• Community Manager

    Google ha violato la Privacy del Garante europeo della protezione dei dati

    Martina Pennisi sul Corriere porta alla luce un caso incredibile: Google dice di sapere di cosa è morto Buttarelli (anche se l?informazione non è pubblica)

    In breve succede questa cosa qui: nelle pagine dove si citano le morti recenti un utente mette la causa di morte di Buttarelli, non è citata in nessun giornale perché è privata, Google la prende in automatico senza fonte né controllo o conferma e la piazza come risposta.

    Martina con il Corriere contatta Google, Google rimuove, ma da una risposta per me non buona:

    In seguito alla presa in carico della segnalazione stiamo intervenendo per sistemare il risultato. Ci dispiace per l?accaduto

    Vogliamo sapere di più. Non è giusto.

    Ma non eravamo molto più avanti con gli algoritmi? Non si era detto altro? Come è possibile che ancora oggi Google sia così fragile e vulnerabile? E se fosse una fake news? Abbiamo bisogno di risposte serie, non di circostanza. Vogliamo sapere oggi come siamo messi sul fact checking. Perché riguarda tutti noi.

    Ho fatto un video sull'argomento per ampliare il dibattito e per ricordarci di questo fatto. Perché ci sia memoria.

    [video=youtube;hp4Rdl8EYwM]

    :ciauz:


  • User

    Ciao Giorgio @Giorgiotave, a proposito di questo, cosa ne pensi di questa abbastanza recente intervista a Snowden che tocca molti agromenti di privacy?
    Come comportarsi in questo sviluppo affascinante del web marketing che però porta con se un terribile sospetto di manipolazione e sorveglianza sempre più invasiva nella completa e spesso inconsapevole (oltre che indifesa) indifferenza generale.

    Come dovrebbe, secondo te, comportarsi un professionista del web per non diventare un tecnico asettico del web marketing, ma portare avanti anche un'etica e una coscienza della difesa dei diritti della privacy, ma non solo, che apparentemente vengono regolamentati, ma in realtà ora mai sono assolutamente al di fuori del nostro controllo?

    Può un appassionato e lavoratore del campo web marketing creare un "internet migliore" anche opponendosi attivamente e congiuntamente con tutti gli operatori del campo per influenzare le grandi compagnie e creare una resistenza all'evoluzione stile 1984 di questo sistema di marketing che ci rende sempre più schiavi di tecnologie che, pur dandoci una utlie ed interessante dose di libertà operativa, ci fanno pagare un prezzo in termini di privacy, libertà e sicurezza (anche fisica relativa al 5G) a mio parere molto grave soprattutto perché inconsapevole e, quando consapevole, perché apparentemente inevitabile?

    Ti posto l'intervista la trovi su Wired italia aggiundendo: /attualita/tech/2019/05/26/edward-snowden-verita

    Se tutta questa tecnologia non ci serve per migliorare la nostra vita, e nel complesso non lo sta facendo, perché, secondo me siamo più schiavi di prima sotto tanti punti di vista, non può e non dovrebbe accontentarci l'avere solo qualche comodità in più è questo e spesso chi ne guadagna di più lo fa in modo molto poco trasparente e illegale oppure non porta nessun beneficio all'umanità (vedi la bravissima e superficialissima Chiara Ferragni).

    Sicuramente la ricerca potrà, con l'AI curare tante malattie e creare un grande progresso, ma siamo sicuri che sia "normale" e fondamentale vivere in una società dove essere fuori da internet e non fare web marketing significa praticamente non esistere e tutto quello che ha sviluppato l'arte e le filosofia/spiritualità umana, se non è vendibile diventa invisibile oppure è ridotto a mero intrattenimento senza alcuna crescita personale, dato che l'uncia libertà che ci rimane e di stordire la nostra consapevolezza con la droga del divertimento?

    Sono molto interessato al tuo parere sul tema, perché penso che un internet migliore non sia solo di conoscenza condivisa, che stimo al massimo nel tuo lavoro, ma anche nell'avere il coraggio di dire "basta" e rinunciare a qualcosa per salvaguardare la libertà.

    Senza moralismi, ma sinceramente polemico 😉 .....Andrea

    Grazie


  • Community Manager

    @AndreaBo said:

    Sono molto interessato al tuo parere sul tema, perché penso che un internet migliore non sia solo di conoscenza condivisa, che stimo al massimo nel tuo lavoro, ma anche nell'avere il coraggio di dire "basta" e rinunciare a qualcosa per salvaguardare la libertà.

    Ciao AndreaBo e benvenuto sul forum gt.

    È un tema molto complesso, quindi mi porterò dietro le tue domande e ci rifletterò. Quando avrò una risposta te la comunicherò 🙂

    Intanto, grazie.

    Aggiorno la discussione perché l'utente Emanuele676 che segue FastForward, più fiducioso di me, ha chiesto all'utente Folengo di Wikipedia il perché della modifica. E Folegno ha risposto:

    Emanuele:

    Mi stavo chiedendo perché nessuno l'abbia chiesto direttamente all'autore della modifica, e forse lo hanno fatto, ma tu da dove hai preso l'informazione della sua causa di morte? --Emanuele676

    Folegno:

    Ho sbagliato, ma in buona fede. Semplicemente gli articoli scrivevano "lunga malattia" e Google suggeriva la SLA come ricerca con "Giovanni Buttarelli". Di solito Google non suggerisce a caso; una spiegazione di questo potrebbe essere che persone con una conoscenza dei fatti superiore (colleghi, amici) svolgono tali ricerche su Internet e Google lo "tiene in memoria". In ogni caso pensavo che qualche articolo l'avrebbe scritto esplicitamente, o, tutt'al più, la causa di morte da "Deaths in 2019" sarebbe stata rimossa perché "unsourced" (una cosa che capita quotidianamente con decine di persone, e non c'è mai stato alcun problema). Probabilmente Google attinge molto dalla pagina di Wikipedia e quindi ciò ha rafforzato la supposta fake news. Articoli come questo o questo sono esagerati, non c'è alcuna superpotenza elettronica che controlla i drive con fantasiose cartelle mediche parcheggiate. Mi scuso dell'errore, ma non è il caso di farne un affare di stato. Da sempre su "Deaths in 2019" le informazioni non presenti negli articoli vengono rimosse e via. È successo migliaia di volte, non vedo perché farne una polemica. In ogni caso sarò molto più prudente in futuro. --Folengo

    Emanuele:

    Scusami, la mia non voleva essere una accusa, solo un tentativo di capire cosa sia andato storto nell'algoritmo di Google. Quindi se ho capito bene, la malattia appariva fra le previsioni di ricerca (o completamento automatico, o come lo chiami tu)? Quindi in effetti l'algoritmo di Google c'entra, ma non come viene descritto negli articoli, e non c'è nessun giornalista che abbia scritto l'informazione. Grazie per l'informazione.

    Oppure ho capito male e ti riferisci all'infobox di Google di cui parla l'articolo

    Folengo:

    No, era nel completamento ricerca di Google prima del decesso. Google l ha presa come causa di morte dopo averla "letta" su Wikipedia, come fa sempre.

    Emanuele:

    Grazie mille

    In sostanza...dal suggest 🙂

    Andrea mi sembra giusto riportarlo no?