Temo sia necessario più di un avvocato.
Sarà forse di poco conto per qualcuno, ma per me è abbastanza importante il fatto che l'art.1667 del Codice Civile recita: "L'appaltatore non può dare in subappalto l'esecuzione dell'opera o del servizio, se non è stato autorizzato dal committente".
Insomma,
immaginate di rivolgervi ad una impresa che fa pubblicità con pagine intere sui giornali a tiratura nazionale,
immaginate quindi di ritenere che l'incarico è stato affidato ad un impresa di grandi dimensioni,
immaginate che vi ritrovate in casa gli artigiani di una società di trasporti che consegnano i materiali ed il tecnico esecutore delle installazioni,
immaginate che il tecnico esecutore delle installazioni è quasi morto, oppure non è morto per fortuna a causa di acrobazie sul davanzale;
immaginate che il cantiere si sospende anche per altri problemi tecnici;
immaginate che voi committenti chiediate alla società esercente, con cui avete stipulato il contratto, un Piano Operativo di Sicurezza per comprendere come hanno previsto di eseguire queste lavorazioni;
immaginate che vi rispondano: nulla è dovuto da noi, verrà consegnata solo una "autodichiarazione" dell'artigiano quando tornerà in cantiere, quindi in violazione dell'art. 96 c.1. lettera g;
immaginate di aver scoperto, dopo aver letto la loro lettera di risposta, che il tecnico quasi morto non è un loro dipendente, ma un artigiano a cui è stato sub-appaltato l'incarico (voi non siete stati così maliziosi da chiedere il libro matricola o altra documentazione inerente il personale incaricato prima di farlo accedere in cantiere);
Temo che l'avvocato debba essere più d'uno ed è stato anche suggerito di fare un esposto ai Carabinieri per il morto mancato.