• User

    @fedclaud said:

    Non dovresti avere grossi problemi.
    Certo che le attività da svolgere vanno approfondite dal punto di vista contabile e fiscale.

    Grazie fedclaud:)


  • User Attivo

    @datalight said:

    Grazie fedclaud:)

    Figurati.
    A disposizione quando possibile.


  • User

    @fedclaud said:

    Il regime fiscale non incide affatto sulla professionalità della tua attività.
    I clienti potranno "scaricare la prestazione" normalmente in quanto tu emetterai regolare fattura (documento giustificativo di spesa) senza addebito di iva.

    ok allora pare sia conveniente.
    ero convinto che i clienti non accettassero queste fatture. Oggi informandomi in giro pare che le accettino perchè molti si sono già convertiti e cominciano ad arrivare.

    La rivalsa inps 4% è sempre da includere?


  • User

    @archeoita said:

    non possono non accettare, ma valuta molto attentamente.
    Se i tuoi clienti sono soggetti passivi d'IVA, ricordati che tutta l'iva sugli acquisti per te diventa un costo e non potrai ricaricare sui tuoi cliente l'iva che non puoi fatturare, come potresti fare con un privato
    mi puoi fare un esempio di questo caso?
    tipo se faccio una brochure per un cliente e devo inserire in fattura la spesa di stampa che ho avuto?

    se invece faccio delle spese per lo studio, o per libri non centra questo discorso no? posso detrarre per intero l'importo adesso, no?


  • User

    @archeoita said:

    Se riesci a ricaricarlo in un qualche modo alzando il prezzo al tuo cliente bene, se no sono miseriacce! 🙂

    ah ho capito... si fa come i caffè e i conti al ristorante che lievitano improvvisamente! 🙂

    già stamattina ho fatto 3 figure di merda perchè l'impiegata del commercialista ha detto (erroneamente) che dovevo ricaricare del 20% la fattura! cioè forse ricarico quelle di nuovi clienti... vabbè non sono certo una volpe.
    proposto al cliente del cambio di tariffa, fra un po' mi denuncia!


  • User Newbie

    Vogliamo fornire anche noi il nostro contributo a questo discorso fornendo di seguito la comunicazione pervenutaci da uno Studio di Consulenza Tributaria e Societaria di Roma.
    ** COMUNICAZIONE:**
    Riteniamo opportuno segnalare una novità della Legge Finanziaria che potrebbe essere di aiuto agli affiliati che avevano il timore di aprire la partita IVA nel momento in cui avessero superato il famoso limite dei 5.000 Euro di compensi totali guadagnati in un anno.
    La Legge Finanziaria per il 2008 introduce una nuova disciplina per i cosiddetti "contribuenti minimi": successive circolari ne hanno illustrato i meccanismi di funzionamento.
    In sintesi, la nuova disciplina si rende applicabile alle persone fisiche, in possesso di partita IVA, che:

    • nel corso del 2007 hanno conseguito ricavi o compensi in misura non superiore a 30.000 Euro;
    • non hanno sostenuto spese per lavoro dipendente o per collaboratori a progetto;
    • non hanno eseguito nei tre anni precedenti acquisti di beni strumentali per valore complessivo superiore a 15.000 Euro;
    • non hanno eseguito cessioni all'esportazione e non hanno erogato somme sotto forma di utili di partecipazione con apporto costituito da solo lavoro.

    I soggetti titolari di partita IVA in possesso dei requisiti di cui sopra rientrano "automaticamente" nel nuovo regime, che prevede che:

    • i contribuenti minimi sono esonerati da obblighi di tenuta delle scritture contabili e da tutti gli adempimenti IVA, non sono soggetti agli studi di settore e non versano IRAP;
    • le fatture emesse non recano l'addebito dell'IVA e, conseguentemente, non vi è alcun obbligo di conteggio e di versamento relativo a tale imposta;
    • il reddito netto prodotto, determinato secondo criteri di "cassa", è assoggettato ad un'imposta sostitutiva del 20%;
    • l'imposta sostitutiva si applica sul "reddito netto", quindi restano deducibili le spese sostenute ed anche il contributo previdenziale INPS;
    • resta fermo l'obbligo di conservazione dei documenti, nonché l'obbligo di canalizzare le operazioni su un conto bancario.
      I soggetti in possesso dei requisiti possono comunque optare per l'applicazione del regime ordinario con semplice "comportamento concludente", applicando l'IVA sulla prima fattura emessa nel 2008.
      In ogni caso, escono dal regime forfetario i contribuenti che nell'anno precedente hanno conseguito ricavi superiori a 30.000 Euro; se i ricavi superano il limite di 45.000 Euro la cessazione della disciplina semplificata ha effetto immediatamente.
      Per gli aspetti pratici, riteniamo opportuno consigliare a coloro che opteranno per il regime di cui sopra di inserire in calce alle fatture emesse in applicazione della nuova normativa la seguente dicitura: "Operazione non soggetta ad IVA ai sensi dell'Art. 1 commi 96 e ss. L. 24/12/2007 n. 244".

    Riassumendo:
    Coloro che dovessero superare il limite di 5.000 Euro annui di ricavi, e che pertanto non possono emettere ulteriori ricevute per "prestazioni occasionali", potranno aprire la posizione IVA usufruendo del nuovo regime che consente di limitare gli adempimenti amministrativi a quelli che, in definitiva, erano già previsti per le stesse "attività occasionali" (conservazione dei documenti e dichiarazione dei redditi), evitando anche le problematiche di controllo relative agli studi di settore: in pratica, il Commercialista serve solo una volta all'anno !
    L'unico aspetto "negativo" rispetto alle prestazioni occasionali sta nel fatto che, superato il limite dei 5.000 Euro, occorre versare il contributo INPS per la pensione: ricordate però che si applica sul "reddito netto" e che comunque, nell'attuale quadro normativo, si applica ormai su quasi tutte le tipologie di reddito.
    Sperando di avervi fatto cosa gradita.
    Saluti,
    Sprintrade Team


  • User

    @mruoppolo said:

    Chiedo ancora qualche lume.

    Da quello che ho capito ci sono due strade

    1. Segno il bollo in fattura ma non me lo faccio pagare dal cliente egli quindi è obbligato ad apporlo.

    2. faccio tutte le cose per benino, compro il bollo e lo appiccico e do la fattura al cliente.

    nel caso 1 ci guadagno 1.81 euro perché il bollo lo metto cime un arrotondamento

    nel caso 2 vado in pari col bollo ma perdo in operatività, perché l'email la posso usare solo se passo attraverso uno scanner altrimenti sono costretto alle poste e in tal caso ci rimetto l'affrancatura.

    tutto ciò è corretto?

    Spiegami un'altra cosa (per piacere ovviamente) indicare il netto da pagare equivale a coobbligare il cliente all'acquisto del bollo? Ovvero, esiste qualche dicitura che può farlo?

    Perché se nn ricordo male nn mettere il bollo può equivalere ad evaderlo e non vorrei ritrovarmi con una sanzione da 100 a 500 volte ecc ecc

    Ciao a tutti,

    faccio un'altra domanda riguardante il bollo nel regimo minimo:
    svolgo attività legale.
    E' prevista anche nel mio settore professionale l'affrancatura del bollo sulla fattura del cliente? Anche se il cliente è persona giuridica?
    Grazie di nuovo,

    Emanuele


  • User

    infatti secondo me questo regime va bene proprio per chi inizia da zero o ha qualche prestazione occasionale.


  • User

    una ulteriore domanda..qual'è il riferimento normativo che consente di dedurre interamente il costo di un bene strumentale che supera i 516 euro nell'anno senza procedere ad ammortamenti? E l'aliquota del 50% in relazione alle spese autoveicoli dove viene stabilita?


  • Super User

    @Emy said:

    Ciao a tutti,

    faccio un'altra domanda riguardante il bollo nel regimo minimo:
    svolgo attività legale.
    E' prevista anche nel mio settore professionale l'affrancatura del bollo sulla fattura del cliente? Anche se il cliente è persona giuridica?
    Grazie di nuovo,

    Emanuele

    La circolare n. 7/E del 28/01/2008 ha chiarito (risposta al quesito 6.4) che i contribuenti che applicano il regime dei minimi sono tenuti all'applicazione della marca da bollo qualora le stesse siano di importo superiore a 77,47 euro.
    Saluti.


  • Super User

    @iachinoing said:

    una ulteriore domanda..qual'è il riferimento normativo che consente di dedurre interamente il costo di un bene strumentale che supera i 516 euro nell'anno senza procedere ad ammortamenti? E l'aliquota del 50% in relazione alle spese autoveicoli dove viene stabilita?

    1. art. 102 c. 5 TUIR ma nel regime dei minimi la deduzione integrale non avviene in base al disposto del TUIR ma in base all'applicazione del principio di cassa.

    2. circolare 73/E del 21/12/2007 punto 2.1 e circolare 7/E del 28/01/2008 risposta a quesito 5.1

    Saluti.


  • User

    @archeoita said:

    Se tu hai molte spese, e molta IVA di acquisto, ricordati che rischi di pagartela tutta.

    Questo regime può essere conveniente per chi ha poca iva sugli acquisti e soprattutto opera direttamente con i privati.

    Per me, facendo i conti, se hai un basso reddito, lavori con soggetti passivi IVA e avresti spese detraibili o deducibili, si può arrivare a pagare anche 1000-2500 euro in più

    Ho paura anche io per questa cosa.
    1-Intanto sono anche a credito iva e mi dicono che devo pagarla.???

    2-Spese grossissime non ne ho(tipo auto o computer), ma tra libri,cancelleria,spese per promozione-mostre-eventi potrei arrivare mettiamo a 6000.
    reddito più o meno sicuro 16000.
    può essere conveniente?
    3-L'associazione che mi fa contabilità vuole la stessa cifra di competenze per il regime ordinario... ma non dovrebbero abbassare le tariffe visto che fanno meno?


  • User Attivo

    Volendo rientrare nei minimi per il 2008 ed avendo una fattura da emettere nel 2008 di competenza del 2007 che quindi se emessa nel 2007 sarebbe stata emessa con iva 20%, emettendola nel 2008 dovò fare la fattura comunque includendo l'Iva? mi sembrere logico, considerando che essendo di competenza del 2007 anno in cui ho detratto l'iva sugli acquisti da cui sono derivati tali ricavi, in non pagare l'iva su questa fattura sarebbe un errato beneficio.


  • Super User

    @Eddy11 said:

    Volendo rientrare nei minimi per il 2008 ed avendo una fattura da emettere nel 2008 di competenza del 2007 che quindi se emessa nel 2007 sarebbe stata emessa con iva 20%, emettendola nel 2008 dovò fare la fattura comunque includendo l'Iva? mi sembrere logico, considerando che essendo di competenza del 2007 anno in cui ho detratto l'iva sugli acquisti da cui sono derivati tali ricavi, in non pagare l'iva su questa fattura sarebbe un errato beneficio.

    Per chi adotta il regime dei minimi, per le fatture emesse nel 2008 non si addebita l'IVA in rivalsa, indipendentemente dal fatto che il ricavo è di competenza del 2007.
    Saluti.


  • User Attivo

    @Eddy11 said:

    Volendo rientrare nei minimi per il 2008 ed avendo una fattura da emettere nel 2008 di competenza del 2007 che quindi se emessa nel 2007 sarebbe stata emessa con iva 20%, emettendola nel 2008 dovò fare la fattura comunque includendo l'Iva? mi sembrere logico, considerando che essendo di competenza del 2007 anno in cui ho detratto l'iva sugli acquisti da cui sono derivati tali ricavi, in non pagare l'iva su questa fattura sarebbe un errato beneficio.

    Condivido la risposta di Rubis.

    Aggiungo che non vi è alcun beneficio per il fatto di "non pagare l'iva su questa fattura" in quanto tuo cliente non la versa a te e, di conseguenza, tu non la devi versare allo Stato.:ciauz:


  • Super User

    @fedclaud said:

    Condivido la risposta di Rubis.

    Aggiungo che non vi è alcun beneficio per il fatto di "non pagare l'iva su questa fattura" in quanto tuo cliente non la versa a te e, di conseguenza, tu non la devi versare allo Stato.:ciauz:

    Certo......giustissimo.