@nondormomai said:
Salve a tutti.
il mio datore di lavoro mi ha chiesto di aprire la P.IVA e così ho fatto, è stato lui a gestire la pratica (ha uno studio da fiscalista.....) e ora sono "ditta individuale", aderente al regime "de minimis", e inquadrato come consulente amministrativo.
Non voglio però importunarlo troppo, e mi restano alcune perplessità .
Vorrei quindi da persone più esperte di me un riscontro sui seguenti punti:
utilizzo spesso il treno in relazione a questo contratto di lavoro (in un anno spenderò circa 1800 euro per viaggiare): posso dedurmi i costi dei biglietti ferroviari?
Le rispondo di sì. Tuttavia l'amministrazione finanziaria potrebbe disconoscere tali costi come non perfettamente inerenti allo svolgimento dell'attività (spostamento dalla residenza al luogo di lavoro)
se tale deduzione è possibile, da quello che capisco, alla fine dell'anno i soldi spesi per spostarmi non andranno a contribuire all'imponibile lordo, giusto?
Quanto speso andrà a diminuire l'imponibile.
tale deduzione può coprire tutti i viaggi che prevedo di fare (i 1800 euro di prima) o solo fino ad una certa somma?
Documentando il costo non vi è limitazione.
infine, è sufficiente conservare il biglietto ferroviario originale e compilare una nota spese?
oppure devo fare emettere all'agenzia di viaggio una fattura con la mia P.IVA? (in genere, acquisto i biglietti sul sito delle FS con carta prepagata......)
E' sempre opportuno farsi rilasciare la fattura. Ritengo che la fattura possa tecnicamente essere richiesta anche quando si effettua l'acquisto on line.
grato delle informazioni che verranno, saluti
Buongiorno.
Il mio pensiero in grassetto nel quote