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- Collaborazioni con travel blogger: quando ne vale la pena?
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Ciao arche, argomento spinoso.... Non ho mai collaborato con travel blogger ma, un mio cliente settore fashion con brand discretamente autorevole riceve almeno 5 email al giorno da, perlopiù, aspiranti fashion blogger ed un'email al mese da blogger realmente autorevoli ed interessanti.
Fatta questa piccola premessa e considerando che le statistiche di Google analytics sugli accessi al sito, bounce rate, etc non sempre sono di facile lettura io mi concentrerei molto sull'aspetto social e sull'engagment delle loro pubblicazioni, sia intagram che FB. Non fermarti semplicemente sul numero di follower ma vai a fondo e cerca di capire le reazioni degli utenti... OK, hanno 200.000 follower ma ogni pubblicazione riceve like, commenti, condivisioni...?
Se proprio vuoi basarti anche su statistiche analytics del sito direi che almeno dovrebbe avere 20.000 visite al mese che siano da organica, dirette, referral, social o campagne, prendi questo numero molto molto con le pinze.
Facci sapere e tieni conto che ognuno la valutazione la fa a modo suo e questa è solamente un mio semplice punto di vista
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Grazie per le tue considerazioni, mi sono molto utili per farmi un'idea in quanto penso che questo dei vari blog tematici o dei vari "influencer" sia il trend del momento e in futuro le richieste di collaborazione più o meno serie probabilmente andranno ad incrementarsi. Probabilmente molte delle proposte non valgono la pena di essere prese in considerazione, almeno quelle dal mercato italiano. Altro discorso probabilmente vale per blog esteri vista la maggiore difficoltà che si ha a rendersi visibili in altri paesi. Forse può essere più utile fare un lavoro al contrario, ovvero stilare una sorta di classifica dei blog/siti che danno veramente visibilità e magari proporsi attivamente a loro oppure per quelle realtà che ricevono veramente numerose richieste di collaborazione, può essere più utile condensarli tutti in un unico evento (quello che nel settore turistico si chiama "educational tour", una sorta di presentazione del prodotto che ritengo esista in tutti i campi).
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Ciao
però considera anche che io potrei avere un blog con poche visite ma un canale Youtube o pagina Facebook o ??? molto forte. Quindi potrei avere un sito debole ma se la recensione la faccio su YouTube con tanto di link... valuta anche quello.Io metterei tutte le richieste in Excel e inizierei ad inserire
Sito Internet / Pagina o account Facebook / Canale Youtube / Altri Social e da li ti fai un idea di chi hai di fronte.
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Grazie Sermatica, hai proprio ragione riguardo al considerare i vari social, specialmente in un settore ad alto impatto "emozionale" come il turismo bisogna senza dubbio monitorare i vari canali. A questo punto anche per pura curiosità personale penso che mi preparerò una sorta di tabella di riferimento con elencati i principali travel blog italiani e stranieri con i loro "numeri". Può essere interessante confrontare quanti utenti riescono a coinvolgere e soprattutto sarebbe un buon riferimento per farsi un'idea di che peso possa effettivamente avere un travel blogger minore che propone collaborazioni.
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Ciao hai proprio centrato il punto. Io uso una tabella in Excel e quando mi chiedono collaborazioni la uso per sapere che valore ha il sito che mi propongono.
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Ma che tristezza però...
addiritura il foglio Excel per tentare di valutare, cmq arbitrariamente il valore di una proposta di questo tipo.ma il tempo perso nel fare tutte queste considerazioni e il rischio che le stesse siano comunque errate?
come direbbe zalone.., e manciati a mozzarella e.......
in uno scambio ce sempre chi ci guadagna di più e chi meno.
il mio parere è che per un servizio si paga in euro.
i soldi sono stati creati apposta.
Il blogger paga il tuo servizio e tu , se lo vuoi, paghi il suo servizio.
evitate così anche l?elusione fiscale. Il baratto non è ben visto in Italia.
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Sono d'accordo parzialmente, Dark74. Penso sarebbe la cosa migliore se chi vuole fare una visita pagata paghi il servizio e, nel momento in cui io voglio della pubblicità, mi rivolgo quando e a chi voglio, pagando il corrispettivo richiesto.
E' anche vero però che come operatore turistico le richieste di "visite gratuite", in cambio di pubblicità si sono moltiplicate e prima di bollare il tutto come non utile, non si può che chiedersi se magari questo canale promozionale, poco usuale fino a pochi anni fa, non debba in alcuni casi essere preso in considerazione e come distinguere proposte valide da millanterie.
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Ciao
addirittura Excel? Si io li ho un elenco di siti selezionati con tutti i parametri del caso in questo modo posso valutare una collaborazione in pochi minuti. Ovviamente i dati in Excel sono presi da vari Tool.... e anche il sito da valutare viene analizzato sia a mano che con i tool. Per il fatto di eludere non si vuole eludere il fisco. Si chiamano collaborazioni e tra professionisti sono molto usate, se non c'è scambio di denaro non serve fattura ma qui il commercialista potrà dare maggiori informazioni.
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Buongiorno a tutti,
sono nuova in questo forum, ma mi piacerebbe molto confrontarmi sulle tematiche del marketing e turismo.
Penso che collaborare con blogger e influencer sia ormai imprescindibile per quasi ogni realtà turistica. Il punto sta nel saper valutare la propria nicchia di mercato e quella del travel blogger. Per valutare la qualità di un sito esistono molti tools, credo che li conosciate anche voi; io personalmente utilizzo similiarweb che mi permette di valutare i traffico del sito, le campagne ad attive e le principali fonti di link.
Dopo aver fatto questa valutazione iniziale, decido se proseguire con l'analisi oppure mandare una bella email di ringraziamento.
Se mi interessa, studio il profilo IG e FB e mi assicuro che le interazioni e la crescita siano realistici. Anche in questo caso utilizzo dei tools validissimi come ninjalitics e socialblade.
Poi contatto la persona e faccio la mia offerta: la maggior parte delle volte è un'esperienza; raramente offro un soggiorno.Quindi, per rispondere alla domanda iniziale: si, ritengo che valga la pena, se fatto con criterio
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Domani su FastForward tratterò il tema degli influencer.
Il problema, per me, rimane: una volta che stai pianificando queste attività, come fai a trasformare i risultati in azioni che possano durare nel tempo.
Queste attività non fanno altro che amplificare il messaggio, ma il messaggio non circola, si ferma alla base utenti di chi coinvolgi.
Quali sono le azioni invece che, mantenendo sempre questa attività (che per me non è influencer), riesce a darti qualcosa nel tempo?
Per esempio: loro fanno articoli e i questi articoli ci sono dei link. I link portano un migliore posizionamento.
Allora ti fai una tabellina.
Faccio questa attività di influencer.
Risultati breve periodo:
- visibilità
Risultati lungo
- attraverso i link: SEO
- se consigliano di seguirci: iscrizione a newsletter
Bisogna trasformare i benefici di queste attività da breve periodo > lungo periodo.
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Ciao,
Si tratta di un argomento ancora molto recente di cui poco si conosce. Detto ciò, sicuramente **essere citati **in articoli o su social network da influencer del settore ha dei vantaggi a livello di visibilità. Una possibile opportunità quanto meno da provare.
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Ciao,
Le Travel Blogger in Italia che possono fregiarsi di questo nome sono veramente poche.
Partiamo da un dato di fatto: se devi pubblicizzare un evento/attività turistica devi scegliere che tipo di traffico vuoi dalle Travel blogger:
Traffico proveniente dalla chiave ?nome brand?O traffico proveniente da chiave informativa esempio ?spiaggia in Sardegna quando tira vento?
La differenza tra le due tipologie di chiave è fondamentale perché la seconda ti porterà utenti che non ti conoscono e ciò permetterà di far ? partire? tutto il percorso fino a raggiungere ?forse? la vendita.
La seconda è un po? più semplice perché posizionarsi con la chiave nome brand come ?opinioni pizzeria Escopazzo Gioiatauro? ti permetterà di far fare al cliente quel piccolo passetto in più per arrivare alla fatidica vendita.
Torniamo alle nostre Travel blogger.
Se ti aspetti traffico dalle chiavi generiche .... qui è dura trovare qualcosa di buono usando le Travel blogger.Se invece ti vuoi posizionare con la chiave nome brand, qui tutto è molto più semplice.
Ma veniamo alla chiave dolente:
Quanto pagare una Travel Blogger?Io faccio un calcolo semplicissimo:
Quanti utenti veramente interessati a me o al mio prodotto passano da quella pagina?
Io parlo di pagina personalizzata no di banner
10/100/1000 persone l?anno?Quanto mi costa lo stesso traffico con Google?
Credimi con questo semplice calcolo ti togli di torno tante di quelle TravelFuffa che neanche ti immagini.
Spero di esserti stata utile.
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Il primo passo è verificare qual è la reale audience di questi travel blogger:
si puo' fare analizzando i loro canali social e guardando al Reale volume di interazioni con gli utenti, poi una passata con semrush e seozoom per verificare posizionamento in termini di volume, qualità e tematicità.Fai molta attenzione a questo aspetto, in passato ho trovato travel blogger con volumi importanti di traffico ma solo sulle pagine delle ricette e nulla sul loro vero tema (i viaggi).
Fatto questo devi mettere in chiaro i rapporti, nella maggior parte dei casi i travel blogger dovrebbero diventare un'estensione per arrivare dove da soli non si puo'.
Esempio:
Vuoi posizionarti con "Guide escursionistiche per famiglie nella zona XYZ" ma il tuo sito non ce la fa, allora cerchi di trovare un accordo con il travel blogger al fine di creare un articolo in grado di infilarsi nel cluster di quelle parole chiave.Ti dico comunque che è molto difficile perchè solitamente o trovi travelblogger appena nati oppure trovi travelblogger che ti offrono un pacchetto blindato e che spesso da visibilità solo nel momento della loro permanenza nel posto. Quindi valuta bene questa strada.