• User

    Grazie Sermatica, hai proprio ragione riguardo al considerare i vari social, specialmente in un settore ad alto impatto "emozionale" come il turismo bisogna senza dubbio monitorare i vari canali. A questo punto anche per pura curiosità personale 🙂 penso che mi preparerò una sorta di tabella di riferimento con elencati i principali travel blog italiani e stranieri con i loro "numeri". Può essere interessante confrontare quanti utenti riescono a coinvolgere e soprattutto sarebbe un buon riferimento per farsi un'idea di che peso possa effettivamente avere un travel blogger minore che propone collaborazioni.


  • Moderatore

    Ciao hai proprio centrato il punto. Io uso una tabella in Excel e quando mi chiedono collaborazioni la uso per sapere che valore ha il sito che mi propongono.


  • User Attivo

    Ma che tristezza però...
    addiritura il foglio Excel per tentare di valutare, cmq arbitrariamente il valore di una proposta di questo tipo.

    ma il tempo perso nel fare tutte queste considerazioni e il rischio che le stesse siano comunque errate?

    come direbbe zalone.., e manciati a mozzarella e.......

    in uno scambio ce sempre chi ci guadagna di più e chi meno.
    il mio parere è che per un servizio si paga in euro.
    i soldi sono stati creati apposta.
    Il blogger paga il tuo servizio e tu , se lo vuoi, paghi il suo servizio.
    evitate così anche l?elusione fiscale. Il baratto non è ben visto in Italia.


  • User

    Sono d'accordo parzialmente, Dark74. Penso sarebbe la cosa migliore se chi vuole fare una visita pagata paghi il servizio e, nel momento in cui io voglio della pubblicità, mi rivolgo quando e a chi voglio, pagando il corrispettivo richiesto.
    E' anche vero però che come operatore turistico le richieste di "visite gratuite", in cambio di pubblicità si sono moltiplicate e prima di bollare il tutto come non utile, non si può che chiedersi se magari questo canale promozionale, poco usuale fino a pochi anni fa, non debba in alcuni casi essere preso in considerazione e come distinguere proposte valide da millanterie.


  • Moderatore

    Ciao
    addirittura Excel? Si io li ho un elenco di siti selezionati con tutti i parametri del caso in questo modo posso valutare una collaborazione in pochi minuti. Ovviamente i dati in Excel sono presi da vari Tool.... e anche il sito da valutare viene analizzato sia a mano che con i tool. Per il fatto di eludere non si vuole eludere il fisco. Si chiamano collaborazioni e tra professionisti sono molto usate, se non c'è scambio di denaro non serve fattura ma qui il commercialista potrà dare maggiori informazioni.


  • User Newbie

    Buongiorno a tutti,

    sono nuova in questo forum, ma mi piacerebbe molto confrontarmi sulle tematiche del marketing e turismo.

    Penso che collaborare con blogger e influencer sia ormai imprescindibile per quasi ogni realtà turistica. Il punto sta nel saper valutare la propria nicchia di mercato e quella del travel blogger. Per valutare la qualità di un sito esistono molti tools, credo che li conosciate anche voi; io personalmente utilizzo similiarweb che mi permette di valutare i traffico del sito, le campagne ad attive e le principali fonti di link.
    Dopo aver fatto questa valutazione iniziale, decido se proseguire con l'analisi oppure mandare una bella email di ringraziamento.
    Se mi interessa, studio il profilo IG e FB e mi assicuro che le interazioni e la crescita siano realistici. Anche in questo caso utilizzo dei tools validissimi come ninjalitics e socialblade.
    Poi contatto la persona e faccio la mia offerta: la maggior parte delle volte è un'esperienza; raramente offro un soggiorno.

    Quindi, per rispondere alla domanda iniziale: si, ritengo che valga la pena, se fatto con criterio 🙂


  • Community Manager

    Domani su FastForward tratterò il tema degli influencer.

    Il problema, per me, rimane: una volta che stai pianificando queste attività, come fai a trasformare i risultati in azioni che possano durare nel tempo.

    Queste attività non fanno altro che amplificare il messaggio, ma il messaggio non circola, si ferma alla base utenti di chi coinvolgi.

    Quali sono le azioni invece che, mantenendo sempre questa attività (che per me non è influencer), riesce a darti qualcosa nel tempo?

    Per esempio: loro fanno articoli e i questi articoli ci sono dei link. I link portano un migliore posizionamento.

    Allora ti fai una tabellina.

    Faccio questa attività di influencer.

    Risultati breve periodo:

    • visibilità

    Risultati lungo

    • attraverso i link: SEO
    • se consigliano di seguirci: iscrizione a newsletter

    Bisogna trasformare i benefici di queste attività da breve periodo > lungo periodo.

    🙂


  • User

    Ciao,

    Si tratta di un argomento ancora molto recente di cui poco si conosce. Detto ciò, sicuramente **essere citati **in articoli o su social network da influencer del settore ha dei vantaggi a livello di visibilità. Una possibile opportunità quanto meno da provare.


  • Moderatrice

    Ciao,
    Le Travel Blogger in Italia che possono fregiarsi di questo nome sono veramente poche.
    Partiamo da un dato di fatto: se devi pubblicizzare un evento/attività turistica devi scegliere che tipo di traffico vuoi dalle Travel blogger:
    Traffico proveniente dalla chiave ?nome brand?

    O traffico proveniente da chiave informativa esempio ?spiaggia in Sardegna quando tira vento?

    La differenza tra le due tipologie di chiave è fondamentale perché la seconda ti porterà utenti che non ti conoscono e ciò permetterà di far ? partire? tutto il percorso fino a raggiungere ?forse? la vendita.

    La seconda è un po? più semplice perché posizionarsi con la chiave nome brand come ?opinioni pizzeria Escopazzo Gioiatauro? ti permetterà di far fare al cliente quel piccolo passetto in più per arrivare alla fatidica vendita.

    Torniamo alle nostre Travel blogger.
    Se ti aspetti traffico dalle chiavi generiche .... qui è dura trovare qualcosa di buono usando le Travel blogger.

    Se invece ti vuoi posizionare con la chiave nome brand, qui tutto è molto più semplice.

    Ma veniamo alla chiave dolente:
    Quanto pagare una Travel Blogger?

    Io faccio un calcolo semplicissimo:
    Quanti utenti veramente interessati a me o al mio prodotto passano da quella pagina?
    Io parlo di pagina personalizzata no di banner
    10/100/1000 persone l?anno?

    Quanto mi costa lo stesso traffico con Google?

    Credimi con questo semplice calcolo ti togli di torno tante di quelle TravelFuffa che neanche ti immagini.

    Spero di esserti stata utile.


  • Moderatore

    Il primo passo è verificare qual è la reale audience di questi travel blogger:
    si puo' fare analizzando i loro canali social e guardando al Reale volume di interazioni con gli utenti, poi una passata con semrush e seozoom per verificare posizionamento in termini di volume, qualità e tematicità.

    Fai molta attenzione a questo aspetto, in passato ho trovato travel blogger con volumi importanti di traffico ma solo sulle pagine delle ricette e nulla sul loro vero tema (i viaggi).

    Fatto questo devi mettere in chiaro i rapporti, nella maggior parte dei casi i travel blogger dovrebbero diventare un'estensione per arrivare dove da soli non si puo'.

    Esempio:
    Vuoi posizionarti con "Guide escursionistiche per famiglie nella zona XYZ" ma il tuo sito non ce la fa, allora cerchi di trovare un accordo con il travel blogger al fine di creare un articolo in grado di infilarsi nel cluster di quelle parole chiave.

    Ti dico comunque che è molto difficile perchè solitamente o trovi travelblogger appena nati oppure trovi travelblogger che ti offrono un pacchetto blindato e che spesso da visibilità solo nel momento della loro permanenza nel posto. Quindi valuta bene questa strada.