• Come presenta l'AI chat gpt: "We’ve trained a model called ChatGPT which interacts in a conversational way."

    Come presenta l'AI microsoft: "The era of AI is now"

    Come presenta l'AI google: "Make ai helpful for everyone"

    Direi un 1-0 per google. Se consideriamo che microsoft è partita prima facciamo un 1-1 con palla al centro.


  • User Newbie

    Personalmente sto ancora cercando di raffredare il mio enorme entusiasmo per analizzare meglio e cercare di immaginare quanto potrà impattare questo nel breve tempo, sopratutto nel settore delle PMI con cui ho a che fare tutti i giorni.
    Le mie prime impressioni:

    1. lato privato, un enorme impatto nella gestione quotidiana delle richieste di supporto in search, anche grazie all'integrazione con i comandi vocali. Sarà tutto molto più fluido e veloce per prendere decisioni "semplici". Personalmente ne sono super entusiasta e secondo me diventerà presto di uso comune. C'è tanta frustrazione nel ricercare info in search con la fretta 😉
    2. nella mia area di lavoro (ecommerce manager), vedo un enorme potenziale per andare ad esplorare competenze che non ho, es. creare script per google sheets, trovare un bug in un html, modificare un template email in liquid... Non vedo l'ora di metterlo alla prova! 🙂

  • User Newbie

    Da quanto ho potuto capire si prospetta un futuro AI che ci permetterà di lavorare meglio.
    Devo studiare per capire nel dettaglio tutte queste novità.

    Sono comunque molto fiducioso.


  • User

    Premessa: questa storia di "Google è indietro", "la SEO è morta", "umanesimo digitale", "l'etica di Internet", "l'ecosistema" mi fa sentire così viva e ancora a tempo che, nell'affrontare l'argomento, non posso fare a meno di ripercorrere ciò che ho vissuto e che provo, senza contributi tecnici.
    Mi sbaglierò, ma trovo più umanità, connessioni e ricerca (in tutti i sensi) nell'AI del "mondo" Google (non esente da errori e difetti, ma sempre in ascolto, in fondo) che in Chat-GPT e Bing
    .

    @giorgiotave
    Non riesco a concepire quelli che “la SEO è l'H1, il title", "il semaforo verde", "quanto è lungo il testo", etc.😱
    Non sono mai riuscita a concepire e accettare un concetto e una pratica di SEO superficiali, a compartimenti stagni, limitanti... che SEO non sono.

    Nella SEO vige il.. “Dipende”.😊
    Il che non significa che non siano importanti le basi, le fondamenta, i fondamentali. Che sono un po’ come le radici di un albero. Ma un albero imponente. Sempre più alto. E più approfondito. E più frondoso. E ramificato.

    La SEO vera è evoluzione. Apertura. Contaminazione. Infatti nella SEO si pensa, si guarda, si cerca. Si deve avere visione. E ci si deve sporcare le mani.

    🕵 Quando mi avvicinai alla SEO e mi ci appassionai, mi ci avvicinai e appassionai così ignorante che la mia ignoranza mi portava a dire "no, non è abbastanza, non ne so abbastanza, c'è qualcos'altro, etc".

    Amavo la ricerca, perlustravo quel motore di ricerca, trovavo parole, scovavo risorse e guide, viaggiavo dal copywriting al Marketing, dal Webmaster Tools ad htmlpuntoit, sino ai social, ai forum, ai libri, attingendo, studiando, smanettando (T-shaped e forse qualcosa di più, inquieta, da sempre).

    Mi ricordo che, quando vedevo gente seguire la moda del momento senza mettere assieme i vari tasselli, ragionare, sperimentare, guardare più in là, io preferivo mettere insieme tante visioni, tanti punti di vista, tante esplorazioni, per non perdermi per strada. (E tu Giorgio, nella tua visione e visionarietà, sei sempre stato uno dei miei punti di riferimento, e lo sai 😛 .)

    La mia fortuna, nella sfiga di dovermi per forza fermare anni fa, è stata che, quando mi sono riaffacciata su questo mondo, era un po' come se "non mi fossi persa niente", perché avevo la stessa "ignoranza e curiosità", che mi spingeva ancora e non mi faceva sentire fuori tempo rispetto a questo tempo.

    E mi sento ancora tanto “ignorante e curiosa ("ggggggiovane inside"😂 ), e desiderosa di studiare, guardare, pensare e fare, di sporcarmi le mani, monitorare, analizzare e impazzirci (in senso buono) “and repeat”... Dove e con chi sa o vuole sapere che SEO non è “gli H1” e due cosette in croce (a compartimenti stagni) ma "una figura esperta dell’ecosistema Google, al centro del Digital Marketing".

    Molto prima di Google I/O 2023, tu avevi declinato l’acronimo SEO in… Search Ecosystem Optimization: "una pratica di ricerca che ci conduce a comprendere come soddisfare i bisogni espressi dalle persone negli ecosistemi che usano". (Google Liquido)

    Quindi come mi sento, rispetto a questa rivoluzione, a questo Futuro?
    ... Mi sento liquida. Non liquefatta.😊 (Come la vera e seria SEO).


  • Moderatore

    La cosa rassicurante di questa incredibile massa di annunci su servizi, integrazioni e altro è il metodo di rilascio di queste AI integrate che sta usando Google a mio parere. Oltre all'intelligenza di inserire con ragione e utilità questa AI, al contrario dei competitor, ci sta andando mooolto con cautela, e a mio parere fa benissimo. Delle novità del genere devono essere un punto di forza, non diventare un problema. Mi da fastidio che come al solito se si cerca di accedere per testare con mano in Italia siamo sempre penalizzati. Ho provato ad effettuare l'iscrizione ma... "Workspace Labs is not accepting signups in your country at this time."


  • User

    "MB".
    (Bridget Jones)
    Avevo iniziato ad utilizzarla a scuola da un po' e, quando ho mostrato ad alcune colleghe la faccenda, il primo commento è stato "ma chi è che ti sta scrivendo questa cosa?"
    E ora mi è venuta voglia di far loro un po' di formazione, perché se aspettano il MIUR e la piattaforma Sofia, si troveranno davanti legioni di pargoli che consegneranno elaborati totalmente farlocchi senza nemmeno essersi presi la briga di copiarli.
    Non so come fare in concreto, ma qualcosa mi verrà in mente.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @tama ha detto in Nel Futuro di Internet e dell'AI c'è ancora Google!:

    si troveranno davanti legioni di pargoli che consegneranno elaborati totalmente farlocchi senza nemmeno essersi presi la briga di copiarli.
    Non so come fare in concreto, ma qualcosa mi verrà in mente.

    Facile: niente elaborati di solo testo come compito per casa.

    E molta, molta più enfasi sul recupero di documentazione multimediale e indicazione delle fonti. Soprattutto indicazione delle fonti.

    Se hanno accesso agli strumenti di AI, hanno accesso a internet. Se hanno accesso a internet hanno accesso a tutta la conoscenza del mondo.

    Possono (e anzi, devono!) imparare a metterla insieme in modo intelligente e perché no... anche a farsi aiutare dagli algoritmi di AI generativa.

    Chi impara a fare questa cosa è pronto a vivere nel terzo millennio. Chi non impara, beh... i ciucchi ci son sempre stati. Non ne farei un dramma.

    Poi certo, capisco che per un insegnante significa dover cambiare metodo e non è una cosa facile da digerire per chi è abituato da 20 anni a lavorare sempre nello stesso modo.

    Però, però...

    Chi come me lavora nel marketing è abitutato a cambiare metodo praticamente ogni anno (o abbiamo sviluppato metodi flessibili che ci permettono di cavalcare le onde quando arrivano...). Quindi umanamente si può fare. E' sfidante, ma d'altro canto da anche molta soddisfazione.

    Un grosso in bocca al lupo!


    T 1 Risposta
  • User

    @kal sono assolutamente d'accordo su ciò che hai detto.
    Io intendevo, comunque, come fare della formazione per i miei colleghi al riguardo, perché è un'attività che mi piacerebbe considerare. Certo, vedo bene quanti sono disposti a tenersi aggiornati su queste cose e quanti no e, sinceramente, credevo che si fosse messi peggio. E poi sono ottimista di natura!
    E crepi il lupo!


  • Moderatore

    Cosa ne penso?
    Che siamo testimoni di una nuova trasformazione digitale. L'AI c'è da tempo nelle nostre vite, ma era "dietro le quinte". Ora sta arrivando sul palco da prima attrice.
    Ed è una cosa buona.
    Mi piace particolarmente come saremo sempre più assistiti da collaboratori digitali. Ci faranno da segretari, consulenti, advisor, persone virtuali di compagnia, e (assieme a robotica e domotica), badanti.
    Ne vedremo delle belle.
    Per quanto riguarda la SEO, vedremo. Io intanto i title continuo a metterli, male non fa 🙂


  • User

    @giorgiotave ho commentato a ruota libera su Relevant il nuovo articolo, dopo aver seguito FastForward oggi su YouTube, ma copio e incollo pure qua 😊

    Mi sembra il Google liquido con la SEO... liquida. Anche se è da un bel po' che la SEO è cambiata, non è gli H1 e basta, le keyword e basta, dove sono posizionato/sono posizionato?, etc

    Però leggo ancora cose come "ah, ma i Core Web Vitals non sono fattore di ranking quindi smetto di curarli, ho perso tempo!", "ah, ricevo tanti clic per quella keyword però la gente rimbalza", "ah, quel sito è bruttissimo, mentre il mio è bellissimo, ma quel sito bruttissimo intercetta un casino di traffico e io no"... Segno che ci sono ancora tanti "SEO" che ragionano e vedono le cose a compartimenti stagni, e questo non contribuisce a migliorare il Digital Marketing né a far capire ai clienti e aziende l'importanza di pensare, analizzare, fare strategie, pianificare, fare, monitorare, migliorare in un certo modo.

    L'organizzazione delle informazioni a monte, come ha detto Giorgio oggi sul suo canale YouTube, è fondamentale.

    E poi acquisirà anche ancora più importanza controllare e presidiare tutto quello che riguarda la propria azienda, prodotto, brand, etc, ovvero recensioni su altri canali, contenuti degli utenti, etc.

    E intercettarli in qualche modo.

    E anche sfruttarli, in qualche modo, per esempio prendendo spunto da domande degli utenti, anche critiche degli utenti, rispondendo in modo intelligente, costruttivo, creando contenuti utili e di qualità.

    Recentemente ho letto di studi che dicono che la gran parte delle ricerche sono ancora di tipo informativo... E ci sono dati che dicono che stanno prendendo sempre più piede i creatori di contenuti, con gli utenti che, a piacimento, scelgono di seguirli su un canale o un altro o su tutti. E i dati dicono che gli utenti tendono ad avere più interesse per contenuti che non solo video, ma sono anche testi e immagini, e che siano davvero utili e non fini a se stessi (esempio: Tik Tok non è solo i "balletti").

    Come Giorgio e Marco hanno scritto su Relevant, le aziende giovani, o quelle già molto strutturate sotto tutti i punti di vista, si avvantaggeranno...

    Viceversa credo che ce ne saranno parecchie, "vecchiotte inside", in difficoltà. E non hanno neanche idea di esserlo. Perché hanno sempre sottovalutato il Digital Marketing e la SEO. Senza prenderli in considerazione. O approcciandosi nel modo sbagliato. Non necessariamente con l'agenzia, consulente o risorsa interna sbagliata... Ma non dando ascolto ad agenzia, consulente, o risorsa interna giusta (tema che mi sta molto a cuore, ma non è questa la sede, non divaghiamo)...

    Non mi sembra di stare scrivendo cose nuove... Solo che stavolta mi sa che chi continuerà a non avere visione (da una parte e dall'altra) sparirà.