• User Attivo

    @fradefra said:

    Però attenzione a non interpretare negativamente un bounce rate alto. Ci sono generi di siti (per esempio i blog) per i quali il fatto che il bounce sia alto è assolutamente normale ed è indice di fidelizzazione del visitatore.

    Infatti, visitatori fidelizzati, tipicamente leggono solo una pagina, su un blog.

    Ma il Bounce Rate non sta ad indicare il rimbalzo del visitatore in un arco di tempo (dai 10 ai 30 sec.) ?
    Se è come penso io un Bounce Rate alto è sempre deleterio; anche se uno si guarda una sola pagina di un blog si presume la debba leggere... quindi dovrebbe stare sulla pagina per più di 20 secondi, no?

    In caso contrario sono io ad avere un'idea sbagliata del significato di Bounce Rate... 😄


  • User Attivo

    Ho cercato su Google 😄 ed ho trovato Wikipedia, che la pensa così --> Bounce Rate


  • User Attivo

    @fdalesio said:

    buona parte delle visite rimbalzanti proveniente da google sono state seguite dallo spider proprio su quella pagina.
    Guardando con attenzione la chiave di ricerca ho notato che la differenza tra le visite seguite dallo spider e quelle no dipendeva dalla "risposta" della pagina alla loro chiave.
    Il che mi fa pensare che google manda lo spider su una singola pagina se l'utente entra nel sito e poi torna a cercare/clickare sulle serp
    e mi sembra anche ragionevole...

    Hey, grazie mille per aver condiviso questa osservazione! Non me n'ero mai accorto 🙂

    @nbriani said:

    Certo c'è proprio da credere che in certi casi sarà meglio consigliare di toglierlo Google Analitics...😉
    Tanto c'è la toolbar 😄
    Perchè spingere tanto (arrivano a pagare i publisher adsense pur di promuovere firefox with google toolbar) su questo prodotto se no?

    Nel test purtroppo non fanno menzione di questo dato, ovvero se gli utenti coinvolti avevano o no la toolbar installata; ma c'è da scommettere che prendano informazioni anche da lì. Certo, probabilmente sono meno precise di quelle che può dire Analytics, ma sarebbe stupido da parte loro non tenerne conto.

    Chi è che fa uno sniffing dei pacchetti TCP inviati dalla toolbar? 😄
    (tanto scommetto che sono crittati a doppia chiave :rollo: )

    @nbriani said:

    Comunque credo che nel caso del Bounce rate, non si possa non tener conto del legame bounce rate / query, piuttosto del rate medio del sito web, oggetto del test nell'articolo... monitorizzo siti con rate anche del 50/60% ma che per alcune keyword di ingresso si abbassa magari al 10% ... mmm forse andrebbe realizzato un test piu' specifico per verificare l'eventaule grado di sofisticazione di Google nella considerazione che ha del dato.

    Comunque in generale il dato del Bounce Rate è davvero un elemento importante, non solo in ottica SEO, ma anche e soprattutto in ottica piu' "marketing" / ROI ...

    Condivido al 100%!
    Pare che il test che suggerisci l'abbia già abbozzato fdalesio 😉
    Approfondiamo? 😄

    @fradefra said:

    Però attenzione a non interpretare negativamente un bounce rate alto. Ci sono generi di siti (per esempio i blog) per i quali il fatto che il bounce sia alto è assolutamente normale ed è indice di fidelizzazione del visitatore.

    Infatti, visitatori fidelizzati, tipicamente leggono solo una pagina, su un blog.

    Giusto Fra, credo che anche al Googleplex lo sappiano e ne tengano conto 😉

    @Rammo said:

    Ho cercato su Google 😄 ed ho trovato Wikipedia, che la pensa così --> Bounce Rate

    Ora mando una mail al team di Analytics e chiedo loro informazioni più precise riguardo alla loro definizione di Bounce, poi vi giro la risposta 😉


  • User Attivo

    I click vengono tracciati, anche se non sembra.
    Sono convinto che sono uno dei parametri che determinano le posizioni nelle SERP.

    Cmq ne parlai 3 mesi fa in questi test:
    http://www.giorgiotave.it/forum/statistiche-strumenti-e-tools-per-seo/33136-google-tracciamento-click.html
    http://www.giorgiotave.it/forum/posizionamento-nei-motori-di-ricerca/32705-come-traccia-google.html


  • User Attivo

    In effetti, in relazione al bounce, occorrerebbe sapere il programma che si usa che valore di numero di secondi ha impostato, per considerare il rimbalza.


  • User Attivo

    Ciao all,
    vedo con piacere che molti frequentano il topic del momento.
    In effetti c'è da ragionare su quello che emerge.

    Aggiungo carne al fuoco: mettiamo per ipotesi che un buon numero di click sulle serp (intendo: tutto quello che c'è in serp, organico e ppc) inneschi una visita dal bot. Lasciamo stare il rank per il momento.
    Anche solo questa cosa apre scenari interessanti e parzialmente nuovi.

    E' plausibile che accada già ora, molto plausibile. Date un'occhiata ai webmaster tool del pannello sitemap e controllate i link segnalati provenienti da siti completamente off-topic.
    Noterete spesso l'assenza di link effettivi al vostro sito, ma l'appartenenza metodica ad alcuni circuiti di affiliazione e/o a adwords.
    SE lo strumento li vede come link, malgrado la redirezione (302 o altro che sia) significa che un bot li ha visti come link. 🙂

    Oh... approposito: succedono cose anche li', sul 302. Tra non molto sistematizzo il discorso e vi dico cosa ho notato di nuovo.

    Ma per restare su cosa innesca le visite del bot, pensate a cosa significa in termini di opportunità per chi investe nel PpC e in affiliazioni, e in termini di svantaggio metodico per chi ha budget + magri.
    Ci sono fasi nella vita di un sito in cui le visite dei bot sono IL problema (nascita del sito, reset dell'immagine, crolli per penalizzazioni ecc.)... e una cura, se è vero quanto sopra, emerge abbastanza naturale.

    La questione se il bot si affanni sui siti autorevoli, o se i siti autorevoli siano tali anche per l'affollamento dei bot non è peregrina come sembra ad una prima occhiata.

    Ciao, a presto.


  • User Attivo

    Nel frattempo, ho fatto un paio di telefonate ad amici che lavorano in laboratori che producono software per l'analisi degli accessi.

    Entrambi mi hanno confermato quanto sospettavo. Non v'è alcun modo per capire dopo quanto tempo un visitatore abbandoni una pagina.

    I Bounce sono semplicemente i visitatori che leggono una sola pagina del sito, indipendentemente da quanto tempo ci stanno sopra (15 secondi o due ore).

    Nessun software di statistica e di web analytics di mercato ad oggi conosciuto fa niente di più.

    Mi spiace 😄


  • User Attivo

    Dubbi risolti. 😉
    Chi si prenda la briga di modificare il significato di Bounce Rate in Wikipedia? 🙂


  • Community Manager

    @Rammo said:

    Dubbi risolti. 😉
    Chi si prenda la briga di modificare il significato di Bounce Rate in Wikipedia? 🙂

    Perchè non crei una voce nel WikiGT invece? 😄


  • User Attivo

    @pieropan said:

    Ciao all,
    vedo con piacere che molti frequentano il topic del momento.
    In effetti c'è da ragionare su quello che emerge.

    Aggiungo carne al fuoco: mettiamo per ipotesi che un buon numero di click sulle serp (intendo: tutto quello che c'è in serp, organico e ppc) inneschi una visita dal bot. Lasciamo stare il rank per il momento.
    Anche solo questa cosa apre scenari interessanti e parzialmente nuovi.

    E' plausibile che accada già ora, molto plausibile. Date un'occhiata ai webmaster tool del pannello sitemap e controllate i link segnalati provenienti da siti completamente off-topic.
    Noterete spesso l'assenza di link effettivi al vostro sito, ma l'appartenenza metodica ad alcuni circuiti di affiliazione e/o a adwords.
    SE lo strumento li vede come link, malgrado la redirezione (302 o altro che sia) significa che un bot li ha visti come link. 🙂

    Oh... approposito: succedono cose anche li', sul 302. Tra non molto sistematizzo il discorso e vi dico cosa ho notato di nuovo.

    Ma per restare su cosa innesca le visite del bot, pensate a cosa significa in termini di opportunità per chi investe nel PpC e in affiliazioni, e in termini di svantaggio metodico per chi ha budget + magri.
    Ci sono fasi nella vita di un sito in cui le visite dei bot sono IL problema (nascita del sito, reset dell'immagine, crolli per penalizzazioni ecc.)... e una cura, se è vero quanto sopra, emerge abbastanza naturale.

    La questione se il bot si affanni sui siti autorevoli, o se i siti autorevoli siano tali anche per l'affollamento dei bot non è peregrina come sembra ad una prima occhiata.

    Ciao, a presto.

    Ciao Piero 🙂

    Riguardo all'innescare le visite del bot, se è Googlebot che interessa non serve nemmeno la serp: basta mettere su un adsense e richiamare la pagina: garantito che dopo qualche secondo arriva il bot per vedere cosa c'è 🙂
    Questa è cosa risaputa, ma il fatto è che (personalmente) ormai prendo come assodato il fatto che il db riempito da Mediapartners-Googlebot e quello nutrito dal Googlebot normale coincidano.
    Anzi, ho trovato che il primo passava su pagine senza ads (mai messo un ad sul dominio, nel caso specifico) di sua spontanea volontà!

    In merito alla dicotomia pagine ben frequentate dai bot <-> sito autorevole, ho notato cose molto interessanti... e il comportamento del bot sembra legato a filo doppio con i dati ricevuti dalle varie toolbar.

    Sui 302 attendo con ansia di poter confrontare le tue impressioni con un'idea che mi son fatto e che non mancherò di esprimere 🙂

    A presto


  • User Attivo

    @petro said:

    Ciao Piero 🙂

    Riguardo all'innescare le visite del bot, se è Googlebot che interessa non serve nemmeno la serp: basta mettere su un adsense e richiamare la pagina: garantito che dopo qualche secondo arriva il bot per vedere cosa c'è 🙂
    Questa è cosa risaputa, ma il fatto è che (personalmente) ormai prendo come assodato il fatto che il db riempito da Mediapartners-Googlebot e quello nutrito dal Googlebot normale coincidano.

    Ciao Petro,
    è proprio questo il punto, i due sistemi sembrano andare in qualche modo verso la condivisione/conversione. I bot del ppc non dovrebbero popolare il db (o la parte di db) dei risultati organici. In breve, i 2 sistemi non dovrebbero parlarsi... due mondi separati, hanno sempre detto cosi', GG ha sempre negato le interferenze.
    Però c'è una influenza, si nota da diverso tempo, quasi due anni.
    Con low si è cazzeggiato in una delle ultime birre SEO se non ci fosse per caso un trigger che scatta sulle visite da bot.

    Banalizzando, tipo:
    Sei fico? ti mando il bot spesso, e siccome misurare ogni volta quanto sei fico mi costa troppe risorse, assumo come indicatore di quanto sei fico le visite da bot, contemperata da chissà quali altri parametri.

    Ora, se sono le visite del bot normale è un conto, se invece magari calcoli anche quelle dai bot dedicati al ppc, se consideri anche i 302 da affiliazioni - magari perchè risultano presenti in serp 🙂 - .... la situazione muta, e di parecchio.

    Cmq, ok... mi servono una decina di giorni di osservazione ancora e poi ti/vi faccio sapere quello che ho rilevato io.
    Stay tuned.

    Stammi bene, ciao.


  • User Attivo

    Temo che stiamo andando un po fuori tema...


  • User Attivo

    Mi hanno risposto quelli del team di Google Analytics.
    Riporto lo scambio sorvolando sui convenevoli.

    La mia domanda:

    scrivo per chiedere chiarimenti circa la definizione che dà Analytics di "Frequenza di rimbalzo".

    In particolare, nelle guide del centro assistenza non sono riuscito a trovare informazioni circa il tempo trascorso il quale il sistema non considera l'uscita dal sito dopo aver visitato una singola pagina dello stesso come un rimbalzo. Wikipedia ad esempio afferma (http://it.wikipedia.org/wiki/Bounce_Rate) che "Molti sistemi di statistiche fissano il bounce rate [...] a 30 secondi: un utente si definisce disinteressato ai contenuti di una pagina se l'abbandona entro 30 secondi".
    Il tracciamento di Analytics si accorda a questa metrica, o ne discosta?

    Inoltre vorrei sapere: quali fattori vengono presi in considerazione nel calcolare la frequenza di rimbalzo complessiva di un sito?
    Vengono conteggiati i rimbalzi delle singole pagine, della home page, di ogni singolo accesso proveniente da una ricerca su Google, e questi rimbalzi vengono differenziati in base al termine di ricerca?
    Ancora, questi rimbalzi contribuiscono tutti con uguale importanza a determinare la frequenza di rimbalzo complessiva, oppure ognuno ha un
    proprio peso specifico differente dagli altri?

    La risposta di Analytics:

    spero di non essere troppo sintetico:

    La frequenza di rimbalzo (bounce rate) indica la percentuale di visite a pagina unica, ossia le visite in cui la persona esce dal sito dalla pagina di entrata, quindi viene calcolato quando gli utenti visitano solo una pagina del sito e poi lo abbandonano. Non e' una questione di tempo speso sul sito, 30 secondi o 30 minuti non fa alcuna differenza. Per sapere quanto tempo gli passano su una determinata pagina esiste il report "tempo sul sito" puo' trovare maggiori informazioni nella guida online:
    http://www.google.com/support/googleanalytics/bin/answer.py?answer=60127

    Insomma, mi sa che se vogliamo capirne di più ci tocca andare avanti a forza di test e buon senso :rollo:

    (oppure ho posto una domanda del piffero? :?)


  • User Attivo

    @petro said:

    Insomma, mi sa che se vogliamo capirne di più ci tocca andare avanti a forza di test e buon senso :rollo:

    (oppure ho posto una domanda del piffero? :?)

    Hai posto la domanda giusta e ti hanno dato la stessa risposta che hanno dato a me gli sviluppatori di altri prodotti. Il bounce è semplicemente il signore che arriva e legge una sola pagina.

    A noi piacerebbe che ci fosse un'altra implicazione, ma non è così.


  • User Attivo

    Col tipo di tracciamento che fa google dovrebbe essere possibile sapere al centesimo di secondo quanto tempo un utente tiene aperta una pagina.
    Ricordatevi che includiamo un js per analytics. Non si tratta di log da webserver. Via javascript, riflettendoci 2 minuti, sono arrivato alla conclusione che potevano sapere i tempi precisi.


  • User Attivo

    Bene a sapersi....


  • Super User

    **Ellegi, ** aveva fatto degli esperimenti sui click in SERP... (trovato qui) ... magari se ci raccontasse qualche dettaglio in piu'...;)

    :ciauz:
    Nicola


  • User

    @fradefra said:

    Nel frattempo, ho fatto un paio di telefonate ad amici che lavorano in laboratori che producono software per l'analisi degli accessi.

    Entrambi mi hanno confermato quanto sospettavo. Non v'è alcun modo per capire dopo quanto tempo un visitatore abbandoni una pagina.

    forse ho capito male...
    ma perche' dici cosi'??
    prendi i video di clicktale ... si riesce a tracciare esattamente perfino dove l'utente mette il mouse sulla pagina.. ci sono le visite con anche i tempi di permanenza... e si vede esattamente quanto tempo un utente sta sulla pagina...

    mi spieghi meglio cosa intendi?

    fra


  • User Attivo

    Mapelli, per spiegartelo dovrei scrivere un post lungo un chilometro, comunque accenno:

    • non vi è possibilità di fissare con certezza la biunivocità tra un IP ed una persona/visitatore a causa di molti fattori tra i quali gli Internet Point, le reti aziendali che escono in NAT, le reti in fibra (quali fastweb), le cadute di connessione, ecc.
    • la navigazione reale non è mai seriale. Sono veramente pochi quelli che aprono una pagina alla volta e non possano alla seconda senza prima aver esaurito la prima. I più hanno varie pagine attive contemporaneamente, quindi il tempo di permanenza ne risulta completamente sfalsato.
    • quote significative di navigazione avvengono in ufficio, dove esistono migliaia di motivi per cui si può interrompere una visita per riprenderla dopo due ore, quando ormai la pagina è considerata bounce.
    • proxy e firewall aziendali falsano completamente l'identificazione del visitatore ed il tempo di permanenza.
      ...etc, etc.

  • Super User

    Quoto fradefra, in particolar modo, dopo le nuove funzioni dei browser FF in primis e IE dopo, del poter usare una pagina a piu schede...
    io per esempio, avvolte tengo schede aperte per giorni interi, senza leggerle...