p>
<p>Ricavi anno: 30.000</p>
<p>Costi: 0</p>
<p>Ritenute subite (20%): 6.000</p>
<p> </p>
<p>Quando fai la dichiarazione:</p>
<p>Ricavi: 30.000</p>
<p>Meno costi: 0</p>
<p>Meno INPS (23%): 6.900</p>
<p>Reddito: 23.100</p>
<p>Imposta sostitutiva (20% su 23.100) = 4.620</p>
<p>Ritenute subite: 6.000</p>
<p>Differenza tra imp.sost. e ritenute = 1.380 = CREDITO da utilizzare in compensazione per altri tributi (Inps o altro).</p>
<p> </p>
<p>2) Le regole di deducibilità dei costi sono le stesse previste per i professionisti in regime ordinario o semplificato che sia. In più si tenga presente che l'IVA col nuovo regime diventa costo, in quanto non più detraibile.</p>
<p> </p>
@dmorand said:
Jolly, provo a risponderti io:Ricavi anno: 30.000
Costi: 0
Ritenute subite (20%): 6.000Quando fai la dichiarazione:
Ricavi: 30.000
Meno costi: 0
Meno INPS (23%): 6.900
Reddito: 23.100
Imposta sostitutiva (20% su 23.100) = 4.620
Ritenute subite: 6.000
Differenza tra imp.sost. e ritenute = 1.380 = CREDITO da utilizzare in compensazione per altri tributi (Inps o altro).- Le regole di deducibilità dei costi sono le stesse previste per i professionisti in regime ordinario o semplificato che sia. In più si tenga presente che l'IVA col nuovo regime diventa costo, in quanto non più detraibile.
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Scusate, ma la mia ignoranza in materia è evidente e ve ne accorgerete subito dalla mia osservazione.
Io ho fatto l'anno scorso un lavororetto occasionale e, come da ottime indicazioni trovate in questo forum, ho adottato la ritenuta d'acconto, versatami dal committente, ed il tutto senza aprire partita IVA.
Non sarebbe la stessa cosa?....nel senso io faccio un lavoretto occasionale ed invece che applicare la ritenuta d'acconto che mi deve versare il sostituto d'imposta pago io il 20% a fine anno del mio ricavo netto (ed il tutto senza apertura P.IVA).
Questo avevo pensato sulla base di quanto dichiarato dal Vice-Ministro Visco...mi chiedo come può un Vice Ministro spararla così grossa???...la ritenevo una voce autorevole!!!
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@Black Angel said:
se superi i 30000 passi automaticamente all'ordinario solo per la rimanenza (in questo caso per i 1000), l'iva di fatto l'hai già versata perchè tu la paghi se acquisti cose, ma credo dovresti andare in compensazione per eventuali rimanenze... poi non so io al tuo posto al 6° mese mi calcolerei il netto che ho guadagnato (i 30000 sono di reddito netto)... se vedo che sono a 26000 comincio a farci molta attenzione.
Io lavoro nel settore informatico anche come commerciante, ho deciso di optare per il regime dei minimi, tutto sommato lo ritengo vantaggioso (ovviamente e soprattutto perchè non devo scaricare affitto, bollette ecc...)
Il mio commercialista mi ha detto diversamente!
Se superi i 30000 per il 2008 non fa nulla, ma nel 2009 passi autometicamente al regime normale.
Il problema è se lo superi del 50% cioè se superi i 45000 perchè dovrai pagare l'iva per tutto il 2008, infatti il cambio di regime è immediato.
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Una cortesia.
Il limite per accedere al regime, o per rimanervi, è di €. 30.000 di ricavi e/o compensi.
Non di reddito netto!!!!!
Ciao.
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@rivax said:
Ciao a tutti,
mi unisco anch'io alla discussione perchè mi è venuto un dubbio...
con il regime dei minimi per il calcolo del reddito imponibile 2008 dovrò adottare il principio di "cassa"... quindi se ho ben capito se io per caso ho una fattura al 31/12/07 che mi verrà pagata solo al 31/01/08 entrerà sia a far parte del calcolo dell'imponibile del 2007 che dell'imponibile del 2008.
E' giusto il ragionamento che ho fatto o ho detto un'emerita costroneria???
Risposta marzacas:
io direi solo del 2008 visto che vale il principio di cassaScusate se mi intrometto, ma non trovo giuste le vs. risposte al quesito.
Il problema non sussiste se si tratta di un professionista.
Per le imprese, indipendentemente dal regime adottato, occorre innanzitutto guardare alla competenza economica.
Quindi, supponendo che nel 2007 si è operato con il regime ordinario e che la competenza economica della fattura sia del 2007, il componente va dichiarato per competenza nel 2007. La sua manifestazione finanziaria nel 2008 (quando si è scelto il regime dei minimi) non ha alcuna rilevanza sia in base ai principi di tassazione tributaria (è vietata la doppia imposizione) sia in base a quanto stabilito dallo stesso comma 112 della finanziaria.
Pertanto, il principio da osservare è che se un componente di reddito ha partecipato già al reddito di un periodo non può essere assoggettato ad imposizione in un altro periodo e... viceversa.
Salutissimi.
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@dmorand said:
Jolly, provo a risponderti io:
Ricavi anno: 30.000
Costi: 0
Ritenute subite (20%): 6.000Quando fai la dichiarazione:
Ricavi: 30.000
Meno costi: 0
Meno INPS (23%): 6.900
Reddito: 23.100
Imposta sostitutiva (20% su 23.100) = 4.620
Ritenute subite: 6.000
Differenza tra imp.sost. e ritenute = 1.380 = CREDITO da utilizzare in compensazione per altri tributi (Inps o altro).- Le regole di deducibilità dei costi sono le stesse previste per i professionisti in regime ordinario o semplificato che sia. In più si tenga presente che l'IVA col nuovo regime diventa costo, in quanto non più detraibile.
Sulla 2^ risposta (le regole da seguire) non sono completamente d'accordo, almeno fino a quando l'autorità competente non lo metterà per iscritto.
Vorrei solo precisare che l'aliquota inps per la gestione separata è per il 2008 di: 24,72%!!!!!!!!!
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GRAZIE per la precisazione..
avresti una risposta anche pe la rivalsa INPS che ho fatto successivamente?@fedclaud said:
Sulla 2^ risposta (le regole da seguire) non sono completamente d'accordo, almeno fino a quando l'autorità competente non lo metterà per iscritto.
Vorrei solo precisare che l'aliquota inps per la gestione separata è per il 2008 di: 24,72%!!!!!!!!!
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@Jolly said:
GRAZIE per la precisazione..
avresti una risposta anche pe la rivalsa INPS che ho fatto successivamente?
Cioè?
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Eccomi..
- la rivalsa INPS 4% potrei farla pagare al mio committente?
- è soltanto opzionale vero?
- posso evitare di iscrivermi ad eventuale cassa previdenziale? non capisco se convenga o meno..
- il tetto dei 30.000 di ricavi CHE NON DEVO SUPERARE per rientrare nel regime è calcolato al netto o al lordo della rivalsa? Per chiarezza:
ES. X ASSURDO FATTURA UNICA ANNUA
Prestazione: Euro 28.800
Rivalsa 4% INPS: Euro 1.200
Imponibile: Euro 30.000
Ritenuta d?acconto (20%): Euro 6.000
Netto a pagare: Euro 24.000O POSSO FARE ANCHE PRESTAZIONE 30.000 + 1200 RIVALSA MANTENENDO IL NUOVO REGIME?
ma è corretto che la ritenuta venga pagata anche sulla rivalsa??
GRAZIE
@fedclaud said:Cioè?
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@Jolly said:
Eccomi..
- la rivalsa INPS 4% potrei farla pagare al mio committente?
- è soltanto opzionale vero?
- posso evitare di iscrivermi ad eventuale cassa previdenziale? non capisco se convenga o meno..
- il tetto dei 30.000 di ricavi CHE NON DEVO SUPERARE per rientrare nel regime è calcolato al netto o al lordo della rivalsa? Per chiarezza:
ES. X ASSURDO FATTURA UNICA ANNUA
Prestazione: Euro 28.800
Rivalsa 4% INPS: Euro 1.200
Imponibile: Euro 30.000
Ritenuta d?acconto (20%): Euro 6.000
Netto a pagare: Euro 24.000O POSSO FARE ANCHE PRESTAZIONE 30.000 + 1200 RIVALSA MANTENENDO IL NUOVO REGIME?
ma è corretto che la ritenuta venga pagata anche sulla rivalsa??
GRAZIE- La rivalsa verso il committente è facoltativa e non obbligatoria, ma se la inserisci il committente è tenuto a pagartela;
- Non si tratta di convenienza o meno. Se vi è obbligo di legge ci si deve iscrivere.
- La finanziaria parla solo di ricavi e compensi senza nessuna altra precisazione. Se ci rifacciamo alla Risoluzione 109/96 la rivalsa del 4%, poichè facoltativa e rientrante nei rapporti interni tra le parti, costituirebbe parte integrante del compenso, soggetto a ritenuta e ad iva. Di conseguenza, essendo considerata compenso, essa rivalsa dovrebbe concorrere ai fini del limite di ?. 30.000.
Infine, su quel 4% che fa reddito vai a pagare altri contributi.
Questi e molti altri sono i dubbi e le perplessità di questo regime.
Un ulteriore intervento esplicativo di tutto ciò sarebbe proprio auspicabile nel più breve tempo possibile, altrimenti ciò che Visco si auspicava rimarrà una chimera. Molti non vi aderiranno....