• Consiglio Direttivo

    Scusa felialterego;
    vedo un pò di confusione; andiamo per gradi!

    Si, ho detto che la dicitura presente sul certificato è quella di ditta individuale, ma il mio commercialista mi ha sempre detto che io sono libero professionista.
    Conferma di questo fatto l'ha data anche Paolo, il quale ha precisato, nel post sopra, come segue: "Il tagliando dell'agenzia delle entrate non è significativo, esso infatti ti definisce impropriamente ditta individuale, ma purtroppo è perchè quella procedura non conosce il termine libero professionista o lavoratore autonomo.... non perchè ti dia un inquadramento giuridico".

    Confermo anch'io, come ti ho infatti riportato nella precedente risposta 🙂 (ps: la dicitura "ditta individuale" nella ricevuta di attribuzione della partita iva non distingue tra professionista e impresa individuale, ma è sinonimo di persona fisica)

    Dunque possiamo dire che:
    L'ingegnere libero professionista che soddisfa i requisiti sopre elencati non si deve iscrivere alla camera di commercio, deve versare all'inarcassa, anche se il codice istat associato alla sua partita iva individua un'attività che si può svolgere anche senza laurea.
    Beh, è proprio questo il problema. Inarcassa è la cassa di previdenza non per tutti i professionisti, ma sono per ingegneri ed architetti. Quindi tu potrai iscriverti ad inarcassa solo se eserciterai la professione di ingegnere. Il codice 72220 quindi non va assoggettato ad inarcassa, ma a gestione separata per i professionisti senza cassa

    un altra cosa: se l'ingegnere non è iscritto all'albo e svolge una 72220, per pagare le tasse deve rivolgersi alla gestione separata inps....
    **quindi abbiamo visto che vale comunque, iscritto o no all'albo 🙂
    **
    è forse per queso che in tal caso non viene individuato come libero professionista ma come ditta?? è l'iscrizione ad un albo professionale a determinare la distinzione??
    no! dipende dalla tipologia dell'attività

    spero di aver fugato qualche dubbio
    ciao :ciauz:


  • User

    Dunque lorenzo-74,
    tu dici che tutto dipende dal codice attività??
    Io non ci capisco più nulla...sento continuamente pareri discordanti in merito al problema, per giunta provenienti da persone che sono competenti in materia...

    Girando in rete ho letto anche un messaggio, che riporto a titolo informativo, scritto probabilmente da un altro commercialista (infatti dice di seguire la contabilità...):

    "seguo la contabilità di un ingegnere iscritto all'inarcassa che ha aperto p.iva come nuove iniziative produttive art.13 l.388/2000 con codice attività 72220 Altre consulenze software. il reddito da quadro RE gli viene tassato per il 10% (imposta sostitutiva - si versa solo il saldo e niente acconti), è soggetto a studi dal 2^ anno, non è iscritto alla gestione sep.INPS inquanto è iscritto all'INARCASSA a cui versa i contributi relativi (come da istruzioni INPS chi è iscritto alla relativa cassa d'ordine non è soggetto al 10%). l'iva si versa solo a marzo e non si versano acconti. è soggetto irap anche acconti. attenzione però al limite di reddito!! non si devono superare i 60.000.000 lire circa 30.000 euro attuali l'anno di compensi percepiti."


  • Super User

    Posso solo dire che la situazione è solo inconsueta.... e l'Inps con le cose poco consuete non va a nozze, quindi qui cerchiamo una strada per trovare sicurezze.

    Personalmente reputo che a fugare ogni dubbio non possano che pensarci le disposizioni regolamentari dell'ordine: con l'ordine dunque si potrà verificare se è corretta la permanenza dell'iscrizione nonostante il codice attività non proprio degli ingegneri.

    E quelle dell'inarcassa: ma mi sembra che qui bastino i requisiti citati senza ulteriore distinzione per codice attività.

    Partirei dunque con una verifica ordinistica, e da lì discenderà tutto il resto: se è legittima l'iscrizione all'ordine con quel codice attività reputo che si possa dir tutto tranne che non sia ingegnere, visto che le materie sono tipiche (non esclusive) da ingegnere anche se l'istat ha voluto inquadrarle altrove.... l'Istat non fa legge.
    Fatto questo darei ragione al tuo commercialista.

    Paolo


  • Consiglio Direttivo

    per quanto riguarda l'argomento Ordine, non è pregiudicata l'iscrizione se l'ingegnere decide di svolgere diversa professione (ristoratore, falegname, orafo, e potrei continuare così all'infinito). Basta che paga l'iscrizione annuale!
    Il problema è tutto inerente Inarcassa; visto che è la cassa di previdenza degli ingegneri ed architetti, potrà mai accettare l'iscrizione di un ingegnere che ha deciso di fare il ristoratore? Certo che no! Bisogna anche dire che esistono gli ingegneri informatici, ma per essere considerati come tali dovranno comunque aprire col codice attività 7420F o 74202.
    Quindi io penso che te la dovrai vedere unicamente con inarcassa!
    Ciao :ciauz:


  • User

    @lorenzo-74 said:

    Beh, è proprio questo il problema. Inarcassa è la cassa di previdenza non per tutti i professionisti, ma sono per ingegneri ed architetti. Quindi tu potrai iscriverti ad inarcassa solo se eserciterai la professione di ingegnere. Il codice 72220 quindi non va assoggettato ad inarcassa, ma a gestione separata per i professionisti senza cassa

    non sono d'accordo. secondo me è corretta l'iscrizione ad inarcassa.
    vedere qui: http://www.inarcassa.it/faq/scheda_iscriz.html In particolare: "*L'eventuale iscrizione alla Gestione Separata INPS, istituita con Legge 335/95, è da considerare obbligatoria solo se connessa all'assegnazione da parte delle Università degli Studi di borse di studio per la frequenza di corsi di dottorato di ricerca o di assegni di ricerca. *Qualora, invece, consegua ad altra attività di lavoro autonomo, detta iscrizione è ininfluente perché destinata a cessare per effetto dell'iscrizione ad Inarcassa" e inoltre "Nel caso di partita IVA individuale, la condizione si intende soddisfatta qualunque sia il relativo codice di attività"
    in sostanza se, da ingegnere iscritto all'albo fai attività da artigiano o commerciante devi iscriverti all'inps, ma se operi come libero professionista, qualsiasi sia il tuo codice di attività, non ti iscriverai alla gestione separata inps ma ad inarcassa.
    per lo meno questo è quello che capisco dalla pagina citata.
    condividete?
    ciao a tutti.


  • Consiglio Direttivo

    Ciao bluemountains e Benvenuto nel Forum GT
    beh... hai scovato certamente un argomento interessante.
    Quindi da quanto ne leggo se un iscritto all'albo degli ingegneri o degli architetti decida di intraprendere una libera professione diversa (ma pur sempre e solo di libera professione si parla 😉 ) può iscriversi ad inarcassa.

    ciao


  • User Attivo

    @felialterego said:

    Salve a tutti e complimenti per il forum.
    Sono un giovane ingegnere iscritto all'albo, e da ottobre sono titolare di partita IVA con codice 72220 (altre realizzazioni software...) e svolgo libera professione.
    Ho intenzione di versare i contributi all'ente previdenziale della mia categoria, che si chiama INARCASSA, e che mi consente un risparmio rispetto alla gestione separata INPS.
    L'unica cosa che non mi è chiara è la seguente:
    devo iscrivermi alla camera di commercio oppure no??
    il mio commercialista dice che non sono obbligato, ma alcuni miei colleghi, che svolgono la stessa attività, sono stati iscritti dai rispettivi commercialisti.
    Aspetto chiarimenti e ringrazio tutti in anticipo.

    Non sei obbligato con quel codice ateco alla iscrizione CCIAA, il libero prof non viene iscritto.


  • User

    @lorenzo-74 said:

    Ciao bluemountains e Benvenuto nel Forum GT
    beh... hai scovato certamente un argomento interessante.
    Quindi da quanto ne leggo se un iscritto all'albo degli ingegneri o degli architetti decida di intraprendere una libera professione diversa (ma pur sempre e solo di libera professione si parla 😉 ) può iscriversi ad inarcassa.

    ciao

    Ciao Lorenzo e grazie per il benvenuto 🙂
    Devo dire che anchi'io davo per scontato che non si potesse essere iscritti ad Inarcassa esercitando un qualsiasi tipo di attività (purchè di libera professione), però da quello che scrivono sul sito sembra così. In ogni caso, visto che questa eventualità potrebbe interessarmi, in settimana contatterò personalmente Inarcassa e darò notizia anche qui sul forum della loro risposta.
    Colgo l'occasione per fare un'altra domanda, legata ai contributi previdenziali. Io e un amico, entrambi ingegneri iscritti ad inarcassa, stiamo valutando l'idea di aprire una snc (o sas) per gestire una seconda attività legata ad alcuni siti internet (quindi vendita di spazi pubblicitari, consulenze etc). Il mio dubbio è questo: cosa comporterebbe questo dal punto di vista dei contributi previdenziali? Potremmo mantenere l'iscrizione ad Inarcassa? Sugli eventuali redditi provenienti dai ricavi della società dovremmo pagare contributi? Se sì, all'Inps o a Inarcassa?
    Grazie in anticipo per l'attenzione,
    a presto.


  • Consiglio Direttivo

    Ciao bluemountains
    la posizione inarcassa è prevista anche per società - leggi uno dei tre "famosi" requisiti.
    Beh... comunque una volta che contatti inarcassa ti converrà richiedere anche questo! :vai:

    ciao :ciauz:


  • User

    Dò il mio contributo visto che ho approfondito a fondo l'argomento un anno e mezzo fa.

    La situazione sembra ingarbugliata, cerco di riassumerla con uno schema.

    Prendo in considerazione solo il caso di ingegnere operante come libero professionista poichè se sei socio di un'azienda le cose si complicano e l'autore del post ricade comunque in questo caso.

    Un ingegnere se è iscritto all'albo, non ha altra forma di previdenza obbligatoria (praticamente non è lavoratore dipendente) e ha una partita IVA E' OBBLIGATO a iscriversi a Inarcassa INDIPENDENTEMENTE dall'effettiva attività che svogli (anche se vende popcorn al cinema).
    Conferme di ciò si trovano nello statuto Inarcassa e nelle dichiarazioni annuali che l'ingegnere iscritto all'albo è tenuto per legge a effettuare a Inarcassa dove dichiara il possesso o meno della partita IVA e il reddito da lavoro autonomo (quadro E del modello Unico).

    Un ingegnere se è iscritto all'abo e ha un'altra forma di previdenza obbligatoria (lavoratore dipendente) pur avendo partita IVA NON PUO' iscriversi a Inarcassa MA E' TENUTO al versamento del contributo integrativo del 2% sui suoi ricavi con diritto di rivalsa sul cliente.
    In questo caso il povero ingegnere è anche OBBLIGATO a iscriversi alla gestione separata INPS e versare lì.
    Ovviamente poi l'ingegnere dovrà ugualmente procedere alla dichiarazione annuali a Inarcassa e al versamento del contributo integrativo del 2%.

    Ricapitolando:

    • se hai una partita IVA come libero professionista, sei iscritto all'albo e non hai alcuna forma di previdenza obbligatoria DEVI iscriverti a Inarcassa (ricorda di inoltrare la comunicazione a Inarcassa);
    • se hai una partita IVA come libero professionista, sei iscritto all'albo e sei lavoratore dipendente DEVI iscriverti e versare alla gestione separata INPS (per i compensi relativi a questa attività) e versare a Inarcassa il contributo integrativo;
    • se non sei iscritto all'albo allora NON PUOI iscriverti ad Inarcassa e DEVI rivolgerti obbligatoriamente all'INPS.

  • User

    @lorenzo-74 said:

    Ciao bluemountains
    la posizione inarcassa è prevista anche per società - leggi uno dei tre "famosi" requisiti.
    Beh... comunque una volta che contatti inarcassa ti converrà richiedere anche questo! :vai:

    ciao :ciauz:

    Solo nel caso di associazione fra professionisti o società di ingegneria. Negli altri casi nisba!


  • Consiglio Direttivo

    @garluk said:

    Solo nel caso di associazione fra professionisti o società di ingegneria. Negli altri casi nisba!
    Ciao garluk.
    Grazie per le tue info 😉


  • User

    @garluk said:

    Solo nel caso di associazione fra professionisti o società di ingegneria. Negli altri casi nisba!

    Ciao Garluk e grazie per il prezioso intervento!
    Quindi mi confermi che se, da libero professionista iscritto all'albo degli ingegneri, volessi cambiare la mia attuale attività legata all'ingegneria civile verso una nuovo nel mondo di internet (sempre come libero professionista), non dovrei aprire una posizione inps ma continuerei con inarcassa?

    Se non abuso della tua disponibilità, sei informato anche sulle questioni societarie? Nel senso che, se mantenessi la mia attività principale come ingegnere civile e nel contempo aprissi con un altro amico ingegnere una snc legata al mondo di internet, cosa accadrebbe dal punto di vista dei contributi previdenziali?

    Grazie! 🙂


  • User

    @bluemountains said:

    Ciao Garluk e grazie per il prezioso intervento!
    Quindi mi confermi che se, da libero professionista iscritto all'albo degli ingegneri, volessi cambiare la mia attuale attività legata all'ingegneria civile verso una nuovo nel mondo di internet (sempre come libero professionista), non dovrei aprire una posizione inps ma continuerei con inarcassa?

    Certo.
    Come ti ho detto il semplice possesso dei requisiti di iscrivibilità determina l'obbligo dell'iscrizione e l'iscrizione ad Inarcassa è incompatibile con altre forme di previdenza obbligatoria.
    Nel tuo caso non cambieresti partita IVA ma semplicemente varieresti il tuo codice attività.
    Continuerai, pertanto, a versare i tuoi contributi a Inarcassa e nulla più. Fra l'altro le tabelle di conversione in rendita sono leggermente più convenienti di quelli INPS e poi hai i servizi aggiuntivi di non poco conto (vedi polizza sanitaria e via dicendo).

    @bluemountains said:

    Se non abuso della tua disponibilità, sei informato anche sulle questioni societarie? Nel senso che, se mantenessi la mia attività principale come ingegnere civile e nel contempo aprissi con un altro amico ingegnere una snc legata al mondo di internet, cosa accadrebbe dal punto di vista dei contributi previdenziali?

    Se apri una SNC con un altro ingegnere e con questa azienda portate avanti un'attività legata al mondo di internet questa società non si configura come una società di professionisti poichè per essere inquadrata come società di professionisti questa deve essere una società:

    • costituita esclusivamente tra professionisti iscritti negli appositi Albi professionali ed in forma di società di persone;
    • i cui corrispettivi derivano da attività professionale quale studi di fattibilità, ricerche, consulenze, progettazioni o direzioni dei lavori, valutazioni di congruità tecnico-economica o studi di impatto ambientale.
      Negli altri casi valgono le regole standard.

    Un modo per bypassare il problema sarebbe quello che i soci mantengono la loro partita IVA e fatturino alla società il loro operato facendo chiudere la società sempre in pari o negativo.
    In questo caso vanno valutate le ripercussioni fiscali....

    Cmq se ti serve un ingegnere esperto del mondo internet fammi un fischio! 😄

    @bluemountains said:

    Grazie! 🙂

    Prego


  • User

    @garluk said:

    Nel tuo caso non cambieresti partita IVA ma semplicemente varieresti il tuo codice attività.
    Continuerai, pertanto, a versare i tuoi contributi a Inarcassa e nulla più. Fra l'altro le tabelle di conversione in rendita sono leggermente più convenienti di quelli INPS e poi hai i servizi aggiuntivi di non poco conto (vedi polizza sanitaria e via dicendo).

    Ottimo! Questo permette anche un risparmio non indifferente sui contributi da versare a parità di ricavi. Visto che avevo detto che lo avrei riportato sul forum, come ulteriore conferma, oggi sono stato chiamato da un consulente Inarcassa, cui mi ero rivolto tramite il sito, e mi ha confermato quanto mi hai detto quindi direi proprio che non ci sono più dubbi sulla questione.

    @garluk said:

    Un modo per bypassare il problema sarebbe quello che i soci mantengono la loro partita IVA e fatturino alla società il loro operato facendo chiudere la società sempre in pari o negativo.
    In questo caso vanno valutate le ripercussioni fiscali....

    Noi infatti pensavamo proprio di mantenere le nostre partite IVA fatturando alla società e facendola chiudere con guadagni ridotti. Ma, premesso che è stata una telefonata breve, a grandi linee il consulente Inarcassa mi ha detto che se apriamo una società di questo tipo perdiamo l'iscrizione ad Inarcassa e dobbiamo iscriverci ad Inps commercanti, ti risulta? Dici di farla chiudere in pari o negativo perchè in questo caso cambierebbero le cose? La sostanza è che vorremmo evitare in ogni modo l'iscrizione inps mantenedo quella ad inarcassa però nel contempo ci serve la società per fatturare anche servizi pubblicitari online non fatturabili come liberi professionisti... e non ho individuato la soluzione :mmm:

    @garluk said:

    Certo.
    Cmq se ti serve un ingegnere esperto del mondo internet fammi un fischio! 😄

    Ok! 😉

    Grazie ancora, sei veramente gentilissimo!


  • User

    Beh in questo caso io farei una SAS visto che serve solo per una specifica cosa. Magari fai fare l'amministratore a un non ingegnere o non iscritto all'albo.
    Ai soci non varierei codice attività ma semplicemente ne aggiungerei un altro. In questo modo Inarcassa non avrebbe molto da dire.
    Secondo me non avrebbe molto da dire neanche con l'altra soluzione in quanto perchè tu non sarai un lavoratore assunto a tempo indeterminato ma semplicemente un socio che presta attività di consulenza saltuaria alla società.
    Ovviamente diverso è il caso di assunzione con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. A quel punto perderesti i requisiti di accesso a inarcassa.


  • User Newbie

    @i2m4y said:

    Non devi iscriverti alla camera di commercio, basta partita iva ed inarcassa.

    L'iscrizione dei tuoi colleghi, se anch'essi lavoratori autonomi (liberi professionisti), al registro imprese è errata.

    Si iscrivono le imprese (ditte individuali, società ecc.) in su.

    Il tagliando dell'agenzia delle entrate non è significativo, esso infatti ti definisce impropriamente ditta individuale, ma purtroppo è perchè quella procedura non conosce il termine libero professionista o lavoratore autonomo.... non perchè ti dia un inquadramento giuridico.

    Mi resta da supporre, visto l'intervento di commercialisti che dovrebbero saper il fatto loro, che i tuoi amici non siano stati inquadrati come te quali liberi professionisti (ingegneri, ma con codice 72200), bensì quali imprenditori individuali ..... all'ora l'inquadramento sarebbe corretto.

    Valuterei la tua iscrizione all'Inarcassa alla luce del tuo codice attività non tsrettamente ingegneristico.

    Paolo

    Ciao Paolo, sapresti indicarmi se l'iscrizione alla CCIA non è obbligatoria anche per attività codificata da Ateco2007 come 72.19.09, ovvero "ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell'ingegneria"?
    Ho usato questo codice perchè non sono ancora abilitato e iscritto all'albo ingegneri, e perchè di fatto è quello che faccio, ovvero modelli numerici per simulazioni idrauliche, quindi alla fine è ricerca e sviluppo.
    Grazie


  • User Newbie

    Buongiorno, sono un medico e ho realizzato un software da vendere a dei clienti, ora la mia domanda è la seguente:
    devo iscrivermi alla camera di commercio? il codice attivita è 62.01.00.


  • User Newbie

    @bluemountains said:

    Ottimo! Questo permette anche un risparmio non indifferente sui contributi da versare a parità di ricavi. Visto che avevo detto che lo avrei riportato sul forum, come ulteriore conferma, oggi sono stato chiamato da un consulente Inarcassa, cui mi ero rivolto tramite il sito, e mi ha confermato quanto mi hai detto quindi direi proprio che non ci sono più dubbi sulla questione.

    Noi infatti pensavamo proprio di mantenere le nostre partite IVA fatturando alla società e facendola chiudere con guadagni ridotti. Ma, premesso che è stata una telefonata breve, a grandi linee il consulente Inarcassa mi ha detto che se apriamo una società di questo tipo perdiamo l'iscrizione ad Inarcassa e dobbiamo iscriverci ad Inps commercanti, ti risulta? Dici di farla chiudere in pari o negativo perchè in questo caso cambierebbero le cose? La sostanza è che vorremmo evitare in ogni modo l'iscrizione inps mantenedo quella ad inarcassa però nel contempo ci serve la società per fatturare anche servizi pubblicitari online non fatturabili come liberi professionisti... e non ho individuato la soluzione :mmm:

    Ok! 😉

    Grazie ancora, sei veramente gentilissimo!

    Ciao, ho una situazione simile e non mi è chiara una questione.
    Se si è iscritti all'ordine e si esercita la professione, volendo affiancare un'altra attività che non rientri tra quelle "riservate" ad architetti/ingegneri, mi risulta si debba per forza aprire una posizione INPS.
    Insomma, non posso utilizzare la posizione iva di professionista iscritto ad Inarcassa, per fatturare "altro" che non sia strettamente connesso alle prestazioni riservate ai professionisti ordinistici.
    Mi spiego meglio: se voglio affiancare una attività "commerciale", sia in senso stretto oppure -nel caso di ingegnere- che realizzi e "venda" software o altro che non riguardi le attività riservate all'ingegnere (ad esempio grafica o disegnare insegne pubblicitarie), non posso fatturare "a casaccio" (di fatto con prestazioni fittizie) ad una società creata ad hoc solo per rimanere iscritto ad Inarcassa.
    Da quel che mi risulta dopo aver interpellato Inarcassa ed INPS, un professionista iscritto ad inarcassa che voglia affiancare una attività "commerciale" in proprio, ha solo una strada obbligata (a meno di aprire Srl o società di altro tipo e fatturare alla stessa, ma solo se le consulenze rese sono plausibili e sono relative ad attività riservate ad architetti ed ingegneri):

    1. iscrizione camera di commercio (eventualmente anche ditta individuale);
    2. aggiunta di un codice attività alla stessa partita iva già utilizzata da professionista ordinistico;
    3. iscrizione INPS Artigiani e Commerciati;
    4. contestuale cancellazione (obbligatoria) da Inarcassa;
    5. iscrizione ad INPS Gestione Separata che servirà a proseguire l'attività libero professionale ordinistica.
      Alla fine quindi l'architetto o ingegnere iscritto all'Ordine ed esercente già la libera professione, si troverà ad avere due posizioni INPS.
      La prima, INPS Artigiani e Commercianti, servirà per gestire l'attività di "impresa" commerciale;
      la seconda, INPS Gestione Separata, servirà a proseguire l'attività precedente di libero professionista iscritto all'ordine, in alternativa ad Inarcassa che non consente di essere iscritti se si ha un'altra qualsiasi forma previdenziale obbligatoria (INPS Artigiani e Commercianti, in questo caso). Alle fatture da professionista, che saranno nell'orbita di INPS Gestione Separata, si può aggiungere la rivalsa del 4% Inarcassa. In questo caso però, a differenza degli iscritti Inarcassa, il contributo sarà completamente "a perdere". Si versa e basta, insomma.
      E' corretto? Potete darmi ulteriori info?
      Grazie, Marco.

  • User Newbie

    @archimilano said:

    Ciao, ho una situazione simile e non mi è chiara una questione.
    Se si è iscritti all'ordine e si esercita la professione, volendo affiancare un'altra attività che non rientri tra quelle "riservate" ad architetti/ingegneri, mi risulta si debba per forza aprire una posizione INPS.
    Insomma, non posso utilizzare la posizione iva di professionista iscritto ad Inarcassa, per fatturare "altro" che non sia strettamente connesso alle prestazioni riservate ai professionisti ordinistici.
    Mi spiego meglio: se voglio affiancare una attività "commerciale", sia in senso stretto oppure -nel caso di ingegnere- che realizzi e "venda" software o altro che non riguardi le attività riservate all'ingegnere (ad esempio grafica o disegnare insegne pubblicitarie), non posso fatturare "a casaccio" (di fatto con prestazioni fittizie) ad una società creata ad hoc solo per rimanere iscritto ad Inarcassa.
    Da quel che mi risulta dopo aver interpellato Inarcassa ed INPS, un professionista iscritto ad inarcassa che voglia affiancare una attività "commerciale" in proprio, ha solo una strada obbligata (a meno di aprire Srl o società di altro tipo e fatturare alla stessa, ma solo se le consulenze rese sono plausibili e sono relative ad attività riservate ad architetti ed ingegneri):

    1. iscrizione camera di commercio (eventualmente anche ditta individuale);
    2. aggiunta di un codice attività alla stessa partita iva già utilizzata da professionista ordinistico;
    3. iscrizione INPS Artigiani e Commerciati;
    4. contestuale cancellazione (obbligatoria) da Inarcassa;
    5. iscrizione ad INPS Gestione Separata che servirà a proseguire l'attività libero professionale ordinistica.
      Alla fine quindi l'architetto o ingegnere iscritto all'Ordine ed esercente già la libera professione, si troverà ad avere due posizioni INPS.
      La prima, INPS Artigiani e Commercianti, servirà per gestire l'attività di "impresa" commerciale;
      la seconda, INPS Gestione Separata, servirà a proseguire l'attività precedente di libero professionista iscritto all'ordine, in alternativa ad Inarcassa che non consente di essere iscritti se si ha un'altra qualsiasi forma previdenziale obbligatoria (INPS Artigiani e Commercianti, in questo caso). Alle fatture da professionista, che saranno nell'orbita di INPS Gestione Separata, si può aggiungere la rivalsa del 4% Inarcassa. In questo caso però, a differenza degli iscritti Inarcassa, il contributo sarà completamente "a perdere". Si versa e basta, insomma.
      E' corretto? Potete darmi ulteriori info?
      Grazie, Marco.

    Che io sappia, non funziona cosi'.

    Ok 1,2,3,4 ma il punto 5 non va bene.

    Cioe' tu come iscritto all'ordine teoricamente NON potresti esercitare e fare attivita' commerciale nello stesso tempo. Devi fare o una o l'altra attivita', mai contemporaneamente, e' proprio vietato sia dai regolamenti ordinistici e che, soprattutto, da Inarcassa. Ergo quando sei "commerciante" comunichi a Inarcassa la temporanea inattivita' professionale (si fa con inviandogli una comunicazione o via PEC o via portale), quindi non ti chiederanno i contributi figurativi per quel periodo (ma ti chiederanno SEMPRE quelli integrativi del 4% su ogni fattura lo devi inserire e versarlo tu...), quando poi torni fare attivita' ordinistica professionale, lo comunichi di nuovo ad Inarcassa, la cosa e' in tempo reale, e da quel momento versi tutti i contributi previdenziali a lei normalmente, quando invece ricominci a fare attivita' commerciale, ri-comunichi a Inarcassa e loop come sopra. Non puoi essere professionista iscritto all'ordine e, nello stesso momento, essere anche commerciante.

    Non puoi ed e' proprio espressamente vietato, versare alla gestione separata la previdenza (tra l'altro neanche ti conviene a livello di costi!) quando stai svolgendo attivita' ordinistica, per quello devi sempre versare esclusivamente ad Inarcassa. Quindi non devi aprire posizione per la gestione separata INPS, nel tuo caso, basta solo quella Artigiani e commercianti.

    Decisamente sarebbe piu' semplice in prospettiva, aprire una srls, per l'attivita' di vendita (tu come come unico socio), e poi tu fatturi consulenze (ordinistiche) lavorative alla tua stessa srls.
    (occhio che pero' se sei nel forefettario, da quest'anno non puoi usare questo regime fiscale se sei anche socio/amministratore di societa')

    Questi i miei 2 cents 🙂