• User Attivo

    Contro la link building si può fare qualcosa ?

    Alla fine Google é davvero democratico ?

    Ho un sito con contenuti di alta qualità che nell’ultimo anno sta perdendo posizioni su parole chiave importanti, cercando di analizzare le pagine di un competitor che Google mi ha messo davanti scopro che i contenuti sono di qualità inferiore, la velocità e l’accessibilità sono inferiori, però questo sito fa parte di un network europeo in più lingue e comprende anche un colosso di qualità come tomshw che negli argomenti correlati per fare salire il sito “di medio/bassa qualita” lo linka sulle parole chiave anche 5 volte in un’articolo…

    Io spero che dopo tot mesi Google si renda conto della cosa e la smetta di dare peso ai backlink … ma non ci credo,più di tanto…

    Comunque contro questo schifo cosa posso fare ? voi cosa fareste ?


  • Moderatore

    Dura...


  • Contributor

    Non è tanto un discorso nello specifico di link a mio parere, ma di forza del brand in generale.

    Detto questo, sì contro un brand affermato è dura.

    Con i brand affermati Google è chiaramente di manica molto più larga... assegna più risorse di scansione ed è più generoso nel posizionamento. Nel momento in cui un brand affermato apre una nuova linea editoriale, chi magari presidiava quella nicchia con contenuti di qualità si ritrova scalzato.

    Vedo due spazi di sopravvivenza possibili:

    1. scalare sulla quantità ed espandersi in nuove nicchie (in altre parole: ambire al mainstream)
    2. concentrarsi su nicchie che non sono aggredibili dal mainstream (ad esempio: il B2B)

    1 alessandro_dandrea 2 Risposte
  • User Attivo

    @kal ha detto in Contro la link building si può fare qualcosa ?:

    Non è tanto un discorso nello specifico di link a mio parere, ma di forza del brand in generale.

    Detto questo, sì contro un brand affermato è dura.

    Con i brand affermati Google è chiaramente di manica molto più larga... assegna più risorse di scansione ed è più generoso nel posizionamento. Nel momento in cui un brand affermato apre una nuova linea editoriale, chi magari presidiava quella nicchia con contenuti di qualità si ritrova scalzato.

    condivido, però il fatto che sono dovuti ricorrere ai Backlink dal sito di prestigio mi fa pensare che il solo brand internazionale magari da solo non bastava, ed è passato 1 anno da quando sono stati creati e spinti gli articoli in questione... comunque vedremo


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @1ale1 mah, vedi... non è che hanno "fatto ricorso ai backlink del sito di prestigio". È che se si tratta di un progetto editoriale nuovo di un sito esistente... è assolutamente normale che questo venga linkato e promosso sul sito principale.

    In qualche modo il link è la rappresentazione della relazione di affiliazione.

    Non lo definirei nemmeno "link building".

    Ma questo sito concorrente si può sapere quale è?


    1 1 Risposta
  • User Attivo

    @kal

    secondo me non è questione di nuovo sito o rilancio editoriale, stiamo parlando di stesso gruppo editoriale... roba che avranno articolisti diversi ecc...

    il brand è piuttosto generalista nella qualità dei contenuti, nello specifico è techradar, che in determinati argomenti si fa linkare le parole chiave da vecchi articoli correlati di tomshw, quindi deve per forza esserci un seo che va a contattare un'altra redazione completamente diversa per i Backlink ...


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @1ale1 ha detto in Contro la link building si può fare qualcosa ?:

    il brand è piuttosto generalista nella qualità dei contenuti, nello specifico è techradar

    Visto, e allora la "link building" propriamente detta non c'entra davvero nulla. Semplicemente hanno aperto l'edizione italiana e reclutato redattori (anzi, più probabilmente dei semplici traduttori), il resto l'ha fatto in larghissima parte il PageRank ereditato dall'edizione originale americana, che viene passato dai link contenuti nel menu di localizzazione.

    Esempio stupido, c'è questo autore dell'edizione italiana:

    https://global.techradar.com/it-it/author/gioele-p-cima

    E poi c'è questo che in diversi articoli viene riportato come co-autore:

    https://global.techradar.com/it-it/author/callum-bains

    Da cui deduco che il primo autore faccia semplicemente da traduttore.

    Da qua si vede che il network globale l'hanno lanciato tutto nello stesso momento:
    Immagine 2022-04-20 114020.png

    Insomma, c'è proprio dietro un progetto editoriale con un discreto sforzo di investimento destinato alla localizzazione.


  • User Attivo

    @kal ha detto in Contro la link building si può fare qualcosa ?:

    concentrarsi su nicchie che non sono aggredibili dal mainstream (ad esempio: il B2B)

    Quoto. Decisamente quoto. Mi trovassi contro un bestione come un gruppo editoriale non andrei a battermi sullo stesso terreno perché rischio il massacro. Anzi, non è che lo rischi, è certo.

    Piuttosto, punterei a qualcosa o che il gigante non può aggredire, e come diceva @kal il B2B è un terreno solitamente promettente, oppure potresti provare su chiavi più piccole e profilate, ma comunque interessanti, che potrebbero semplicemente venire ignorate dal team SEO del gigante editoriale perché non abbastanza interessanti.

    Non dare per scontato che, anche se grandi, abbiano la forza per coprire ogni angolo.


    1 1 Risposta
  • User Attivo

    @aledandrea ha detto in Contro la link building si può fare qualcosa ?:

    @kal ha detto in Contro la link building si può fare qualcosa ?:

    concentrarsi su nicchie che non sono aggredibili dal mainstream (ad esempio: il B2B)

    Quoto. Decisamente quoto. Mi trovassi contro un bestione come un gruppo editoriale non andrei a battermi sullo stesso terreno perché rischio il massacro. Anzi, non è che lo rischi, è certo.

    Piuttosto, punterei a qualcosa o che il gigante non può aggredire, e come diceva @kal il B2B è un terreno solitamente promettente, oppure potresti provare su chiavi più piccole e profilate, ma comunque interessanti, che potrebbero semplicemente venire ignorate dal team SEO del gigante editoriale perché non abbastanza interessanti.

    Non dare per scontato che, anche se grandi, abbiano la forza per coprire ogni angolo.

    capisco, purtroppo non è che uno può cambiare il suo settore di riferimento in base a quanto è libero... altrimenti poi diventa lui quello che non ha qualità nei contenuti.

    Adesso comunque non vedo tutto cosi negativo, io penso che alla lunga l'essere cosi generalisti non paghi, inoltre dietro avranno anche costi di un certo spessore, anche stare 1 posizione indietro nella serp con un piccolo progetto secondo me lascherà comunque margini interessanti, vedremo...

    Comunque si dalle analisi riportate è chiaro che c'è un grosso progetto dietro iniziato anche da prima di quanto immaginassi... i Backlink su testate esterne (ma dello stesso gruppo editoriale) comunque ci sono perché li ho visti personalmente, ora non so come li definite voi, ma anche se non li hanno pagati da quello intendo io è lo stesso link building...


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @1ale1 ha detto in Contro la link building si può fare qualcosa ?:

    i Backlink su testate esterne (ma dello stesso gruppo editoriale) comunque ci sono perché li ho visti personalmente, ora non so come li definite voi, ma anche se non li hanno pagati da quello intendo io è lo stesso link building...

    Per me è soprattutto "brand", non solo link ma anche il nome della rivista, le economie di scala...

    E se il brand grosso entra nella tua nicchia... sì, ti asfalta. Non c'è scampo.


    johnnyburnhell 1 Risposta
  • User Attivo

    E se il brand grosso entra nella tua nicchia... sì, ti asfalta. Non c'è scampo.

    2022-05-10 16_06_06-SISTRIX.png

    The LORD is my shepherd


    1 1 Risposta
  • User Attivo

    @johnnyburnhell ha detto in Contro la link building si può fare qualcosa ?:

    E se il brand grosso entra nella tua nicchia... sì, ti asfalta. Non c'è scampo.

    2022-05-10 16_06_06-SISTRIX.png

    The LORD is my shepherd

    Evemilano.com è andato male in seguito all’ingresso degli altri 2 ? Non mi sembra proprio lo stesso mercato. Comunque con che servizio ottenere quel grafico sull’andamento ?


    johnnyburnhell 1 Risposta
  • User Attivo

    @1ale1 non ti sembra proprio lo stesso mercato? Mmm, sorry ma ti sbagli, quei 3 siti parlano ai web master e hanno molti topic in comune. Il tool su chiama Sistrix, potrebbe servirti 😉


  • Contributor

    L'indice di visibilità di Sistrix spacca.

    E sì, i temi trattati sui blog di Ahrefs e Kinsta sono gli stessi di quelli del buon @johnnyburnhell. Cosa cambia? Beh, che @johnnyburnhell è noto soprattutto sul mercato locale... ma pur avendo una sua (meritata e assodata) notorietà del brand, i due concorrenti mostrati hanno dei brand globali. E quando un brand globale localizza il contenuto, il creatore di contenuti locale viene asfaltato.

    Purtroppo è così e non credo che sia neanche una cosa circoscritta solo a Google.

    È semplicemente che son più famosi.

    La riconoscibilità del brand è un fattore davvero pesante nel marketing in generale, forse il più pesante di tutti.


  • User Attivo

    Ma evemilano da quello che vedo fa seo e vende corsi sulla seo, kinsta alla fine é un’ hosting anche se farcisce il blog con articoli tecnici anche sulla seo… infine ahref é un tool online a pagamento…

    Diciamo che possono esserci siti ben più similari nei contenuti, io non credo che il calo di uno sia legato alla crescita degli altri due…


    johnnyburnhell kal 2 Risposte
  • User Attivo

    @1ale1 se valuti un sito guardando la homepage potresti pensarla cosi. Se guardassi i contenuti del blog (300) vedresti che in buona parte si sovrappongono.


    1 1 Risposta
  • Contributor

    @1ale1 si rivolgono allo stesso pubblico ed i blog hanno linee editoriali sovrapponbili.

    Aggiungo un altro dettaglio: il volume di pubblicazione.

    Un brand affermato che ha già un archivio di contenuti e deve solo localizzarli... avrà costi di produzione SOSTANZIALMENTE più bassi rispetto a chi deve fare tutto da zero.

    Prendi un redattore del settore, gli dai il piano editoriale con due line guida sulla localizzazione e via, sei in pista.

    Chi deve produrre il contenuto da zero ha costi inevitabilmente più alti.

    Alla fine la localizzazione è una forma di scalabilità.


    1 1 Risposta
  • User Attivo

    @johnnyburnhell ha detto in Contro la link building si può fare qualcosa ?:

    @1ale1 se valuti un sito guardando la homepage potresti pensarla cosi. Se guardassi i contenuti del blog (300) vedresti che in buona parte si sovrappongono.

    si io ho solo buttato un'occhio, diciamo che magari è solo diverso intento finale dei 3 siti.


  • User Attivo

    @kal ha detto in Contro la link building si può fare qualcosa ?:

    @1ale1 si rivolgono allo stesso pubblico ed i blog hanno linee editoriali sovrapponbili.

    Aggiungo un altro dettaglio: il volume di pubblicazione.

    Un brand affermato che ha già un archivio di contenuti e deve solo localizzarli... avrà costi di produzione SOSTANZIALMENTE più bassi rispetto a chi deve fare tutto da zero.

    Prendi un redattore del settore, gli dai il piano editoriale con due line guida sulla localizzazione e via, sei in pista.

    Chi deve produrre il contenuto da zero ha costi inevitabilmente più alti.

    Alla fine la localizzazione è una forma di scalabilità.

    su questo non ho dubbi.. comunque adesso techradar per tornare in tema non solo prende la prima posizione, ma diventano anche quasi tutti discover, del resto hanno il brand e hanno tutti i Backlink che vogliono anche da vecchi articoli su altri network super popolari.

    cosi ci riuscirebbe anche uno bambino...

    vedremo come si evolve, magari google quando un sito è nuovo gli da anche una spinta iniziale in più, per esempio in un'altro campo come quello dei videogiochi pensavo che l'arrivo di IGN in Italia avrebbe ucciso tutti, invece è rimasto uno dei meno visitati tra i grandi in Italia.