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Above The Fold: un mito o realtà?
Una riflessione in cui mi sono trovato spessissimo negli anni con ogni tipo di interlocutore, committente, collega di altre aree.
Debunking the myth of the fold è una riflessione che ogni progettista si sarà trovato a fare.
Chi di voi anche solo una volta non si è trovato a dover convincere qualcuno che non necessariamente stipare tutto subito sia la soluzione ideale?
Per me l'assioma è: "Quando tutto è importante, niente è importante!"
Che poi si applica alle interfacce, alle gestione dei processi, dei task, dei progetti etc etc...
1 Risposta -
Non è un mito e anzi, le osservazioni contenute nell'articolo sono direi assolutamente corrette.
Il contenuto "above the fold" è fondamentale per dare una prima impressione sul contenuto di pagina ed è vero che "la prima impressione è quella che conta".
Quindi va trovato l'equilibrio tra "metterci le robe importanti" e "non metterci troppa roba", in modo tale che chi vede la pagina sia:
- soddisfatto di quello che vede
- convinto di essere sulla pagina giusta
- spinto a scrollare per interagire con il resto del contenuto
Non è una roba facile, ma un bravo progettista di contenuto / UX designer non può non provare a dare una soluzione al problema.
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@juanin anni fa un cliente mi sposto i contenuti (ben posizionati) da sopra al listing a sotto. Io ero inorridito ma posso confermarvi che non c'è stato il minimo cambiamento lato rank. Parliamo di almeno 3 anni fa: sarebbe - come al solito - da riprovare con degli A/B test su pagine equipollenti.
1 Risposta -
@merlinox ha detto in Above The Fold: un mito o realtà?:
ma posso confermarvi che non c'è stato il minimo cambiamento lato rank.
Probabilmente perché non erano considerati "main content" fin dall'inizio.
Prova a togliere i listing e vedi che succede
1 Risposta -
@kal erano pagine di categoria ben posizionate per termini strettamente legati alla categoria, quindi direi che erano importanti.
1 Risposta -
@merlinox comunque l'utente è mediamente "cieco" a quel tipo di contenuti. Metterli in cima o in fondo non cambia nulla.
L'utente apre una categoria di un ecommerce con un intento molto chiaro in mente: vedere i prodotti. E comunque per vedere i prodotti deve scrollare, che ci sia testo o che non ci sia.
1 Risposta -
@kal si certo un buon progettista ce la fa, ma spesso il problema (che parte dalla mia riflessione) è che il committente e gli stakeholders potrebbero avere una visione differenza senza avere la minima cognizione di causa
Convincerli non è facile.
@merlinox riguardo i testi negli e-commerce (soprattutto listati) io sono sempre stato scettico. Sono contenuti che da un punto di vista dell'utente non servono a niente. Voglio vedere i prodotti, filtrarli, 'anteprimarli' etc etc...
Ho dovuto litigare spesso con le paure SEO di fronte a scelte simili, ma alla fine la scelta ha sempre pagato. Io devo lavorare per l'utente e per la conversione non per il motore di ricerca.
Il solo fatto di fare una cosa contro logica e contro evidenza solo perché utile per il motore di ricerca mi ha sempre inorridito.
Ma tornando all'Above The Fold in ottica di Interfaccia e non SEO il problema in fase di analisi e progettazione esiste, ma esiste anche durante il ciclo di vita di un progetto perché arriveranno continuamente i tentativi di assalto all'above the fold.
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Effettivamente c'è una certa mania del buttare tutto nell'above the fold.
A me l'above the fold sembra un po' come i primi 5-10 secondi di una video ads. Spara troppe cose e li confonderai, inizia da troppo lontano e non capiranno, dai qualche bocconcino e magari ti seguiranno.
Son d'accordo comunque con l'articolo che scrollare non è più un problema se sai cogliere l'attenzione.