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- Ma se i fattori(keyword density, mipiace e +1 google etc) non sono fattori SEO quali?
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La Keyword density è un concetto che non ha senso
Puoi leggere tutto quello che riguarda la Keyword Density partendo da qui.
Google, ad oggi, non legge i mi piace da dichiarazioni ufficiali ripetuti più e più volte.
L'influenza dei segnali di Google Plus invece, tocca solo i risultati privati di Google, parte di My Answers. Se vuoi approfondire la Social Search ti consiglio questa http://www.giorgiotave.it/wikigt/os/Social_Search
La Keyword Density però non è opinabile. È tecnicamente impossibile che funzioni. Almeno per chi conosce come funziona un motore di ricerca base si rende conto in 3 secondi che non può funzionare.
Dire io uso la Keyword Density del 3%, vedi sono secondo, è come dire io lavo la macchina vedi che piove? È uguale..
Nella vita, ci sono le coincidenze. Se prendi i dati della crisi in America magari coincide con la diminuizione dei delfini in Giappone, però se affermi che quando i delfini in Giappone diminuiscono l'America va in crisi...allora vuol dire che ...
Vi invito a leggere questo e studiare come funziona un motore di ricerca semplice. Noi lo progettammo e bastano le basi dell'indicizzazione per capire che la Keyword Density non ha niente a che vedere con la SEO.
Però vi invito davvero a leggere tutta quella discussione e approfondire, altrimenti parliamo di niente. Sopratutto questo post.
Perché?
Perché **"l'influenza di un termine in un documento non è linearmente proporzionale alla quantità di volte in cui il termine appare".
**I motori di ricerca non si basano in questo caso sulle parole, ma sulla geometria, le dimensioni ect ect. Se non riuscite a comprendere la frase sopra difficilmente riuscirete a comprendere perché la Keyword Density è una bufala, usata solo perché le persone che non capiscono come funziona un motore di ricerca riescono a comprendere il concetto.
Ultimamente nella community SEO Italiana sta uscendo un'altra bufala, che è quella LSI e LDA legata alla Semantica. Anche qui, leggete tutte le fonti qui, sono delle bufale.
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Grazie davvero per le delucidazioni Giorgio, provvedo a leggere subito gli articoli che mi hai segnalato.:)
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Che onore, mi aspettavo questo intervento avevo la sensazione che questa risposta avrebbe attirato l'attenzione di Giorgio.
Avevo già letto quell'analisi di Enrico in passato e sono d'accordo sulla teoria ma non sul metodo.
Voglio fare una distinzione prima di iniziare a polemizzare perchè sia più chiaro l'esempio della bicicletta.
Non stò asserendo che la keywords density sia da considerare un fattore di ranking e non stò dicendo che se si ha una keywords density superiore si posiziona meglio.
Tuttavia è provato che se per il termine per cui cerco di posizionare la mia keyword è troppo presente non si posiziona e quindi è un fattore che deve essere tenuto da conto.
E per finire con l'esempio della bicicletta intendo che nel lavoro quotidiano servono metodi e strumenti che siano accessibili anche se sono empirici come d'altronde tutta la SEO lo è. (spero di avere chiarito la metafora della bicicletta, da qui se volete maggiori dettagli, venite a trovarmi ai caraibi, vi offro una birra).
Ed ora la polemica!!
No, nessuna polemica, solo un po' di fatti.
Non voglio stare qui a citare i miei successi ed insuccessi ed esperienze e fare le cose da guru che personalmente non mi piacciono e non mi sento all'altezza di tale nome, però non sono nemmeno uno che non ha esperienza ci tengo a dirlo e ho avuto ed ho tutt'ora la fortuna di collaborare con alcune persone che hanno la loro visibilità anche in ambito internazionale, quindi qualcosa ho avuto l'occasione di vederlo.
Per mia esperienza fare attenzione alla densità delle keyword è un "metodo di lavoro" che ha un suo fondamento, anche se empirico come dici e sono d'accordo.
Cito degli esempi. Qualche mese fa ho portato un sito di un cliente da 1000 visite al giorno a quasi 2500 al giorno solo riducendo il numero di keywords ripetute e la loro prossimità, non ho fatto altro che istruire il copy ad utilizzare un add on di Firefox e a rispettare alcuni parametri.
Questo metodo suggerito al cliente l'ho capito collaborando recentemente con altri SEO in ambito internazionale su un gruppo di lavoro che abbiamo messo in piedi l'anno scorso terminato il mese scorso dove lavorando con un network costruito in un certo modo abbiamo posizionato alcuni siti solo usando specifici fattori per testarli.
Uno di questi è stato rispettare precisamente alcuni parametri di densità delle keywords ed ha funzionato.
Chiaramente c'erano molti altri fattori in gioco e strategie specifiche di link, tuttavia le pagine che superavano certe soglie sulle keywords non ottenevano risultati apprezzabili.
Nel test sono uscite altre cose che sarebbero bellissime da discutere che hanno confermato il mio punto di vista su Google e che mi hanno dato una visione più "monetaria" e meno "idilliaca" della cosa, ma mi rendo conto che non è la sede adatta.
Comunque credo di aver reso l'idea. Ovviamente tutte cose provabili, fammi uno squillo su skype e ti faccio vedere gli account.
Sono d'accordo che potrebbero essere delle coincidenze, perchè quando si ha esperienza poi come scrivevo nelle risposte più in cima si ha anche una certa sensibilità nel fare le cose, e spesso questo conta più di ogni altra cosa.
E ancora ribadisco che non voglio con questo dire che la kw density debba essere considerata un fattore di ranking, concordo col dire che non lo è, ma dico che a mio parere è un parametro che dovrebbe essere tenuto da conto.
Per concludere e smorzare sul nascere tutta questa discussione vorrei dire che a mio parere la cosa migliore da fare è testare personalmente, non fidarsi di analisi e suggerimenti e basta.
Nella SEO a mio parere non c'è niente, ma niente niente che si possa considerare attendibile e definitivo, perchè approfondendo le analisi su tutto si può sempre opinare e non mi si potrà mai convincere del contrario.
Sono certo che lo si può fare nella mia analisi come in quella di Enrico ed in quelle di tante altre autorità nel mondo nell'ambito, è un po' come decidere chi sarà la squadra che vince il campionato
Con questo riconfermo la mia grande stima per Giorgio ed Enrico che seguo con passione da anni e ribadisco che questo post non vuole essere un mettere in discussione esperienze esperimenti e test di tutto rispetto, è solo un condividere un punto di vista ed un esperienza che ritengo utile esprimere.
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@pecoramannara said:
Che onore, mi aspettavo questo intervento avevo la sensazione che questa risposta avrebbe attirato l'attenzione di Giorgio.
Ma figurati!
@pecoramannara said:
Cito degli esempi. Qualche mese fa ho portato un sito di un cliente da 1000 visite al giorno a quasi 2500 al giorno solo riducendo il numero di keywords ripetute e la loro prossimità, non ho fatto altro che istruire il copy ad utilizzare un add on di Firefox e a rispettare alcuni parametri.
Questo metodo suggerito al cliente l'ho capito collaborando recentemente con altri SEO in ambito internazionale su un gruppo di lavoro che abbiamo messo in piedi l'anno scorso terminato il mese scorso dove lavorando con un network costruito in un certo modo abbiamo posizionato alcuni siti solo usando specifici fattori per testarli.
Uno di questi è stato rispettare precisamente alcuni parametri di densità delle keywords ed ha funzionato.
Se tu vuoi investire in borsa perché i delfini in Giappone sono di meno e da sempre ha funzionato così, sei libero di farlo.
Hai detto che hai letto l'articolo di Enrico, concordi sulla teoria ma non sul metodo. Scusa eh, mi sembra un ossimoro. Tu usi un metodo per identificare un parametro che non viene preso in considerazione dai motori di ricerca, per fare delle tue considerazioni tecniche che non c'entrano niente con la SEO.
A me quello che fa paura, oltre l'approccio che crea un gap culturale con chi lavora nei motori di ricerca, è il pensiero estremista che c'è.
Io uso la Keyword Density come parametro
Salgo sui motori di ricerca
La Keyword Density funzionaChe errore dal punto di vista culturale
Non è forse il caso di ragionare su** cosa veramente** ha funzionato?
Non è meglio studiare la realtà che le coincidenze?
Tu hai toccato qualcosa che ha funzionato. Poi mi dici, uso come riferimento la Keyword Density. E mi continua a funzionare.
Vediamo:
@pecoramannara said:
Chiaramente c'erano molti altri fattori in gioco e strategie specifiche di link, tuttavia le pagine che superavano certe soglie sulle keywords non ottenevano risultati apprezzabili.
Forse perché era spam?
Mi spiego, visto l'approccio, avete tenuto in considerazione dei parametri tecnici trattando l'ottimizzazione come delle caselle da riempire per rispettare dei parametri, invece che tenere in considerazione l'aspetto del contenuto per l'utente.
Quindi avete esagerato.
Può essere e non c'entra niente con la densità.
Anzi, visto quanto stai descrivendo su, il vostro metodo vi ha aiutato nel non finire nella zona spam.
La KeyWord Density è utile per individuare lo spam? **No!
**
State prendendo un parametro di riferimento che non ha senso in nessun modo.La domanda è: è sbagliato continuare con questo metodo se mi porta risultati?
Io penso che tu possa continuare a farlo, come allo stesso tempo ritengo che sarà un grave errore per la crescita culturare e personale per questo argomento e che appena qualcosa cambierà il tutto non funzionerà più e ti troverai al buio
La Keyword Density è da sconsigliare non solo perché i motori di ricerca non la usano e quindi DEVE essere chiaro a tutti che è una BOIATA, ma dovrebbe spingere le persone a crescere, a voler studiare cosa c'è dietro. Potremmo dire che la Keyword Density crea dei buchi nel cervello nel lungo periodo
@pecoramannara said:
Nel test sono uscite altre cose che sarebbero bellissime da discutere che hanno confermato il mio punto di vista su Google e che mi hanno dato una visione più "monetaria" e meno "idilliaca" della cosa, ma mi rendo conto che non è la sede adatta.
Google ha una visione prettamente monetaria
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Eccomi qui, sono tornato.
Forse perché era spam?
No nessuna spam, tutti siti di qualità.
A me quello che fa paura, oltre l'approccio che crea un gap culturale con chi lavora nei motori di ricerca, è il pensiero estremista che c'è.
Secondo me fraintendi il mio pensiero, ribadisco che concordo totalmente per quanto riguarda l'approccio scientifico.
Ma il metodo che mi porta a destinazione mio malgrado passa attraverso questo, e mi sta facendo guadagnare.
Non è meglio studiare la realtà che le coincidenze?
Tutti i giorni visto che si tratta proprio di una serie di test, mi chiedo cosa faccia la differenza e come fare meglio, ma se credessi di poter decifrare Google o di sapere come Google funziona sarei un ingenuo. Tuttavia ogni giorno di più sembrano sempre meno coincidenze, quindi mi accontento di avere risultati ottimi finchè non mi verrà proposto qualcosa di concreto che funzioni meglio.
La domanda è: è sbagliato continuare con questo metodo se mi porta risultati?
Esatto questa è proprio la giusta domanda, mi hai ispirato un post enorme sul blog con questa frase dove posto i risultati ottenuti, l'ho messo in firma. Risponere a questo richiedeva troppo spazio.
E un'altra domanda giusta per concludere sarebbe, dovrei mentire e dire che non funziona quando ho l'evidenza del contrario davanti agli occhi? Posso dire che scientificamente non è provato, ma per qualche motivo che non mi so spiegare la usano in tanti e in certi contesti pare funzionare.
In questo modo è una risposta onesta, non fuorviante che non mente a nessuno. Questo è il mio punto di vista.
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@pecoramannara said:
Esatto questa è proprio la giusta domanda, mi hai ispirato un post enorme sul blog con questa frase dove posto i risultati ottenuti, l'ho messo in firma. Risponere a questo richiedeva troppo spazio.
Linko il post io, altrimenti poi se cambi firma
Linkiamo anche un altro post di Enrico Altavilla: le 10 cagate SEO di cui non si dovrebbe parlare più
Mi indichi ora i domini del tuo case study?
@pecoramannara said:
No nessuna spam, tutti siti di qualità.
Anche i siti di qualità fanno spam senza saperlo, almeno per il significato di spam per i motori di ricerca
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Ciao Giorgio,
se l'interesse per i domini è per una questione di verifica dell'esistenza della case study non c'è problema, come scrivevo posso mostrarti su skype che gli account sono reali ed esistono.
Tuttavia condividere i domini non mi è possibile per vari motivi. Come penso avrai capito leggendo l'articolo hanno un attività di linking specifica e controllata e quindi non posso prima di tutto sporcare il profilo di link senza contare che onestamente non ho interesse a condividerli pubblicamente.
Sono arrivato al punto di parlarne apertamente solo perchè ne abbiamo parlato qui, ma come noterai non è argomento che ho mai trattato nemmeno in Pecoramannara.
Ma ancora più importante perchè sono progetti condivisi e uno degli impegni proprio per non rischiare alcun tipo di penalizzazione e di sporcare i test è quello d mantenere una certa riservatezza.
Anche se non ti nego che una tua analisi e uno scambio di idee non mi dispiacerebbe proprio e sarei quasi tentato di avanzare una richiesta al gruppo per condividerne uno in forma privata per farci quattro ragionamenti.
Sopratutto perchè oggi è uscito un articolo del Taglierbe che secondo me potrebbe essere una possibile spiegazione ed è una cosa che sicuramente approfondirò che non avevo mai preso in considerazione prima.
L'articolo in questione è questo, e secondo me andrebbe linkato a questa discussione : blog. tagliaerbe. com/ 2014/ 10/ seo-on-page . html
Non ho ancora avuto il tempo di leggerlo approfonditamente, ma cita la TF-IDF (*Term Frequency–Inverse Document Frequency) *asserendo che Google ne abbia parlato recentemente come un fattore da loro tenuto in considerazione.
Probabilmente il tipo di studio che noi facciamo sulle chiavi ha un fondamento di questo genere, perchè come scrivo nell'articolo e non ricordo se ne ho parlato anche qui, ma non ho il tempo mi perdonerai di rileggermi tutto, la decisione di che densità utilizzare è data da un indice che ne ricaviamo analizzando i competitors. Niente di esoterico, in soldoni è una valutazione un po' più elaborata di che densità usano i competitor in proporzione alla quantità di testo.
Basta, ho dedicato tanto tempo a questa discussione che seppur mi abbia aperto milioni di nuovi orizzonti sono indietro a morte con il lavoro e adesso mi tocca mettermi pure a studiare l'articolo del tagliaerbe e questa cosa delle keywords che consideravo fatta Mannaggia a voi SEO italiani sempre a studiare studiare studiare.
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@pecoramannara said:
Ciao Giorgio,
se l'interesse per i domini è per una questione di verifica dell'esistenza della case study non c'è problema, come scrivevo posso mostrarti su skype che gli account sono reali ed esistono.
Tuttavia condividere i domini non mi è possibile per vari motivi. Come penso avrai capito leggendo l'articolo hanno un attività di linking specifica e controllata e quindi non posso prima di tutto sporcare il profilo di link senza contare che onestamente non ho interesse a condividerli pubblicamente.
No no, volevo solo controllare il profilo di link perché è probabile che sia più questo che altro (almeno per come l'ho capita)
@pecoramannara said:
Sopratutto perchè oggi è uscito un articolo del Taglierbe che secondo me potrebbe essere una possibile spiegazione ed è una cosa che sicuramente approfondirò che non avevo mai preso in considerazione prima.
L'articolo in questione è questo, e secondo me andrebbe linkato a questa discussione : blog. tagliaerbe. com/ 2014/ 10/ seo-on-page . html
Non ho ancora avuto il tempo di leggerlo approfonditamente, ma cita la TF-IDF (*Term Frequency–Inverse Document Frequency) *asserendo che Google ne abbia parlato recentemente come un fattore da loro tenuto in considerazione.
TF*Idf non è usata da Google da un pezzo. Personalmente credo sia una cosa pre-Caffeine. Google ha detto di averlo usato in passato, ma ora è ampiamente superato.
Davide ha tradotto un articolo di Moz che è scritto da una persona che ci ha provato già e non ha la nostra fiducia
Che non significa niente eh
Però abbiamo scritto la nostra opinione qui, quando hai tempo passa, perché in questo forum ci sono persone che TF*Idf lo hanno creato da zero e lo conoscono bene
@pecoramannara said:
Mannaggia a voi SEO italiani sempre a studiare studiare studiare.
Ci piace
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Devo dire che questa discussione mi ha fatto imparare di più in una chiacchierata sulla keywords density che in un anno di lavoro. Grazie Giorgio, prometto che se ho qualche buona news la condivido subito.
E ti confermo che hai ragione ancora, certamente i link in questo caso hanno decisamente valore. Come dicevo le keywords sono una parte della strategia che deve essere chiaramente valutata nel suo complesso, per questo sono certo che quando dici che ci sono altri fattori concordo completamente.
Per inciso non usiamo link esterni in chiave, ovviamente come avrai capito i link sono da un network. Gli anchor sono tutti decisamente ampi e non toccano mai la chiave.
Usiamo anchor in chiave solo per pochi, pochissimi link interni, a volte nessuno. Per dare un ordine di idee, ma non vorrei che poi confondesse i lettori perchè anche questo non è un numero fisso ma varia sia perchè sperimentiamo, sia perchè si confronta con i competitor, ma mediamente con 2 o 3 link interni in chiave al massimo solo in alcuni casi ho provato a mettere link interni più sostanziosi ma non ho visto benefici superiori.
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@pecoramannara said:
Devo dire che questa discussione mi ha fatto imparare di più in una chiacchierata sulla keywords density che in un anno di lavoro. Grazie Giorgio, prometto che se ho qualche buona news la condivido subito.
Sono contento e spero che tu possa avere buone news sempre
@pecoramannara said:
E ti confermo che hai ragione ancora, certamente i link in questo caso hanno decisamente valore. Come dicevo le keywords sono una parte della strategia che deve essere chiaramente valutata nel suo complesso, per questo sono certo che quando dici che ci sono altri fattori concordo completamente.
Si avevo intuito un pò il lavoro da come lo raccontavi
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Bhe tra due esperti mi sento almeno conteto di aver aperto questa discussione, leggere queste discussioni fa imparare anche a me qualcosa in più ^^.
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È importante imparare sempre
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Ma se la keyword density non funziona, la TF-IDF non funziona, la LSI non funziona, quali sono i fattori di posizionamento da utilizzare da un copy? Perchè da questa discussione sembra quasi che funzioni solo la link building (che invece tutti dicono sia morta, anche se è ovvio che non lo è)!
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@Stone said:
Ma se la keyword density non funziona, la TF-IDF non funziona, la LSI non funziona, quali sono i fattori di posizionamento da utilizzare da un copy? Perchè da questa discussione sembra quasi che funzioni solo la link building (che invece tutti dicono sia morta, anche se è ovvio che non lo è)!
Ciao Silvia (?) e benvenuta sul forum gt!!
Da quando un copy si lamenta che le formule non funzionano?
Un copy dovrebbe esordire dicendo: oh...e che cavolo! Finalmente! Tutte ste 4 cavolate quando in realtà è molto più importare scrivere per chi legge.
La Keyword Density non è che non funziona, non esiste come concetto nel mondo SEO.
LSI non è che non funziona, non esiste come concetto nel mondo SEO.
TF-IDF non è che non funziona, era un algoritmo usato nei primi anni 2.000 e oggi Google si è molto evoluto e non lo usa più.I link funzionano alla grande, ma devono essere guadagnati per quello che scrivi, non perché ci si scambia i link
I fattori di posizionamento, per precisione, non li conosce nessuno.
Di cosa si dovrebbe occupare un copy dal punto di vista SEO?
Per me:
- conoscere l'argomento
- conoscere il pubblico
- conoscere le obiezioni e i problemi del pubblico
- studiare bene i titoli
- studiare come titoli, link, struttura del testo, immagini, contenuti multimediali ect ect, si relazionano con la SEO
- capire che cosa vuole la persone quando effettua una ricerca su google
- capire cosa Google pensa che vuole la persona e di conseguenza costruisce le SERP
- conoscere l'algoritmo della freschezza
- se serve, conoscere come funziona Google News
- studiare indepth article e box in the news
- comprendere in che modo le persone condividono i contenuti sui social
- se si lavora per un brand, conoscere i valori del brand che intende trasferire alle persone per verificare che siano in linea
- conoscere come funziona la ricerca delle parole chiave con Adwords, Trends e Google Suggest
- conoscere il CMS e l'influenza SEO dei campi che toccate
- avere un chiaro piano editoriale su categorie e tag
- conoscere se c'è una strategia a monte che coinvolga in qualche modo Schema.org o altri simili
- conoscere la differenza tra le varie query (informative, transazionali, navigazionali)
- conoscere il knowledge graph
- conoscere il box di risposta in SERP
Direi che sarebbe una buona base di partenza.
Se invece vuoi capire perché quelle cose non hanno mai funzionato, ti studi questo. Ho scritto studi non leggi
Se hai competenze per comprendere cosa c'è scritto lì (conosco molti copy che non le hanno e non è una colpa) allora ti consiglio di studiare queste discussioni con tutti i link di approfondimento:
- SEO, LSI (Latent Semantic Indexing), la Semantica e quello che prima dovresti sapere
- Le co-citazioni funzionano?
- Creare co-occorrenze in modo artificiale è spam!
- L'algoritmo di Google è ridicolo e fare SEO è una perdita di tempo
- Quali tecniche funzionano davvero?
Se vuoi invece vedere qualcosa di simpatico su una qualsiasi lista dei 200 fattori del cavolo,
Buono studio
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@Stone said:
Ma se la keyword density non funziona, la TF-IDF non funziona, la LSI non funziona, quali sono i fattori di posizionamento da utilizzare da un copy? Perchè da questa discussione sembra quasi che funzioni solo la link building (che invece tutti dicono sia morta, anche se è ovvio che non lo è)!
Quoto in pieno l'intervento di Giorgio ( che saluto ) aggiungendo che il punto è un altro ancora.
Oggi è di "moda" il concetto "devo fare un sito ...come lo posiziono?".
Raramente, se non mai , leggo :"devo fare un sito ...lo voglio di qualità, conosco l'argomento, conosco ciò che vuole la platea dei visitatori, voglio che sia il massimo! ".
I "contenuti" sono talmente importanti, e la ragione stessa del web , che quasi sempre sfuggono , soprattutto ai "neofiti" : oggi è quasi solo corsa al posizionamento, si studia, si accrocchia ( e poi si fanno disastri ! ).Parto dal concetto che se voglio fare l'editore devo innanzitutto** creare la struttura del mio sito concentrandomi sui contenuti, sui fattori di qualità **e poi, magari, o **chiedo l'intervento di uno specialista SEO **o mi dedico al "fai da te" , ma tutto questo a valle .
Anni fa ( molti ! ) avevo dei clienti di cui gestivo i siti : la "fissa" di questi era ...essere al primo posto nei motori. "Fissa" più che legittima , lo ammetto, ma ...nessuno si curava dei consigli che davo che partivano dai "contenuti" che dovevano essere di qualità, appetibili, presentati nel miglior modo possibile.Ecco che sposo pienamente l'intervento ultimo di Giorgio : concentrarsi ( sia che si tratti di copy sia di editori ) sui contenuti , conoscendo ovviamente le tecniche basi SEO, ovvio, ma sui contenuti soprattutto.
Per fare un esempio : è come se un legale conoscesse a menadito il codice di procedura penale, però ignorasse il Codice Penale e il Diritto.
Che avvocato sarebbe ?Dell'intervento di Giorgio ( un ottimo vademecum ! ) riporto l'elenco delle "preoccupazioni" di un copy ( ma io dico anche di un editore ) sottolineando quelle che a mio avviso sono prioritarie e assolutamente indispensabili, irrinunciabili.
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**conoscere l'argomento
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conoscere il pubblico
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conoscere le obiezioni e i problemi del pubblico
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studiare bene i titoli
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studiare come titoli, link, struttura del testo, immagini, contenuti multimediali ect ect, si relazionano con la SEO
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**capire che cosa vuole la persone quando effettua una ricerca su google
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capire cosa Google pensa che vuole la persona e di conseguenza costruisce le SERP
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conoscere l'algoritmo della freschezza
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se serve, conoscere come funziona Google News
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studiare indepth article e box in the news
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**comprendere in che modo le persone condividono i contenuti sui social
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se si lavora per un brand, conoscere i valori del brand che intende trasferire alle persone per verificare che siano in linea
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conoscere come funziona la ricerca delle parole chiave con Adwords, Trends e Google Suggest
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conoscere il CMS e l'influenza SEO dei campi che toccate
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**avere un chiaro piano editoriale su categorie e tag
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conoscere se c'è una strategia a monte che coinvolga in qualche modo Schema.org o altri simili
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conoscere la differenza tra le varie query (informative, transazionali, navigazionali)
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conoscere il knowledge graph
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conoscere il box di risposta in SERP
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Grazie per le risposte e per il benvenuto!
Non è che mi lamento che le regole non funzionano, diciamo che i 19 punti che hai elencato li conosco abbastanza bene, il problema è quando non devo posizionare un mio sito ma devo scrivere e posizionare un sito di clienti.
Poi sul concetto di LSI, mi sono letto i vari post che parlano di visioni opposte tra Francesco Margherita e te. Con onestà dico che non riesco a capire chi possa avere ragione, anche perchè diciamo che mi considero ancora una junior SEO, ma la parte che non ho capito è quando spieghi che Margherita ha dei risultati ma non perchè sfrutta la semantica: se potessi spiegare in modo un po' più grezzo (per gente come me diciamo :D) qual è il vero errore di Margherita nell'attribuire i suoi risultati alla semantica, cioè spiegare invece per quale motivo realmente ha dei risultati, mi faresti un grosso favore!
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@bluwebmaster said:
Quoto in pieno l'intervento di Giorgio ( che saluto ) aggiungendo che il punto è un altro ancora.
Oggi è di "moda" il concetto "devo fare un sito ...come lo posiziono?".
Raramente, se non mai , leggo :"devo fare un sito ...lo voglio di qualità, conosco l'argomento, conosco ciò che vuole la platea dei visitatori, voglio che sia il massimo! ".
I "contenuti" sono talmente importanti, e la ragione stessa del web , che quasi sempre sfuggono , soprattutto ai "neofiti" : oggi è quasi solo corsa al posizionamento, si studia, si accrocchia ( e poi si fanno disastri ! ).Hey Ciao!
Già, solo che su questo forum ci siamo fatti le ossa negli anni per far capire questi concetti ai SEO e ce li siamo tramandati di generazione in generazione, vedo che però fuori c'è un bel problema e qualche nuovo che sta arrivando qui con tante speranze di ricette facili, viene troncato subito
@bluwebmaster said:
Ecco che sposo pienamente l'intervento ultimo di Giorgio : concentrarsi ( sia che si tratti di copy sia di editori ) sui contenuti , conoscendo ovviamente le tecniche basi SEO, ovvio, ma sui contenuti soprattutto.
Per fare un esempio : è come se un legale conoscesse a menadito il codice di procedura penale, però ignorasse il Codice Penale e il Diritto.
Che avvocato sarebbe ?Sante parole
@Stone said:
Grazie per le risposte e per il benvenuto!
Figurati!!
@Stone said:
Poi sul concetto di LSI, mi sono letto i vari post che parlano di visioni opposte tra Francesco Margherita e te. Con onestà dico che non riesco a capire chi possa avere ragione
Francesco, dopo il post in cui elencavo i motivi del perché LSI e LDA non sono usati dai motori, ha scritto questo:
Nella sostanza, le persone che formo su queste tecniche sono più contente dei risultati che riescono ad ottenerne che di come si chiamino le tecniche stesse, quindi si, creerò delle distinzioni indicando che le mie riflessioni partono dai concetti di LDA ed LSI, ma si sviluppano seguendo percorsi del tutto originali.
Dovrebbe bastare per farti capire un pò tutto.
I motori di ricerca non usano LDA e LSI, non esiste una persona che possa sostenere una tesi del genere. E con questo bisogna che ci fate pace
Lo so che sarebbe bello che non fosse così, sarebbe bello poter credere a queste cose. Purtroppo non funzionano.
Perché?
Il concetto è semplice e la cosa che mi preoccupa di più è che è basilare. Come se tu ora dici che sei una copy e poi non sai scrivere in italiano creando errori grammaticali che insegnano a non fare alle scuole elementari.
Questi algoritmi funzionano su documenti singoli e con poche dimensioni, quindi nelle Intranet. È una questione di scalabilità, dopo un certo tipo di risultati il sistema non riesce più a produrre risultati validi. È come prendere una goccia e fare delle analisi sugli tsunami.
Se qualcuno è in grado di dimostrare il contrario dimostrando però di avere competenza, approfondimenti, link e test è il benvenuto.
Però se mi parli di LDA convinto che possa essere usata, vuol dire che non hai mai letto come funziona, ma hai letto qualche articolo in modo superficiale, ti sono venute delle idee e hai provato ad elaborarle.
Insomma, tutti possiamo parlare di tutto, tutti possiamo parlare di SEO e roba varia. Quando però si scende sul tecnico e viene fatta un'affermazione precisa come l'ho fatta io ora, o me la smonti e mi dimostri che non è così, o per favore ammetti semplicemente che non hai informazioni a sufficienza per approfondire e se sei anche una persona umile, ti scusi per aver fatto cattiva informazione
Non è un discorso contro di te o Francesco, anzi è sempre molto educato ed è un piacere discutere con lui, è un discorso in genere sulla rete.
Solo che molte volte siamo colpiti dall'effetto di Dunning Kruger e dovremmo fare un passo indietro, ma le persone che fanno un passo indietro non ci sono
Una persona che dice: ragazzi, ho sbagliato, scusate, stavo parlando di cose che non conosco nel profondo e forse prima di farlo dovrei studiare di più...le trovi in giro?
Io no.Anzi, su Facebook siamo 26.000.000 di persone in Italia, possibile che tutti abbiano ragione?
Dove sono quelli che sbagliano?Con queste forme di pseudo-partecipazione, invece, chiunque esprime quello che gli salta per la testa, talora anche indulgendo in toni e contenuti offensivi. Rischia di venire a cadere, così, il presupposto fondamentale della democrazia, ovvero l'assunzione che non tutto quello che si dice va bene. Chi teorizza il contrario, propugnando la pura presa di parola come unica forma di espressione, ha di fatto rinunciato alla democrazia – e dunque alla cultura democratica – come critica delle opinioni.
Quindi, quando mi chiedi:
@Stone said:
se potessi spiegare in modo un po' più grezzo (per gente come me diciamo :D) qual è il vero errore di Margherita nell'attribuire i suoi risultati alla semantica, cioè spiegare invece per quale motivo realmente ha dei risultati, mi faresti un grosso favore!
Ma certo! Perché no?
Mostrami un caso di successo, perché l'unico che ho visto non è più online e aveva dei link che sporcavano il test. Altrimenti come faccio a farti questo grande favore?
Pensa che per scopi diversi, prima che postassi qui, ho invitato Francesco a fare questo test. Attualmente non ha tempo, ma appena lo avrà ci farà sapere.
Il motivo è che credo che sia utile un test dove i risultati si possano vedere passo dopo passo, non alla fine
Se vuoi imparare qualcosa di veramente utile, studia gli intenti delle persone in fase di ricerca, magari
dove c'è qualche concetto e continua con il .C'è bisogno di un salto di qualità nella comprensione di quanto la SEO sia complessa, non esistono ricette facili e veloci anche se piacerebbe a tutti.
E di capire che c'è **un intento da parte dell'utente **che Google vuole intercettare. Sono anni che lo diciamo e cerchiamo di farlo capire.
Google ha spinto per anni su Schema.org, HTML5, codici standard proprio perché elaborare Semanticamente i testi per come viene inteso oggi è troppo dispendioso.
Siamo nel 2014 e Google sta creando un'"ontologia" per i verbi in lingua inglese insieme al W3C. Cosa significa?
Che ancora non conosce il significato dei verbi
E di cosa vogliamo parlare quindi?
Perché gli interessa capire il significato dei verbi? È semplice: se io vado su Google, apro la ricerca vocale e chiedo.."posto più vicino dove mangiare un gelato", Google cerca di elaborare tutte le combinazioni del verbo mangiare quando si trova nella frase insieme alla parola posto e gelato.
Per capire che la persona sta cercando una gelateria
Ha iniziamo a farlo da un anno questo, ma per cose limitate, ora con tutti i verbi mira a farlo in larga scala.
Sopratutto perché la ricerca vocale ha cambiato tutto.
Ora dimmi: vuoi parlare ancora dell'elaborazione dei testi in funzione di questo?
Tanto Google a quelle persone mostrerà le gelaterie e non perché tu ci hai scritto gelateria nel testo con una keyword density del 3%
Ma perchè lo sa che quella è una gelateria. E farà così sfruttando anche Google My Business e Freebase.com.
Può sembrare un post irruento, in realtà immaginatelo pieno di passione e con la voglia di mostrare come sono le cose nella realtà, nudo e crudo.
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Non sembra un post irruento, non ti preoccupare! Anzi mi fa piacere parlare senza filtri!
A questo punto volevo chiederti un ultimo chiarimento: ho letto più volte una tua dichiarazione in cui affermi che l'analisi delle parole chiave è fondamentale, infatti gli hai assegnato il 100% di influenza rispetto alla generazione di contenuti, ottimizzazione on-page, link building, eccetera.
Detto questo, io posso essere la più brava a scegliere e capire le giuste parole chiave per il sito che sto seguendo, ma poi cosa me ne faccio?
La mia domanda iniziale era riferita a questo discorso: mi va bene tutta la creazione di una strategia a monte sulle parole chiave che è giusta e necessaria anche se spesso sembra una cosa secondaria, ma poi queste parole chiave dovrò utilizzarle in qualche modo per fare in modo che il mio sito sia il più visibile possibile per queste parole chiave, no?.
Quindi non sono alla ricerca di una formula magica, ma solo di un utilizzo pratico di queste parole chiave così importanti.
Spero di essermi spiegata in modo dignitoso!
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Si si, ti sei spiegata
Scusami se sarò ancora più duro, o posso sembrarlo, in realtà non è così, mi stanno a cuore questi argomenti e semplicemente con del testo non è facile far capire che qui c'è tutta la voglia di far cambiare questa mentalità
6 Cose da chiedere a un SEO quando parla di cose che è difficile interpretare:
- mi dai del materiale di riferimento di studi?
- mi puoi linkare una serie di risorse dove approfondire e dove ci siano riscontri di studi?
- mi citi un'indicazione sullo stesso stile presa dalle linee guida di google
- mi dai una dichiarazione ufficiale
- mi linki un brevetto dove se ne parla
- mi mostri un caso concreto dove la cosa che stai parlando viene applicata?
Preferisco, di solito, che ci sia almeno la 6. Posso tollerare che le altre non ci siano, ma la 6 no.
Quindi, non mi piace che hai fatto finta di non leggere la mia domanda, te la rifaccio.
@Stone said:
se potessi spiegare in modo un po' più grezzo (per gente come me diciamo :D) qual è il vero errore di Margherita nell'attribuire i suoi risultati alla semantica, cioè spiegare invece per quale motivo realmente ha dei risultati, mi faresti un grosso favore!
Ma certo! Perché no?
**Mostrami un caso di successo.
**O almeno mostrami un caso anche a livello internazionale, qualcuno che abbia dimostrato che la cosa funzioni, qualcuno che abbia sperimentato.
Posso averlo per favore?
Altrimenti mi accontento di una delle altre 5 cose da chiedere.
Se non ne abbiamo nemmeno una di quelle sei, posso chiederti perché mi hai fatto questa domanda?
Perché io davvero non mi capacito di una domanda del genere.
Io credo che sia importante sempre e comunque verificare le fonti prima di farci un'idea. Mi fa un pò paura vedere che solo perché una persona prende la parola ci sono alcuni che credono senza cercare riscontri.
Quando ad Enrico Altavilla gli è stato chiedo di spiegarci un pò di più del suo punto di vista ha fatto un post del genere. Quel post è pieno di informazioni dalle quali si capisce che c'è una persona che sta parlando in modo preciso di un argomento.
La discussione è piena di riferimenti così che ognuno possa verificare.
Due visioni diversi sull'argomento LSI non ci sono. C'è solo una visione, che è quella delle fonti che ci dicono che la cosa è inapplicabile.
Se tu vuoi portare una visione nuova in un settore lo fai con riferimenti, approfondimenti, test, casi di studio, dichiarazioni ufficiali, brevetti.
Questo è il modo giusto di fare, altrimenti dal mio punto di vista, non esiste alcuna visione.
So di essere drastico, ma qui ci si gioca la cultura di un settore e in questo forum non vengono accettate da SEMPRE tesi senza quei riscontri.
Penso che questo sia normale, anzi dovrebbe esserlo per tutti.
Detto questo, passiamo al post che hai fatto cercando di essere il più concreti possibile, spero che nessuno se la prenda perché secondo me c'è una visione un pò banale di questo mondo.
@Stone said:
Non sembra un post irruento, non ti preoccupare! Anzi mi fa piacere parlare senza filtri!
MEGLIO
@Stone said:
Detto questo, io posso essere la più brava a scegliere e capire le giuste parole chiave per il sito che sto seguendo, ma poi cosa me ne faccio?
Dopo che hai le chiavi, dovresti creare una strategia per capire in quale fase del Customer Journey vanno quelle chiavi e con quale contenuto scalare la SERP.
A questo punto però mi viene un dubbio:
@Stone said:
La mia domanda iniziale era riferita a questo discorso: mi va bene tutta la creazione di una strategia a monte sulle parole chiave che è giusta e necessaria anche se spesso sembra una cosa secondaria, ma poi queste parole chiave dovrò utilizzarle in qualche modo per fare in modo che il mio sito sia il più visibile possibile per queste parole chiave, no?.
@Stone said:
Quindi non sono alla ricerca di una formula magica, ma solo di un utilizzo pratico di queste parole chiave così importanti.
@Stone said:
Ma se la keyword density non funziona, la TF-IDF non funziona, la LSI non funziona, quali sono i fattori di posizionamento da utilizzare da un copy? Perchè da questa discussione sembra quasi che funzioni solo la link building (che invece tutti dicono sia morta, anche se è ovvio che non lo è)!
Aspetta. Chi lo ha detto che un Copy deve posizionare un cliente?
Fermiamoci un attimo però.
Un copy da solo non può fare SEO. Ed ecco perché sono contro questo modo di fare informazione: perché semplificano un lavoro e fanno credere che chiunque possa farlo.
Non è così e non lo sarà mai.
Mi dispiace che ci siano copy che si approcciano alla SEO in questo modo.
Il Copy è un bellissimo lavoro che richiede una sensibilità tutta particolare, io purtroppo non ho queste caratteristiche e tra le altre cose non sono nemmeno portato per apprenderle. E non sai quanto mi dispiace
Ma un Copy non è un SEO e la scrittura dei contenuti è solo un ingranaggio della macchina.
Quindi come fa un Copy a fare SEO?
Semplice.. lavora in Team, perché già un SEO Freelance a certi livelli fa fatica, un Copy non ne parliamo.
Quindi tu devi apprendere le cose che abbiamo detto su e poi c'è un lavoro di squadra da fare.
La SEO coinvolge anche il software e la user experience, il piano di content marketing e l'analisi.
Tu arrivi fino a un certo punto Silvia, poi ti devi interfacciare.
Quello che ti consiglio è di cercare di ampliare le tue competenze cercando di capire fino dove puoi spingerti, perché la tua è una competenza operativa ma molto limitata in ambito digital.
, si parla anche di questoSecondo me potresti provare ad ampliare le tue conoscenze in ambito Content Marketing. così a naso.
Comunque, se conosci le 19 cose che ho scritto su, c'è bisogno di conoscere altro?
O forse hai bisogno di un'indicazione pratica di quei 19 punti?
Perché tu hai scritto:
Non è che mi lamento che le regole non funzionano, diciamo che i 19 punti che hai elencato li conosco abbastanza bene, il problema è quando non devo posizionare un mio sito ma devo scrivere e posizionare un sito di clienti.
Se li conosci abbastanza bene, dovresti avere le indicazioni pratiche di cosa farci con le parole scelte dalla keyword strategy e di come ottimizzare i contenuti proposti dal piano di Content Marketing.
O no?
Mi preoccupa come su il fatto che devi posizionare un sito, se sei solo una copy. E dove c'è scritto che basta scrivere per posizionare un sito?
Non so se mi sono spiegato
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Non è che non ho risposto volontariamente alla tua domanda, già all'inizio avevo scritto che non ho le basi per capire chi ha ragione tra voi due, comunque da sempre ci si affida agli esperti del settore per avere informazioni: è come andare dal medico, magari ne so più io di lui però ti fidi (non sempre con risultati positivi).
Detto questo, io tralascerei questo discorso perchè ho capito il tuo punto di vista e se effettivamente non ci sono prove sul campo, direi che ragionevolmente la ragione sta dalla tua parte
Il problema è che nelle piccole realtà locali il copy deve fare anche SEO, gestione dei social e tante altre cose.
Io sono fortunata perchè ho una formazione economica, in particolare marketing, conosco in parte il linguaggio HTML e ho frequentato un corso di web marketing e SEO quindi riesco a svolgere un po' tutte le mansioni, ovviamente non ad un livello professionale. È appunto per questo motivo che ho cercato informazioni sulla semantica.
Legandomi alla tua risposta, la cosa che mi interessa di più è questa: hai detto che devo creare una strategia per capire in quale fase del Customer Journey vanno le chiavi che ho individuato e capire con quale contenuto scalare la SERP; la domanda (banale) quindi è come posso migliorare il mio contenuto.
Perchè va bene che devo trovare il contenuto giusto che risponda alle "domande" del mio utente target però nei meandri di internet ci può essere un altro contenuto che parla di argomenti simili ed è impossibile alla lunga trovare sempre argomenti non trattati in precedenza.
L'ottimizzazione on-page (banalmente curare i tag title, description, H1, H2, eccetera, oltre ai microdati e altre cose) non serve più o comunque è ancora utile per fare un esempio? Altra cosa, scrivo un contenuto per l'utente e non per il motore di ricerca ma le keywords che ho selezionato le devo mettere nel testo, no?
Domande banali a cui però vorrei una risposta da una persona considerata autorevole in questo campo