• User Attivo

    @simonmas ha detto in Google Liquido: una provocazione:

    Ti rispondo perchè ho fatto una piccola ricerca per quello che mi riguarda: troppo.
    E non è perchè è troppo costoso, ma perchè nessuno da alcuna assicurazione in merito al risultato. E si, lo so che nessuno può assicurare nulla, ma se la risposta a: "se investo 10000 euro, che risultati posso avere?" è "chissà", quei 10000 euro li spendo in qualche altro modo.

    Nella risposta che hai dato è racchiuso il tuo problema: trasferisci competenze che dovrebbero essere tue alla figura del SEO. Dal mio punto di vista questo è il tuo errore.

    Estremizzo un po ma... il concetto è questo:
    Il compito di un SEO è farti scalare di posizione, non di farti guadagnare. Se grazie alla posizione scalata guadagni è merito tuo, del tuo servizio, del tuo prodotto. Non del SEO. Vero è anche il contrario: se un SEO ti fa scalare di posizione e non vendi nulla, la colpa non è del SEO ma TUA, del tuo prodotto/servizio.

    Un SEO ti può dire il budget necessario per scalare posizione. Non ti può dire se rientrerai del tuo budget perché della bontà/valore del tuo prodotto/servizio, delle tue capacità non ne sa nulla. Chi si occupa di SEO non fa ricerche di mercato, piani di fattibilità ecc...

    Purtroppo - per colpa di tanti ciarlatani - c'è la credenza popolare che i SEO siano persone TUTTOFARE. Non è così. I SEO professionisti non sono MIO CUGINO - eccezione a parte 🙂

    Eccezione
    Se Giorgio Taverniti - quello della piazza a Toronto - cugino di Giorgio Taverniti - quello della SEO - facesse una pizza di cacca... non venderebbe nulla. Nulla pur avendo come partner il cugino Giorgio - quello della SEO - che gli ha fatto scalare le posizioni.


    S 1 Risposta
  • @simonmas ha detto in Google Liquido: una provocazione:

    si, ma la gente la educhi, più o meno. e parte della mia provocazione è che google educa comunque le persone a schifezze di poco spessore. la gente vuole quello, perchè quello viene proposto, e si disabitua ad altro.

    Google fa un livello di formazione di altissimo livello che è qualcosa di molto più elevato di una semplice educazione. E può farlo perchè "impone" degli standard molto alti e al primo posto l'accessibilità, le linee guida di Google hanno migliorato moltissimo le cose, fino a pochi anni fa ti penalizzava se la costruzione del blocco menu su mobile poteva mettere l'utente in difficoltà per accedere a menu o sottomenu. Internet è migliorata notevolmente grazie a Google ed è l'unico aspetto positivo.

    Sul discorso del livello di qualità delle cose, non è che Google ama la monnezza ma è con la monnezza ci guadagna.

    Prendi ad esempio Google e Casaleggio (padre) 2 livelli di competenze nemmeno paragonabili ma con un punto in comune: la capacità di conoscere e capire le persone. Casaleggio aveva messo in piedi una rete di informazione che serviva a destabilizzare la politica di quegli anni e a favore dei 5 Stelle e ci è riuscito alla grande guadagnando pure un sacco di soldi. Fino a quando qualcuno si é accorto 😄

    Lo scopo di Casaleggio non era solo guadagnare su notizie come quella della donna grassa che esplodeva mangiando un bigne, lo scopo era molto più elevato. Il catalizzatore è sempre quello: attira di più la notizia di un cane che morde il padrone o di un padrone che morde un cane?

    Ora prendi il blog di Google, ha dei contenuti pazzeschi, diventano fonte di ispirazione, sono avanti di anni, creano certe basi, fanno riflettere su come e in che modo internet può diventare migliore.
    Eppure non se lo caga nessuno o pochi.


    sermatica S 2 Risposte
  • Moderatore

    Ciao,
    ottima discussione, sono riuscito a leggere tutto solo ora.


  • User

    @domenico-pacifico ma perdonami, a questo punto l'esperto di seo è davvero l'ultima persona da chiamare, se fai contenuti online.

    esempio personale: ho fatto il podcast sui beatles. adesso, o scelgo di spendere (quanto? e chi lo sa! da 1000 euro ad 1 miliardo, nessuno da cifre credibili) per spingere quel progetto (che nessuno mi sa dire se vale o meno, tra l'altro, anche a tuo dire), oppure faccio altro.

    io scelgo di fare altro, per tanti motivi: per quanto sia esperto dei beatles non è che sappia solo quello; non è detto che i beatles interessino così tanto a chi si interessa di musica online; anche se la risorsa può essere eccezionale, ci sono 1 miliardo di altre pagine/ articoli/ blog/ video/ podcast sugli stessi argomenti, alcuni di persone già famose o di player che piaccia o no sono sul mercato da decenni; eccetera.

    ma soprattutto (lo ripeto): se l'unico giudice della qualità del prodotto, in mancanza di 10000 e più view, sono solo io... che senso ha spendere per scalare le posizioni? ha molto più senso spendere per inondare il mercato di prodotti fatti da me, così quando, prima o poi, tu ne troverai uno ed andrai a vedere chi sono, troverai che ho fatto 1, 10, 100 altri progetti, e te li spulcerai tutti. o dirai: "wow".

    e lo stesso farà google.

    e non mi dire che il giudice non sono io, perchè prima di tutto lo dici anche tu ("Un SEO [...] della bontà/valore del tuo prodotto/servizio, delle tue capacità non ne sa nulla."), e secondo perchè ogni volta che ho postato, qui o altrove, i dati relativi al mio canale, la risposta è sempre la stessa: troppe poche view, impossibile dire alcunchè.

    un investimento si fa se hai un ritorno. più è sicuro il ritorno, più costa l'investimento, per unità. se il professionista a cui devo dare i soldi da investire mi dice che il ritorno è sempre una incognita impossibile da prevedere, che cosa investo a fare? per scalare posizioni e poi vedere se effettivamente c'è il ritorno? come se la qualità venisse premiata solo perchè la sbatti sotto il naso delle persone. a quel punto, meglio giocare al superenalotto: là hai una percentuale di ritorno molto precisa (ridicola... ma precisa.)

    facciamo un esempio, parliamo di cibo: tu produci hamburger di qualità. daresti i tuoi soldi a qualcuno per scalare le posizioni di google, se il fatto di essere primo potrebbe non incidere minimamente sul ritorno in termine di vendite?

    al limite lo faresti... quando sei diventato mcdonald's. perchè a quel punto sai che anche se il tuo hamburger fa vomitare, lo piazzi uguale. e prima di diventare mcdonald's, mi sa che devi fare altre cose, prima di investire in seo.

    torniamo sempre alla domanda di cui sopra: di che investimento stiamo parlando? di 10 euro? di 10000? di 10 milioni? perchè se stiamo discutendo del sesso degli angeli per 100 euro, allora è davvero stupido: uno butta la fiche sul tavolo e vede come va la roulette. se invece i soldi da spendere sono 100000 all'anno, scusami, ma preferisco comprare una casa e metterci dentro gli studenti: anche quello è un investimento, e chi me lo propone non mi dice: "chissà se guadagnerai".


    kal 1 Risposta
  • User

    @mpmisco ha detto in Google Liquido: una provocazione:

    Sul discorso del livello di qualità delle cose, non è che Google ama la monnezza ma è con la monnezza ci guadagna

    e con questa affermazione, mandi a benedire quella precendente. se google ama la monnezza, non può assolutamente educare le persone a non amare la monnezza.

    probabilmente è per il forum in cui sto postando, ma mi sembra che ci sia una sconnessione della realtà, che porta a vedere uniti due livelli diversi.

    un livello è quello delle linee guida, che google sforna per i professionisti. io non le ho mai lette (non sono un professionista della seo. ma nemmeno un amatore). sempre a questo livello appartengono le disquisizioni varie su com'era internet e com'è diventato grazie alle intelligenze artificiali, al mercato della seo, eccetera eccetera. tutte cose che per un professionista sono il pane.

    c'è poi il livello di tutto il resto del mondo. a tutto il resto del mondo non frega assolutamente nulla delle linee guida di google, del fatto che i risultati sono generati dal signor google, da un cane, o da un algoritmo ai confini della realtà. interessa che io cerco "pasta" e trovo "X". imparo ad usare uno strumento così, non vado a leggermi le istruzioni, se posso evitarlo.

    qui vedo che siccome siete esperti seo fate fatica a vedere i due livelli come distinti, perchè la vostra user experience è informata da quello che fate ogni giorno.

    è come se uno chiedesse a me di sentire un pezzo di musica. io non posso ascoltarlo senza pensare, che ne so: "ah, che bel suono da fender twin, single coil, pulito, definito, con microfono posizionato davanti al cono a circa un metro, per prendere il riverbero naturale della stanza". ma non posso pensare che se lo stesso pezzo lo ascolta uno che non distingue un fender twin da un melone, vedrà le cose alla stessa maniera.

    google senza dubbio fornirà cose incredibili ai professionisti seo. a me che sono creatore di contenuti, ne fornisce un po' meno, ed un po' meno incredibili, perchè a volte dice una cosa e poi fa un'altra, o perchè dice che io sono libero come utente, ma poi la mia UX è diversa (forse è solo la mia? possibile).

    quando dite che occorre investire nella seo o nella pubblicità, eccetera... di che parlate? di quanti soldi? con che risorse già pronte? è il momento di farlo ora, o è meglio farlo dopo?

    chiaramente dipenderà caso per caso, ma si non c'è una base di massima, è un discorso che non serve assolutamente a nulla.


    ? 1 Risposta
  • @simonmas ha detto in Google Liquido: una provocazione:

    e con questa affermazione, mandi a benedire quella precendente. se google ama la monnezza, non può assolutamente educare le persone a non amare la monnezza.

    Forse c'è un equivoco, io NON sono un esperto SEO sono uno sviluppatore frontend, quando devo progettare per esempio un gestionale dati mi occupo di molti aspetti tra cui l'interfaccia grafica (UI) e l'user experience e ho sempre considerato il pensiero di Google una grande forma di ispirazione.
    Quando Google concepì il Material Design fu una grande svolta che ruppe concetti come lo Scheumorfismo, dimostrando un pensiero molto più avanzato e soprattutto rivolto all'usabilità e accessibilità degli utenti.

    Da questo punto di vista Google non diffonde il verbo come fosse una religione 😄 Cerca di dare valore all'utente finale, anzi lo mette al centro dell'attenzione, cerca di risolvere aspetti che possono riguardare anche chi ha delle disabilità e che non per questo motivo l'accesso alle informazioni gli dev'essere reso difficile.

    Mentre per quanto riguarda l'aspetto SEO io mi limito a degli aspetti molto basilari poi a tutto il resto ci pensano gli esperti SEO.


  • Contributor

    @simonmas ha detto in Google Liquido: una provocazione:

    come se la qualità venisse premiata solo perchè la sbatti sotto il naso delle persone

    Io credo che dietro a sta cosa ci sia un equivoco mostruoso.

    Ogni volta provo a smontarlo e mi pare di lottare contro i mulini a vento, ma ci riprovo.

    "Qualità" per Google non vuol dire quello che comunemente si pensa che voglia dire.

    Il concetto di "Qualità" nella Search è indissolubilmente legato al concetto di SODDISFAZIONE DELL'INTENTO DI RICERCA.

    Una pagina infatti può essere al tempo stesso di ottima qualità per alcune ricerche e di cattiva qualità per altre.

    Per capire meglio cosa intendo, è interessante rispolverare il framework "needs met" che è talmente importante da spingere Google ad inserirlo nella Guida per i Quality Rater... ed è un KPI MISURABILE, segno quindi che le risposte dei quality rater sono in qualche modo pensate come rating umano di quello che è dall'altra parte un meccanismo algoritmico.

    Quando Google parla di "Qualità" di una risorsa... sta dicendo: le persone che la trovano saranno contente di aver trovato quello che stavano cercando.

    Se trovo il tuo podcast sui Beetles @Simonmas, quanto sei ragionevolmente tranquillo nel pensare che avrò trovato IL PODCAST DEFINITIVO sui Beatles, uno che mi basta ascoltarlo per 10 minuti e non avrò bisogno di nessun altro podcast sui Beatles perché quello tuo basta e avanza?


  • Contributor

    Aggiungo una piccola nota... che poi è anche il motivo per cui, quando si progetta un contenuto costoso da produrre, sarebbe bene analizzare le parole chiave...

    Immagine 2022-07-11 162751.png

    Se nessuno ti cerca, hai voglia a fare traffico SEO!

    Il tuo contenuto potrà anche essere di qualità sopraffina... ma se non c'è domanda di mercato, è tutto inutile.

    Ma questo non è colpa "di Google"...


    domenico.pacifico 1 Risposta
  • User Attivo

    @kal ha detto in Google Liquido: una provocazione:

    Aggiungo una piccola nota... che poi è anche il motivo per cui, quando si progetta un contenuto costoso da produrre, sarebbe bene analizzare le parole chiave...

    Hai ragione, proprio per questo motivo considero il tuo esempio troppo ESTREMO per chi non si occupa di SEO.

    Tendenzialmente chi è appassionato dei BEATLES è appassionato dei Beatles, non al format che in questo caso è il podcast. Che sia un album di figurine, un cimelio, un video, un articolo ecc... non importa. Il macro topic è BEATLES.

    Successivamente si apre un mondo immenso. Un mondo che fa capire - al fautore del progetto - se è veramente esperto del tema perché gli argomenti da coprire sono, per l'appunto, un mondo.

    Molto banalmente...

    ITALIA - Italiano

    1.jpg

    USA - UK - Inglese
    2.jpg

    Dal mio punto di vista non bisogna solo fermarsi allo studio delle parole chiave ma verificare con ADS quanto rendono - in termini di interesse - verso un determinato TOPIC. Questo consente di verificare anche parole chiave che mai avremmo pensato potessero ottenere determinati risultati.

    Se le PAROLE CHIAVE si testano in questo modo si può osare, andare oltre, fare la differenza. Ad esempio la PAROLA CHIAVE che in un DOCUMENTARIO dedicato completamente al PARMIGIANO REGGIANO ha reso di più in termini di WATCH TIME, ha lasciato stupite diverse persone. Per scoprire la PAROLA CHIAVE si può leggere il mio post: PAROLA CHIAVE: chi la indovina?

    @simonmas ha detto in Google Liquido: una provocazione:

    @domenico-pacifico ma perdonami, a questo punto l'esperto di SEO è davvero l'ultima persona da chiamare, se fai contenuti online.

    Dal mio punto di vista nel tuo caso non solo è l'ultima persona da chiamare, non la devi proprio chiamare. Se vuoi avere una presenza significativa nel web devi investire su te stesso, sulla tua formazione o possedere/essere disposto a spendere budget significativi per pagare chi lo fa al posto tuo.

    Ma la prima cosa che dal mio punto di vista devi fare è abbandonare con coscienza la tua convinzione che un SEO ti debba dire che a fronte di n.budget spesi, potresti generare n. entrate.

    @simonmas ha detto in Google Liquido: una provocazione:

    ma soprattutto (lo ripeto): se l'unico giudice della qualità del prodotto, in mancanza di 10000 e più view, sono solo io... che senso ha spendere per scalare le posizioni? ha molto più senso spendere per inondare il mercato di prodotti fatti da me, così quando, prima o poi, tu ne troverai uno ed andrai a vedere chi sono, troverai che ho fatto 1, 10, 100 altri progetti, e te li spulcerai tutti. o dirai: "wow".

    e lo stesso farà google.

    e non mi dire che il giudice non sono io, perchè prima di tutto lo dici anche tu ("Un SEO [...] della bontà/valore del tuo prodotto/servizio, delle tue capacità non ne sa nulla."), e secondo perchè ogni volta che ho postato, qui o altrove, i dati relativi al mio canale, la risposta è sempre la stessa: troppe poche view, impossibile dire alcunchè.

    Invece te lo dico. Il giudice NON sei tu. Sai perché? Perché per conquistare un audience non è solo una questione di cosa si dice, ma di come la si dice. FORMAT, STORYTELLING, EMPATIA ecc... sono FONDAMENTALI quanto la qualità delle informazioni di un contenuto.

    Come capire se un progetto piace
    Per determinare se un video è o non è buono, deve essere visto da un pubblico numericamente significativo. Se con le visite organiche generate dagli algoritmi non arriva pubblico - numericamente significativo - questo deve essere generato da ADS.

    Dal mio punto di vista il WATCH TIME è il miglior indicatore per capire se un video è piaciuto oppure no.

    Trovo di fondamentale importanza lo studio del mondo di GOOGLE ADS. Realizzare un ADS performante è alla base di tutto. In merito potresti leggere il mio post YouTube: cosa si può fare con 25 euro? Svegliare gli algoritmi

    facciamo un esempio, parliamo di cibo: tu produci hamburger di qualità. daresti i tuoi soldi a qualcuno per scalare le posizioni di google, se il fatto di essere primo potrebbe non incidere minimamente sul ritorno in termine di vendite?

    La tua domanda parte da un presupposto sbagliato. Che per vendere sia necessaria SOLO la qualità. Torniamo al discorso di prima. Non conta solo la qualità del prodotto, ma di come lo proponi: grafiche, colori, locale, empatia del personale, comunicazione ecc... un mondo immenso.


  • Contributor

    Aggiungo, sono fondamentali anche:

    1. formato (solo podcast? E perché non una trascrizione? E montare un formato video sopra al podcast? Le possibilità sono infinite)
    2. distribuzione (che discende dal formato, perché ci sono N piattaforme di distribuzione di podcast, video, testo...)

    In questo senso è sicuramente utilissima la metafora di "Google Liquido" fatta da @giorgiotave. Perché Google non è più un solo canale di distribuzione, ma tanti assieme, integrati tra loro.

    È sicuramente più complesso che in passato... ma resta una caratteristica da studiare per bene se si vuole accedere al patrimonio più grosso di Google, ovvero: LA SUA BASE UTENTI.