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Il caso retrododo.com e lo scenario di Google oggi
Stamattina su Twitter ho incontrato questo video
La storia che racconta sul suo sito indipendente retrododo.com penso sia emblematica di una situazione ormai evidente nell'ecosistema Google che sintetizzo così:
"Google is becoming an unfair place"
Un video che vale la pena ascoltare perché c'è sia il tema degli editori indipendenti che dell'AI e quello che sta emergendo sempre più chiaro anche dal processo antitrust Google vs DOJ.
1 Risposta -
@valijolie io ho seguito sta cosa di RetroDodo e ci ho messo un poco il naso.
Sono combattuto.
Da un lato il sito è fatto benissimo e non ha nessun problema evidente. Viene proprio da gridare vendetta
D'altro canto, il profilo di link non mi sembra limpidissimo e secondo me hanno delle macchie (ovvero: hanno fatto acquisizione artificiale di link), per cui non so che pensare.
Cioè, sì, il principio ok. Ma serve essere davvero specchiatissimi per potersi permettere un posizionamento del genere.
Agevolo Indice di Visibilità con la caratteristica conformazione "a fisarmonica":
https://immagini.martinomosna.com/image/LFG
(rif. sull'andamento "a fisarmonica"... https://www.martinomosna.com/ViewerJS/?startpage=13#/slides/2021_Search-Marketing-Connect_(not so)-Private-Blog-Networks.pdf)
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Grazie @kal
io non mi sono presa la briga di studiare il sito ma ho pensato che sicuramente si tratta di un caso in cui ci possono essere dei "problemi seo" per come li possiamo già conoscere, come si dice...spesso con la seo "il più pulito c'ha la rogna".I temi che solleva però legati al rapporto tra content creator, andamenti algoritmici, fagocitazione da parte di Google per nutrire la AI che un giorno risponderà con SGE sono tutti molto importanti e vanno anche al di là delle singole manovre SEO di un sito, magari azzardate o che funzionano fino al prossimo update.
Anche perché è il sistema stesso che magari a volte, se si è piccoli, ti mette nelle condizioni di dover fare delle forzature... e in questo senso siamo sicuramente in mezzo a grossi pesci e pescecani e il più grosso di tutti è Google stesso.
1 Risposta -
@valijolie il problema secondo me viene da lontano.
In era pre-Google e anzi pre-internet, quando volevi avviare un progetto editoriale dovevi studiare bene distribuzione, periodicità, monetizzazione, stampa... Tanti fattori che inevitabilmente significavano tanti soldi.
Non era una cosa per tutti e chi ci entrava lo faceva da imprenditore con un capitale.
Poi è arrivato Google e le query informazionali, poi le informazionali-transazionali ed hanno iniziato a girare i soldi... Ma il traffico comunque arrivava gratis.
È qui che ci si sarebbe dovuti accorgere che c'era qualcosa di strano.
Non esiste il pasto gratis.
Se è gratis il prodotto sei tu etc.
Oggi come oggi avviare un progetto editoriale online pensando di avere traffico gratis da Google per poi monetizzarlo con affiliazioni o banner è una follia.
Bisogna tornare a pensare in termini di distribuzione, monetizzazione etc.
Vedi anche questa ottima discussione di @van-basten che secondo me centra il bersaglio: