• Super User

    ciao alex (auguri di cuore) intervengo in questa discussione che sento molto vicina a me 😉

    come molti sanno lavoro dal 1999 in un portale locale molto ben radicato, conosciuto e che è sopravvissuto alle varie vicissitudini del web. dal 2001 è testata giornalistica e nonostante gli enormi difetti grafico-tecnici è aggiornato quotidianamente da quasi 10 anni. anche se fa schifo è il portale di riferimento della città.

    tralasciando la nostra storia aziendale che ci ha fatti giungere alla conclusione che **coccolare chi non paga ha un costo troppo oneroso **per 1 azienda (offrivamo tantissimi servizi alla community inoltre organizzavamo eventi e altre cose in città. avevamo persone che rispondevano alle mail degli utenti, al telefono verde e moderavano il forum..) .

    quello che vorrei sottolineare come è stato già detto è questo:

    • non sottovalutate i costi. passi per città molto piccole, ma per capoluoghi di provincia ricchi di eventi e microrealtà come Firenze (ma anche bologna, il trentino, l'umbria, ecc..) avere una redazione costa.
      noi abbiamo una redazione esterna + alcune società che ci forniscono contenuti per un costo complessivo di diverse decine di migliaia di euro l'anno. nonostante ormai tutti gli enti ci conoscano e ci invino comunicati stampa (che vanno riguardati, riadattati, inseriti nel cms, formattati, ecc..)

    oltre a questi anche se i contatti vi dovessero arrivare da soli, **mettete in conto uno o più commerciali **che vendano gli spazi pubblicitari (e trovarne di commerciali che non lavorino a fisso e siano competenti nel settore non è facilissimo). altro costo. se vuoi vendere sul locale la visita fisica la devi mettere in conto.

    poi ovviamente grafica, programmazione, seo (ma questi costi mettiamo che li caricate su di voi).

    • il vero problema sono le aziende.
      in una città che non reputo certo arretrata, ancora oggi le aziende non vogliono pagare per l'advertising online.
      interesse c'è..
      contatti e richieste di inserimento ne riceviamo, ma quando chiedi 100, 1000, 10000 (ma anche 50) euro ti rispondono che preferiscono essere sui portali gratuiti. oppure quella cifra spenderla per il free press o per il giornale della città (anche se gli costa 10 volte tanto)
      qualcuno potrebbe obiettare ma se gli fai vedere i risultati..
      beh non so voi ma io in 7 anni ho avuto a che fare con aziende (anche negozi o ristoratori) che non avevano la minima idea di come gli arrivassero le visite o le vendite in negozio. tu gli puoi dire ti ho portato X000 visitatori questo mese, ma è una cosa sulla quale non hanno riscontro.

    non provate a parlargli di seo, di google e di posizionamento poi..

    non voglio certo scoraggiare.. ma ripeto, ci sono realtà più avanti e altre che proprio ancora sono indietro. provare con una piccola città forse è migliore, perchè essendo agli inizi non c'è stata ancora un'esperienza negativa o comunque di riferimento.

    ovviamente a tutto questo **fa eccezione il discorso turismo (hotel, bed and breakfast, ecc) **ma li è una guerra fra piccoli e grandi portali. giganti come expedia, bookings ecc non fanno pagare ma lavorano a percentuale.
    poi ci sono quelle tematici per tipo di struttura..
    ma alla fine è l'unico settore sul quale riesci oggi a tirar fuori qualcosa.

    ripeto non voglio scoraggiare: ma arrivare ad avere un portale locale ricco di contenuti e che rimanga tale ha un costo di avviamento e di gestione che non va sottovalutato.

    concordo con alex: i vari referral e adsense non ripagano lo sforzo: da ognuno di essi puo' arrivare qualche migliaio di euro al mese o poco più..

    un'ultima cosa: io sapevo che bresciaonline fatturava 1 miliardo delle vecchie lire l'anno... (quindi ti parlo di dati vecchi) grazie anche alla concessionaria pubblicitaria che lo vendeva in abbinamento con il cartaceo. non è così?


  • Super User

    @nelli said:

    ciao alex (auguri di cuore) intervengo in questa discussione che sento molto vicina a me ;).....

    Grazie Nelli per il contributo 😉

    ripeto non voglio scoraggiare: ma arrivare ad avere un portale locale ricco di contenuti e che rimanga tale ha un costo di avviamento e di gestione che non va sottovalutato.

    Difficilmente mi scoraggio, anche perchè sono certo che ogni progetto presenti sostanziali differenze sia in termini di idee sia in termini di risorse umane...

    Io sono CONVINTO che è SOLO una questione di tempo.... come ben dici lo scoglio più grande è rappresentato dalla cultura dell'interlocutore... cultura che inevitabilmente evolverà... basta guardarci un pò alla spalle per comprendere come oggi, rispetto a prima, chiunque sappia almeno accendere un pc.

    Quindi il primo enorme sforzo sta proprio nel FORMARE gli interlocutori (in questo caso i cittadini). Ovviamente se il nostro cliente non sa di cosa gli stiamo parlando difficilmente ci comprenderà e si fiderà.

    Certo è che, come ben dici, servono parecchi soldini per un progetto di questo tipo...anche perchè inizialmente i ritorni saranno certamente scarsi

    un'ultima cosa: io sapevo che bresciaonline fatturava 1 miliardo delle vecchie lire l'anno... (quindi ti parlo di dati vecchi) grazie anche alla concessionaria pubblicitaria che lo vendeva in abbinamento con il cartaceo. non è così?

    Non so se è così....ma certamente io mi accontenterei 😄


  • User

    nelli, tu come mi consiglieresti di proporre alle aziende locali, la loro pubblicità sui banner? appunto per l"ignoranza su impression, visite, click, statistiche" ecc, da parte dell'interlocutore, ancora legato a tradizionali sistemi pubblicitari, credi sarebbe meglio proporre un prezzo legato semplicemente al numero di visitat. unici e alla dim, del banner? tu cosa consigli?
    Il sito in questione è un giornale on-line locale, aggiorn. ora per ora, ed in tre mesi di vita ha circa 1000 acc. unici al giorno


  • User Attivo

    @barrubba said:

    nelli, tu come mi consiglieresti di proporre alle aziende locali, la loro pubblicità sui banner? appunto per l"ignoranza su impression, visite, click, statistiche" ecc, da parte dell'interlocutore, ancora legato a tradizionali sistemi pubblicitari, credi sarebbe meglio proporre un prezzo legato semplicemente al numero di visitat. unici e alla dim, del banner? tu cosa consigli?
    Il sito in questione è un giornale on-line locale, aggiorn. ora per ora, ed in tre mesi di vita ha circa 1000 acc. unici al giorno

    Ciao,
    per chi opera nel web un portale locale oltre a costituire una fonte di reddito,
    risulta essere anche un valido e prezioso strumento di visibilità da non sottovalutare.
    Bisogna quindi anche vederlo sotto quest'ottica il ritorno economico.
    Riporto la mia esperienza personale: gestico in "malo modo" un piccolo portale locale di una cittadina che conta 120.000 abitanti.
    La mia dimensione aziendale non mi consente -al momento- di disporre di una qualificata redazione, di giornalisti pubblicisti che facciano interviste a personaggi della politica e della cultura locale - ecc, ecc.
    Per cui il progetto si muove a rilento e non riesce a sopperire alle giuste informazioni che vorremo dare all'utenza.
    E' pur vero però che grazie al portale tante aziende mi hanno contatto
    (molti contatti si sono convertiti in vendite...magari non hanno acquistato lo spazio pubblicitario sul portale, però hanno scelto un web sites o una fornitura di brochures) ed è pur vero che molte aziende sono al corrente che realizziamo siti internet e ci conoscono non come agenzia pubblicitaria, ma come portale locale.
    Quindi anche se alla fine dei conti mi ritrovo con un bilancio in pareggio, devo anche valutare tali conversioni.

    Come proponiamo la pubblicità?
    Non come avremmo voluto.
    Avremmo infatti preferito dei sistemi di pay for click...il cliente acquistava dei crediti che man man sarebbero andati a scalare.
    Ma tale sistema è di difficile proponimento al negozio di abbigliamento, alla trattoria ed al negozio di elettronica.
    Per cui vendiamo 3 pacchetti "una tantum":

    • Formula Silver: Pagina aziendale, interamente autogestibile da parte del cliente (con inserimento di foto, indirizzi, descrizioni, e sconti per utenti del portale, che possono essere stampati e presentati alle aziende);
    • Formula Gold: Pagina aziendale + banner a rotazione;
    • Formula Platinum: Pagina aziendale + banner fisso.In effetti constato che è sempre una questione di prezzo.
      L'azienda che acquista non medità sulla reale efficacia che una tipologia di pacchetto/abbonamento può procurargli ma ha già in mente un budget da spendere.
      In base al prezzo sceglie il pacchetto.

    🙂


  • Super User

    Ottimo TOTONE 🙂

    la tua esperienza fa riflettere....
    ...il tuo portale si occupa di particolari argomenti o è generalista?


  • Super User

    quoto totone

    alle aziende (almeno a certe) **non parlate di click, impression **ecc.
    ma di pagine o ancora meglio **articoli **(per barubba: se sei un giornale puoi fare il paragone con la carta stampata) abbinati al banner

    l'articolo/pagina/scheda con link al loro sito lo vendi perchè gli porta traffico (e magari link popularity) in più gli vendi il banner che magari non serve a nulla ma a loro piace tanto. 🙂

    per i prezzi fai dei pacchetti, anche a tempo (1 mese, 1 settimana..), con una media di impression/clickthrough previsti (non garantiti) che a loro non dirà nulla ma a te serve per essere più serio e professionale se - come ti auguro - prima o poi ti contatterà anche qualcuno che ne capisce un po' di più di web.

    il numero di visitatori certo puoi dirglielo, a un'azienda fa sempre piacere che 1200 *persone *abbiano letto la loro pubblicità 🙂


  • User Attivo

    Il portale al momento è di tipo generalista
    (anche se articoli sulle recensioni delle auto...sono predominanti ultimamamente).

    Se volete vederlo: è il portale di Giugliano in Campania
    (semplice trovarlo: oggi è out, ci sono persino problemi di server).

    Seppur difficoltoso da gestire (anche a causa dei costi spropositati) un portale geolocalizzato ben avviato può realmente divenire:
    - un punto di riferimento per l'utenza;***
    ***(es: la mia zona è territorio di discariche e cloache a cielo aperto;
    un problema annoso e che nessuno - per via del grosso "business" che si muove intorno - vuole risolvere.
    Tante persone ammaletesi di cancro ci hanno scritto, per manifestare il loro dissenso contro l'inerzia dell'amministrazione e per invitarci ad unirci e muoverci contro tali ingiustizie)
    - uno strumento di "minimarketing on line" per tante attività commerciali;
    (noto invece che seppur le "pagine aziendali" siano completamente autogestibili, la maggioranza degli affiliati, al momento della stipula del contratto si accerta della nostra disponibilità ad effettuare per loro gli aggiornamenti - asserendo che non sono capaci di farli-).


  • Super User

    @nelli said:

    un'ultima cosa: io sapevo che bresciaonline fatturava 1 miliardo delle vecchie lire l'anno... (quindi ti parlo di dati vecchi) grazie anche alla concessionaria pubblicitaria che lo vendeva in abbinamento con il cartaceo. non è così?

    Cioè come dire prima ci prospetti un futuro di elemosina, poi ci tiri dietro una vagonata di lingotti :D!
    Come dice il buon Alexs lo faremo bastare :D!

    :ciauz:


  • User Attivo

    in sostanza secondo voi invece se invece si ha (solo, e per il momento) un forum settoriale e locale (in progetto c'è di abbinare un blog informativo), abbastanza frequentato, pensate che sia impossibile ottenere ricavi degni di nota SE non si hanno buone disponibilità economiche e se si lavora esclusivamente in modo individuale??


  • User

    diciamo che fare il tuttologo in un progetto del genere e' dura! Piu' che altro se imposti il tuo core business anche suila pubblicita' locale: se devi anche fare da commerciale oltre che da redattore, sviluppatore, seo, grafico, e chi piu' ne ha piu' ne metta...
    Io ti consiglio di crearti un piano d'azione ben definito altrimenti rischi di partire con il piede sbagliato!


  • Super User

    Ragazzi... ovvio che una simile impresa necessita di un progetto e di almeno 2 o 3 persone (in poche parole un'azienda).... farlo da soli mi risulta utopistico.

    Nel frattempo molti di voi si saranno già imbattuti in "romaexplorer".... guardatelo un pò e ditemi che ne pensate... è un misto tra portale locale, generalista ed autoreferenziale.... però mi sembra funzioni...ed anche bene 🙂


  • User Attivo

    E il problema è proprio li molte volte: se devi pagare 1-2 persone oltre te per "rischiare" in un progetto, temo seriamente che molte di queste iniziative, seppur valide, rischiano di morire.
    Non tutti sono infatti in grado, disponendo di pochi mezzi finanziari, di pagare 1-2 persone, relativi contributi, propria posizione inps ecc....in sostanza bisognerebbe prevedere un lauto rientro (a priori non sempre calcolabile) per non restarci giu con i costi. E per come sono le cose oggi non mi sembra facile, per quanto un'idea possa essere valida.

    Ad esempio, se c'è gia una community esistente (forum), volutamente locale e settoriale, se gli abbianiamo in home un blog informativo, sempre settoriale e locale, con articoli tratti da siti di article marketing. Pensate che una tale idea possa tirare in termini di pubblicità? ok il fatto di essere locali, ma trattando un solo settore si rischia di essere penalizzati (in termini di ritorni economici) o no? Parlo ovviamente di ritorni tali da poter giustificare un'attività imprenditoriale di tal tipo sul web


  • Super User

    @ccardello said:

    E il problema è proprio li molte volte: se devi pagare 1-2 persone oltre te per "rischiare" in un progetto, temo seriamente che molte di queste iniziative, seppur valide, rischiano di morire.
    ....

    Non guardare le cose come una fotografia, ma come un film.

    Mi spiego meglio:
    A regime servono X persone per i contenuti; X persone per la pubblicità; ....

    Mentre la partenza (necessariamente) è molto diversa.

    La costruzione di un progetto strutturato ha la massima importanza, proprio per prevedere una crescita costante che permetta di inserire nuove persone e far crescere l'attività.

    Il problema è qui.
    Bisogna tagliare anche se tutto è importante.
    La domanda è: che cosa viene prima? qual è il vero motore dell'attività?

    Mi sento di fare una piccola nota: i finanziatori (business angel).
    Se si intende creare qualcosa di stabile nel tempo, teneteli alla larga.
    Nella maggior parte dei casi le aziende specializzate nel finanziare progetti sostanzialmente "uccidono" il progetto stesso.


  • User Attivo

    di finanziatori infatti non ne ho neanche parlato!
    Credo che in molti, come me, abbiano magari molte idee e poche risorse economiche, ed è qui che traballa il tutto (e quindi, anche il voler/dover fare le cose preferibilmente da solo)......troppi rischi però, unica certezza gli enormi costi per partire (specie burocrazia e inps, che è una mazzata). E lo dico con un filo di tristezza.


  • Super User

    @ccardello said:

    Credo che in molti, come me, abbiano magari molte idee e poche risorse economiche,

    Qui tutti siamo partiti in questo modo
    😉

    Pensa che io avevo pure l'affitto da pagare ...
    😉 😉

    @ccardello said:

    ed è qui che traballa il tutto (e quindi, anche il voler/dover fare le cose preferibilmente da solo)......troppi rischi però, unica certezza gli enormi costi per partire (specie burocrazia e inps, che è una mazzata). E lo dico con un filo di tristezza.

    Si, i costi ci sono, ma sottolineo: ragiona in prospettiva.

    Tanto per dire, l'INPS, il commercialista, le tasse, come quasi tutto il dovuto, lo paghi dopo, non subito!

    Ovvero, pianifica in modo tale che prima incassi, e poi paghi.
    :fumato:

    Cosa ti serve per iniziare?
    Un dominio? (50-100 euro)

    Fallo crescere fino al punto in cui il tuo sito è in grado di fatturare, a quel punto apri la p.iva (costo quasi zero) ed inizia la fase commerciale:
    Prima incassi e poi paghi.

    Il "gioco" è qui.
    Un buon progetto è quello che si sviluppa per fasi, segue le tue possibilità attuative.

    Affronta uno scalino alla volta, e vedrai che domani, guardandoti indietro, penserai: "Cavolo, ma ne ho fatte di cose!"


  • User

    Scusate, ho provato a leggere tutto ma ho ceduto alla quinta pagina (completa).. so che mancava poco, ma avevo voglia di scrivere come la penso.
    Questa premessa serve solo a scusarmi in caso ripeta cose già dette qui sopra 😉

    Quello che vorrei aggiungere alla discussione, molto bella e ben strutturata da parte vostra, è una considerazione in merito alla natura stessa del portale.
    Tutti quanti danno per scontato che il portale locale debba offrire informazioni... Ma siamo sicuri che questo sia quello che cerca il nostro utente?

    E se l'utente cercasse servizi?
    In una città di medie dimensioni molta gente ricava le informazioni che gli servono dai giornali locali, dalla free press, dagli amici.

    Il portale non deve commettere l'errore di mettersi in concorrenza con i giornali e pretendere di avere una redazione. Se vuole veramente differenziarsi deve offrire agli utenti quello che il giornale o la radio locale non potranno fare mai. Cosa?

    Qui sta la differenza tra un portale locale vincente e uno perdente secondo me. La risposta a quel "cosa?" mi sta tenendo impegnato da diverso tempo, anche perchè è già da fine 2005 che ho cominciato a lavorare su un progetto di portale locale.

    A mio parere se si vuole che un portale locale abbia successo si deve puntare sulla capacità di attrazione dello stesso: creare un evento, creare interesse, vendersi come diversi da tutto quello che esiste già sul territorio.

    Tra l'altro sto anche considerando l'ipotesi poi di scrivere un manuale (in caso di successo) e farne un vero e proprio franchising. Quindi, se qualcuno di voi che sta lavorando ai portali locali e deve ancora metterne in piedi qualcuno ha voglia di ragionare sulla cosa insieme teniamoci in contatto e vediamo se due menti lavorano meglio di una.


  • User Attivo

    Il cosa potrebbe essere una sorta di "villaggio" in rete... i servizi potrebbero essere quelli di community convenzionali come forum,chat e messaggistica o anche qualcosa di più tipo l'organizzazione di eventi del "villaggio", manifestazioni etc. coordinate sul sito.
    Il sabato e la domenica quando non ho nient'altro da fare lavoro alla community del mio paese...Scalea... se volete dare un occhio e darmi qualche parere 🙂 è ben accetto...


  • Super User

    @aldwin said:

    Tutti quanti danno per scontato che il portale locale debba offrire informazioni... Ma siamo sicuri che questo sia quello che cerca il nostro utente?

    Quoto al 100%

    Con questo non voglio dire che il portale locale non debba per forza avere una redazione, dico solo che esistono diversi modelli che funzionano.

    Certo, un portale con cronaca locale, articoli ed interviste varie, e magari anche un forum ha un suo fascino (sia verso l'utenza, sia verso chi lo gestisce).
    Ma queste sono tutte cose che costano, sia in termini economici, sia in termini di tempo...

    Facendo un parallelo: esiste il quotidiano locale, ed esiste il giornale locale di annunci.
    Non c'è scritto da nessuna parte che il primo dei 2 abbia maggior introiti o più possibilità di successo del secondo.


  • User

    @Pierquinto said:

    Il cosa potrebbe essere una sorta di "villaggio" in rete... i servizi potrebbero essere quelli di community convenzionali come forum,chat e messaggistica o anche qualcosa di più tipo l'organizzazione di eventi del "villaggio", manifestazioni etc. coordinate sul sito.

    Si, ma anche sta cosa della community è un po' scontata.. quindi va condita in maniera originale se vuoi che qualcuno si iscriva sul tuo portale, secondo me.

    Inoltre una community è piuttosto difficile da mettere in piedi, all'inizio.

    @Stefano said:

    Ma queste sono tutte cose che costano, sia in termini economici, sia in termini di tempo...

    Io la vedo così: non si può sempre partire con l'idea di fare un sito internet e vedere come va.
    Il progetto va studiato a tavolino, bisogna definire bene il target, fare il business plan e il piano marketing, preparare il terreno già molto tempo prima del lancio.

    Si tratta di creare un'azienda non un hobby, quindi i costi in termini di tempo e soldi vanno considerati nel business plan, e devono essere coperti ampiamenti dai ricavi 😉


  • Super User

    @aldwin said:

    Scusate, ho provato a leggere tutto ma ho ceduto alla quinta pagina (completa).. so che mancava poco, ma avevo voglia di scrivere come la penso.
    Questa premessa serve solo a scusarmi in caso ripeta cose già dette qui sopra 😉

    Quello che vorrei aggiungere alla discussione, molto bella e ben strutturata da parte vostra, è una considerazione in merito alla natura stessa del portale.
    Tutti quanti danno per scontato che il portale locale debba offrire informazioni... Ma siamo sicuri che questo sia quello che cerca il nostro utente?

    E se l'utente cercasse servizi?
    In una città di medie dimensioni molta gente ricava le informazioni che gli servono dai giornali locali, dalla free press, dagli amici.

    Il portale non deve commettere l'errore di mettersi in concorrenza con i giornali e pretendere di avere una redazione. Se vuole veramente differenziarsi deve offrire agli utenti quello che il giornale o la radio locale non potranno fare mai. Cosa?

    Qui sta la differenza tra un portale locale vincente e uno perdente secondo me. La risposta a quel "cosa?" mi sta tenendo impegnato da diverso tempo, anche perchè è già da fine 2005 che ho cominciato a lavorare su un progetto di portale locale.

    A mio parere se si vuole che un portale locale abbia successo si deve puntare sulla capacità di attrazione dello stesso: creare un evento, creare interesse, vendersi come diversi da tutto quello che esiste già sul territorio.

    Tra l'altro sto anche considerando l'ipotesi poi di scrivere un manuale (in caso di successo) e farne un vero e proprio franchising. Quindi, se qualcuno di voi che sta lavorando ai portali locali e deve ancora metterne in piedi qualcuno ha voglia di ragionare sulla cosa insieme teniamoci in contatto e vediamo se due menti lavorano meglio di una.

    Aldwin come non concordare con quanto da te detto 😉

    aggiungo che il modello di business potrebbe esser rappresentato da uno strategico "mix" di servizi ed informazione/pubblicità.... anche perchè solo di pubblicità non si campa per nulla 🙂

    L'informazione può sembrare banale e scontata ma c'è da tener conto che esistono diversi tipi di informazione e generalmente i giornali locali per quaestione di "tempo", "spazio" e "politica" si concentrano solo su alcuni...

    Vado un pò OT affermando che il modello di Beppe Grillo si basa su informazioni che nessun media tradizionale si sognerebbe di dare. Chiudo l'OT.

    P.S. la community non è banale! è banale nel caso tu vuoi che sia banale.
    la community potrebbe rappresentare la vera novità e la vera attrattiva del portale al momento in cui ne rappresenti l'essenza.... ovvio che se la community si risolve in un banale servizio accessorio non conta nulla.

    Ad es. io sono partito dalla community da crica un anno.... oggi i nuovi 3d sono indicizzati in un giorno e faccio circa 1000 unici e tanto tanto buzz.... sto investendo tempo e risorse nel "senso di appartenenza" che ritengo elemento fondamantale per un progetto locale.... potrei parlarti per ore solo di community 😉