Grazie per la risposta temevo fosse così.
Per quanto riguarda il pesante massimale alla cassa di categoria, ho trovato qualcosa, che allego:
[CENTER][CENTER]CASO PARTICOLARE[/CENTER][/CENTER]
PROFESSIONISTA con CASSA di CATEGORIA e ISCRITTO alla GESTIONE SEPARATA INPS: oltre alle ipotesi a) e b) descritte prima, può sussistere anche il caso particolare di una prestazione di lavoro autonomo effettuata da un soggetto titolare di partita Iva che esercita una professioneper la quale esistela relativa **Cassa **di **previdenza **di **categoria **(ad esempio, un architetto, un ingegnere, un geometra)che, però, si è avvalso della possibilità di richiedere l?esonero dal versamento a tale Cassa dei contributi previdenziali soggettivi (e, quindi, versa solo il contributo integrativo del 2%) in quanto è anche un lavoratore dipendente di un ente pubblico (di un Comune, della Provincia, ecc.) ovvero di un?azienda privata e, conseguentemente, è iscritto ad Inps, ecc.
In questa ipotesi, il libero professionista applica il contributo del 2% per la Cassa nazionale di previdenza di categoria, ma ha anche la facoltà (non l?obbligo) di applicare, oltre al 2%, anche la rivalsa del 4% del contributo Inps previsto dall?articolo 2, comma 26, della L. 335/1995.
Pertanto il professionista può emettere una fattura recante entrambi i contributi previdenziali (2% alla Cassa Nazionale e 4% all?Inps).