• Contributor

    Proviamo questo esperimento: iniziamo a cercare su Google:

    [Ciao a tuttǝ]

    E poi immediatamente dopo, senza cambiare schermata:

    [Ciao a tutti]

    OPPURE

    [Ciao a tutte]

    E vediamo che succede fra un po' di tempo.

    La mia ipotesi: Google dopo qualche tempo inizierà a mostrare "Forse intendevi" in corrispondenza della prima query.


    giorgiotave 1 Risposta
  • Community Manager

    @kal ha detto in Ciao a tuttǝ:

    Se non lo rileva è perché non ha abbastanza dati utente sulla raffinazione della query.

    Dovresti aprire una discussione su come funziona il Forse Cercavi e poi andiamo a caccia dei 100 errori di Google che in realtà non lo sono 😄


  • Community Manager

    @kal ha detto in Ciao a tuttǝ:

    Proviamo questo esperimento: iniziamo a cercare su Google:

    Lo faccio 🙂


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @giorgiotave Guarda che mi compare nel suggest :d:

    Screenshot_20200731-135029.png

    Di chi è la colpa?!


  • Community Manager

    aaahahahahahha


  • Contributor

    Nuovo aggiornamento del suggest:

    Screenshot_20200802-115004.png


  • Miglior Risposta
    Consiglio Direttivo

    Rubo solo un post di spazio per un'annotazione sul tema "lingua, genere e strategie operative": la discussione sull'uso di pronomi e forme ortografiche/grammaticali "inclusivi" è piuttosto antica: si parla di un primo dibattito già all'inizio dell'Ottocento del secolo scorso, probabilmente più per questioni di coerenza linguistica che per venire incontro alle istanze di riconoscimento dei diritti di minoranze di genere.

    Inoltre, il problema è diffuso sia presso lingue con due soli generi come Italiano e Francese, sia presso lingue dotate di un genere neutro, come Inglese e Tedesco — questo perché il genere neutro è dedicato per lo più a denotare le cose inanimate, non le persone che non si riconoscono nei generi "estremi" maschile e femminile.

    Sembra che un afflato riformatore abbia investito molto diffusamente il mondo anglosassone (ovviamente), in cui si è cercato di definire nel tempo tutta una serie di forme pronominali e di linguaggi privati del genere o della caratterizzazione più spiccatamente sessuale del genere grammaticale.

    Una neozelandese che ho conosciuto era fierissima alfiere dell'uso del they come singolare — una pratica che, a dispetto delle attestazioni storiche, personalmente trovo irricevibile (ma chi sono io per esprimere giudizi?) — mentre a me sono sempre piaciute di più altre proposte anche fantasiose e ambiziose.

    Le scelte più interessanti, secondo il mio parere, sono quella del matematico Michael Spivak (estimatore del pronome neutro per le persone E, declinato come E, Em, Eir, Eirs, Emself), e quella di Christine Elverson, che prende il they singolare e lo "trancia" trasformandolo nella particella pronominale inedita Ey (declinata come Ey, Em, Eir, Eirs, Emself, a parziale ripresa del modello di Spivak).

    Un paio di riferimenti interessanti, dalle Wikpedia internazionale e italiana, sono disponibili qui, qui, qui e qui.

    A proposito di quanto si trova nell'articolo:

    @giorgiotave ha detto in Ciao a tuttǝ:

    Mi è venuto in mente di testare cosa accade dopo aver letto lo schwa tra fantasia e norma.

    la fonte è ben documentata e contiene spunti interessanti, tuttavia io ci vedo una colossale limitazione tecnica alla diffusione, ovvero la mancanza di un tasto dedicato sulle tastiere, diversamente da glifi come l'asterisco, la chiocciolina e simili, già impiegati in proposte concorrenti.

    Intendiamoci: nel 2020 non è un problema accedere a un simbolo non inserito regolarmente sulle localizzazioni italiane delle tastiere per computer, e ci sono in giro programmini intuitivi per rimappare ogni possibile tastiera, ma secondo me questo limite apparentemente piccolo all'applicazione della proposta la porta a confliggere con un ostacolo di importo più grande di quanto i sostenitori dello schwa possano immaginare.

    Tenere sempre aperta la Mappa Caratteri per trovare il simbolo con cui chiudere ogni parola non mi sembra una strada percorribile; non su scala nazionale né in tempi brevi, almeno.

    Quindi o si avvia una petizione per un cambio nello standard ISO delle tastiere, oppure tanto vale passare a un altro simbolo tra quelli ormai "dimenticati" ma di fatto collegati alle tastiere ordinarie, tipo l'elegante simbolo "sectio" §, o il pié di mosca ¶ (facilmente accessibile sul Mac, su windows/Linux non saprei).

    Infine, lo schwa è esattamente il suono con cui terminano praticamente tutti i sostantivi nel dialetto napoletano ('a casǝ per "la casa", 'o portǝ per "il porto", cavallǝ che può essere, senza articolo, sia "il cavallo" sia "la cavalla", perché a Napoli sono avanti), ed è usato pertanto nelle trascrizioni fonetiche della variante dialettale. Immagino facilmente che il suono sia presente anche in altri dialetti italiani. Non sarebbe il caso di lasciarlo al suo ruolo fonetico?

    Altrimenti creiamo tastiere con l'alfabeto fonetico internazionale, e finalmente cominciamo a scrivere le parole come si pronunciano (sparirebbero la Q, la W, la ç, ma in compenso avremmo tutto il set di simboli per i clic delle lingue africane, per la "gn" di "gnomo" e per la "gl" di "famiglia").

    Che ne dite? Riuscirà lo schwa a prendere piede, o torneremo all'asterisco del "car* tutt* ben trovat*"?

    Nell'attesa, felice notte a tutt§ voi.


    giorgiotave 1 Risposta
  • Community Manager

    @leonov hey 🙂

    Aggiungo carne al fuoco con un'altra interevista a Vera Gheno che approfondisce un po'. Spiega come nasce il tutto e lo trovo interessante proprio in funzione del post che hai fatto Eolo.

    A me piace tanto questo modo di conversare, ovvero aperto, che lei ha. Molto simile al nostro qui su Connect.gt che ci portiamo dietro dal Forum GT.

    Cioè non spara sentenze, apre domande.

    In effetti la questione dell'inclusività nelle parole non è facile. Io preferisco usare o entrambe le forme o riferirmi alle persone anche se non sempre ci riesco.

    Credo che l'importante sia mantenere alta l'attenzione e la riflessione, esserne consapevoli è già un grande passo avanti.

    Vedo il problema solo nella prevaricazione, nell'aggressività. Ma quello lo vedo da sempre :d:


  • User Newbie

    mi piace molto questo esperimento, ma come analista di Google veterano, aggiungo che è un esperimento dovuto, che potrebbe innalzare il livello di comprensione dell'algoritmo. Il solo fatto che hai dimostrato la consideri una parola "distinta" è un'ottima partenza. Sarà interessante capire come si comporterà a livello interpretativo su plurale/singolare maschile/femminile. se davvero dietro rank brain c'è un briciolo di IA, allora lo vedremo proprio grazie a questo esperimento.


  • Community Manager

    Hey ciao @emanueletolomei .. benvenuto su Connect.gt!

    E grazie 😉

    @kal ha detto in Ciao a tuttǝ:

    Se noti sopra, mi suggerisce "Ciao a tutti", come mai proprio quella correzione?

    Sparito

    Schermata 2020-08-04 alle 15.02.00.png


  • User

    @giorgiotave ha detto in Ciao a tuttǝ:

    Ciao a tuttǝ

    A me sfugge perché usare l'IPA che definisce il suono muto di una vocale (quindi a...e...i...) con funzione di neutro. A questo punto meglio l'asterisco per richiamare il neutro.


    leonov 1 Risposta
  • Consiglio Direttivo

    @marinap ha detto in Ciao a tuttǝ:

    A me sfugge perché usare l'IPA che definisce il suono muto di una vocale (quindi a...e...i...) con funzione di neutro. A questo punto meglio l'asterisco per richiamare il neutro.

    Alla base della proposta penso ci sia questo tipo di processo logico: la "ǝ" è vocale media neutra => simbolo potenzialmente "equidistante" da ogni "estremo fonetico" tradizionalmente legato al genere in Italiano (tutte le espressioni virgolettate non hanno alcuna pretesa di correttezza tecnica e me ne scuso, ma è solo per rendere l'idea) => glifo "puro" — non inteso più nemmeno come simbolo con il proprio portato semantico nell'ambito dell'ortoepia — perfetto quindi per rappresentare l'idea di una neutralizzazione consapevole delle classi nominali => desinenza in grado di eliminare il problema dell'uso del maschile generalizzato anche in presenza di elementi femminili => voilà, soluzione trovata!

    Sul fatto che il ragionamento qui sopra abbia senso o sia corretto possiamo discutere: io ci vedo un bel po' di problemi concettuali, formali e di ambito, e alla fine non mi suona del tutto coerente né solido.

    Tra gli aspetti positivi della proposta vedo alcune istanze "politiche" (sensibilizzazione del pubblico e agevolazione del dibattito su quello che da alcuni/e è sentito come un problema culturale), e un tentativo di coniugare aspetti fonetici, grammaticali e linguistici in una sintesi coerente — cosa che l'asterisco o altri simboli come "§" o "¶" non riescono a fare appieno, essendo glifi senza un appiglio fonetico e quindi soluzioni potenzialmente più "artificiali".

    [Nel dubbio, io continuo a scegliere le norme usuali della grammatica e ad usare il maschile generalizzato, che sento né più né meno neutro di un femminile generalizzato; però riconosco che tale scelta, immediata per me, possa essere percepita come un'imposizione da qualcuno/a. Oggi la lingua è anche questo.]


    marinap 1 Risposta
  • User

    @leonov [Nel dubbio, io continuo a scegliere le norme usuali della grammatica e ad usare il maschile generalizzato, che sento né più né meno neutro di un femminile generalizzato; però riconosco che tale scelta, immediata per me, possa essere percepita come un'imposizione da qualcuno/a. Oggi la lingua è anche questo.]

    E fai bene perché nella lingua italiana abbiamo moltissimi "nomi promiscui" come:
    giornalista, persona, testimone, sentinella, amante, anestesista, artista, astronauta, cantante, atleta, cartomante, collega ecc. e io il ragionamento lo farei più sul rendere i nomi promiscui quindi legati all'articolo e non alla vocale finale. Elidere la vocale e sostituire con l'IPA, come rilevi, non risolve la questione. Pertanto avrei detto: il presidente, la presidente, il ministro, la ministro....detto ciò il ciao a tutti al plurale lo intenderei come promiscuo cioè tutti e tutte. Altrimenti meglio ma molto meglio l'asterisco. Ma ti immagini nelle comunicazioni ufficiali frasi del tipo: Buongiorno a tuttǝ i ministrǝ?


  • Contributor

    Nuovo aggiornamento lato suggest.

    Screenshot_20200805-200913.png

    Ho come l'impressione che Google abbia nasato qualcosa hahahaha...


  • Community Manager

    Incredibile, lo vedevo anche io, pensavo che fosse solo per me...non ci posso credere. Ma come mai dal tuo punto di vista sta cosa?


    kal sermatica 2 Risposte
  • Contributor

    @giorgiotave perché sono query comunemente usate dal pubblico di connect.gt, per evidenti motivi.

    Sì è accorto che c'è un picco di ricerche per la query [ciao a tuttǝ], ha notato che il grosso dei clic finisce su questa pagina quindi avrà dato un alto punteggio di "autorità".

    Nel suggest si vede che non aveva dati abbastanza affidabili e quindi avrà messo altre parole di "autorità" simile, sempre cercate dal pubblico che clicca sul sito.


    emanueletolomei 1 Risposta
  • User Newbie

    @kal concordo con l'analisi. Infatti io non lo vedo. "ancora", ma se ho aggiornamenti comunico


  • Moderatore

    @giorgiotave

    Anch'io non le vedo.

    sdasdas.JPG


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @sermatica ha detto in Ciao a tuttǝ:

    @giorgiotave

    Anch'io non le vedo.

    sdasdas.JPG

    Quello io lo vedevo circa 6 giorni fa: https://connect.gt/post/1272490