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Android e Google: L'Italia fuori dallo sviluppo
La notizia ha del clamoroso per usare le parole di Luca Conti. Lui l'ha appresa da Alessio Ricco.
Ecco cosa è Android (da motoricerca
Google ha annunciato una gara per sviluppatori per la realizzazione di applicazioni per la nuova piattaforma mobile Android. In palio ci sono 10 milioni di dollari, tutte le informazioni si possono trovare su questa pagina.
Ecco le Faq di Google:
The Android Developer Challenge is open to individuals, teams of individuals, and business entities. While we seek to make the Challenge open worldwide, we cannot open the Challenge to residents of Cuba, Iran, Syria, North Korea, Sudan, and Myanmar (Burma) because of U.S. laws. In addition, the Challenge is not open to residents of** Italy **or Quebec because of local restrictions.
Siamo proprio messi male eh
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Per local restrictions che si intende? Che da noi non abbiamo i mezzi tecnici per partecipare?
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Per** local restrictions **si intende che Google considera le leggi italiane sfavorevoli alla partecipazione per burocrazia che richiede speciali requisiti aggiuntivi per lanciare il concorso, in Italia.
Google spiega che - "Il problema è che le norme italiane ci avrebbero obbligato a lungaggini e non avremmo potuto far partire il concorso nei tempi previsti. Stiamo valutando se inserire l'Italia in un secondo momento, a concorso già iniziato".
Da noi ci sono infatti norme che in tempi di internet hanno sapore borbonico e che spaventerebbero qualsiasi organizzatore di concorsi internazionali.
Per prima cosa, bisogna depositare una somma di garanzia, in anticipo, per coprire l'intero valore del concorso. Insomma, Google dovrebbe stanziare 10 milioni di dollari in un conto corrente solo per lanciare il concorso in Italia.Poi, in Italia i premi dovrebbero essere assegnati in presenza di un notaio e di un rappresentante di un'associazione dei consumatori riconosciuta;
Google dovrebbe infine compilare moduli e fare registrare il concorso da due ministeri e dai monopoli di Stato.
Il tutto si traduce in un'occasione sprecata per l'imprenditoria italiana e per creativi informatici che vogliono farsi strada nel nuovo promettente mercato dei software per cellulari.
Reso ancora di più interessante appunto dal lancio di Android, sistema operativo aperto che sarà in qualche cellulare nel 2008 e per il quale qualsiasi sviluppatore potrà lanciare proprie applicazioni.
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Che allegria!
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Penso che le attuali disposizioni legislative (la burocrazia delle tempistiche ecc...ecc...) e la totale mancanza di esse in alcuni casi, siano il principale problema che continua a far rimanere l'Italia indietro rispetto ad altri paesi.
Questo è un grave deterrente per tutti coloro che credo in uno sviluppo tecnologico di questo paese...poi ci si lamenta se si vedono i nostri scienziati che per poter operare in modo produttivo e con leggi che ne tutelino al 100% il lavoro fuggono all'estero, che dire...fanno bene!
Dopo la proposta di legge Levi-Prodi questa è un altra bella figura che facciamo davanti al resto del mondo civilizzato che guarda al futuro, un futuro che non limita ma incentiva.
Quoto Giorgio, siamo proprio messi male...purtroppo...
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Tali "lungaggini" sono però anche le uniche tutele del consumatore a fronte di scaltri imprenditori che possono anche operare finti concorsi, concorsi senza premi, consorsi ingannevoli, concorsi onerosi..... frodandoli in definitiva.
Alle volte si devono valutare le cose in maniera più ampia.... non è detto.... ma è possibile che siamo noi con una legislazione più avanti in questo caso.
Ben venga l'esclusione da Google se è così.Paolo
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Ciao i2m4y,
posso comprendere che certe leggi siano a tutela dal cittadino, onde evitare truffe ecc?ecc? e lo trovo giustissimo, non avevo valutato il caso sotto questo aspetto, ma allora la domanda sorge spontanea, perché gli altri paesi riescono ad avere tempistiche più accettabili per effettuare i controlli?
Immagino, poi magari mi sbaglio, che anche altri Stati abbiano leggi simili o che comunque salvaguardino i propri cittadini.
Se è davvero così , il problema che si ripropone riguarda ancora le tempistiche per effettuare le procedure di rito per determinati casi, e quindi si ritorna al fatto che l?organizzazione è ancora insufficiente per stare al passo con gli altri Stati.
Perdere una opportunità come quella proposta da Google è secondo il mio parere è ancora un modo per rimanere indietro, indipendentemente di che Stato sia lo sviluppatore che vincerà la gara, saremo comunque lo Stato che non ha potuto partecipare.
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Infatti purtroppo non conosco se esiste e come sia la legislazione in materia degli altri stati ammessi.
Per questo ho lasciato in forma dubitativa il mio post.
Paolo
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@i2m4y said:
Tali "lungaggini" sono però anche le uniche tutele del consumatore a fronte di scaltri imprenditori che possono anche operare finti concorsi, concorsi senza premi, consorsi ingannevoli, concorsi onerosi..... frodandoli in definitiva.
Sono d'accordo, ma vedendo i risultati direi che in Italia si tratta di lungaggini fini a se stesse.Ne sono prova molte cose, sia in ambito specifico, che in settori affini.
Ci sono concorsi palesemente "taroccati" che vanno tutt'ora in onda in tv, sia su reti locali che nazionali, e nessuno fa nulla.
Le pubblicità ingannevoli infestano televisioni e giornali, solo in rari casi vi sono interventi da parte dell'Autorità Garante.
In questo periodo sono innumerevoli le serate pubblicizzate nei locali per le selezioni per programmi televisivi, nella fattispecie del Grande Fratello. Selezioni in realtà del tutto false, mentre le 20-30 euro sganciate dai giovani creduloni che partecipano sono vere.
Per non parlare poi dello "Stato Italia".
Più che in ogni altro parte del mondo sono pilotati i concorsi nelle università, nel pubblico impiego e per non parlare nel mondo militare. Lo sappiamo tutti come vanno ste cose, eppur poi ci stupiamo di quei rari casi in cui vengono a galla.E' inutile nascondere la testa sotto a leggi che complicano soltanto la vita di chi onestamente (vedi Google in questo caso) vorrebbe fare un concorso in regola, ma a conti fatti preferisce rinunciare.
Invece chi fa gli imbrogli può farli liberamente semplicemente raggirando tutto il complesso sistema garantista.Purtroppo il nostro è uno stato dove le cose o sono complicate o non si fanno.
Ma non sempre la complessità significa qualità, anzi direi che spesso è l'esatto contrario.Mi sembra tutto come uno di quegli script con tante funzioni inutili, scritti con codice ridondante, pesanti e super bacati.
A punto tale che dopo un mese di utilizzo o il gestore dell'hosting blocca la fornitura di servizi o un cracker trova il modo per divertirsi a proprio piacimento.Non dimentichiamo che questo è lo stato dove per registrare un dominio .it si passano le nottate insonni, o per scaricare tre o quattrocento dollari di adsense un diciottenne dovrebbe diventare imprenditore versando fior di milioni (di lire) in tasse....
Su via... Google ha fatto proprio bene...
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Quoto i2m4y.
Stiamo parlando di Google e quindi siamo tutti contro le leggi, ma se fosse stata un azienda poco conosciuta avremmo detto lo stesso?
In Italia già si fanno troppe truffe, sarei curioso di sapere in questo tipo di gare se all'estero esistono più comportamenti truffaldini a riguardo
Io credo che negli USA le truffe siano molto più frequenti e "legali" di qui..