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    Proprio ieri qui in Thailandia ho visto in televisione con Louis un film dove i protagonisti erano due giovani ragazzi innamorati, gay.

    Avranno avuto 16 anni.

    Ed il film raccontava delle difficoltà di vivere la loro felicità sia dal punto di vista della Famiglia che degli Amici, finendo per essere accettati in modo diverso da entrambi.

    La Famiglia, di religione cattolica (solo la sorella era buddista e non era contrariata), ha accettato alla fine del film la scelta. Prima aveva tentato di opporsi, alla fine ha accettato la scelta del figlio.

    Gli Amici, all'inizio ci hanno scherzato su soprattutto per il fatto che c'erano degli intrecci amorosi con altre due ragazze. Ma subito si sono accorti che la cosa era seria e che questo li faceva soffrire.

    E' stato sorprendente vedere come poi li hanno aiutati nel cercare di renderli il più felici possibili e protagonista di questo è stata proprio l'ex ragazza di uno dei due, che nonostante tutto non ha smesso di amarlo.

    Il film finiva con un dei due che diceva all'altro "non possiamo fidanzarci per ora, ma questo non mi impedirà di amarti".

    Forse le nuove generazioni saranno la risposta a questo.
    Postato via Mobile


  • Super User

    @Giorgiotave said:

    Il film finiva con un dei due che diceva all'altro "non possiamo fidanzarci per ora, ma questo non mi impedirà di amarti".

    Forse le nuove generazioni saranno la risposta a questo.
    Postato via Mobile

    Ciao Giorgio, speriamo :). Credo che la differenza la debbano fare anche i genitori di adesso.
    Ho alcuni amici che vivono ciò che avete visto nel film e la clandestinità fa si che il loro sentimenti vivano immersi in una specie di brodo di colpa che seppur inesistente, spiega ugualmente i suoi effetti e spesso li intristisce.

    Per un genitore, spesso, l'istinto di protezione è più forte e prepotente di ogni altra cosa. Agisce, straconvinto di fare del bene, come se i figli fossero oggetti da correggere mentre si sviluppano. Qualche giorno fa mi è capitato di fermarmi su un programma televisivo che faceva vedere le reazioni (fortissime e alcune violente) di genitori che non volevano accettare la scelta dei figli di prendere "i voti".


  • Super User

    @cherryblossom said:

    Sempre se ho capito :mmm: ... perchè la situazione (che hai descritto) è più complessa dell'immaginabile.
    Si...effettivamente è più complessa di quanto anche io avevo immaginato!!
    @cherryblossom said:

    Mi viene da pensare e sostenere di mantener separate le questioni, quanto meno in termini temporali (matrimonio/coppia e bambini) ma da quanto hai spiegato mi pare non sia possibile ...

    In realtà le questioni non sono effettivamente separate; però dipende dalla prospettiva da cui si guardano: in merito all'adozione, ci sono paesi, come la Francia, in cui i single possono adottare; ci sono nazioni in cui una coppia omosessuale può adottare o ottenere l'affidamento dei figli biologici di una delle due persone che formano la coppia.
    Il problema è complesso perchè le fazioni più radicali dei movimenti omosessuali non si sono mai poste il problema di una richiesta di riconoscimento della coppia sotto forma di un matrimonio: credo che il discorso sia di questo tipo "Io sostengo che l'istituzione del matrimonio sia sbagliata in se', in quanto richiama direttamente la struttura della famiglia partiarcale che io non condivido; quindi non accetto di fare parte di tale struttura che io considero umiliante e discriminatoria"; in pratica si tratta di capire qual è l'entità delel richieste: o si richiede di essere inseriti nella società così com'è e di avere pari diritti e pari opportunità; o si richiede di cambiare la società che si basa su presupposti sbagliati e umilianti, in modo da inserire l'identità omosessuale in una nuova struttura sociale.

    Pe quanto riguarda il discorso di Giorgio, credo che l'attesa di un miglioramento da parte delle nuove generazioni sia un po' più lunga di quanto da lui prospettato: finchè l'omosessualità rimarrà (per la maggioranza) una devianza, una perversione e un modo di amare contro-natura, sarà molto difficile che le nuove generazioni possano assimilare (in numero accettabile) l'idea della minoranza, rimarrebbero comunque una minoranza. Sono d'accordo con quanto detto da Cherry che il primo passo lo devono fare gli adulti, cominciando in prima istanza a ad accettare che l'omosessualità non è nè una cosa positiva nè una cosa negativa ma sempplicemente una scelta personale; e in secondo luogo a insegnare ai propri figli le basi della tolleranza.
    Il primo presupposto serve ad evitare che colui o colei che si scoprono omosessuali non provino il sentimento di rifiuto che porta all'invisibilità anche all'interno del nucleo familiare, quello per eccellenza nel quale una persona dovrebbe sentirsi accettato ed amato per quello che è. Il secondo presupposto, invece, eviterebbe le situazioni assolutamente negative in cui, specialmente in ambito adolescenziale, l'omosessualità è vista come un fattore negativo e da deridere; eviterebbe quindi che il mancato riconoscimento avvenisse nell'ambito delle relazioni tra i giovani.
    Provate ad immaginare all'umiliazione che potrebbe provare un adolescente che subisce umiliazioni in ambito scolastico per la propria omosessualità, ciò marchierebbe indelebilmente la concezione personale che questa persona sta sviluppando di se, e il marchio sarebbe assolutamente negativo.

    Quindi i cambiamenti dovrebbero avvenire da varie destinazioni: dalle istituzioni, con un adattamento non solo sulla carta per quanto riguarda le discriminazioni, in modo da eliminare la condizione di inferiorità dell'omosessualità; dalle generazioni adulte nell'insegnamento della tolleranza come virtù fondamentale e dall'apprensione da parte loro di questo stesso insegnamento; e dalle generazioni più giovani nel mettere in pratica tali insegnamenti.

    Se queste condizioni si realizzassero sarebbe un enorme passo avanti.

    :(): E la marmotta che confeziona la cioccolata? :():


  • Super User

    Quindi i cambiamenti dovrebbero avvenire da varie destinazioni

    Infatti, altrimenti tutto è più complicato o addirittura inutile. Quando ho provato a esporre alcune cose a mio figlio (in modo semplicissimo, è piccolo ma capisce ... sulla possibilità dei sentimenti), la risposta dei compagnetti e l'assenza di notizie dalla scuola mi ha creato subito dei problemi.
    Anche nel gioco: Rincorrere una femminuccia per scherzo e dargli dei baci è lecito, farlo a un maschio no, fa schifo (dicono altri bimbi), non si fa, i maschi fra loro non si baciano ... c'erano altre mille risposte possibili ma queste erano le meno impegnative ... :rollo:


  • Super User

    Provo a dire la mia e mi complimento con gaetanuzza sempre precisa e illluminata e con cherry per aver sollevato l'argomento. 😉

    Se pensiamo che qualche anno addietro un ragazzino di 16 anni si è suicidato, buttandosi dala finestra della sua classe, perchè i compagni lo deridevano additandolo come gay e per altro il ragazzino gay non era, possiamo farci un'idea di come l'omosessualità è vista in Italia e sopratutto dai più giovani.

    Concordo con gaetanuzza non può partire dai giovani il cambiamento se non li educhiamo al rispetto per le differenze e all'empatia e la comprensione verso il prossimo. Se l'omosessualità va bene solo quando ad esserlo è il tizio di turno che fa lo show in tv vestito di lustrini ma non va bene quando ad esserlo è il vicino di casa panettiere/meltameccanico/dottore/impiegato etc etc che paga come tutti le tasse e ha diritto agli stessi diritti e doveri di chiunque non ne verremo mai fuori.

    Non sono convinta che tutto gli omosessuali vedano la famiglia come qualcosa di deleterio o la identifichino solo come quella di vecchio stampo patriarcale. Questo succede anche a moltissimi eterosessuali che infatti convivono ed evitano il matrimonio come la peste. Non mi importa quanti omosessuali si sposino e quanti no, come non mi importa quanti etero si sposino e quanti no. Mi importano che possano scegliere di farlo. Di costruire un "nucleo familiare" fondato sull'amore, sul rispetto reciproco e su un muto sostenersi a vicenda. Almeno per me la famiglia è questo.

    Io estenderei tranquillamente il matrimonio civile agli omosessuali.

    Aimè i PACS etc ha ragione gaetanuzza sono un mero e strambo pagliativo, ma daltronde se la gente si ostina a non voler accettare il matrimonio tra omosessuali qualcosa bisognerà pur fare e magari può essere l'inizio per dare poi seguito ad altre iniziative.

    Che la Chiesa influisca non vi è dubbio, basti pensare che proprio qualche mese fa si è rifiutata di firmare l'iniziativa della depenalizzazione dell'omosessualità senza la quale a tutt'oggi in molti paesi c'è la pena di morte, l'imprigionamento e le torture per chi si macchia di questo "crimine".


  • Super User

    @Vampiretta said:

    Aimè i PACS etc ha ragione gaetanuzza sono un mero e strambo pagliativo, ma daltronde se la gente si ostina a non voler accettare il matrimonio tra omosessuali qualcosa bisognerà pur fare e magari può essere l'inizio per dare poi seguito ad altre iniziative.

    Il problema è che i contentini non mi piacciono in nessun caso, ma soprattutto è un altro: le cose devono seguire un guisto corso, che può avere delle tappe ben precise.
    Faccio un piccolo esempio pratico per rendere l'idea:

    mettiamo conto che io indosso una taglia 46 perchè sono leggermente in sovrappeso; se stabilissi che il mio fine ultimo è indossare la taglia 42 entro un anno potrei stabilire delle tappe: mettermi a dieta, eliminare determinati cibi, andare in palestra e poi finalmente raggiungere l'obiettivo che mi ero prefissata, quindi acquistare un abito taglia 42 ed entrarci perfettamente dentro. Tale schema credo che sia abbastanza ragionevole: si affrontano le tappe che mi porteranno al risultato che desidero.

    Ma mettiamo conto che io decidessi di agire in maniera differente:
    decido che entro un anno devo poter indossare un abito taglia 42; vado in un negozio e ne acquisto uno. Lo indosso e obiettivamente non mi calza; allora lo appendo nella mia stanza in bella vista, e cerco di modificare il mio corpo in modo che mi possa calzare a pennello. E' un percorso inverso: si parte dal risultato e si cerca di cambiare ciò che non mi permette di raggiungerlo.

    Non so se questo banale esempio possa rendere l'idea che voglio esprimere (premettendo che non volevo assolutamente entrare nel merito del fatto che una donna che porta la taglia 46 sia in sovrappeso):
    riportandolo all'argomento del topic ne consegue che si dovrebbe fare chiarezza sulla questione e sugli obiettivi.

    Assodato che le istituzioni non sono di valido aiuto in uno schema di inserimento degli omsessuali nella normalità, assodato che l' omofobia è piuttosto diffusa, assodato che l'omosessualità è ancora vista come una devianza, bisogna raggiungere il nostro obiettivo, ossia del riconoscimento dell'omosessualità e delle coppie omosessuali, partendo dal risultato o affrontando un percorso?
    Probabilmente entrambe le soluzioni possono essere valide, ma non credo che una società effettivamente omofoba (per la maggioranza) possa accettare un cambiamento inverso, o per lo meno, sarebbe accettabile una soluzione all'inverso se alla legge sui PACS seguisse immediatamente un riscontro dal punto di vista legislativo e sociale.

    Forse il mio argomento è leggermente aporetico...
    :mmm:


  • Super User

    Capisco perfettamente il tuo ragionamento che trovo condivisibile. Però è anche vero che dal momento che ad oggi per coppie omosessuali non c'è tutela, possa anche andare bene un "contentino", almeno per salvare il salvabile. E poi ovviamente lavorare culturalmente sul resto.

    Daltronde non è neanche detto che passando per piccoli passi non si possano cmq ottenere degli effetti sulle coscienze.

    Io concordo che ci voglia un percorso, ma se per il percorso ci vorranno altri 50 anni, che si fa? Migliaia di persone devono restare prive di diritti per altri 50 anni?


  • Super User

    @Vampiretta said:

    Io concordo che ci voglia un percorso, ma se per il percorso ci vorranno altri 50 anni, che si fa? Migliaia di persone devono restare prive di diritti per altri 50 anni?

    Ci sono posti in cui i percorsi hanno un arrivo... :yuppi:


  • Super User

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    A proposito di FAMIGLIE... questo video è stato fatto in occasione della campagna contro la Proposition 8 che in California avrebbe di fatto eliminato la legge in base alla quale le coppie dello stesso sesso avrebbero potuto contrarre matrimonio. Oltre a eliminare il diritto a sposarsi, la proposition 8 avrebbe avuto un effetto retroattivo, comportando, cioè, l'ANNULLAMENTO DEI MATRIMONI CONTRATTI REGOLARMENTE nell'arco dei mesi in cui ciò fu possibile. In poco più di 6 mesi (tra maggio e novembre del 2008) sono stati celebrati 18mila matrimoni.... nel momento in cui, nel novembre del 2008 è passata la Proposition 8, questi matrimoni sono stati TUTTI annullati.
    Cosa ne pensate?
    Al di là dell'argomento in se' (matrimonio omosessuale), cosa ne pensate del fatto che una legge possa avere un effetto retroattivo?
    Pensate che sia giusto?


  • User Attivo

    Ammazza!!! Gaetanuzza sei preparatissima sull'argomento, i miei complimenti per la tua preparazione e per come la fai passare piacevolmente interessante da leggere! Cavolo sei grande !!! 😊