• Moderatore

    @Web Hunter:
    Il concetto di utilità è opinabile e lo sarà sempre.
    Proprio per questo Google si sforza di scrivere decine di pagine piene di esempi e controesempi. Adatta queste linee guida nel tempo e continua a cambiarne il linguaggio per comunicare meglio con i quality rater e ottenere una migliore unifromità di giudizio. Specifica casi nei quali valutare il beneficial purpose è più importante e come fare a determinarlo sulle materie più spinose.

    Dall'altro lato, dovendo rispondere alle esigenze di un'utenza sempre più esigente, Google misura la soddisfazione analizzando moltissime chiavi e moltissimi comportamenti (es: aggrega migliaia di sessioni di ricerca).

    Questo elimina gli errori? Sicuramente no. Spesso è successo che aggiornamenti siano stati ritirati, adattati e riproposti (o che almeno questa sia stata l'impressione).
    Questo, nel lungo periodo, permette di avere risultati sempre più in linea con le esigenze degli utenti? La storia ci dice che non c'è la perfezione ma anche che il concorrente più vicino di Google come motore di ricerca è sempre più distante.

    Per chiarezza soprattutto nei confronti di chi non è molto dentro le logiche: non voglio generare una diatriba tra "serp destra" vs "serp sinistra". Non tutte le infinite query vengono testate dai quality rater (che nulla possono contro il singolo sito o la singola serp, ma possono soltanto valutare SERP). Vengono, ovviamente, stabiliti campioni rappresentativi.

    Torno comunque subito sulla tua linea quando parli di siti con contenuti e UX simili: in un'ipotesi assurda nella quale tutto sia uguale in termini di pertinenza, chiaramente Google sarà costretto a premiare la rilevanza (e quindi, spesso, i parametri legati ai link).

    Sono ancora più sulla tua linea se ci poniamo dubbi di come la comunità SEO recepisca le notizie e di come Google le comunichi.
    Dobbiamo migliorare molto noi, facendoci carico di portare avanti discussioni e ragionamenti "lunghi"; fuggendo la semplificazione e impegnandoci a costruire ambienti e linguaggi che ci rendano realmente una comunità: più preparata e con maggiori anticorpi rispetto alle inevitabili novità. In grado di non farsi prendere da sensi di colpa e capace di una discussione che faccia crescere i suoi membri.

    Di questo aspetto credo si stia dando un ottimo esempio anche se, in parte, le nostre opinioni sull'aggiornamento non sono sovrapponibili.

    @francescomargherita
    La parte sulla quale mi ritrovo è quella legata agli "intenti" delle ricerche. Come nella mia terza risposta a Giorgio: abbiamo notato ricerche che prima avevano in prima pagina molti e-commerce, e che adesso si trovano ad avere molti contenuti informativi. Come se il discrimine tra chiavi transazionali e chiavi informazionali, in alcuni settori più che in altri, si sia spostato verso le seconde.

    Grazie davvero a tutti per le opinioni,
    Marco.


  • User Attivo

    Se 9 pagine su 10 non ricevevano traffico da Google, forse l'update di agosto è servito proprio a ridistribuire meglio il traffico, e variare (ed aumentare) la tipologia di siti mostrati in base alla search intent dell'utente.

    Fonte dei dati: hrefs.com/blog/search-traffic-study/


  • User Attivo

    Ciao Giorgio. Anzitutto, leggendo il tuo intervento mi stava partendo l'applauso: la sensazione forte che ho è che Google modifichi di proposito le linee guida (che sono indirizzate a persone fisiche) e poi intervenga sull'algoritmo, che invece riguarda tutt'altro.

    Questo per far in modo che la gente pensi che gli aggiornamenti algoritmici riguardino gli stessi argomenti.

    A mio parere l'algoritmo di Google non può ancora capire davvero e comprendere a fondo il famoso "EAT".
    Sento molti parlare di EAT. Ma quindi le SERP sono migliorate con l'ultimo aggiornamento?

    Se sono migliorate, allora può aver senso parlare di EAT. Ma se ci si lamenta del peggioramento delle stesse, e si evidenziano molti siti autorevoli e scritti da professionisti certificati che sono scesi, allora non ha senso cercare la risposta nella EAT.

    Io sono economista. Apro un sito di musica, con una pagina "chi sono" in cui scrivo che mi sono diplomato al conservatorio.
    L'algoritmo di Google che fa? Telefona al conservatorio per controllare?
    Piuttosto può trarre indicazioni da knowledge graph, social, citazioni e altri elementi off site, per capire se l'affermazione è vera. Google inizia a provarci, ma secondo me il focus non è questo per ora.

    Passiamo all'aggiornamento.
    Io ho avuto quali tutti i siti stabili (circa una 30ina), o in salita.
    Solo uno è sceso (un ecommerce, per il quale faccio link building).

    Nel precedente core update avevo avuto tutti siti stabili o in salita, e solo uno era sceso (un ecommerce, che aveva perso mediamente 3-4 posizioni).

    Bene.
    Entrambi i siti sono corretti a livello di struttura (menu, link interni) e di contenuti.
    Sono inoltre molto potenti a livello di link, tanto che i link si posizionano bene per le varie kw.

    Il punto in comune tra i due siti è però la scarsa qualità nella programmazione tecnica: nel sito sceso al precedente update il titolare del sito non voleva apportare le migliorie e mettere una toppa agli errori evidenziati.
    In quello sceso in questo update, invece, ho il via libera per porvi rimedio.

    Gli errori di cui parlo sono: generazione massiccia di pagine inutili (search, add cart ecc), con canonical e noindex mancanti, ed elementi di questo tipo.

    Il sito sceso in seconda pagina con questo update è stato sostituito da siti con contenuti copiati, senza pagine chi siamo, ma puliti a livello tecnico.

    Se vuoi posso darti dettagli in privato 🙂

    Oltretutto l'unico caso di recupero di cui sono a conoscenza è stato evidenziato da Ivano di Biasi, e riguarda proprio un sito che aveva problemi di questo tipo.

    Non ho chissà quale mole statistica per trarre conclusioni certe, ma è questa la mia impressione 🙂


  • Community Manager

    Nei prossimi giorni rispondererò a tutti, grazie per i commenti. Grazie a Francesco e Filippo (Benvenuto sul forum :1:

    Segnalo intanto che ho creato un video con 4 ipotesi d'azione raccolte in questa discussione.

    [video=youtube;RyWyvO5uAXw]


  • Admin

    Importante quello che ha detto Giorgio nell'ultimo Fast Forward relativo all'autorevolezza di chi scrive....il fatto che uno abbia una pagina profilo autoreferenziale con tante cose di dubbio valore non lo rende un esperto.

    Mi era capitato un esempio simpatico estratto da un'analisi fatta riguardo all'update su un medico con molte pubblicazioni. Bene se si cercano quel medico e quelle pubblicazioni presto scopriamo che l'impact factor di queste pubblicazioni ha un valore prossimo all'infimo 😄

    Io continuo a ripetere da anni che bisogna semplicemente lavorare bene e rendere tutto il più perfetto possibile, ambire alla miglior Brand Safety, diventare punti di riferimento, trasformare il traffico da earned a owned etc etc etc.

    Meno dipenderemo da Google e meglio staremo negli anni a venire. Ci sono varie occasioni anno dopo anno dove il concetto è ribadito.

    Forse io sono vecchio e oramai anche stanco, ma la pazienza mi è rimasta e credo fortemente che sia sempre più valida la tesi del conoscere cosa fa Google per capire il terreno dove ci si muove, ma agire come è giusto che sia per noi stessi e non in funziona di Google. Semmai raggiungere compromessi, ma mai farsi guidare. Dopo tutto è Google che segue, alla fine. Quei siti che vengono colpiti pensando di aver fatto la cosa giusta sapete dove han sbagliato fin dal principio?

    Hanno sbagliato quando hanno deciso di fare alcune pagine/sezione/scelte perché indotte da mosse di Google.

    Fai prima le cose che contano per il tuo business che spesso vengono messe in disparte a causa di cose spesso inutili che Google richiede.

    Ho deragliato un po' dal tema dell'aggiornamento nello specifico, ma credo sia un concetto importante da far passare. Un'azienda dovrebbe avere una scala di priorità che porti a reali benefici economici. Spesso si fanno cose che hanno costi più elevati dei ritorni solo per accontentare un'entità terza, che in fin dei conti ragiona sulla base dei suoi interessi.

    Vedi box news (seguito ai grafici farlocchi di Facebook che super Google come sorgenti informativa per news), vedi carosello video (seguito dalla drammatica richiesta pubblicitaria di video ads con percentuali di viewability impossibili e dunque mai fillabili), vedi amp (piano globale per l'inglobamento totale di internet con seguente annuncio di forza lavoro a supporto di WordPress - bacino ricco mi ci ficco) etc etc etc....e gli esempi si sprecano.

    Ho visto nello specifico casi assurdi di siti declassati da aggiornamenti precedenti...risaliti improvvisamente dopo qualche mese (andhe oltre 6 mesi), voi direte: "Che cosa hai fatto per sistemare?" - io dirò: "Niente. Assolutamente niente."

    Anche Google prende cantonate e spesso ci andiamo anche a scervellare per questo tipo di cambi quando ci sono X mila cose, che non sono neanche cambi algoritmici, ma aggiunte di feature in SERP che rubano molto più traffico di ogni possibile update.

    Meditate gente. Meditate :giggle:


  • User

    Io personalmente sono "caduto dal pero" in quanto non ho notato alcuna oscillazione nel posizionamento dei (pochi) siti che monitoro, esclusa la tipica flessione di agosto data però dalla stagionalità, che ormai è stata ampiamente recuperata. Quindi in questo caso ho ben poco da dire.


  • Contributor

    Dei siti che monitoro io, grandi, medi o piccoli che siano, non ho rilevato cambiamenti significativi. Forse forse uno, ma in meglio. E dato che si tratta di un sito del settore news, molto legato alla politica, non posso escludere che l'aumento repentino non sia invece dovuto a fatti di attualità.

    Farei moltissima attenzione a non farsi prendere da bias di selezione.

    Solo perché vediamo un pattern non è affatto detto che vi sia.


  • User Attivo

    Ciao a tutti e ciao Giorgio,
    ormai sono anni che non ci sentiamo e non scrivo più su questo bel forum...
    non ho cambiato lavoro, sono sempre nella SEO ma ho anche ampliato le mie competenze e diversificato i lavori, in questo settore non si sta mai fermi 🙂

    Ora mi sento di intervenire per dare un piccolo contributo su questo update di Google, che è il primo che analizzo a fondo da molti anni.
    Infatti dal 2012 ho smesso di seguire big G e mi sono concentrato sulla SEO in-site, sulla qualità dei contenuti e sulla struttura tecnica dei siti.
    Con buoni risultati, direi, e senza paranoie o stress da algoritmo.

    Questo update mi tocca da vicino, perchè da anni opero nel settore medico-farmaceutico, non faccio nomi ma sto gestendo la SEO di alcune industrie farmaceutiche, siti a tema medico e siti di salute/benessere.

    Fortunatamente i siti che seguo non hanno avuto cali di traffico (a parte quello naturale di agosto), anzi uno di questi ha incrementato le visite di un buon 40% in agosto.
    Ma il sito di un'agenzia partner non ha avuto la stessa "fortuna" e mi hanno chiesto di analizzarlo per dare suggerimenti su come recuperare il traffico.

    Ho fatto le mie ricerche e analisi, e devo dire che mi trovo sostanzialmente d'accordo con la tua visione delle cose (Giorgio).

    Senza entrare troppo nei dettagli, a parte aver trovato carenze nel cosiddetto EAT del sito in questione e alcuni problemi strutturali, quello che mi ha fatto riflettere è un'altra cosa.

    Premetto che si tratta di un grande portale di consulti medici.

    La perdita di traffico complessiva rispetto a luglio è stata del 60%, un bel botto quindi.

    Ma non è stata uniforme. Ho segmentato le visite in base alle sezioni del sito ed ho scoperto una cosa interessante, ecco il risultato dei dati Analytics che ho elaborato:

    SEZIONE CALO DI TRAFFICO (rispetto a luglio)

    Consulti medici -64,6%
    Area informativa -28,4%
    Area Salute -23,3%
    News -21%
    Blog -19%
    Profili dei medici -11,6%

    Come potete subito notare, l'area consulti è stata quella più colpita.

    Credo che il problema sia dovuto a più fattori, ma i più rilevanti mi sembrano questi:

    1. molti consulti sono vecchi di molti anni.
    2. molti consulti non dicono granchè, sono praticamente inutili visto che hanno solo consigliato agli utenti di andare a farsi visitare dal loro medico o da uno specialista.

    Ho fatto un check di siti di consulti simili e tutti hanno cali di traffico come questo, se non maggiori.

    Ma non è un problema facile da risolvere, visto che in Italia (e in tanti Paesi al mondo) fare veri consulti online senza vedere il paziente è illegale.
    Quindi i medici sono costretti dalla legge a non dare risposte precise e devono per forza invitare gli utenti a farsi visitare di persona.

    La mancanza di utilità di questi consulti potrebbe aver determinato la loro svalutazione, assieme alla loro "età".

    Guardando le SERP corrispondenti, ho notato anche un'altra cosa:
    la tendenza di Google che in molti casi nei risultati ha sostituito le pagine dei consulti medici con pagine informative o news riguardanti le stesse keyword.

    Anche se alcune di queste pagine informative o news non avevano una data, riferimenti bibliografici, fonti e neanche il nome dell'autore, hanno preso il posto dei consulti lo stesso.

    Questo mi fa pensare che Google stia dando più peso a contenuti di questo tipo.

    Ma non sempre ci ha azzeccato, perchè ho visto pagine e siti di dubbia qualità salire in vetta alle classifiche.

    E qua, credo, entrano in gioco i famigerati Quality Raters: secondo me l'update delle guidelines di luglio è stato un modo per prepararli al lavoro post-update algoritmico, cioè correggere la mira dei nuovi algoritmi per raffinare i risultati nel corso dei prossimi mesi.

    Qualche cambiamento l'ho già notato, altri sono sicuramente in arrivo.

    L'idea che mi sono fatto in generale è che il "medic update" abbia valide basi e l'intento di filtrare i risultati meno utili all'utente, per favorire quelli più aggiornati e completi.
    Ma come tutti gli update algoritmici non è perfetto e in molti casi ha premiato contenuti scadenti, che (spero) verranno presto rimossi in successivi piccoli update basati sui feedback dei Quality Raters ed altri fattori.

    Tu Giorgio e voi altri cosa ne pensate? concordate con la mia visione o secondo voi sono fuori strada?

    In ogni caso, se non applicheranno i miei suggerimenti non ne sarò mai certo...
    quindi spero proprio che lo facciano, sia per il loro sito che per la mia curiosità professionale. 🙂

    Un saluto a tutti!


  • Admin

    Mi ritrovo bene o male con tutti e la conferma che i casi son si eclatanti, ma chi lavora bene in genere ne esce intatto.

    Riguardo al tuo post Alan (piacere di riaverti tra noi) probabilmente c'è qualcosa di interessante nell'analisi che hai fatto. Analisi che metterebbe in luce quello di cui parlavo prima, ossia, che Google purtroppo sbaglia.
    Se esistono leggi, esistono codici deontologici, esistono prassi e rispetto per altri medici e pazienti bene la risposta giusta in quei casi è: "Si faccia visitare dal suo medico!".

    Questo significa che quelle discussioni devono essere premiate perché danno "OGGETTIVAMENTE" il consiglio giusto al paziente/ansioso di turno.

    Internet per le cose di salute è tremendo perché nella maggior parte dei casi ti porta sempre a ottenere il caso peggiore quando ti metti a cercare perché anche li c'è un modo di cercare che ti conduce lì. Non c'è verso.

    Analizzando con attenzione questo caso è inequivocabile che la risposta giusta è, ribadisco: "Vai dal tuo caz.. di medico e staccati da quella caz.. di tastiera".


  • Contributor

    Ciò che è "giusto" tuttavia non necessariamente collima con ciò che gli utenti si aspettano da una ricerca su Google, va detto.

    Ma più probabilmente il problema non sta tanto nel contenuto, quanto piuttosto nella forma. Dai dati che riporta Alan, sembrerebbe che la forma-forum/discussione sia quella penalizzata, mentre i contenuti informativi hanno subito un calo tendenziale, compatibile col periodo agostano. Con tutto che un sito non fa statistica, sarebbe forse meglio esaminare i dati anno su anno.


  • Admin

    Sono d'accordo con te, ma oramai Google è considerato come "la verità" a volte. Che sia poi colpa dell'utente stupido o no questo non conta. A grandi poteri grandi responsabilità e se ti muovi nel campo della salute devi dare la risposta giusta. Non quella che uno si aspetta.


  • User Attivo

    Ciao a tutti e grazie per gli interventi.
    Ciao Andrea, piacere mio confrontarmi di nuovo con voi.

    Ovviamente i fattori in gioco sono tanti, alcuni più "potenti" di altri.

    Se dal punto di vista legale e deontologico è doveroso per un medico non sbilanciarsi (online) e indirizzare gli utenti verso il proprio dottore o l'esame specialistico corretto, dal punto di vista di Google credo che la risposta sia "poco utile" per gli utenti, perchè G la vede molto breve e solo con keyword generiche.
    Anche se in realtà è l'unica risposta sensata da dare.

    Ma per un algoritmo è difficile da stabilire, ci vorrebbe un'intelligenza artificiale che sappia distinguere queste sottigliezze.
    Ed anche in questo caso una risposta così generica, senza spiegazioni o approfondimenti, anche se giustissima secondo me è abbastanza inutile per altri lettori.

    Per quanto riguarda il calo stagionale, siamo comunque ben oltre la media degli ultimi anni, che si attesta tra il 4-10%.
    Di sicuro ha inciso, ma marginalmente.

    Quindi l'update ha penalizzato anche le altre sezioni del sito, seppur in modo minore, evidenziando che i problemi sono molteplici.

    Ma ho voluto concentrarmi su quelli più influenti in questo caso specifico, che secondo me sono lunghezza, contenuto e data delle risposte.


  • Admin

    Io capisco che la risposta possa essere quella che non ti aspetti e percepita "poco utile" (tutto da vedere in questo settore), ma ritorniamo al discorso di cui sopra.

    Facciamo le cose per Google o le facciamo per accrescere la nostra autorevolezza, affidabilità, rispettabilità?

    Ecco questo è e sarà sempre il punto che porterà ogni sito alla rovina. Quindi è bene conoscere l'ecosistema in cui ti muovi, ma il punto fermo deve rimanere quello di fare la cosa giusta.
    Poi se il tuo business sta in piedi su un bicchiere di cristallo forse dovresti farti qualche domanda.


  • User Attivo

    @Juanin said:

    Facciamo le cose per Google o le facciamo per accrescere la nostra autorevolezza, affidabilità, rispettabilità?

    Secondo me non bisogna fare le cose per Google, ma neanche per noi stessi: bisogna farle per chi dovrà usufrirne, dando informazioni utili agli utenti.

    Spesso però, nel caso dei consulti, una risposta che può sembrare sbrigativa e priva di utilità sia per G che per gli utenti, è anche l'unica risposta possibile.

    Google sbaglia come sbagliano le persone, e anche di più.

    Ma se un sito viene ingiustamente danneggiato da un errore dell'algoritmo non si può aspettare che G corregga la mira perchè potrebbe far fallire un'attività e causare licenziamenti.

    In questi casi, come questo in cui mi hanno chiesto una consulenza da esterno, credo che bisogna dare una risposta "algoritmica", senza dimenticare la UX e senza tentare di "fregare" il motore di ricerca, ma indagando sulle cause tecniche e facendo le modifiche appropriate.

    E' per questo che dopo tanti anni mi son messo di nuovo a ragionare dal p.v. dell'algoritmo, piuttosto che da quello di un visitatore umano.
    Ma è un caso limite in situazione d'emergenza, nella normalità secondo me conviene scordarsi di Google e i suoi update e concentrarsi su quello che si sta offrendo ai visitatori.

    Seguendo questa filosofia d'azione negli ultimi 6-7 anni non ho mai avuto problemi.


  • Contributor

    Il problema principale del ragionare "sull'algoritmo" è che non abbiamo la più pallida idea di come ragioni, questo algoritmo. Si possono fare supposizioni, ma quasi certamente saranno sbagliate.

    Poi è chiaro che se a Google gli gira il pirlo e siamo chiamati a riparare, qualcosa bisogna fare.

    A me non è capitato, ma dovesse capitarmi lavorerei sempre sulle solite direttrici: miglioramento e/o ampliamento dell'architettura del contenuto, revisione/ampliamento/miglioramento dei contenuti, revisione dei microcontenuti. Questo perché lavorando in questo modo, i miglioramenti arrivano... e se poi per caso fanno un nuovo aggiornamento algoritmico che corregge le cantonate ed io c'ero finito in mezzo, a quel punto ne uscirei doppiamente rafforzato.

    E' chiaro che se il traffico cala di botto ed il fatturato con esso, è una bella botta... ma su questo non ci può fare nulla nessuno, tocca prenderlo come un "rischio del mestiere" e gestirlo adeguatamente.


  • User

    @ACweb said:

    la tendenza di Google che in molti casi nei risultati ha sostituito le pagine dei consulti medici con pagine informative o news riguardanti le stesse keyword.

    Anche se alcune di queste pagine informative o news non avevano una data, riferimenti bibliografici, fonti e neanche il nome dell'autore, hanno preso il posto dei consulti lo stesso.

    Questo mi fa pensare che Google stia dando più peso a contenuti di questo tipo.

    A me invece fa pensare semplicemente che si sia creato un buco di contenuti per alcune keyword e di conseguenza l'algoritmo sta cercando disperatamente di tappare quel buco con una sostituzione, magari sbagliando, ma di sicuro non con l'intenzione premeditata di premiare "contenuti di questo tipo".


  • User Attivo

    Ciao, forse non mi sono spiegato... il senso era:
    "Questo mi fa pensare che Google stia dando più peso a contenuti di tipo informativo / giornalistico"

    non certo di scarso valore ma di tipologia diversa dai risultati che mostrava prima.


  • Community Manager

    Grazie a tutti per la partecipazione, questa dispersione da social quando ci sono gli update di Google diventa evidente, per fortuna che ci sono tante persone che sanno dell'importanza dei forum di discussione.

    Prima di rispondere un po' qua e la segnalo di Riccardo Mares su Facebook. In uno degli hangout di Google, John Mueller ha risposto sull'ultimo update. Questo è quello che ha trascritto Riccardo:

    Alcuni appunti:
    image Non si tratta di un "medical update", mera coincidenza di casi
    image È cambiato il modo con cui Google interpreta l'intento dei ricerca dell'utente
    image È cambiato il modo con cui Google interpreta a quale intento di ricerca le pagine rispondono
    Su questo poi John cala l'asso democriseo: se hai perso tante posizioni non significa che il tuo contenuto è scarso, significa che secondo l'intento dell'utente rilevato da Google la tua pagina non è più la migliore risposta!

    Bello vedere quando su questo forum si azzeccano queste cose eh 🙂

    Sia le mie sensazioni personali descritte sopra, che quelle di Marco Quadrella e di altri sono risultate andare nella direzione corretta.

    Tra le altre cose nel video sopra di FastForward una delle ipotesi d'azione era proprio riferita a questo.

    Vi metto qui il video dove John risponde.

    [video=youtube;7y51mFBNPBE]

    Rispondo un po' ad alcune considerazioni.

    @francescomargherita said:

    Cercando ad esempio "bacche di goji", prima era un florilegio di siti e-commerce, ora ci sono i siti siti che cominciano per "green", My-Personaltrainer, giornali, wikipedia e solo un sito verticalissimo sulle bacche di goji. La questione è che le trovi quasi in qualunque supermercato, quindi è più probabile che si cerchino informazioni di altro tipo piuttosto che siti di vendita diretta. Ma questo è solo un caso, sul gruppo dei Fatti ne discutiamo da settimane.

    @LaBussola said:

    @Web Hunter:
    @francescomargherita
    La parte sulla quale mi ritrovo è quella legata agli "intenti" delle ricerche. Come nella mia terza risposta a Giorgio: abbiamo notato ricerche che prima avevano in prima pagina molti e-commerce, e che adesso si trovano ad avere molti contenuti informativi. Come se il discrimine tra chiavi transazionali e chiavi informazionali, in alcuni settori più che in altri, si sia spostato verso le seconde.

    Ciao Francesco,
    pensa che parlando con Marco oggi a pranzo mi diceva una cosa tipo:
    "Prima magari gli intenti venivano calcolati solo sulle SERP organiche, ora ci mette dentro anche Ads. Quindi se una percentuale di risultati deve essere transazionale, contanto anche gli Ads, bisogna sostituire qualche transazionale in SERP on quelle informative. A pensar male ci si spende di più."

    Ho ribatutto che Google dirà sempre che è una questione di algoritmo che cerca di fare il meglio. D'altra parte gli algoritmi sono progettati da persone però, se l'intento è quello di favorire alcune cose, le persone possono farlo. È sempre dire algoritmo per nascondere un proprio intento 🙂

    @Phoenix1977 said:

    Se 9 pagine su 10 non ricevevano traffico da Google, forse l'update di agosto è servito proprio a ridistribuire meglio il traffico, e variare (ed aumentare) la tipologia di siti mostrati in base alla search intent dell'utente.

    Fonte dei dati: hrefs.com/blog/search-traffic-study/

    Grazie della condivisione 😉

    @Filippo Jatta said:

    Ciao Giorgio. Anzitutto, leggendo il tuo intervento mi stava partendo l'applauso: la sensazione forte che ho è che Google modifichi di proposito le linee guida (che sono indirizzate a persone fisiche) e poi intervenga sull'algoritmo, che invece riguarda tutt'altro.

    Infatti così è stato. C'è da dire che io trovo molto educative le linee guida dei quality rater perché prese in modo semplice spiegano come creare un sito. Certo, lo sappiamo fare tutti noi che abbiamo tanta esperienza, però c'è da dire che questo documento ha un suo fascino 🙂

    @Filippo Jatta said:

    A mio parere l'algoritmo di Google non può ancora capire davvero e comprendere a fondo il famoso "EAT".
    Sento molti parlare di EAT. Ma quindi le SERP sono migliorate con l'ultimo aggiornamento?
    ...
    Piuttosto può trarre indicazioni da knowledge graph, social, citazioni e altri elementi off site, per capire se l'affermazione è vera. Google inizia a provarci, ma secondo me il focus non è questo per ora.

    Anche secondo me non è il focus, ma ci stanno lavorando. Io sono convinto che ci sono molte che possono essere calcolate in base al comportamento dell'utente, visto che con il mobile sanno tanto.

    @Filippo Jatta said:

    Passiamo all'aggiornamento.

    ...

    Il sito sceso in seconda pagina con questo update è stato sostituito da siti con contenuti copiati, senza pagine chi siamo, ma puliti a livello tecnico.

    Ma ti torna con quanto detto sull'intento? Questi siti sono informativi? Secondo me quando Marco Quadrella dice che il transazionale viene sostituito dall'informativo perché comunque su Google Ads c'è molto transazionale non sbaglia di molto 🙂

    @Juanin said:

    Ho deragliato un po' dal tema dell'aggiornamento nello specifico, ma credo sia un concetto importante da far passare. Un'azienda dovrebbe avere una scala di priorità che porti a reali benefici economici. Spesso si fanno cose che hanno costi più elevati dei ritorni solo per accontentare un'entità terza, che in fin dei conti ragiona sulla base dei suoi interessi.

    Vedi box news (seguito ai grafici farlocchi di Facebook che super Google come sorgenti informativa per news), vedi carosello video (seguito dalla drammatica richiesta pubblicitaria di video ads con percentuali di viewability impossibili e dunque mai fillabili), vedi amp (piano globale per l'inglobamento totale di internet con seguente annuncio di forza lavoro a supporto di WordPress - bacino ricco mi ci ficco) etc etc etc....e gli esempi si sprecano.

    Secondo me non hai deragliato: bisogna vere il quadro d'insieme di quello che sta accadendo. Non sono staccate le due cose, sarebbe, per come la vedo io, un errore staccarle. L'argomento è che cosa presenta in SERP Google e questo punto di vista, sul quale oramai hai un'osservazione specifica da anni è importantissimo. Quindi grazie 🙂

    E comunque, se davvero il transazionale è stato diminuito perché ora tiene in considerazione anche Google ads (che è praticamente tutto transazionale), anche il carosello video è inserito lì per un motivo. E non mi pare che siano staccate di molto queste due cose 😄

    @ACweb said:

    Ciao a tutti e ciao Giorgio,
    ormai sono anni che non ci sentiamo e non scrivo più su questo bel forum...
    non ho cambiato lavoro, sono sempre nella SEO ma ho anche ampliato le mie competenze e diversificato i lavori, in questo settore non si sta mai fermi 🙂

    Hey, che bello rileggerti e che bel contributo.

    @ACweb said:

    Consulti medici -64,6%
    Area informativa -28,4%
    Area Salute -23,3%
    News -21%
    Blog -19%
    Profili dei medici -11,6%

    Come potete subito notare, l'area consulti è stata quella più colpita.

    Credo che il problema sia dovuto a più fattori, ma i più rilevanti mi sembrano questi:

    1. molti consulti sono vecchi di molti anni.
    2. molti consulti non dicono granchè, sono praticamente inutili visto che hanno solo consigliato agli utenti di andare a farsi visitare dal loro medico o da uno specialista.

    Ho fatto un check di siti di consulti simili e tutti hanno cali di traffico come questo, se non maggiori.

    Ottima indicazione che hai trovato, bravo 🙂

    @ACweb said:

    Tu Giorgio e voi altri cosa ne pensate? concordate con la mia visione o secondo voi sono fuori strada?

    Io penso che sei stato rivalutato solo come effetto collaterale, perché rientravi in quella categoria. Mi spiego.

    Se Google ad un certo punto avesse detto davvero: ok, rivediamo questa storia degli intenti. Cosa potrebbe accadere?

    • hanno rivisto le chiavi
    • hanno rivisto le SERP (magari davvero tenendo in considerazione che Google Ads fa la parte transazionale e quindi ci vuole un ribilanciamento)
    • hanno rivisto le valutazione degli intenti per i siti

    Tu ricadi nel 3. Se hanno rivalutato i siti, hanno rivalutato non solo se l'intento è da modificare, ma anche la validità del contenuto stesso. E hanno iniziato a lavorare in questo senso. E ci sei finito dentro. Ovvero, ci sei finito dentro in una botta sola, ma ci saresti finito comunque a prescindere, con il tempo.

    La validità dei contenuti. Mi viene a mente lo scopo benefico.

    Bisogna secondo me trovare il modo di lavorare su pagine che possano coprire tutti gli intenti e allo stesso tempo avere delle super pagine, con scopi benefici molto alti.

    @Kal said:

    E' chiaro che se il traffico cala di botto ed il fatturato con esso, è una bella botta... ma su questo non ci può fare nulla nessuno, tocca prenderlo come un "rischio del mestiere" e gestirlo adeguatamente.

    Eh sì. Mi viene in mente la frase di Andrea Pernici "non bisogna basare tutto il business su Google". Io aggiungo: e quella quota di Business su Google non puoi farla venire da un'unica tipologia di contenuti e di intenti.

    Che bella discussione 🙂


  • Admin

    Guarda le parole di John non fanno altro che confermare ciò che almeno lato mio provo a trasmettere da tempo...ossia: "Non devi posizionarti. Devi meritare di posizionarti!" ed è per questo che non ha neanche senso intercettare audience, termini, ricerche etc etc etc dove tu non sei né la risposta né la cosa cercata. Con buona pace di chi pensa che la cosa importante sia il traffico.

    La storia insegna che tendenzialmente la tecnologia da dovunque tu la guardi è sempre indietro. Google incluso.

    Per questo a maggior ragione, sì devi fare le tue analisi per incrementare traffico, revenue etc, ma devi anche saper depennare ciò che non è necessario (perché è un costo che può portare un beneficio immediato, ma effimero e fittizio).

    Io sono convinto che molti ambiscano alla crescita del traffico senza neanche metterlo in bilancio con l'effettivo utile che può generare. Spesso se fai i conti in modo serio ti accorgi che nel 90% dei casi un aumento di traffico porta più spese che ricavi.

    Se riduciamo le nostre attività su KPI ben misurabili e che impattano veramente il business forse non staremmo neanche qui a raccontarci queste storie di "Core algo update".

    Chi viene colpito e ha basato un business sul nulla probabilmente è consapevole di aver lavorato su un terreno minato, pieno di rischi e buche. Se non ne è consapevole e cade dal pero allora significa anche che è un po' incosciente. Poi ci sono i casi particolari ovviamente dove probabilmente Google può sbagliare, ma ritengo che siano una piccola minoranza.

    In aggiunta a questo si pensa sempre di essere stati penalizzati in questi casi, ma molti dimenticano che esiste un mercato la fuori che si muove e dove siti nuovi nascono e vecchi spariscono. In questo contesto un Google che evolve con grande facilità riuscirà a rimescolare le carte anche di molto se trova nuovi siti/contenuti interessanti per rispondere a determinati intenti.

    Per concludere dunque quello che dovremmo effettivamente monitorare con più attenzione sono indicatori di biz, ma anche indicatori qualitativi di soddisfazione dei nostri visitatori...che è poi la stessa identica cosa che fa Google per cercare di rendere felici i "cercatori".


  • Community Manager

    @Juanin said:

    Io sono convinto che molti ambiscano alla crescita del traffico senza neanche metterlo in bilancio con l'effettivo utile che può generare. Spesso se fai i conti in modo serio ti accorgi che nel 90% dei casi un aumento di traffico porta più spese che ricavi.

    Credo che tu abbia ragione al 100%.

    Il problema infatti è che accumuliamo in tanti anni posizionamenti che non meritiamo più, che non ci portano poi granché e quindi questo parametro dopo tanti anni rischia di gonfiare molto i dati.

    Non so quanti webmaster saprebbero rispondere alla domanda: quante sono le tue pagine indicizzate, che generano traffico organico e che sono utili al tuo progetto per gli obiettivi che ti sei fissato?