• User Attivo

    Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?

    Allora, in sequenza a questo mio precedente post https://connect.gt/topic/249710/ma-ci-credete-davvero-a-questa-roba ..e dopo essermi sincerato grazie a voi ed a vari test che stiamo parlando di uno strumento piuttosto basico, che nel caso della stesura di articoli, preleva accozzaglie di informazioni dal web e poi le reimpasta (spesso in modo simile) dandogli un senso logico.. Non è che google magari non ora, ma tra un mesetto ci metterà un nanosecondo a sgamare chi utilizza questa roba, e dunque se oggi lo posiziona, domani potrebbe anche farlo sprofondare 10.000 leghe sotto i mari? Come tra l'altro sarebbe più che giusto, per fare spazio a contenuti autentici al 100% ? 😂

    Mi piacerebbe sapere cosa pensate al riguardo, non perché voglia diventare un fruitore dell'IA, ma per farmi un po' di cultura generale.

    Grazie a tutti!!!


  • Contributor

    Google ha già in essere dei meccanismi per sgamare il contenuto di bassa qualità prodotto in modo industriale.

    Che sia fatto con l'AI o altri sistemi di automazione credo non cambi molto, conta l'effettiva utilità per un pubblico reale.

    E credo ci siano GIÀ oggi dei casi di siti prodotti con l'AI che sono stati prima promossi e poi penalizzati duramente.

    Ad esempio:
    Immagine 2023-01-25 095054.png


  • Moderatore

    Gli algoritmi generativi sono strumenti che possono essere inseriti nel flusso di creazione. Non mi sentirei di consigliare a nessuno di generare i contenuti e pubblicarli automaticamente.
    Se il contenuto è spazzatura non serve Google a dirlo, qualunque sia il processo di creazione.


  • User Attivo

    Grazie per gli interventi,
    In effetti, devo dire che l'AI se tu gli chiedi ad esempio: crea un articolo di 1000 parole sulla vita di Giulio Cesare, te lo scrive ed anche abbastanza bene.. Chiaramente, nulla che possa catturare L'ANIMA di una persona perché scritto in modo personale, o perché porti qualcosa in più rispetto a quello che già si sapeva.. Peròòòòòòòòòòò.. Se ripubblicato a titolo di puro e semplice documento che parla di un fatto o di un personaggio storico, per riempirti la pagina e dare le informazioni che in quel momento l'utente sta cercando potrebbe anche andare bene..

    Ma è qui che sorge il mio dubbio, e cioè, non è che se anche l'articolo il suo sporco lavoro lo fa.. google comunque si può accorgere che anche se scritto bene, in certi punti può essere sgamato come prodotto non naturale, perché scritto in un certo modo, o perché semanticamente simile ad altri millemila articoli su Giulio Cesare sparsi nel web, dai quali la stessa AI attinge, e spesso senza neppure accorgersi che attinge da altri articoli scritti anch'essi con AI ?

    Ieri ad esempio ho fatto un test con chatGPT accorgendomi che in un lungo articolo (che chiaramente non ho pubblicato) aveva ripetuto più volte le medesime cose o costrutti semantici.. dandomi proprio l'impressione di essere un robot..

    Al che, gli ho chiesto se non si fosse accorta di ripetere spesso le stesse cose, o di scriverle in modo simile, e sapete cosa mi ha risposto? Mi ha chiesto scusa, e mi ha detto che siccome gli ho chiesto un articolo molto lungo, ha dovuto optare per delle ripetizioni.. Dunque io gli ho risposto che così siamo capaci tutti a scrivere articoli lunghi anche senza AI.. E lei: Mi scuso ancora, la prossima volta cercherò di essere meno ripetitivo..

    Ahhahha.. Quello che ha veramente ha del comico, è che io che ho un'Anima, in quel momento ho provato compassione per un robot.. Il che se ci pensate, è di per sé un paradosso bello e buono.. Inquietante direi 😸


    alepom 1 Risposta
  • Moderatore

    @daniwebmaster, in realtà il web è già come lo descrivi. Se cerco come realizzare una funziona JavaScript su Google, trovo migliaia di risultati (per usare la tua espressione) "semanticamente simili". Sarebbe innaturale il contrario, probabilmente. Chiaramente, poi, ogni contenuto ha il suo valore aggiunto, che ne determina o meno il successo. La sto facendo più semplice di quello che è in realtà, ma è per rimanere in topic.


    Non è che i modelli attingano ad altri post. Il fatto è che statisticamente, se online ci sono già molti post simili, l'algoritmo darà alte probabilità a quei tipi di espressione, perché suppone che le persone si esprimano in quel modo. Questo è affrontabile quando strutturiamo i prompt. Non possiamo pensare di generare la Divina Commedia con un singolo prompt aperto.

    Come hai detto anche tu, Se tu continui a far generare ChatGPT sull'argomento, diventa sempre più dispersivo e ripetitivo. Bisogna fare test e trovare la chiave giusta per far creare contenuti di un certo tipo.


    Google può stimare quello che dici, sì. Grazie ad algoritmi della stessa natura che misurano una metrica definita "perplexity". La domanda è: qual è il valore aggiunto di quel contenuto nel web? Pensi che generando un post con ChatGPT e pubblicandolo diretto si riesca ad ottenere qualcosa di valore? A me piace pensare ad un aiuto all'interno dei flussi di creazione che genera una base, sulla quale costruire valore. Se cerchi su Google "algoritmi generativi" mi trovi in seconda posizione con un post generato esattamente come ti ho descritto.


    Poi, tutti i giochetti della serie "le ho detto che ha sbagliato e mi ha chiesto scusa" che spesso si sentono, chiaramente derivano da pura ottimizzazione conversazionale, ma le tecniche di generazione sono sempre le medesime. Dobbiamo allontanarci dall'idea che l'algoritmo "comprenda".


    daniwebmaster 1 Risposta
  • User Attivo

    @alepom ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    @daniwebmaster, in realtà il web è già come lo descrivi. Se cerco come realizzare una funziona JavaScript su Google, trovo migliaia di risultati (per usare la tua espressione) "semanticamente simili". Sarebbe innaturale il contrario, probabilmente. Chiaramente, poi, ogni contenuto ha il suo valore aggiunto, che ne determina o meno il successo. La sto facendo più semplice di quello che è in realtà, ma è per rimanere in topic.


    Non è che i modelli attingano ad altri post. Il fatto è che statisticamente, se online ci sono già molti post simili, l'algoritmo darà alte probabilità a quei tipi di espressione, perché suppone che le persone si esprimano in quel modo. Questo è affrontabile quando strutturiamo i prompt. Non possiamo pensare di generare la Divina Commedia con un singolo prompt aperto.

    Come hai detto anche tu, Se tu continui a far generare ChatGPT sull'argomento, diventa sempre più dispersivo e ripetitivo. Bisogna fare test e trovare la chiave giusta per far creare contenuti di un certo tipo.


    Google può stimare quello che dici, sì. Grazie ad algoritmi della stessa natura che misurano una metrica definita "perplexity". La domanda è: qual è il valore aggiunto di quel contenuto nel web? Pensi che generando un post con ChatGPT e pubblicandolo diretto si riesca ad ottenere qualcosa di valore? A me piace pensare ad un aiuto all'interno dei flussi di creazione che genera una base, sulla quale costruire valore. Se cerchi su Google "algoritmi generativi" mi trovi in seconda posizione con un post generato esattamente come ti ho descritto.


    Poi, tutti i giochetti della serie "le ho detto che ha sbagliato e mi ha chiesto scusa" che spesso si sentono, chiaramente derivano da pura ottimizzazione conversazionale, ma le tecniche di generazione sono sempre le medesime. Dobbiamo allontanarci dall'idea che l'algoritmo "comprenda".

    Grazie 1000 per la risposta. Sono d'accordo con te, sul fatto che l'IA dovrebbe essere SEMPRE utilizzata soltanto come uno strumento, e cioè come hai detto tu, allo scopo di fare da base e suggerire qualche idea. E sono anche d'accordo sul fatto che imparando a gestire al meglio l'IA, si possano eliminare le forme ripetitive e sgamabilissime, già in fase di generazione e cioè senza dover intervenire manualmente sui testi.

    Dunque a scopo didattico, giusto per andare a raschiare il fondo della questione, ti chiedo in modo molto pratico, se ad esempio possedendo un sito di storia, e piazzandoci PARO PARO una articoletto come il seguente, google potrebbe accorgersi che il frutto di un'IA:

    ////////////////////////////// Cenni su Giulio Cesare ///////////////////////////////////

    Giulio Cesare è stato un generale e politico romano vissuto tra il 100 a.C. e il 44 a.C. Fu uno dei fondatori della dinastia dei Cesari e uno dei personaggi più influenti della storia romana.

    Nel 59 a.C. Cesare fu eletto console insieme a Pompeo e Crasso, formando il primo triumvirato della storia romana. Nel 49 a.C., però, le tensioni tra i tre esplosero e Cesare attraversò il Rubicone, il fiume che segnava il confine tra la Gallia e l'Italia, con le sue truppe, violando così la legge romana. Questo evento segnò l'inizio della guerra civile tra Cesare e Pompeo.

    Cesare vinse la guerra e tornò a Roma nel 45 a.C. come dittatore a vita. Durante il suo mandato, Cesare introdusse numerose riforme, tra cui la distribuzione di terra ai contadini poveri, la riforma del calendario e la costruzione di nuove strade e acquedotti.

    Nel 44 a.C. Cesare fu assassinato da un gruppo di senatori, tra cui Bruto e Cassio, che erano preoccupati per il suo potere crescente e il suo progetto di stabilire una monarchia. La morte di Cesare segnò la fine della Repubblica romana e l'inizio dell'Impero.

    La figura di Cesare è stata oggetto di molte rappresentazioni nella letteratura e nell'arte, tra cui la celebre opera di William Shakespeare "Giulio Cesare". La sua figura è stata anche un'icona popolare nella cultura moderna, spesso associata alla leadership carismatica e alla conquista del potere.

    /////////////////////////////////////////////////

    Non l'ho modificato in alcun modo, e sinceramente non credo sia distinguibile da un testo scritto da un umano.. Certo, è privo di personalità e non porta nulla di nuovo, ma non mi pare innaturale.. Dunque ti chiedo, raggiungendo un livello di questo tipo, sarebbe ancora possibile per google etichettare questo testo come generato da IA?


    sermatica kal 2 Risposte
  • Moderatore

    @daniwebmaster ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    ////////////////////////////// Cenni su Giulio Cesare ///////////////////////////////////

    Ciao,
    cosa hai usato per scriverlo? Chiedo perchè al momento noto una forte differenza tra https://chat.openai.com/chat e le API che usano GTP3 che sembrano essere un passo indietro.


    daniwebmaster 1 Risposta
  • Contributor

    @daniwebmaster ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    sarebbe ancora possibile per google etichettare questo testo come generato da IA?

    Google non gliene frega niente di etichettare il testo come generato da IA. L'hanno detto in lungo e in largo e ha senso.

    A Google frega solo che gli utenti siano soddisfatti della ricerca fatta.


    daniwebmaster 1 Risposta
  • User Attivo

    @kal Beh, in giro invece, si dice che i vertici di google abbiano esplicitamente scoraggiato l'utilizzo dell'IA, dicendo proprio papale papale che utilizzare l'IA per scrivere gli articoli non è affatto una buona idea.. e che faranno il possibile per contrastare questa pratica.. Poi ok, se l'articolo fa comunque il suo mestiere e non si capisce che è scritto da un robot, non vedo come possano sgamarlo, e proprio per questo ho chiesto a voi postando quell'esempio..

    Qui ad esempio, c'è un articolo che documenta ciò che affermo, ma non è mica l'unico..
    https://www.teutra.it/blog/intelligenza-artificiale/


    alepom 1 Risposta
  • User Attivo

    @sermatica Ciao Sermatica, ho usato chatGPT, che devo dire se usato bene, è capace di sfornare cose carine. Anche se ripeto, mancanti di ANIMA, ovvero di digressioni, stile, e genialità, che sono prerogativa squisitamente UMANA; Nonché di novità, dato che si basa su cose risapute.


  • Moderatore

    @daniwebmaster, in realtà questo post fa delle considerazioni in base a delle espressioni di Mueller.
    Potremmo filosofare per giorni su queste frasi, Danny Sullivan, in diversi tweet recenti ha affermato chiaramente che Google non si pone contro l’utilizzo di algoritmi per la generazione di testo. Pone l’attenzione sulla qualità del contenuto risultante.

    Anche le direttiva dei quality rater fanno riferimento ai contenuti generati automaticamente. Tuttavia, bisogna andare qualche pagina avanti a vedere cosa intendono con questo termine.

    Screenshot_2023-01-13-01-02-47-18_e2d5b3f32b79de1d45acd1fad96fbb0f.jpg

    Mi sembra che il concetto e il funzionamento dell'AI sia lontano da questa descrizione.

    Comunque, a parte tutte queste ricerche dell'una o dell'altra affermazione che spesso sono vaghe e probabilmente derivanti da un pensiero personale più che da una linea comunicativa.. secondo me, se si usa il buon senso con l'obiettivo di creare buoni contenuti, e non si inonda il web di immondizia, nessuno viene penalizzato.


    daniwebmaster 1 Risposta
  • User Attivo

    @alepom In realtà, anch'io sono convinto che un articolo, pur non essendo personale e non portando nulla di nuovo, qualora sia scritto bene e riporti delle informazioni, il suo sporco lavoro lo fa. Dunque, è chiaro che anche google deve rassegnarsi all'evidenza che in primis non può sgamarlo, e che in secundis è un pezzo informativo, e che sia stato scritto da capo a piedi con chatGPT non fa grande differenza.

    A questo punto, ai writers conviene fare un ulteriore grande salto di qualità, caratterizzando sempre di più i loro testi con ciò che l'IA non potrà mai avere. Imparando a calamitare l'attenzione del lettore non soltanto con il buon italiano le informazioni fini a se stesse.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @daniwebmaster ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    anche google deve rassegnarsi all'evidenza che in primis non può sgamarlo,

    Non gli interessa. Se un contenuto è buono per gli utenti (di Google), allora è buono per Google.

    Fra parentesi, era così anche 20 anni fa.


    daniwebmaster manolomacchetta 2 Risposte
  • User Attivo

    @kal Dunque l'esempio di crollo che hai mostrato all'inizio, più che all'utilizzo di una IA, è dovuto al fatto che è stato generato contenuto di bassa qualità. Ne consegue che il mio precedente articolo su Giulio Cesare, sebbene INTERAMENTE generato da un'intelligenza artificiale, si sarebbe posizionato ugualmente, e siccome è scritto bene e contiene un certo pacchetto di informazioni, avrebbe anche mantenuto il suo posizionamento.

    Quindi, se Sermatica lo vuole pubblicare, almeno 3 o 4 euro me li deve dare 😀


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @daniwebmaster ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    @kal Dunque l'esempio di crollo che hai mostrato all'inizio, più che all'utilizzo di una IA, è dovuto al fatto che è stato generato contenuto di bassa qualità.

    È molto probabile che sia così.

    Quindi, se Sermatica lo vuole pubblicare, almeno 3 o 4 euro me li deve dare 😀

    Seeeeeeeehhhh saranno meno di 1000 token!

    Facciamo 0,03€ e ci sto perdendo!!!


    daniwebmaster 1 Risposta
  • User Attivo

    @kal ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    @daniwebmaster ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    Seeeeeeeehhhh saranno meno di 1000 token!

    Facciamo 0,03€ e ci sto perdendo!!!

    Ammazza che tirchione.. Comunque cosa "strana".. ultimamente le promo da chi vende guest post arrivano tutte con REDAZIONE INCLUSA AGGRATISSS sbandierata come avvenimento ecccezzziunale veramente (così eccezionale che lo fanno tutti).. Chissà chi li scrive tutti quei guest post.. Quasi quasi un'idea mi sovviene 😏


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @daniwebmaster ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    Ammazza che tirchione..

    Eh, oh, c'è stata un po' di svalutazione nel frattempo... 😁


    daniwebmaster 1 Risposta
  • User Attivo

    @kal ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    @daniwebmaster ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    Ammazza che tirchione..

    Eh, oh, c'è stata un po' di svalutazione nel frattempo... 😁

    Te credo, con l'IA che incombe, mi sa che i writer avranno un po' di problemi a farsi pagar bene.. che già prima dell'IA non è che fossero strapagati..


  • User

    @kal ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    anche google deve rassegnarsi all'evidenza che in primis non può sgamarlo,

    Non gli interessa. Se un contenuto è buono per gli utenti (di Google), allora è buono per Google.

    In teoria si, ma se Google sa che quei contenuti sono generati da ChatGPT e GPT è a tutti gli effeti del nemico più grande del prossimo futuro, credi che sia cosi complesso penalizzare gli articoli fatti con ChatGPT, in modo da dissuaderne l'uso? tanto diciamoci la verità i risultati di google sono già rotti così 🙂


    kal daniwebmaster 2 Risposte
  • Contributor

    @manolomacchetta ha detto in Non è che google ti sgama l'IA e ti affossa il sito?:

    credi che sia cosi complesso penalizzare gli articoli fatti con ChatGPT, in modo da dissuaderne l'uso?

    Non è così semplice sgamare un articolo "fatto con ChatGPT". Puoi avere una misura di probabilità, ma anche quella vale molto poco, i falsi positivi sono molto frequenti.

    Le metriche di coinvolgimento utente invece sono difficilmente equivocabili... e sono già profondamente embeddate nel funzionamento di Google. Lì sì che applicano il machine learning... solo che è una cosa fatta ad hoc che funziona molto bene, è ben rodata e non serve reinventare la ruota.

    Questo senza far notare che più volte gli esponenti di Google hanno dichiarato che non gli interessa se un contenuto è generato con l'aiuto di un'AI... ma se quel contenuto è utile agli utenti.


    manolomacchetta sermatica 2 Risposte