Contributo super interessante. Grazie
pelpa
@pelpa
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RE: L'update di Google di Agosto (Medical?): cosa si dice in Italia?
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RE: L'update di Google di Agosto (Medical?): cosa si dice in Italia?
Le novità di Adwords però saranno attive solo da ottobre e solo per la lingua inglese; per l'italiano seguiranno non si sa quando. Ed onestamente questo cambiamento nella gestione della corrispondenza esatta mi sembra solo l'ennesimo stratagemma di Google per aumentare i suoi ricavi.
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RE: L'update di Google di Agosto (Medical?): cosa si dice in Italia?
Errata corrige: con l'evoluzione della discussione ho fatto qualche analisi più approfondita ed effettivamente ho rilevato alcuni trend che sembrerebbero confermare l'ipotesi di Marco in merito ad maggior peso dato da Google a contenuti informativi rispetto a contenuti transazionali commerciali.
A partire dal 1 Agosto un nostro competitor ha avuto un netto guadagno di traffico generalizzato (circa il 25%) e nello specifico ci ha superato su alcune query chiave sulle quali abbiamo sempre concorso e nella maggior parte dei casi avevamo quasi sempre avuto la meglio.
Per ogni query dove siamo stati superati (saranno più o meno una decina) abbiamo perso 1, massimo 2 posizioni, passando ad esempio da posizione 1 a posizione 2 o da posizione 2 a posizione 3; per questo nel complesso l'aggiornamento di Google è stato complessivamente "invisibile" per noi: nel computo totale non abbiamo perso quasi nulla.
La differenza fra le nostre pagine e quelle del nostro concorrente è però abbastanza evidente: le nostre pagine hanno un contenuto maggiormente transazionale, con una lunga lista di prodotti pronti per essere aggiunti a carrello ed un contenuto informativo a fare da contorno; le pagine del nostro concorrente invece hanno un contenuto transazionale ed un focus molto più improntato su contenuti informativi.
Nel confronto diretto su una specifica query, dove prima eravamo davanti, oggi siamo dietro.
Sottolineo che il nostro sito non ha nulla a che fare con tematiche mediche, è un e-commerce di moda.
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RE: L'update di Google di Agosto (Medical?): cosa si dice in Italia?
Io personalmente sono "caduto dal pero" in quanto non ho notato alcuna oscillazione nel posizionamento dei (pochi) siti che monitoro, esclusa la tipica flessione di agosto data però dalla stagionalità, che ormai è stata ampiamente recuperata. Quindi in questo caso ho ben poco da dire.
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RE: La SEO di oggi: il viaggio intorno alla sessione di ricerca
D.* Ma con tutte queste informazioni i link servono ancora?
R. Sì, servono eccome. Le azioni degli utenti danno un feedback che agisce a posteriori, ovvero DOPO che l'url si è posizionato*Non sono del tutto d'accordo con questa conclusione, anzi credo che i link siano da considerarsi ormai l'anello debole dell'intera filosofia SEO, soprattutto se consideriamo l'ottimizzazione come un'attività per favorire il posizionamento delle risorse più congrue a soddisfare il bisogno di un utente, e non semplicemente come il posizionamento della risorsa più popolare (non sempre tale per meriti effettivi).
Non viviamo più nel web 1.0 in cui il link era davvero la meno peggiore (e forse l'unica) delle discriminanti per decidere cosa fosse meritevole di scalare le SERP; oggi il feedback di un utente che agisce a posteriori è per lo più diverso da un link (una condivisione su un social network, ad esempio, è uno dei tanti).
Se poi consideriamo che la produzione dei link è oggigiorno il segnale più facilmente simulabile (e quindi probabilmente nel complesso anche il meno autentico) fra tutti quelli presi in considerazione da Google e che queste simulazioni sono anche difficili da individuare (se ben fatte), emerge allora secondo me la necessità di affrancarsi dal link in quanto vettore di valore, limitandosi a vederlo come una semplice espressione di struttura.
Personalmente sono convinto (e auspico) che Google stessa stia lavorando per rendere il link sempre meno importante nell'ottica del ranking, sfruttandolo come puro strumento utile alla scoperta e all'indicizzazione delle risorse.
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Il targeting geografico con sottocartelle per ogni regione su Google Search Console
Ciao a tutti, ho una domanda circa il targeting geografico attraverso GSC.
Abbiamo un gTLD per il nostro sito, site.com, e targhettizzimao gli utenti dei vari Paesi con sottocartelle come site.com/en, site.com/fr, site.com/it e così via.
Attualmente abbiamo inserito nel GSC solo la nostra versione gTLD, site.com, senza impostare alcuna istruzione di targeting geografico.
Recentemente John Mueller ha detto che il targeting geografico per una regione specifica migliora il ranking per le ricerche locali in quella regione. Qui:
Quindi, sulla base di parole di John, la mia ipotesi è che sarebbe quindi meglio impostare il targeting geografico specifico per ogni subfolder regionale, aggiungendo anche site.com/en, site.com/fr, site.com/it in GSC ed impostando il corretto targeting geografico.
Questo - sempre secondo Mueller - dovrebbe darci un vantaggio in termini di ranking per ognuno dei Paesi selezionati.
È corretto?
Grazie
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RE: Alcuni siti super autorevoli, sono realmente competitor impossibili ad superare?
@LorenzoRoma said:
Infatti il discorso non è "MOZ dovrebbe lanciarsi nel mercato dei motori di ricerca".
se qualcuno crede che MOZ è riuscito a mettere su un sistema tanto sofisticato da fornire parametri precisi e utili per il posizionamento su Google, allora vorrebbe dire che avrebbe già tutto per diventare un motore di ricercaMa anche no. MOZ e & Co. sono solo strumenti di analisi realizzati in base a modelli ipotetici (e nessuno, almeno non io, ha mai detto che è "tanto sofisticato da fornire parametri precisi"; io contesto solo il fatto di ritenerli totalmente inutili).
Continuo a non vedere alcuna logica nel chiedersi perchè MOZ & Co. non vogliano entrare nel settore, e se proprio vogliamo porci la domanda mi pare evidente il perchè, perchè come domanda non ha alcun senso.
Sarebbe come dire ad un sommelier "visto che sei tanto bravo a degustare i vini, perchè non inizi anche a produrli?", come se tutti i sommelier fossero potenziali produttori, mentre invece si tratta di due business diversi. Una cosa è essere sommelier, una cosa è produrre vini.
Poi possiamo stare a discutere su quanto un sommelier è bravo o scarso nel suo lavoro, ma non possiamo farlo certamente considerando come metro di giudizio la sua capacità di produrre il vino che va a degustare.
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RE: Alcuni siti super autorevoli, sono realmente competitor impossibili ad superare?
@LuigiMdg said:
Il problema non è superare Google in risorse economiche, ma superarlo inventandosi qualcosa di diverso.. Altrimenti hai ragione tu, è impossibile a tutti o quasi confrontarsi economicamente con Google, se poi contiamo anche gli anni di esperienza.. Addio..
Esatto. Oltre a questo subentra pure il fattore abitudine e le regole del mercato. Provare a sfidare Google sulla ricerca online equivale quello che era (ed è tuttora) sfidare Microsoft sul mercato dei sistemi operativi per computer.
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RE: Alcuni siti super autorevoli, sono realmente competitor impossibili ad superare?
@Giorgiotave said:
Equivale a un suicidio da quasi sempre, ma non ha impedito a tanti di farlo senza avere NIENTE in mano. Perché dovrebbe impedirlo se hai qualcosa? Specialmente in un mercato dove vorrebbero entrare tutti? Sai quanto ci metterebbe MOZ a chiedere fondi o a presentarsi a Facebook?
Ma che senso avrebbe provare ad entrare in un settore dove il fallimento è certo, se puoi invece usare le tue risorse per fare business in un mercato dove invece c'è spazio e dove hai successo? Se MOZ vende i suoi servizi e raccoglie successo e consensi con il posizionamento attuale, perchè dovrebbe fare il passo più lungo della gamba?
Sarebbe come chiedersi perchè GoPro non prova a fare una DSLR... tanto ha il prodotto, no? sempre di fotocamere si tratta, tanto vale buttarsi anche sulle DSLR.
La risposta è che GoPro è forte nel segmento delle action cam, se si lanciasse sul mercato DSLR verrebba schiacciato da Canon e Nikon. -
RE: Alcuni siti super autorevoli, sono realmente competitor impossibili ad superare?
@Giorgiotave said:
Ma figurati, non è mica questa la motivazione
Se qualcuno avesse veramente qualcosa di valido avrebbe provato varie strade, ma nemmeno ci provano, appunto perché quella cosa che hanno creato non ha niente a che fare con la ricerca
Su questo non sono d'accordo.
Lanciarsi nel mercato dei motori di ricerca oggi equivale ad un suicidio, non c'è trippa per gatti: o sei un pazzo ottimista o hai soldi da buttare. Non per niente chi ci ha provato in passato ha fallito miseramente (Cuil, Blekko) o di strada ne ha fatta poca (DuckDuckGo). L'unica azienda a mio parere che potrebbe avere le risorse per sfidare Google nel mercato attuale (ma con grande incertezza) è Apple, ma anche per Apple sarebbe durissima farsi spazio.
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RE: Alcuni siti super autorevoli, sono realmente competitor impossibili ad superare?
@Giorgiotave said:
Ma secondo voi, se Moz avesse qualcosa di valido, non farebbe un motore di ricerca?
E Majestic?Dai su
Sarebbe una scelta stupida: il business dei motori di ricerca non è percorribile da nessuno oggi, Google è praticamente inscalzabile, non necessariamente per demerito altrui o per particolari meriti di Google, ma perchè servirebbero risorse economiche enormi e pure con tali risorse il risultato non sarebbe garantito.
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RE: Alcuni siti super autorevoli, sono realmente competitor impossibili ad superare?
@Giorgiotave said:
Ma le coincidenze non servono a niente in questo settore.
Già con questi due parametri se ne va a quel paese non solo il TrustFlow, ma anche tutti quelli che credevano nella barretta verde di Google.
A mio parere è un discorso molto abbastanza complesso e sfaccettato. Il TrustFlow, come giustamente ricordava Giorgio, è una metrica proprietaria di Majestic, così definita "è un punteggio basato sulla qualità, su una scala 0-100. Majestic ha confrontato molti siti iniziali affidabili in base a una revisione manuale del web. Questo processo sta alla base di Majestic Trust Flow. I siti strettamente collegati a un sito iniziale affidabile possono avere punteggi più alti, mentre quelli che hanno dei link ambigui hanno un punteggio molto più basso".
Non sappiamo quali siano le linee guida che guidano i manovali di Majestic nella revisione manuale dei siti ed assegnazione del Trust, ma è ragionevole pensare che Majestic tenti di applicare le stesse logiche conosciute di Google, prendendo ad esempio le indicazioni dedicate ai Quality Rater e applicandole come farebbe un quality rate di Google. Una sorta di reverse engineering.
Per questo motivo - ammessa e non concessa la buona fede di Majestic - considerare alcune corrispondenze del TrustFlow (o di altre metriche di questo tipo) con le valutazioni di Google come pura coincidenza, forse è una conclusione un po' troppo tranchant: strumenti come Majestic, Moz, ecc, tentano di emulare quello che fa Google e fornire un'indicazione a chi tenta di districarsi nel posizionamento.
D'altronde lo stesso PageRank ha avuto sempre questa funzione (dare un'indicazione) ed indicatori di questo tipo hanno presa immediata sulle persone perchè offrono una risposta (giusta o sbagliata che sia) a domande che invece paiono non averla. Rappresentano dei punti fermi.
Le persone hanno bisogno di punti fermi, hanno bisogno di un "messia" in cui credere e il TrustFlow può essere uno dei tanti messia. Se dovessimo fare affidamento solamente su Google, dovremmo concludere semplicemente che il suo volere è imperscutabile, che per noi deve essere sufficiente essere buoni e fare il nostro meglio, e alla fine verremo premiati. (Passatemi le metafore religiose).
Poi siamo d'accordo che Google ha un'astronave, mentre Moz ha un triciclo (vista anche la disparità delle risorse) ma, assodato ciò, usare un triciclo è meglio che andare a piedi, no?
Da ciò non ne deriva che il TrustFlow o il Domain Authority sono il Verbo, ma secondo me possono essere sfruttati per trarre qualche indicazione di massima e per riuscire a ottenere qualche dritta.
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RE: Due video sulla link building :)
Perfetto, quindi si potrebbe concludere che la situazione migliore per concedere l'inserimento di un link artificiale è quando tratta di qualcosa di cui avremmo parlato spontaneamente anche noi se ne fossimo venuti a conoscenza in maniera autonoma. In parole povere quando il link coincide potenzialmente con un link naturale.
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RE: Due video sulla link building :)
Grazie Giorgio per il tuo parere. Quello che dici tu appare corretto e sensato; per queste ragioni ormai chi chiede l'inserimento di link sponsorizzati lo fa seguendo logiche che vanno a raggirare tutti i segnali più evidenti:
- si richiedono articoli corposi e non di poche parole;
- si richiede di scrivere articoli con un taglio editoriale evitando di segnalare l'articolo come articolo sponsorizzato ma celando il più possibile la sponsorizzazione;
- si richiedono ovviamente link dofollow, cui vengono affiancati altri link in uscita, per depistare i sospetti di chi potrebbe pensare che si tratti di un articolo sponsorizzato.
E' evidente che l'attività di link building si è ormai evoluta nel tentativo di simulare un'attività editoriale naturale e camuffare il fine ultimo (ottenere il link) e questo pone un dubbio anche agli editori che devono decidere se assecondare queste richieste o rinunciare al possibile guadagno.
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RE: Due video sulla link building :)
Due video interessanti come sempre. Però io per una volta vorrei approfondire la tematica vista non dalla prospettiva di chi il link artificiale vuole comprarlo ma di quello che vorrebbe venderlo. Giusto recentemente Google ha rilasciato le best practices per io blogger che scrivono articoli in cambio di prodotti: webmasters.googleblog.com/2016/03/best-practices-for-bloggers-reviewing.html
Il discorso di Google a mio parere non fa un piega. Il problema però si pone nel momento in cui dobbiamo analizzare qual è la reale differenza fra un link naturale ed un link artificiale.
Scenario 1A: Ipotizziamo ad esempio che un fornitore mi contatti per acquistare un link e mi chieda di scrivere un articolo sul mio blog riguardo, per esempio, ad un gioco che ha appena lanciato, chiamiamolo Cicciopasticcio Land, con la richiesta di linkare il sito del gioco. Io scrivo l'articolo (un articolo approfondito ed utile, non una fetecchia) e ci metto il link. Google direbbe di mettere il nofollow su quel link, giusto?
Scenario 1B: Ora torniamo indietro ed ipotizziamo che nessuno mi abbia contattato ed io abbia casualmente scoperto dell'esistenza di Cicciopasticcio Land, ed abbia deciso di scrivere un articolo su questo gioco perché lo ritengo utile per i miei lettori. io scriverei lo stesso articolo dello scenario 1A e metterei lo stesso link, ma in questo caso niente nofollow, perché non è un articolo sponsorizzato, ma un articolo spontaneo.
In conclusione di entrambi gli scenari, 1A e 1B, io mi ritroverei con lo stesso output: stesso articolo e stesso link. La differenza è il "movente", chiamiamolo così: nel caso di 1A il movente è la marketta; nel 1B il movente è una mia decisione. Però l'articolo è lo stesso, il medesimo. Quindi, è giusto o no mettere il nofollow?
Se la risposta è sì, allora secondo me la conclusione è che tutti i link - o almeno la stragrande maggioranza di essi - dovrebbero essere nofollow, perché potenzialmente qualunque link esterno potrebbe celare una sponsorizzazione.
Se la risposta è no, allora le best practice di Google sono totalmente errate, perché allo stesso modo potenzialmente nessun link esterno potrebbe celare una sponsorizzazione. Come fa Google a certificare che quello è un post sponsorizzato?
Insomma, secondo me in alcuni casi la linea che separa un link artificiale da un link naturale non è così netta, soprattutto da una prospettiva esterna. -
RE: <html amp>Accelerated Mobile Pages di Google parliamone :)
Al momento le modalità di diffusione delle pagine AMP non mi è del tutto chiara, non so se voi avete maggiori info. per esempio si dice che Amp è ottimale per le news. Ok. Quindi significa che il carosello di articoli amp sarà popolato solo da fonti provenienti da Google News e non da risultati delle SERP organiche?
Poi che succede quando non c'è un carosello? ad esempio per ricerche su argomenti di nicchia o locali su cui ci sono pochissime news (ma ci sono) e quindi Google non visualizza un carosello?
Inoltre mi sembra che al momento gli articoli AMP non siano attivi sulla app di ricerca di Google su Android, ma solo sulle ricerche da browser, grave mancanza considerando che io non uso mai il browser per cercare ma praticamente solo la app di Google.
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RE: Aggiornare data e contenuto articoli: SEO suicidio o SEO rinascita?
in questo caso cosa intendi per potenziamenti?
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RE: Aggiornare data e contenuto articoli: SEO suicidio o SEO rinascita?
Mi unisco alla discussione perchè il tema ha toccato anche me ultimamente, con risultati purtroppo negativi.
Mi spiego: analizzando il traffico su GSC qualche giorno fa ho individuato un post sul mio blog (Wordpress) e ho visto che mancavano un po' di informazioni: il tag titolo era troppo a lungo, le parole chiave importanti mancavano dal tag di descrizione, e il corpo del testo era abbastanza povero e ormai osoleto.
Il post era vecchio (4 anni) ma era posizionato abbastanza bene, 3° posto nella SERP per la query principale; così ho deciso di ottimizzarlo, aggiungendo un buon titolo e una descrizione contenente la keyword principale, e molte altre informazioni utili prima assenti, convinto che potesse solo migliorare nel ranking.
Una volta ottimizzato, ho aggiornato la data del post attualizzandola (quindi non più vecchia di 4 anni), ho salvato e sottoposto la URL a scansione a Google Search Console.
Il post è stato subito aggiornato da Google, ma dopo l'aggiornamento il mio post è stato declassato ed ha perso circa 2 posizioni rispetto a prima. Assurdo se consideriamo che il post è "migliorato" rispetto a prima.
Questo è accaduto non una ma ben due volte, con due post diversi, tanto che sto iniziando a pensare che sia meglio limitare al massimo gli "aggiornamenti dei post".
In precedenza avevo adottato la stessa tecnica per migliorare altri due post ed effettivamente avevo ricevuto un incremento nel ranking; invece in questo caso c'è stato un peggioramento.
Ho notato solo una differenza fra le due casistiche. I due post che hanno subito una perdita di ranking dopo l'aggiornamento sono stati scavalcati da pagine che credo siano abbastanza vecchie e probabilmente anche più competitive, mentre i post che hanno guadagnato dall'aggiornamento avevano meno competizione. Ma può essere una mia impressione. Onestamente dopo essere stato "bruciato" in queste due ultime occasioni inizio a pensare che sia rischioso aggiornare i contenuti...
Un'assurdità visto che Google ce la mena con il fatto di avere sempre contenuti aggiornati, freschi e utili...
Spero che qualcuno possa condividere anche la sua esperienza
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RE: Sito clonato su dominio recuperato
Sì che sia stata gestita male è vero. Però ora è troppo tardi e non si può più tornare indietro e ci si chiedeva quale potesse essere la soluzione migliore...