• non possono non accettare, ma valuta molto attentamente.
    Se i tuoi clienti sono soggetti passivi d'IVA, ricordati che tutta l'iva sugli acquisti per te diventa un costo e non potrai ricaricare sui tuoi cliente l'iva che non puoi fatturare, come potresti fare con un privato


  • User

    @archeoita said:

    non possono non accettare, ma valuta molto attentamente.
    Se i tuoi clienti sono soggetti passivi d'IVA, ricordati che tutta l'iva sugli acquisti per te diventa un costo e non potrai ricaricare sui tuoi cliente l'iva che non puoi fatturare, come potresti fare con un privato
    mi puoi fare un esempio di questo caso?
    tipo se faccio una brochure per un cliente e devo inserire in fattura la spesa di stampa che ho avuto?

    se invece faccio delle spese per lo studio, o per libri non centra questo discorso no? posso detrarre per intero l'importo adesso, no?


  • Certo
    Cerco di spiegarmi meglio

    Due situazioni

    Un commerciante al dettaglio e un grafico che lavora prevalentemente con ditte

    1. Commerciante al dettaglio
      Con il regime ordinario prima acquistava un PC a 500+IVA(100) e lo rivendeva al cliente PRIVATO per 600+IVA(120)
      In quel caso l'IVA non era né un costo e né un ricavo.
      Rimanevi a debito di IVA di 120(iva incassata)-100(iva versata) = 20 che versavi allo Stato, e il tuo guadagno era di 720-600-20 = 100 - o più correttamente 600-500 = 100
      Con il regime dei minimi che cosa succede.
      Tu continui a pagare l'IVA al tuo fornitore, ma non la puoi più fatturare ai tuoi clienti, quindi per te l'IVA diventa un costo in più che prima non avevi.
      La differenza è che sul cliente privato tu puoi comunque aggiungerla (aumentando il prezzo).
      Quindi con il regime dei minimi accade questo: acquisti a 500+IVA(100) e tu vendi al tuo cliente a 720.
      In questo caso il tuo guadagno è di 720-600= 120
      In questa situazione come vedi c'è convenienza, perché per il cliente privato non cambia nulla se l'IVA ci sia o meno indicata in fattura, il prezzo che paghera sarà infatti sempre quello (in giro lo troverà sempre a 720 più o meno)
      Da questo punto di vista il regime rischia di rappresentare una distorsione della concorrenza, perché il commerciante potrà giocarsi quel 20% decidendo se utilizzarlo per scontare il prezzo (e facendo concorrenza agli altri commercianti che sono obbligati a mettere l'IVA) o per guadagnare di più.

    Che cosa accade invece nel secondo esempio

    1. Studio grafico che lavora per soggetti passivi IVA (ditte)
      In questo caso il discorso cambia, perché come dicevo l'IVA non è un costo per l'azienda, e non potrai fare il giochino che hai fatto nel caso sopra, non potrai quindi alzare il tuo prezzo, pena uscire fuori mercato con i prezzi.
      Esempio.
      Prima tu avevi spese per acquisti, facciamo di 8000 euro all'anno (software, carta, materiale vario, hosting etc...) e su questi un'IVA di 1600 euro da poter scaricare.
      E per un sito ti facevi pagare 1500+IVA (300)
      Mettiamo 10 siti in tutto l'anno a quel prezzo.
      Incassavi 18000 euro (3000 di IVA) e avevi spese per 9600 (1600 IVA)
      Andavi a debito IVA di 1400 euro che versavi (ma ripeto, non era un costo per te, perché si trattava comunque di soldi che avevi incassato)
      e avevi un guadagno di 15000-8000 = 7000 euro
      Con il nuovo regime, ti ritrovi ad avere COSTI di 8000+1600 euro e a quel punto la situazione cambia con i ricavi.
      Che cosa fai?
      Devi per forza di cose AUMENTARE il prezzo del tuo sito, e non è detto che il tuo cliente sia disposto a pagare più di 1500 euro (ricorda per lui il costo era 1500 e non 1800, come invece sarebbe per un privato che non può scaricare l'IVA).
      Se mantieni invariato il prezzo arrivi ad avere: COSTI 9600 - RICAVI 15000
      Quindi un guadagno di 5400 euro.

    L'esempio sarebbe ancora più chiaro se tu vendessi PC (o altri beni) ad aziende, in quel caso NON POTRESTI assolutamente aumentare i prezzi, perché andresti fuori mercato completamente.

    Se tu hai molte spese, e molta IVA di acquisto, ricordati che rischi di pagartela tutta.

    Questo regime può essere conveniente per chi ha poca iva sugli acquisti e soprattutto opera direttamente con i privati.
    Ricordati anche che perdi tutte le detrazioni e deduzioni, si salvano soltanto come oneri deducibili i contributi INPS per intero, il resto lo perdi (ex no taxarea, spese mediche, moglie e figli a carico, ristrutturazioni etc...).

    Per me, facendo i conti, se hai un basso reddito, lavori con soggetti passivi IVA e avresti spese detraibili o deducibili, si può arrivare a pagare anche 1000-2500 euro in più


  • @kokorojoujou said:

    se invece faccio delle spese per lo studio, o per libri non centra questo discorso no? posso detrarre per intero l'importo adesso, no?

    Certo lo puoi scaricare come costo, ma prima per te l'IVA non era un costo.

    Se tu avevi 5000+IVA (1000) di spese, prima il tuo costo era 5000, ora diventa 6000, ovvero hai 1000 euro in più di costo.
    Se riesci a ricaricarlo in un qualche modo alzando il prezzo al tuo cliente bene, se no sono miseriacce! 🙂


  • User

    @archeoita said:

    Se riesci a ricaricarlo in un qualche modo alzando il prezzo al tuo cliente bene, se no sono miseriacce! 🙂

    ah ho capito... si fa come i caffè e i conti al ristorante che lievitano improvvisamente! 🙂

    già stamattina ho fatto 3 figure di merda perchè l'impiegata del commercialista ha detto (erroneamente) che dovevo ricaricare del 20% la fattura! cioè forse ricarico quelle di nuovi clienti... vabbè non sono certo una volpe.
    proposto al cliente del cambio di tariffa, fra un po' mi denuncia!


  • User Newbie

    Vogliamo fornire anche noi il nostro contributo a questo discorso fornendo di seguito la comunicazione pervenutaci da uno Studio di Consulenza Tributaria e Societaria di Roma.
    ** COMUNICAZIONE:**
    Riteniamo opportuno segnalare una novità della Legge Finanziaria che potrebbe essere di aiuto agli affiliati che avevano il timore di aprire la partita IVA nel momento in cui avessero superato il famoso limite dei 5.000 Euro di compensi totali guadagnati in un anno.
    La Legge Finanziaria per il 2008 introduce una nuova disciplina per i cosiddetti "contribuenti minimi": successive circolari ne hanno illustrato i meccanismi di funzionamento.
    In sintesi, la nuova disciplina si rende applicabile alle persone fisiche, in possesso di partita IVA, che:

    • nel corso del 2007 hanno conseguito ricavi o compensi in misura non superiore a 30.000 Euro;
    • non hanno sostenuto spese per lavoro dipendente o per collaboratori a progetto;
    • non hanno eseguito nei tre anni precedenti acquisti di beni strumentali per valore complessivo superiore a 15.000 Euro;
    • non hanno eseguito cessioni all'esportazione e non hanno erogato somme sotto forma di utili di partecipazione con apporto costituito da solo lavoro.

    I soggetti titolari di partita IVA in possesso dei requisiti di cui sopra rientrano "automaticamente" nel nuovo regime, che prevede che:

    • i contribuenti minimi sono esonerati da obblighi di tenuta delle scritture contabili e da tutti gli adempimenti IVA, non sono soggetti agli studi di settore e non versano IRAP;
    • le fatture emesse non recano l'addebito dell'IVA e, conseguentemente, non vi è alcun obbligo di conteggio e di versamento relativo a tale imposta;
    • il reddito netto prodotto, determinato secondo criteri di "cassa", è assoggettato ad un'imposta sostitutiva del 20%;
    • l'imposta sostitutiva si applica sul "reddito netto", quindi restano deducibili le spese sostenute ed anche il contributo previdenziale INPS;
    • resta fermo l'obbligo di conservazione dei documenti, nonché l'obbligo di canalizzare le operazioni su un conto bancario.
      I soggetti in possesso dei requisiti possono comunque optare per l'applicazione del regime ordinario con semplice "comportamento concludente", applicando l'IVA sulla prima fattura emessa nel 2008.
      In ogni caso, escono dal regime forfetario i contribuenti che nell'anno precedente hanno conseguito ricavi superiori a 30.000 Euro; se i ricavi superano il limite di 45.000 Euro la cessazione della disciplina semplificata ha effetto immediatamente.
      Per gli aspetti pratici, riteniamo opportuno consigliare a coloro che opteranno per il regime di cui sopra di inserire in calce alle fatture emesse in applicazione della nuova normativa la seguente dicitura: "Operazione non soggetta ad IVA ai sensi dell'Art. 1 commi 96 e ss. L. 24/12/2007 n. 244".

    Riassumendo:
    Coloro che dovessero superare il limite di 5.000 Euro annui di ricavi, e che pertanto non possono emettere ulteriori ricevute per "prestazioni occasionali", potranno aprire la posizione IVA usufruendo del nuovo regime che consente di limitare gli adempimenti amministrativi a quelli che, in definitiva, erano già previsti per le stesse "attività occasionali" (conservazione dei documenti e dichiarazione dei redditi), evitando anche le problematiche di controllo relative agli studi di settore: in pratica, il Commercialista serve solo una volta all'anno !
    L'unico aspetto "negativo" rispetto alle prestazioni occasionali sta nel fatto che, superato il limite dei 5.000 Euro, occorre versare il contributo INPS per la pensione: ricordate però che si applica sul "reddito netto" e che comunque, nell'attuale quadro normativo, si applica ormai su quasi tutte le tipologie di reddito.
    Sperando di avervi fatto cosa gradita.
    Saluti,
    Sprintrade Team


  • User

    @mruoppolo said:

    Chiedo ancora qualche lume.

    Da quello che ho capito ci sono due strade

    1. Segno il bollo in fattura ma non me lo faccio pagare dal cliente egli quindi è obbligato ad apporlo.

    2. faccio tutte le cose per benino, compro il bollo e lo appiccico e do la fattura al cliente.

    nel caso 1 ci guadagno 1.81 euro perché il bollo lo metto cime un arrotondamento

    nel caso 2 vado in pari col bollo ma perdo in operatività, perché l'email la posso usare solo se passo attraverso uno scanner altrimenti sono costretto alle poste e in tal caso ci rimetto l'affrancatura.

    tutto ciò è corretto?

    Spiegami un'altra cosa (per piacere ovviamente) indicare il netto da pagare equivale a coobbligare il cliente all'acquisto del bollo? Ovvero, esiste qualche dicitura che può farlo?

    Perché se nn ricordo male nn mettere il bollo può equivalere ad evaderlo e non vorrei ritrovarmi con una sanzione da 100 a 500 volte ecc ecc

    Ciao a tutti,

    faccio un'altra domanda riguardante il bollo nel regimo minimo:
    svolgo attività legale.
    E' prevista anche nel mio settore professionale l'affrancatura del bollo sulla fattura del cliente? Anche se il cliente è persona giuridica?
    Grazie di nuovo,

    Emanuele


  • @sprintrade said:

    L'unico aspetto "negativo" rispetto alle prestazioni occasionali sta nel fatto che, superato il limite dei 5.000 Euro, occorre versare il contributo INPS per la pensione: ricordate però che si applica sul "reddito netto" e che comunque, nell'attuale quadro normativo, si applica ormai su quasi tutte le tipologie di reddito.

    L'unico? ce ne sono molti di più invece.
    Se uno ha un basso reddito perde tutte le detrazioni e deduzioni IRPEF.
    Sotto i 7-8 mila euro di reddito (ma vorrei poi vedere chi riesce a viverci, magari uno studente che ha altri aiuti) prima praticamente non pagavi nulla di tasse (grazie alla ex no taxarea) o potevi andare a credito, ora paghi eccome.

    Per i contributi INPS dipende, se sei imprenditore li paghi anche se non fatturi, se sei libero professionista va in base al reddito.


  • User

    infatti secondo me questo regime va bene proprio per chi inizia da zero o ha qualche prestazione occasionale.


  • User

    una ulteriore domanda..qual'è il riferimento normativo che consente di dedurre interamente il costo di un bene strumentale che supera i 516 euro nell'anno senza procedere ad ammortamenti? E l'aliquota del 50% in relazione alle spese autoveicoli dove viene stabilita?


  • Super User

    @Emy said:

    Ciao a tutti,

    faccio un'altra domanda riguardante il bollo nel regimo minimo:
    svolgo attività legale.
    E' prevista anche nel mio settore professionale l'affrancatura del bollo sulla fattura del cliente? Anche se il cliente è persona giuridica?
    Grazie di nuovo,

    Emanuele

    La circolare n. 7/E del 28/01/2008 ha chiarito (risposta al quesito 6.4) che i contribuenti che applicano il regime dei minimi sono tenuti all'applicazione della marca da bollo qualora le stesse siano di importo superiore a 77,47 euro.
    Saluti.


  • Super User

    @iachinoing said:

    una ulteriore domanda..qual'è il riferimento normativo che consente di dedurre interamente il costo di un bene strumentale che supera i 516 euro nell'anno senza procedere ad ammortamenti? E l'aliquota del 50% in relazione alle spese autoveicoli dove viene stabilita?

    1. art. 102 c. 5 TUIR ma nel regime dei minimi la deduzione integrale non avviene in base al disposto del TUIR ma in base all'applicazione del principio di cassa.

    2. circolare 73/E del 21/12/2007 punto 2.1 e circolare 7/E del 28/01/2008 risposta a quesito 5.1

    Saluti.


  • User

    @archeoita said:

    Se tu hai molte spese, e molta IVA di acquisto, ricordati che rischi di pagartela tutta.

    Questo regime può essere conveniente per chi ha poca iva sugli acquisti e soprattutto opera direttamente con i privati.

    Per me, facendo i conti, se hai un basso reddito, lavori con soggetti passivi IVA e avresti spese detraibili o deducibili, si può arrivare a pagare anche 1000-2500 euro in più

    Ho paura anche io per questa cosa.
    1-Intanto sono anche a credito iva e mi dicono che devo pagarla.???

    2-Spese grossissime non ne ho(tipo auto o computer), ma tra libri,cancelleria,spese per promozione-mostre-eventi potrei arrivare mettiamo a 6000.
    reddito più o meno sicuro 16000.
    può essere conveniente?
    3-L'associazione che mi fa contabilità vuole la stessa cifra di competenze per il regime ordinario... ma non dovrebbero abbassare le tariffe visto che fanno meno?


  • User Attivo

    Volendo rientrare nei minimi per il 2008 ed avendo una fattura da emettere nel 2008 di competenza del 2007 che quindi se emessa nel 2007 sarebbe stata emessa con iva 20%, emettendola nel 2008 dovò fare la fattura comunque includendo l'Iva? mi sembrere logico, considerando che essendo di competenza del 2007 anno in cui ho detratto l'iva sugli acquisti da cui sono derivati tali ricavi, in non pagare l'iva su questa fattura sarebbe un errato beneficio.


  • Super User

    @Eddy11 said:

    Volendo rientrare nei minimi per il 2008 ed avendo una fattura da emettere nel 2008 di competenza del 2007 che quindi se emessa nel 2007 sarebbe stata emessa con iva 20%, emettendola nel 2008 dovò fare la fattura comunque includendo l'Iva? mi sembrere logico, considerando che essendo di competenza del 2007 anno in cui ho detratto l'iva sugli acquisti da cui sono derivati tali ricavi, in non pagare l'iva su questa fattura sarebbe un errato beneficio.

    Per chi adotta il regime dei minimi, per le fatture emesse nel 2008 non si addebita l'IVA in rivalsa, indipendentemente dal fatto che il ricavo è di competenza del 2007.
    Saluti.


  • User Attivo

    @Eddy11 said:

    Volendo rientrare nei minimi per il 2008 ed avendo una fattura da emettere nel 2008 di competenza del 2007 che quindi se emessa nel 2007 sarebbe stata emessa con iva 20%, emettendola nel 2008 dovò fare la fattura comunque includendo l'Iva? mi sembrere logico, considerando che essendo di competenza del 2007 anno in cui ho detratto l'iva sugli acquisti da cui sono derivati tali ricavi, in non pagare l'iva su questa fattura sarebbe un errato beneficio.

    Condivido la risposta di Rubis.

    Aggiungo che non vi è alcun beneficio per il fatto di "non pagare l'iva su questa fattura" in quanto tuo cliente non la versa a te e, di conseguenza, tu non la devi versare allo Stato.:ciauz:


  • Super User

    @fedclaud said:

    Condivido la risposta di Rubis.

    Aggiungo che non vi è alcun beneficio per il fatto di "non pagare l'iva su questa fattura" in quanto tuo cliente non la versa a te e, di conseguenza, tu non la devi versare allo Stato.:ciauz:

    Certo......giustissimo.


  • @kokorojoujou said:

    2-Spese grossissime non ne ho(tipo auto o computer), ma tra libri,cancelleria,spese per promozione-mostre-eventi potrei arrivare mettiamo a 6000.
    reddito più o meno sicuro 16000.
    può essere conveniente?

    Prova con questo foglio di excel che ho trovato in rete.
    Ti permette di comparare i due regimi e di farti un'idea della convenienza.

    www . mediafire. com/?2yyh2i0imqy

    Se hai dei dubbi chiedi pure.

    @kokorojoujou said:

    3-L'associazione che mi fa contabilità vuole la stessa cifra di competenze per il regime ordinario... ma non dovrebbero abbassare le tariffe visto che fanno meno?

    Posso chiederti quanto vogliono?
    Teoricamente potresti fare tutto da solo, devi solo avere l'accortezza di protocollare le fatture (spec. quelle di acquisto)... al limite potresti rivolgerti da un CAF per la compilazione dell'Unico.
    Comunque sì, se resti da loro uno sconto è d'obbligo, venendo meno le pratiche dell'IVA, dei vari registri, contabilità, etc...
    Ma dipende da quanto ti chiedevano.


  • User Attivo

    Un Soggetto che pratica attività di subagente assicurativo quindi esente iva art. 10 e, che per tutti i requisiti richiesti è comprendibilile nei minimi, può accedervi tranquillamente?


  • User Attivo

    @Eddy11 said:

    Un Soggetto che pratica attività di subagente assicurativo quindi esente iva art. 10 e, che per tutti i requisiti richiesti è comprendibilile nei minimi, può accedervi tranquillamente?

    Non sembra vi siano preclusioni per chi esercita una attività esente iva.