• Super User

    La questione è che non deve venir aperta la poszione inps commercianti/artigiani e dunque non nasce il presupposto per il pagamento dei minimi (2600euro).... questo è quanto rilevato per eseperienza... per colloquio con il predetto funzionario (dirigente per molti anni del settore artigiani e commercianti) .... e da una guida della camera di commercio di torino di cui non ricordo il link purtroppo..... ma ripeto che non sono uno specialista previdenziale.

    Paolo


  • User

    Ciao paolo, quindi se ho capito bene, nel mio caso posso iscrivermi alla CCIAA praticare le mie attività chiedendo però di non aprire una posizione inps artigiani e commercianti, ovvero di non aprire proprio una posizione inps. Ma mi diceva l'impiegata, ripeto impiegata, che nel momento in cui si fa l'iscrizione alla CCIAA, quasta stessa comunica all'inps di aprire una nuova posizione. Quindi è proprio la CCIAA che deve saper instradare l'inps, anzi in questo caso non deve proprio comunicare nulla, o sbaglio? E se così, conosci la prassi per arrivare all'obiettivo finale di iscriz. alla CCIAA senza convolgimento dell'inps?

    Grazie mille Paolo

    Ferdinando


  • Super User

    Purtroppo no, nel senso che non mi risulta un movimento delle informazioni dalla CCIAA all'INPS, ma semmai una archiviazione dei dati in una banca dati CCIAA da cui poi l'INPS va a pescare le eventuali iscrizioni.... logico dunque dedurre che sarà poi all'inps che si dovrà far valere la prevalenza del lavoro dipendente e dunque la non assoggettabilità a contributi artigiani/commercianti.

    Paolo


  • User

    Ciao Paolo & Co...

    sono felice di scrivervi quanto segue... richiesta info a INPS e relativa risposta!!!

    Testo della richiestaSALVE, SONO SOCIO/DIPENDENTE DI UNA SOFWARE HOUSE (DIPENDENTE NON STATALE... ASSUNTO A TEMPO INDETERMINATO E TUTTORA SVOLGO LAVORO A TEMPO PARZIALE 5 ORE AL GIORNO) E TITOLARE DI P. IVA COME LAVORATORE AUTONOMO ED ESEGUO LAVORI IN MANIERA SALTUARIA CHE PRODUCONO REDDITI AL DI SOTTO DEI 5.000,00 EURO L'ANNO E DUNQUE SONO ISCRITTO ALLA GESTIONE SEPARATA INPS. VORREI ISCRIVERMI ALLA CCIAA PER OFFRIRE SPAZI PUBBLICITARI SU UN MIO PORTALE E SUCCESSIVAMENTE, SE LE COSE VANNO BENE, ALTRI SERVIZI. IL QUESITO È DUNQUE QUESTO: SE L'AZIENDA PER CUI LAVORO MI VERSA I CONTRIBUTI INPS DEVO COMUNQUE VERSARE QUANTOMENO IL MINIMO GENERATO (CIRCA 2.500,00 EURO) DALLA SECONDA ATTIVITÀ ANCHE SE QUESTA RISULTA ESSERE LAVORO NON PREVALENTE O SONO SUFFICIENTI I CONTRIBUTI GENERATI DA LAVORO DIPENDENTE? GRAZIE MILLE ANTICIPATAMENTE, FERDINANDO ISABELLA Testo della rispostaRisposta del Call Center
    Essendo l'attività come dipendente prevalente rispetto al lavoro auonomo non è obbligatorio il versamento per la seconda attività.

    Dunque si inizia a lavorare con più tranquillità, tuttavia mi spiace affermare che in giro, senza voler offendere nessuno, c'è bisogno di più aggiornamenti, volendo rimanere in termini educati e consentiti!!!

    Grazie a tutti voi e a presto per nuove discussioni


  • Super User

    L'avevamo centrata visto pur non essendo proprio la nostra materia?!?!?

    Bene


  • User

    E così mi ritrovo ancora a parlare di inps, contributi ecc. ecc.

    Dopo aver ricevuto la risposta dal servizio INPS Risponde attraverso la quale si confermava la NON obbligatorietà al pagamento dei contributi per almeno 2500 ?, mi hanno telefonato a casa, io non c'ero ed ha risposto mia madre. Gli hanno detto, un funzionario/impiegato inps, che non potevo esercitare l'attività ampiamente descritta nei threads precedenti!!! Così, chiamo al numero verde e mi confermano la risposta data attraverso internet ed il servizio INPS Risponde!!! Gli racconto della telefonata, l'operatore non sa più rispondermi, tuttavia controlla la legge di riferimento, pare sia la legge Biagi, e mi conferma quanto espresso via internet. Così riscrivo al servizio chiedendo spiegazioni, mi chiama il funzionario/impiegato e mi dice addirittura che io posso eserciatare l'attività, dunque non posso iscrivermi alla CCIAA ma posso soltanto esercitare come lav. autonomo!!! Insomma dopo che io ho risposto al signor INPS dicendo che non mi sembrava fosse così, mi ha detto che forse è meglio presentarmi in sede con delle carte per esaminare meglio!!!

    Ora mi chiedo e vi chiedo, ma possibile tutto ciò!?!?!?!?!? Inoltre, conoscete quali sono gli articoli che trattano tali tematiche? Possibile che in tutta Italia vi sono di questi problemi e la stessa INPS risponde in maniera così contraddittoria?!?!?!?!?!?!?!!

    Mah?!?!?!?

    Vi ringrazio anticipatamente per la sicura solidarietà e l'altrattanto sicura risposta, Ferdinando


  • User Attivo

    Ciao ferweb,

    A mio parere l'equivoco nasce dal fatto che
    l'attività come dipendente prevalente rispetto al lavoro autonomo che ti porta a non versare il minimo contributivo per la seconda attività,
    è quella a tempo pieno e per tutto l'anno.


  • User

    Ciao fausand,
    l'attività prevalente è quella da dipendente quindi credo che per ciò che ho trovato scritto anche in questo forum e per la risposta fornitami via web dal sito dell'inps dovrebbe essere tutto a posto ma un impiegato inps, per telefono, mi ha detto il contrario... ora per togliermi ogni dubbio dovrei leggermi la normativa, gli articoli di legge che regolamentano tali situazioni,

    tu me li sapresti indicare?

    Qualcuno sa dirmi dove trovarli?

    Grazie mille


  • User Attivo

    Tutto parte dall'articolo di legge del 23 dicembre 1996, n. 662, i commi interessati sono il 203 e 208.
    Ti posto il link:
    http://www.parlamento.it/leggi/96662l05.htm#1.210

    chiarimenti a questa situazione, sono state tutte affrontate con circolari interne all'INPS, che non ricordo, ma ti mando un link per le consultazioni:

    http://ricerca.inps.it/circolari/default.asp

    Se trovi qualcosa di interessante, ti prego di postarlo, poichè questo argomento interessa a molti utenti di questo forum.

    Fausand


  • Super User

    L'equivoco nasce probabilmente dai termini utilizzati nella tua domanda.
    In effetti "lavoratore autonomo" non identifica normalmente chi fa attività d'impresa, termine intorno al quale si sarebbe invece dovuto costruire il quesito.

    Perchè l'eventuale problema dei minimi inps nascerebbe solo in caso di impresa esercitata secondariamente rispetto al lavoro dipendente, mentre nell'altro caso (lavoro autonomo) l'obbligo contributivo (seppur senza minimi) esisterebbe comunque anche per l'attività secondaria.

    Probabilmente la confusione è nata lì.

    In ogni caso reputo possa essere tranquillamente esercitata come attività secondaria.

    Paolo


  • User

    Ciao Paolo,
    quindi provo un pò a ricapitolare ciò che poi devrò riportare al mio commercialista (uno dei convinti che debba pagare i minimi inps...).

    io sono e rimango un dipendente a tempo indeterminato (attualmente in part-time di 5 ore al giorno, 25 ore settimanali), possessore di partita iva, dunque lavoratore autonomo e sono iscritto a gestione separata inps.

    L'attività secondaria che voglio fare mi ruberà in media 14 ore settimanali, si tratta di pubblicità via web in primo luogo e se ci sono introiti, successivamente penserò all'intermediazione posti letto e prodotti tipici.

    Devo quindi proseguire in questo stato di cose ed iscrivermi alla CCIAA come lavoratore autonomo? Cioè, non ho capito bene il tuo ultimo intervento, come devo fare per evitare i 2.500 euro minimi dell'inps? Se faccio pubblicità si tratta di attività d'impresa e quindi mi devo iscrivere alla CCIAA perchè da lav. autonomo non si può poichè si tratterebbe di fornire servizi in maniera continuativa. Ciò che voglio fare è secondario al lavoro da dipendente. Insomma, ora si che mi sento un pò confuso. Ora alla luce di quanto detto sino ad ora mi sapresti indicare la formula esatta necessaria al mio caso per non incorrere a problemi futuri?

    Poi quando dici che può essere "esercitata come attività secondaria" si intende sempre come lavoratore autonomo iscritto alla CCIAA?

    Grazie mille Paolo&Co


  • Super User

    Sinceramente se puoi direi di valutare la "raggruppabilità" di tutto quanto sta ora come secondario sotto un unico cappello di "IMPRESA" con una unica partita iva (magari chiudendo l'attività di lavoratore autonomo).

    A questo punto avremmo una attività da dipendente principale e maggiormente rilevante ed una secondaria di impresa..... che appunto in quanto secondaria consentirebbe di bypassare i contributi inps (commercianti/artigiani).
    In questo modo si sottrarrebbe anche l'attuale reddito da p.iva al contributo alla gestione separata, con un risparmio previdenziale, dunque.

    Ripeto valuterei questa strada.... non ho detto che è con assoluta certezza praticabile, anche se a primo acchito direi di si.

    Paolo


  • User

    Uèèèè Paolo, ti ho beccato online...

    Quindi, per la seconda attività, tu prospetteresti una impresa individuale iscritta alla CCIAA ma non con l'attuale p. iva o ce ne vorrebbe una nuova? Cioè si possono aggiungere i cod. attività necessari a quello che ho (72600)?!

    E quindi non dovrei neanche iscrivermi alla gestione separata, ovvero bastano i contributi dovuti all'attività primaria di dipendente?


  • Super User

    Io valuterei di procedere così:

    chiusura p.iva attuale da professionista e chiusura gestione separata inps.

    Riapertura p.iva come impresa individuale non artigiana con iscrizione al registro imprese presso la camera commercio, con codici attività 72600 e eventualmente quello per studi pubblicitari (non lo ricordo, lo trovi in altri topic vecchi) se i ricavi assumono un % diciamo di almeno il 10% di quelli totali come impresa. A questo punto, secondo le nostre conoscenze e la tua attuale situazione, saresti esonerato dai contributi inps.... cogliendo anche il vantaggio di sottrarre anche la parte del 72600 a contributi.

    Paolo


  • User

    Ciao a tutti, ho un'informazione in più da dare, purtroppo negativa, conferma della possibilità di iscrizione a CCIAA come detto in + post sino ad ora e conferma della non obbligatorietà del versamento dei contributi inps ma solo se si è assunti a tempo indeterminato e si svolge l'attività prevalente per tutta la giornata lavorativa di 8 ore. Nel mio caso assunto a tempo indeterminato ma con prestazione part-time decade tutto e sono obbligato a versare i fatidici 2.500,00 euro circa all'inps!!!

    Cmq, questo mi è stato detto da dei funzionari inps, se voi ne sapete d+...

    Morale della favola, se sei un lavoratore a tempo pieno e vuoi intraprendere una seconda attività allora non paghi i contributi inps, se sei un lavoratore a tempo parziale e quindi che hai bisogno di lavorare per tirare a campare devi pagare questi ulteriori 2,000 euro inps!!! Sapete come si può fare per far cambiare sta legge? Naturalmente sto scherzando.

    GRrazie di nuovo a tutti, alla prossima


  • User Attivo

    @fausand said:

    Ciao ferweb,

    A mio parere l'equivoco nasce dal fatto che
    l'attività come dipendente prevalente rispetto al lavoro autonomo che ti porta a non versare il minimo contributivo per la seconda attività,
    è quella a tempo pieno e per tutto l'anno.

    Ti era infatti già stato detto qulache post fà.


  • User

    Quindi che mi consigli di fare? Magari parlo con un consulente del lavoro, che dici? O ti viene in mente altro?


  • User Attivo

    Mi dispiace non ho al momento soluzioni da darti.
    Gli unici mestieri che pagano i contributi calcolati sull'effettivo reddito sono gli affitta camere e gli agenti assicurativi.


  • User

    @i2m4y said:

    Hai capito correttamente.

    Recenti colloqui con funzionari inps (visto che non sono un predidenzialista) mi hanno confermato la non obbligatorietà per l'impresa individuale di iscrizione all'inps gestione artigiani/commercianti allorquando l'attività sia secondaria rispetto ad un prevalente lavoro dipendente a tempo pieno indeterminato che già genera i contributi inps.

    Paolo

    Gentile Paolo, sono un "quasi tuo colelga" (mi manca l'iscrizioen all'albo) ed ho un problea analogo a quello su trattato: dipendente di agenzia interinale (ccnl casse rurali banche cred. cooperativo...) e pertanto a tempo indeterminato vorrebbe iniziare attività di commercio al dettaglio di articoli di bigiotteria ecc. in sede fissa. Premesso che in via precauzionale richiederà autorizzazione a datore di lavoro, a quanto pare non esistono incompatibilità con l'iscrizione al R.Imprese sez. speciale piccoli imprenditori commerciali rispetto alla posizione di lavoratore dipendete, ed anche per il comune nulla osta. All'INPS, al fine di dimostrare la non prevalenza dell'attività commerciale rispetto al lavoro dipendente hanno chiesto di dimostrare la stessa, in sede di ricorso avverso l'iscrizione alla gestione commercianti (automatica), con la comunicazione al comune dell'orario (relegato alle ore serali) di apertura inferiori sicuramente alle 40 ore settimanali di lavoro dipendete. stando così le cose cancellerebbero ex tunc dalla gestione commercianti. Pare non vi sia l'obbligo di iscrizione alla gestione separata.
    MA......... mi fai sorgere un dubbio: parli di lavoro dipendente a tempo pieno INDETERMINATO al fine dell'esonero alla doppia iscrizione. Per forza INDETERMINATO??? Non mi risulta.
    P.S.: mi sono per la prima volta iscritto ad un forum e non ne conosco il funzionamento. chissà se riuscirò a leggere la ta risposta. Inotre, già ho avuto modo di leggere le tue risposte con semplici ricerche sul motore e mi sembri molto professionale. saluti


  • User

    NAturalmente ho errato nella rpima parte: dipendente di agenzia interinale a tempo determinato inferiore all'anno ma rinnovato all'infinito.