• User

    @Phate said:

    Ad esempio: anche dare ripetizioni private è un'attività che non necessita di partita IVA e secondo te non è un'attività organizzata e continuativa??

    Non ti so rispondere, io mi esprimo solo per quanto riguarda il caso specifico di AdSense perchè mi sono informato in prima persona attraverso il consulto con vari commercialisti e con l'agenzia delle entrate, per il resto io non ho la competenza necessaria.

    @Phate said:

    Il discorso di eBay è diverso perchè anche in quel caso non sono certo andati a chiedere i nominativi del pensionato che s'è svuotato la cantina e ha venduto 3/4 pezzi usati su eBay ma quelli che facevano davvero business su eBay (con fatturati da migliaia di euro).

    Si, è vero, su Ebay la cosa era molto più palese perchè su Ebay vedi quanti oggetti un utente vende, vedi se è roba nuova, e vedi i prezzi di quello che vende. Però ti posso assicurare che ci sono diversi publisher che alla fine del mese si portano a casa 400/500 euro NETTI e non pagano un euro di tasse, solo che quelli non li riconosci facilmente come su Ebay...ma ci sono... e sono quelli che acidamente ti rispondono che in Italia le tasse sono già alte e che la guardia di finanza si dovrebbe concentrare su chi ruba veramente.

    Ma prima o poi si scoperchierà la pentola come è successo con Ebay.


  • User Attivo

    Ribadisco che non ho mai detto che chi guadagna anche solo 10 euro al mese di AdSense non li debba dichiarare (è un concetto che ho espresso più volte nei miei interventi: le tasse DEVONO pagarle tutti!) però se uno guadagna fino a 5'000 euro all'anno li può benissimo dichiarare negli "Altri importi" facendo la dichiarazione dei redditi quindi senza necessità di aprire partita IVA.

    Certo, devono sussistere le condizioni dette prima ma se uno è studente o ha un altro lavoro e ha un blog o sito amatoriale (ma anche con dominio registrato, non mi sembra che cambi molto) e lo aggiorna quando vuole lui, nei ritagli di tempo o nel weekend, non mi sembra proprio si possa considerare attività continuativa....e come detto così facendo uno non è che evade! Li deve dichiarare eccome quegli introiti e pagarci le dovute tasse.

    Quindi alla fine il problema qual è??


  • User

    @Phate said:

    Quindi alla fine il problema qual è??

    Non c'è nessun problema, il fatto è che molti (non io, ma esperti del settore fiscale) la ritengono una attività continuativa per i motivi che ho già detto prima, punto. In quell'ottica non basta dichiararli nella denuncia dei redditi ma bisogna per l'appunto aprire P.Iva e pagare MOLTE più tasse.

    I 5000 euro si riferiscono ad attività occasionali che non superano i 30 giorni di lavoro annuali, con un banner guadagni 365 giorni all'anno, e spesso anche la gestione di un sito "amatoriale" occupa complessivamente più di 30 giorni all'anno.

    Fino a quando un interpello o un intervento diretto dell'agenzia delle entrate non chiarirà definitivamente la cosa tu puoi PRESUMERE di essere in regola, ma non ne hai la certezza, tutto qua.


  • User Attivo

    Questo non te lo so dire... ma siamo in Italia, non mi stupirei molto se le cose vengono fatte ancora nel modo più complesso possibile...:D
    Certo è che non me lo sono inventato! hehe... 😄


  • User Attivo

    @infoman said:

    In quell'ottica non basta dichiararli nella denuncia dei redditi ma bisogna per l'appunto aprire P.Iva e pagare MOLTE più tasse.

    Falso che con una partita IVA si paghino più tasse (o, meglio, imposte).
    Hai maggiori costi fissi e maggiori rotture di scatole (tenuta contabilità, dichiarazioni annuali ecc.), ma in linea di principio paghi MENO (anche MOLTE MENO) imposte.

    I 5000 euro si riferiscono ad attività occasionali che non superano i 30 giorni di lavoro annuali, con un banner guadagni 365 giorni all'anno, e spesso anche la gestione di un sito "amatoriale" occupa complessivamente più di 30 giorni all'anno.

    Vero che la storia dei 5000 non c'entra nulla, vero che non c'entra nulla la questione dell'occasionalità - ma semplicemente perchè non c'entrano nulla le "collaborazioni saltuarie e non continuative" (regolamentate appunto dalla storie dei 30 giorni). E non c'entrano neppure i 5000 euro, che sono semplicemente il limite sotto il quale le collaborazioni saltuarie e non continuative non sono soggette al versamento di contributi previdenziali.
    (Hai la possibilità di farti pagare un milione di euro per collaborazioni saltuarie? Nulla osta. Solo che su 995.000 euro dovrai pagarci i contributi INPS per parasubordinati, il committente ti pagherà 800.000 euro e 200.000 li verserà allo stato a titolo di titenuta d'acconto, e tu a fine anno dovrai compilare il 730 o UNICO e pagare il conguaglio delle imposte (che ci sarà, se hai incassato un milione di euro... e sarà anche una bella botta :arrabbiato: )

    Fino a quando un interpello o un intervento diretto dell'agenzia delle entrate non chiarirà definitivamente la cosa tu puoi PRESUMERE di essere in regola, ma non ne hai la certezza, tutto qua.

    Attenzione: questa frase è VERA SEMPRE, in qualsiasi situazione ed in qualsiasi rapporto con l'ADE!!!! ❌x❌x

    Le certezze fiscali in Italia NON ESISTONO!!!!!!! :gtsad:


  • User

    @infoman said:

    Guarda Archimede, io non sono preparato come te sul piano fiscale, ma ti posso tranquillamente dire che secondo TUTTI i commercialisti che ho interpellalto (ci sono andato di persona, non sto parlando di quelli che scrivono nei forum) mi hanno detto che ospitare banner 24 ore su 24 sul sito è considerata un'attività continuativa, ed è considerata attività d'impresa per la quale è necessaria la partita iva.

    Alcuni commercialisti non conoscendo bene la materia si sono informati all'agenzia delle entrate, e la risposta è sempra stata in linea con quello che ho scritto sopra (se cerchi in questo forum troverai risposte simili dell' A.E. che non hanno valore legale certo, ma significano sempre qualcosa).

    E' ovvio che se uno guadagna poco dica che non è giusto, che non conviene, che non ne vale la pena, ma c'è poco da fare, se si vuole essere in regola bisogna aprire partita iva. E' ovvio che uno cerca di trovare mille scappatoie ed esempi, ma non ci si scappa, se l'A.E. ritiene che sia indispensabile p.iva e tu non ce l'hai, ad un eventuale controllo verrai sanzionato.

    Ripeto, io non sono un esperto, ma se 4 commercialisti mi hanno detto la stessa cosa, se la stessa agenzia delle entrate mi ha detto la stessa cosa, un motivo ci sarà no?

    Gli esempi che hai citato di attività continuative, anche se sono continuative non costituiscono "attività d'impresa" mentre invece la vendita di banner pubblicitari (o di link nel caso di AdSense) lo è.

    Come hai già detto tu, l'unica strada certa sarebbe l'interpello, che però secondo me non è così semplice da fare, e probabilmente richiede la consulenza di un commercialista.

    Non è attività d'impresa concedere spazio a Google o ad altri, che ne faranno quello che vogliono, magari ci faranno passare della pubblicità.
    Diamo in concessione, uso, affittiamo uno spazio. Niente di più. Non svolgiamo alcuna azione tipica dell'impresa.
    Saluti


  • User Attivo

    Che caos 😞

    Mi chiedo come uno studente possa guadagnare legalmente con adsense. E' impossibile, che paese allo sbando...

    Aprire P.Iva per chi guadagna qualche dollaro al mese è impensabile. Badate, ho scritto qualche dollaro, non centinaia.

    Mettiamo che sono uno studente, non compilo alcuna dichiarazione dei redditi e guadagno 200$ in un anno intero con Adsense: come caspita posso mettermi quei soldi in tasca senza avere sorprese?


  • User

    @Arturobamo said:

    Non è attività d'impresa concedere spazio a Google o ad altri, che ne faranno quello che vogliono, magari ci faranno passare della pubblicità.
    Diamo in concessione, uso, affittiamo uno spazio. Niente di più. Non svolgiamo alcuna azione tipica dell'impresa.
    Saluti

    No, non è che ne fanno quello che vogliono, il contratto che TU hai sottoscritto spiega cosa fanno, e non è che "magari" ci fanno passare della pubblicità, ci faranno SICURAMENTE passare SEMPRE la pubblicità visto che è un circuito pubblicitario al quale TU hai aderito, quindi sei la catena finale di una campagna pubblicitaria, che a seconda di molti è attività d'impresa. Comunque ci sono già post interminabili che parlano di questo, andiamo sempre al solito punto, dipende dal'interpretazione, non si arriverà mai ad un punto d'incontro fino a quando non ci sarà una presa di posizione decisa da parte dell'agenzia delle entrate.


  • User

    Abbiamo discusso ampiamente questo argomento ed io ed altri abbiamo messo in luce la fondamentale differenza tra lo svolgere un'attività di impresa e l'utilizzo di adsense, che molti fanno finta di non vedere.
    A questo punto, non posso dire che ognuno faccia secondo scienza e coscienza.
    Per me non è attività di impresa, ma una semplice messa a disposizione di spazio al pari di chi fitta il terreno per far installare un cartellone pubblicitario o di chi fitta un appartamento dal quale poi magari trasmettono con una stazione radio della pubblicità.
    Sono le nostre azioni soggettive a farci diventare impresa e non azioni passive.
    E' chiao poi che i redditi vanno dichiarati.
    Altra cosa è se vendi in prima persona della pubblicità, ossia se hai effettivamente una agenzia di pubblicità.
    Queste due peculiari attività sembrano simili ma sono totalmente diffenrenti.
    Saluti


  • User

    Ciao a tutti.
    Vorrei a questo punto porvi 3 quesiti pragmatico: posto che la pi sia necessaria (non è questo oggetto di discussione), io posso posticipare i miei pagamenti adsense. Ora: 1)per quanto? 2)posso inserire i banner, toglierli per qualsiasi MIO motivo personale e non reinserirli per diversi mesi, oppure dopo un certo lasso temporale di inutilizzo di adsense, si viene automaticamente bannati dal programma? 3) in questo modo forse non sarebbe più configurabile una prestazione continuativa (si parla di redditi minori soglia), quindi, se non ho capito male, dichiarabili con semplice 730 in altri redditi..
    Perfavore scrivetemi qualcosa.. oggi stesso ho aderito al programma (in realtà devo ancora terminare la procedura), quindi a seconda di cosa mi dite tengo "parcheggiato" il mio account, che userò soltanto in un eventuale futuro (con piu visite e/o PI).
    Grazie ciao.
    ALE.


  • User Attivo

    @alexandr1 said:

    Ciao a tutti.
    Vorrei a questo punto porvi 3 quesiti pragmatico: posto che la pi sia necessaria (non è questo oggetto di discussione), io posso posticipare i miei pagamenti adsense. Ora: 1)per quanto?

    Per certo non te lo dire, nè sul contratto mi pare sia specificato nulla al proposito.
    Posso dirti che io avevo un account che, dopo aver accumulato pochi dollari, è rimasto completamente inutilizzato per oltre un anno... e non è successo nulla. L'account funziona ancora, il saldo è ancora là, e se inserisco dei banner funziona tutto regolarmente.

    1. in questo modo forse non sarebbe più configurabile una prestazione continuativa (si parla di redditi minori soglia), quindi, se non ho capito male, dichiarabili con semplice 730 in altri redditi..

    Fiscalmente, c'entra nulla. La questione del "non continuativo" è solo per le prestazioni di lavoro occasionale. Mentre tra gli "altri redditi" nel 730 possono per certo figurare dei redditi che sono sicuramente continuativi (esempio: cessione di licenze, di brevetti, prestazione di garanzie e fidejussioni, contratti di mutuo, ecc. ecc.)

    Perfavore scrivetemi qualcosa.. oggi stesso ho aderito al programma (in realtà devo ancora terminare la procedura), quindi a seconda di cosa mi dite tengo "parcheggiato" il mio account, che userò soltanto in un eventuale futuro (con piu visite e/o PI).

    Attivalo tranquillamente, comincia ad accumulare crediti... e magari lasciali lì, sospendendo i pagamenti in attesa di avere prima o poi delle certezze. Quel che è certo è che fino a quando adsense non ti bonifica i soldi, fiscalmente quel guadagno non esiste.

    :ciauz:


  • Super User

    Come ripetuto più e più volte in centinaia di topic, sospendere i pagamenti non serve a nulla per qualificare la tipologia di reddito e la necessità o meno di partita Iva.

    L'incasso/pagamento non è altro che la regolazione finanziaria di un credito/debito... nulla più.

    Bisogna invece considerare l'attività che si va a fare.

    Si è messo in piedi un intereo sito su cui si ospita adsense?
    Si sono sottoscritti contratti di registrazione dominio?
    Si sono sottoscritti contratti di hosting?
    Si è dotati di un computer, stampante, modem ecc.?
    Si ha un contratto adsl o dial up?
    Si dedica tempo alla gestione sito e/o aggiornamento e/o posizionamento?
    Si è sottoscritto un contratto pubblicitario (Adsense) ?
    L'ospitare adsense è cosa continuativa?
    Si raccolgono click magari quotidianamente?
    Si "manovra" per migliorare la resa dei click ?
    Si fa tutto ciò per ricevere dei soldini (anche magari solo per coprire dei costi) ?

    Se avete risposto si a qualcuna delle domande sopra (in utta sincerità) beh allora state svolgendo in modo continuativo, organizzato (seppur minimamente) una attività commerciale con scopo di lucro.

    Bene, serve un inquadramento serio ed obbligatorio: l'impresa individuale con partita Iva.

    A nulla vale il minimo ricavo.... in Italia non esiste un limite di esenzione (purtroppo). E' semmai vero il contrario: esistono regimi fiscali agevolati appunto per le microimprese.... e ciò evidenzia la volontà del legislatore di non concedere (per ora) esenzioni alle attività d'impresa anche micro.

    Paolo


  • User

    La visione del commercialista Paolo può essere vera in taluni casi, ma non vera in tanti altri.
    Onestamente altri commercialisti ed avvocati la pensano in modo totalmente diverso.
    Onestamente pensare che avere un hosting, un pc, aver comprato un dominio ed avere una connessione internet, possano senza altre condizioni configurare un'impresa per il semplice fatto di fare un guadagno nell'arco di un anno, mi sembra una super forzatura.
    Per il limite a 5000 euro, altri commercialisti ed avvocati si esprimono in modo diverso.
    La discussione è stata lungamente posta in questo forum. Io vi invito a vautare caso per caso.
    Saluti


  • User Attivo

    @Arturobamo said:

    Onestamente pensare che avere un hosting, un pc, aver comprato un dominio ed avere una connessione internet, possano senza altre condizioni configurare un'impresa per il semplice fatto di fare un guadagno nell'arco di un anno, mi sembra una super forzatura.
    Saluti

    Non è una forzatura... è semplicemente la Legge. Anche i commercialisti che ho consultato la pensano così... la forzatura è la tua, che "pieghi" la Legge per propria convenienza personale...

    Unica certezza: chi non ha partita IVA rischia. Può andargli bene, può andargli male... ma smettiamola di dire che è nella legalità fiscale. Perchè questo non è vero.

    E' una legge ingiusta? Sì lo è... ma non possiamo abrogarla personalmente caso per caso. Esiste, ed è piuttosto chiara, e l'Agenzia delle Entrate potrebbe applicarla a chiunque non abbia i requisiti per fare attività pubblicitaria...


  • User

    Porto anche io la mia esperienza personale: sono andato all'A.d.E. in carne ed ossa e dopo una lunga e tortuosa ricerca sono riusciti ad indicarmi colui che capiva di cosa stavo parlando (adsense, p.iva e fisco).
    Mi ha detto: non fare nulla finchè non superi la soglia minima di guadagni annuali (cioè partita iva ecc) ma solo inserire i guadagni nella dichiarazione.
    In pratica anche loro non hanno ancora avuto disposizioni certe su come interpretare tali situazioni dal punto d ivista fiscale.


  • User Attivo

    Vale meno di 0 purtroppo... non avresti alcun appiglio in caso di controllo.

    Ripeto: la responsabilità è personale, almeno in democrazia.

    Inutile far chiacchiere: ognuno può rischiare. Però non venga poi a dire che non lo sapeva. Almeno per chi legge questo forum...


  • User

    @444523 said:

    Non è una forzatura... è semplicemente la Legge. Anche i commercialisti che ho consultato la pensano così... la forzatura è la tua, che "pieghi" la Legge per propria convenienza personale...

    Unica certezza: chi non ha partita IVA rischia. Può andargli bene, può andargli male... ma smettiamola di dire che è nella legalità fiscale. Perchè questo non è vero.

    E' una legge ingiusta? Sì lo è... ma non possiamo abrogarla personalmente caso per caso. Esiste, ed è piuttosto chiara, e l'Agenzia delle Entrate potrebbe applicarla a chiunque non abbia i requisiti per fare attività pubblicitaria...

    Mi dispiace ma state prendendo un grosso granchio. E clamoroso.
    Ho già spiegato migliaia di volte quello che accade e quello che non accade. Un ultimo argomento a favore della mia tesi, per chi riuscirà a capirlo, è ad esempio la recente crociata contro i link dei casinò, non autorizzati da AAMS.
    Un'altra argomentazione a favore della mia tesi, sempre per chi la vuol capire, è il fatto che le pubblicità di google fanno parte di una vera e propria pagina diversa da quella del mio sito (come già spiegato tempo addietro da un esperto di informatica proprio su questo forum). Lo stesso dicasi per le pop under pubblicitarie di altre aziende.
    Comunque alla fine ognuno può agire secondo scienza e coscienza.


  • User

    Io non ne capisco tanto di queste cose (tributi, fisco ecc) però sono favorevole a pagare le tasse in quanto civilmente e socialmente giusto.
    Detto questo penso che rendere le cose difficili e complicate (aprire la p.iva per un blog da 100 euro al mese) non è utile a nessuno nè allo stato, nè ai publisher, nè agli utenti.
    Anzi mi sembra che chi si accanisce (anche in questo forum qualcuno c'è) contro coloro, che pur dichiarando i propri guadagni, non adempiono a tutta una serie di incombenze (non ancora palesemente obbligatorie) siano persone che vogliano difendere il proprio orticello impedendo l'ingresso a nuovi competitor.
    Capisco che l'italia è il paese delle corporazioni, ma aprire - regolamentandolo - il mercato, rendere le cose più semplici, è la cosa più utile per tutti.
    Quindi mi auguro che tutti gli addetti ai lavori si uniscano chiedendo regole certe, ma semplici.
    Voi che ne pensate?


  • Super User

    Qui non si tratta di "inserire in dichiarazione"... non si tratta di "forzare" una norma o individuare "soglie di reddito" o "soglie di ricavo".

    Vi smonto una per una le questioni:

    1. "inserire in dichiarazione": bene! Dove lo metto ??? Nel campo indirizzo, o nel campo firma del contribuente???
      Parliamo seriamente... "inserire in dichiarazione" non significa nulla. Un reddito va per primo definito e per farlo non si può prescindere da capire chi lo sta producendo ed in che modo. Se lo si produce perchè si cerca lucro (anche minimo) con una organizzazione (anche minima) compiento in modo continuativo attività d'impresa (servizi pubblicitari rientranti nell'art. 2195 Codice civile)... beh, non c'è dubbio, siamo a fronte a redditi d'impresa (anche minimi, anche al paradossalmente a perdite d'impresa) perchè prodotti da un imprenditore (micro, ma imprenditore).... ci sono tutti... tutti i requisiti per esserlo.

    2. "forzare" una norma... io non ho forzato nulla... forza semmai chi tenta di estrarre dall'ambito del reddito d'impresa ciò che evidentemente vi rientra... forza chi cerca di non leggere le sentenze della corte di giustizia UE (che più volte ho citato) che ci dicono che siamo a fronte di servizi pubblicitari e non di altre fattispecie semmai forse inquadrabili tra i redditi diversi di cui all'art. 67 del tuir. Quello è forzare una norma.

    3. "soglie di reddito".... "soglie di ricavo": una volta per tutte IN QUESTO AMBITO NON ESISTONO soglie. I "famosi" 5.000 euro sono una "soglia di esenzione da contributi previdenziali delle prestazioni occasionali di lavoro autonomo".... solo ed esclusivamente per quell'ambito ultra specifico valgono questi 5.000 euro e tale soglia NON è applicabile a nessun, ripeto nessun altro ambito.
      Esistono appositi regimi fiscali per i micro imprenditori e se il Legislatore avesse voluto indicare una soglia al di sotto del quale non si fosse stati imprenditori l'avrebbe fatto.
      Addirittura fino a poco tempo fa esisteva un regime (della "franchigia") applicabile a soggetti Iva che con volumi sino a 7.000 euro!!!! Capite che al Legislatore non interessano limiti inferirori?!?!?!? Non li ha individuati perchè non esistono. Un imprenditore non deve per forza guadagnare... può anche produrre ricavi uguali a zero.... ma restare imprenditore... può produrre anche perdite, ma resta imprenditore.
      Chiunque voglia individuare soglie sta forzando la norma, che quelle soglie non prevede.
      Speriamo che futuri interventi normativi le prevedano specificatamente, ma ad oggi NON è così.

    Sfido a dimostrare che esistano al contrario.

    Continuando:

    bene, adsense è uno script estraneo alla mia pagina ? I pop up/under e così via sono fuori dalla mia pagina ???
    Benone.... e chi gli da la possibilità di manifestarsi se non il publisher? Chi trae lucro da questa azione se non il publisher ? Chi organizza computer software, collegamenti, hosting, sito web, contenuti, posizionamento, il proprio lavoro, se non il publisher ?

    Deve essere ben chiaro: fine di lucro + attività continuativa + microorganizzazione (mezzi e/o capitali e lavoro) + attività commerciale = Impresa (magari minima, ma impresa.... null'altro) e ciò è inciso nel nostro sistema normativo a partire da codice civile e Tuir.

    Paolo