Ciao, interessante la tua tesi che però, come già avrai avuto modo di intuire, io non condivido.
La sentenza della corte di giustizia che ho citato ha chiaramente spiegato che anche l'ultima fase di una più complessa campagna è servizio pubblicitario e questo al di là del profilo tributario lì in discussione.
Mettere al servizio lo spazio per la "pubblicazione finale" mi sembra che non possa che intendersi, dunque, quale ultima parte della campagna pubblicitaria.
Reputo che la prestazione di servizi pubblicitari soprattutto di quel genere (molto poco personalizzato) sia quanto mai afferente l'attività d'impresa ex art. 2195 CC e non altro.
Non vedo infatti alcun contenuto intellettuale (tipico della libera professione) nella attività specifica ed un intuitu personae esattamente pari a quello necessario a scegliere un qualsiasi altro publisher, cioè quanto sufficiente a far cambiare fornitore in una platea d'imprese.
L'obbligazione di mezzi resta poi obbligazione tranquillamente assumibile da un'impresa.
Diversa forse sarebbe stata la situazione in cui l'"ospitalità" fosse passata in secondo piano rispetto alla creazione della campagna pubblicitaria, intesa quale procedura e quale contenuto..... sicuramente elabborazione di ben più corposo contenuto intellettuale e probabilmente anche dipendente da intuitu personae esattamente come ci insegnano nel diritto civile.
Resta invece ininfluente qualsiasi derivazione tributaria, in quanto per logica asservita a "coprire" l'inquadramento civile della questione.
Mia modesta opinione, come al solito.
Paolo