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    No alla pubblicità sui Brand Altrui: sarebbe ora di dire basta

    Mi ha colpito la pubblicità nelle schede local dei concorrenti. Se tu hai una concessionaria auto io, con la mia, posso mostrarti il mio annuncio.

    In America qualche protesta c'è stata.

    Oggi sta facendo discutere la comunicazione di basecamp. Tramite l'account Twitter del suo fondatore Jason Fried che scrive

    When Google puts 4 paid ads ahead of the first organic result for your own brand name, you?re forced to pay up if you want to be found. It?s a shakedown. It?s ransom. But at least we can have fun with it. Search for Basecamp and you may see this attached ad.

    E poi mette l'immagine:

    image

    La replica di Google Ads arriva presto, sempre su Twitter:

    To provide users with the most relevant ads, we don?t restrict trademarked terms as keywords. We do restrict trademarked terms in ad text if the trademark owner files a complaint here: https://services.google.com/inquiry/aw_tmcomplaint

    È molto interessante ricostruire le reazioni a tutto questo.

    C'è chi fa notare i numeri delle interazioni: il tweet di Google riceve 2 Retweet 32 Mi piace contro i 5.134 Retweet 15.496 Mi piace di Fried. Se è vero che queste metriche sono vanity, è vero che 2 contro 5.134 sono un chiaro messaggio.

    Andrea Pernici (@juanin) risponde che bisognerebbe smetterla di rispondere in questo modo, che non c'è niente di rilevante per l'utente che cerca un brand trovare un altro brand.

    E poi parte la trafila di chi chi:

    • ricorda il don't be evil
    • cita duckduckgo
    • chi mostra come per nessuno dei brand Google è possibile farlo

    Il Fondatore di Basecamp continua a rispondere, Google sparisce.

    Il Fondatore di Basecamp risponde che loro non faranno mai ads su altri brand, per una questione di principio.

    Lui continua a rispondere, sono molte le risposte che da.

    Io mi continuo a chiedere che cosa c'è di rilevante, se cerchi Basecamp, trovarlo in 5a posizione. Perché prima ci sono 4 competitor che pagano.

    È una website query secondo le linee guida ai Quality Rater di Google, dove si parla di qualità, dove si dice espressamente questa cosa.

    La risposta che Google ADS da in modo ufficiale è esattamente il contrario di quello che dice il Team di Google per la Ricerca.

    Forse è il caso di dire basta a questa cosa assurda.

    :ciauz:


  • User Attivo

    A mio avviso, la cosa ridicola che ci racconta di quanto questa pratica sia del tipo "make my shareholders happy" è che su Google Grants (dove non guadagnano) hanno proprio introdotto una regola di compliance per la quale
    puoi comprare solo parole chiave composte da più termini, eccezion fatta per la chiave brand del TUO brand (e qualche altra eccezione sensata)...
    No single-word keywords permitted

    Under Ad Grants' Mission based policy, single keywords aren’t permitted. Your own brand keywords, approved medical conditions and some other cases are deemed an exception to this policy.

    https://support.google.com/grants/answer/9042207?hl=en

    Sarebbe interessante studiare quante singole keyword ci sono in giro con un senso in Google Ads...


  • Moderatore

    San Tinti ricorda che in Italia ci sono sentenze che permettono la denuncia di chi - dopo diffida - bidda su query branded.
    Quindi Google al solito fa Ponzio Pilato, la legge italiana tutela questa cosa.
    Ovvio c'è tutto lo sbattimento e non preclude che il diffidato (multato) continui a farlo (secondo me).


  • ModSenior

    Grazie per la citazione. In realtà l'informazione è fornita dall'avvocato Antonino Polimeni che spiega in un articolo come, per la giurisprudenza italiana, si configuri un atto "concorrenza sleale art. 2598 c.c.". Poi approfondisce su come si è espressa in merito la Corte di Giustizia Europea.


  • User Newbie

    Ciao Gabriele, sul tema della Brand Protection e dei Grants ho un dubbio che non riesco a chiarire (ho avuto risposte discordanti da persone diverse di Google) e magari tu mi puoi aiutare. I soldi di Ads e quelli di Grants hanno lo stesso valore? Ovvero se sulla stessa parola/stringa sta biddando l'Azienda X (o la Non Profit X) con un Ads a 1 cent e la Non Profit Y con un Grants a 1$, esce il Grants o vince sempre l'Ads, indipendentemente dall'importo?


  • User Attivo

    Ciao fs75, siamo OT ma la risposta è piuttosto semplice.

    Google dichiara che qualunque sia il CPC pagato da un inserzionista Google Ads vincerà sempre contro un inserzionista Google Ad Grants.

    Ti allego l'URL dove questo è chiarito in modo esplicito (ci sono anche altre pagine di Google che lo esplicitano)

    Where your ads appear and how they look

    Google Ad Grants ads appear only on Google search result pages, in positions below the ads of paying advertisers. These ads are not eligible to appear on the Display Network or search partner sites.

    Fonte: Ad Grants Help

    G


  • Moderatore

    Ciao
    ho chiesto ad avvocati italiani e specialisti di "Brand" che dicono che fare Ads sul Brand altrui è possibile senza problemi basta che non si includa il marchio registrato nelle descrizioni di Google Ads. Provate a cercare marchi come 4dem, mailchimp... e vedrete uscire i competitor senza problemi.

    Avete la fonte di chi dice che sia vietato farlo?

    Qui https://support.google.com/adspolicy/answer/6118?hl=it Google dice:
    "Marchi come parole chiaveNon esaminiamo né limitiamo l'uso dei marchi come parole chiave."


  • Moderatore

    E' fondamentale distinguere Google dalla legislatura italiana.
    Ciò di cui ho scritto - la fonte è Tinti e un avvocato da lui citato - riguarda la legge italiana e la sua interpretazione, che diventa legge quando viene emessa una sentenza della corte di cassazione.
    Google è Pilato alla massima potenza: lui ha le sue regole e su temi "scottanti" fa spallucce e dice che sostanzialmente che se ne frega.
    Cosa vuol dire?
    Significa che lui NON vieta di biddare su parole di brand protetti di terze parti, nemmeno se le terze parti denunciano il fatto.
    La risultante è che tu puoi continuare a farlo (tecnicamente) ma la magistratura può continuare a darti multe.

    @Sermatica said:

    Ciao
    ho chiesto ad avvocati italiani e specialisti di "Brand" che dicono che fare Ads sul Brand altrui è possibile senza problemi basta che non si includa il marchio registrato nelle descrizioni di Google Ads. Provate a cercare marchi come 4dem, mailchimp... e vedrete uscire i competitor senza problemi.

    Avete la fonte di chi dice che sia vietato farlo?

    Qui https://support.google.com/adspolicy/answer/6118?hl=it Google dice:
    "Marchi come parole chiaveNon esaminiamo né limitiamo l'uso dei marchi come parole chiave."


  • User Newbie

    Ciao Gabriele,
    grazie mille, prezioso come sempre: io non ero riuscito a trovare quella pagina :rollo:, ma a quanto pare nemmeno quelli di Google Italia a cui avevo chiesto! :lol:

    In realtà siamo sull'argomento perché per una ricerca che sto facendo mi sono imbattuto in campagne Ads di aziende fatte su brand di charity terze, non collegate in alcun modo alla charity stessa, al fine di intercettare persone sensibili su determinate tematiche.

    E mentre nel caso della BMW e' assolutamente sensato che biddi sul brand della charity Ocean Clean Up alla luce dell'accordo di co-branding fatto tra le due, non si puo' dire lo stesso della campagna di 4Ocean che, per quanto abbia lo stesso scopo, è comunque una profit e quindi, utilizzando il brand della non profit Ocean Clean Up, genera un guadagno per i suoi soci e un danno per la charity a cui intercetta il traffico.

    E purtroppo, come comunque è logico che sia per la natura dei Grants rispetto ad Ads, le charity possono usarli solo marginalmente per proteggersi in casi come questi apparendo dal secondo posto in giù. E comunque meglio di niente e pertanto questo conferma che le non profit devono assolutamente usarli.

    Da qui il perché della mia domanda. Grazie ancora! :ciauz: