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Professione di Tributarista?
Scusate, approfitto ancora della Vostra gentilezza perchè da quando ho scoperto questo sito e mi sono iscritto ho scoperto finalmente un luogo dove poter discutere di tanti dubbi e problematiche con risposte di competenza che è raro trovare altrove...fatta qeusta premessa che suona tanto come una leccatina ma che vi assicuro non ha alcuna ruffianeria ma è pura verità vi chiedo:
Chi può fregiarsi del titolo di TRIBUTARISTA? navigando su internet mi sono imbattuto nel sito della LAPET (associazione nazionale tributaristi) e nel sito della INT (istituto nazionale tributaristi)... da quello che ho capito con l'iscrizione in queste associazioni (legalmente riconosciute mi è sembrato di capire) a fronte di requisiti minimi si consente al libero professionista di tenere contabilità, compilare dichiarazioni, inviarle telematicamente ecc... insomma un commercialista in piccolo...
ma quanto è vera questa cosa? ma chiunque può appiccicarsi il titolo "tibutarista" accanto a dottore?
tutto ciò che mi saprete dire sarà bene accetto perchè l'argomento sembra molto interessante...grazie!
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Ciao e benvenuto.
Ci tengo a tenere ben, ma ben distinto il titolo di "dottore commercialista" (o "commercialista") dal nome di "tributarista".
Il primo si ottiene per legge solo rispettando un percorso formativo ben definito:
- laurea specialistica
- tirocinio triennale presso altro dottore commercialista abilitato da più di 5 anni
- esame di stato su circa 12 materie presso una università
e prevede l'iscrizione obbligatoria ad un Ordine cui sono demandati tra gli altri: - vigilanza sugli iscritti
- norme deontologiche
- obbligo di formazione professionale continua e vigilata degli iscritti
- provvedimenti disciplinari
Un percorso ed una gestione tesa a garantire il pubblico interesse con la massima qualità possibile.
Il nome "tributarista" è assolutamente libero senza necessità di alcunchè e senza vigilanza alcuna.... anche per un diplomato alle scuole elementari.
Quelle sono semplici associazioni, riconosciute come il wwf (per capirci), che trattano però temi tributari... ma l'iscrizione a quelle non è presupposto necessario per l'utilizzo del nome "tributarista".
Logicamente da tutto ciò potrebbe discendere una differenza sul profilo qualitativo delle prestazioni ricevute dal cliente finale.
Paolo
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Ciao Paolo, ancora una volta sei stato molto chiaro e schietto, oltre che competente!
Ho letto comunque che l'iscrizione a queste associazioni (ad esempio la LAPET) ti consente non solo tenuta di libri e contabilità, redazione di dichiarazioni, studi di settore e loro invio, ma anche l'assistenza dei contribuenti presso le commissioni tributarie...
Ovvio che concordo in tutto e per tutto con la tua concezione di professionista Commercialista, non avrei fatto un percorso lungo 8 anni altrimenti (laurea + tirocinio), ma capirai anche tu che la possibilità di effettuare le cose dette sopra in attesa di passare l'esame di stato è piu che utile...un po come per gli avvocati che dopo metà tirocinio possono già seguire le piccole pratiche insomma...
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Certo capisco, non conosco i requisiti per loro per inviare dichiarazioni ecc., ma non vorrei dipendessero dall'iscrizione alla CCIAA nell'apposito registro degli esperti tributari.... informati bene.
Paolo
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@i2m4y said:
Certo capisco, non conosco i requisiti per loro per inviare dichiarazioni ecc., ma non vorrei dipendessero dall'iscrizione alla CCIAA nell'apposito registro degli esperti tributari.... informati bene.
Paolo
- francamente non sempre l'ordine rappresenta garanzia di qualità....
- per invio dichiarazioni ecc.. a memoria dipende dal codice attività (altri soggetti abilitati...) quindi chiunque può farlo
- ho qualche dubbio che essere iscritto alla lapet consenta la difesa in commissione tributaria ma è argomento che non conosco...nella sostanza, il commercialista ha ben poche attività riservate (contenzioso, perizie, curatele falliemntari.. e credo poco altro)
la contabilità, e la consulenza fiscale e societaria credo sia sostanzialmente libera.
il problema è la persona a cui ti rivolgi e per cosa.
per fare il 740 a mia nonna forse non è necessario essere iscritti ad alcun chè ma essere solo molto coscenziosi.
Altri adempimenti invece necessitano di innumerevoli anni di studio ed esperienza ......
le scorciatoie non premiano!
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@SpiderPanoz said:
per fare il 740 a mia nonna forse non è necessario essere iscritti ad alcun chè ma essere solo molto coscenziosi.
Altri adempimenti invece necessitano di innumerevoli anni di studio ed esperienza ......
le scorciatoie non premiano!
complimenti per la nonna, la maggior parte di quelle che conosco per quanto indubbiamente coscienziose neanche sanno cos'è un computer, figuriamoci accenderlo. Poi temo che sbaglierebbero i conti perchè ragionano ancora in lire...:)
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CIAO A TUTTI!!
sono una new entry e mi scuso gia' in anticipo perche' non sono ancora molto pratica col sito! Vorrei iniziare il praticantato per diventare commercialista.. Sono Laureata in Giurisprudenza, ho il diploma di ragioniere e al momento sto collaborando nella gestione giuridico fiscale con un ragioniere commercialista. E' vero che la pratica posso farla solo presso un ragioniere commercialista con la laurea che ho?
Grazie per l'attenzione e complimenti a tutti per il sito.. siete davvero molto competenti ed esaurienti nelle vostre argomentazioni!! ciao a tutti
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essendo laureata a mio parere puoi fare pratica anche presso un dottore commercialista. rivolgiti comunque all'ordine per maggiori informazioni.
ciao
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Alt.... informati bene prima, magari presso www.cndc.it o l'ordine locale.
A memoria infatti la laurea in giurisprudenza non ti consente di divenire "Dottore Commercialista".
Comunque la pratica da "dottore commercialista" si fa presso un "dottore commercialista".Non so dirti se hai invece la possibilità di divenire "ragioniere e perito commerciale", so che serve il diploma di ragioneria ed ora anche loro hanno introdotto la necessità di laurea.... forse vale anche la tua.
Consiglio di chiedere ai ragionieri.Paolo
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dici? io sono speranzoso..
comunque sarebbe carino se dopo aver chiesto ci comunicassi sul forum la risposta
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Se non erro per noi solo economia e scienze politiche.
P.
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@i2m4y said:
Ciao e benvenuto.
Ci tengo a tenere ben, ma ben distinto il titolo di "dottore commercialista" (o "commercialista") dal nome di "tributarista".
Il primo si ottiene per legge solo rispettando un percorso formativo ben definito:
- laurea specialistica
- tirocinio triennale presso altro dottore commercialista abilitato da più di 5 anni
- esame di stato su circa 12 materie presso una università
e prevede l'iscrizione obbligatoria ad un Ordine cui sono demandati tra gli altri: - vigilanza sugli iscritti
- norme deontologiche
- obbligo di formazione professionale continua e vigilata degli iscritti
- provvedimenti disciplinari
Un percorso ed una gestione tesa a garantire il pubblico interesse con la massima qualità possibile.
Il nome "tributarista" è assolutamente libero senza necessità di alcunchè e senza vigilanza alcuna.... anche per un diplomato alle scuole elementari.
Quelle sono semplici associazioni, riconosciute come il wwf (per capirci), che trattano però temi tributari... ma l'iscrizione a quelle non è presupposto necessario per l'utilizzo del nome "tributarista".
Logicamente da tutto ciò potrebbe discendere una differenza sul profilo qualitativo delle prestazioni ricevute dal cliente finale.
Paolo
Caro Paolo,
quello che dici è vero ....... ma un pò ....... incompleto ed inesatto!
**Infatti: **
1) con il diploma di laurea (3 anni) occorrono 3 anni di praticantato per poi fare gli esami quale "commercialista"
**2) con la laurea [ex vecchio ordinamento di 4 anni ovvero 5 anni (3+2)] quindi solo 2 anni di praticantato e poi gli esami di Stato per il titolo. ****La LAPET e l'INT sono associazioni di categoria che rappresentano i "tributaristi" iscritti prima del blocco normativo (CCIAA) e che si battono per il riconoscimento dei diritti degli associati. **
Tieni presente che tra questi ci sono anche professori universitari, ragionieri, laureati in economia e commercio, avvocati, revisori dei conti e pure, però, "vecchi contabili" cui la precedente normativa consentiva l'iscrizione alla CCIAA quale perito oppure "esperto".
Non saprei chi potrebbe essere più preparato dei due tra un neo laureato praticante in uno studio o un ragioniere che da 30 anni lavora nel ramo contabile-tributario, con difesa in CT, di una società di medie dimensioni; però, ti voglio dire .......... COME L'ABITO NON FA IL MONACO, COSI' il TITOLO NON FA IL "COMMERCIALISTA-FISCALISTA-TRIBUTARISTA" SERIO E PREPARATO!
**Ciao a tutti. **
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@i2m4y said:
Alt.... informati bene prima, magari presso www.cndc.it o l'ordine locale.
A memoria infatti la laurea in giurisprudenza non ti consente di divenire "Dottore Commercialista".
Comunque la pratica da "dottore commercialista" si fa presso un "dottore commercialista".Non so dirti se hai invece la possibilità di divenire "ragioniere e perito commerciale", so che serve il diploma di ragioneria ed ora anche loro hanno introdotto la necessità di laurea.... forse vale anche la tua.
Consiglio di chiedere ai ragionieri.Paolo
Caro Paolo,
**la laurea in Legge è superiore (credits) di quella in Economia e Commercio, e poi, un ragioniere, ha il titolo per fare gli esami di stato! **
Ergo, se hai solo il diploma di laurea in scienze economiche + sei ragioniere, fai 3 anni di praticantato; se invece sei laureato (4 o 3+2) e sei pure laureato, farai solo 2 anni di praticantato per gli esami da commercialista.
Quindi i due titoli (iscr. rag. o dott. comm.) hanno due percorsi formativi diversi però, ..... diamo risposte concrete e certe!
Ciao.
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mah, io ero rimasto che un ragioniere doveva fare due anni di praticantato presso un "ragioniere commercialista" (che ha le stesse competenze di un dottore commercialista) per poter fare l'esame di Stato mentre per un dottore il praticantato era di tre anni.
accidenti averlo saputo prima con il mio diploma di ragioneria potevo provare a fare l'esame di Stato e nello stesso tempo ottenere la laurea e così passavo di grado a dottore commercialista, purtroppo la scuola non dà queste informazioni ognuno deve arrangiarsi come sempre.
per quanto riguarda i tributaristi, hanno anche loro un codice deontologico e anche le associazioni si stanno adeguando per la formazione e per il praticantato.
giustamente l'inizio non erano così fiscali ma d'altronde anche gli Ordini dei dottori commercialisti all'inizio non avevo tutti questi requisti di entrata.
cmq per quanto riguarda io sono iscritto ad una di queste associazioni (visto che al praticantato non spetta nulla ma solo adempimenti) nell'attesa di "passare" l'esame da dottore commercialista poi deciderò sul da farsi.
l'abito non fa il monaco...son d'accordo.:D
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Certo e ovvio l'abito non fa il monaco, come la formazione, il tirocinio e gli esami non sono equivalenti e neppure assimilabili, sotto il profilo formativo, con il semplice ingresso alla camera di commercio per iscriversi al ruolo (quando ciò si poteva fare).
E questo è un punto fermo.
Se poi vogliamo paragonare qualcosa di paragonabile confrontiamo ciò che parte da basi uguali e dunque un dottore commercialista con 30 anni di esperienza ed un iscritto al ruolo con 30 anni di esperienza od un semplice lavoratore autonomo che si fregia del titolo di tributarista (potendolo fare) senza nemmeno quella iscrizione al ruolo CCIAA.
Non si cerchi di fare di tutta l'erba un fascio, perchè i requisiti di garanzia e tutela per l'interesse pubblico non sono nemmeno paragonabili tra soggetti tanto diversi nella formazione iniziale e nella vigilanza, non per niente infatti neppure il legislatore li ha avvicinati.
Il titolo tributarista, fiscalista et similia restano liberi e non soggetti a nessun vincolo o riserva di associazioni o ruoli.
Che poi la laurea in legge sia superiore a quella in economia travalica qualsiasi esperienza mia personale.... pensando agli 8 esami universitari in più che feci rispetto a quel percorso... potrei dire che ai miei tempi la cosa poteva essere quanto meno dubbia.... ora non so.... se poi penso ad un esame di stato su circa 13 materie universitarie... contro uno in cui alcune materie erano di libera scelta..... ma non mi pronuncio perchè per molti può esser semplice ciò che per altri è difficile.
Ricordo poi che il grado più elevato dell'albo dei dottori commercialisti ora lo si raggiunge solo con laurea specialistica (5 anni) e tirocinio professionale di 2 (che io sappia) [ai miei tempi 4+3 anni].... altrimenti con lauree di durata inferiore e tirocinio si diviene "esperti contabili"..... sempre dopo l'esame di stato.
Paolo
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d'accordo che l'abito non fa il monaco però non vedo perchè per un tributarista non debba esserci un'esame di stato anche per loro visto che di fatto ormai non sono rimaste molte discipline riservate ai commercialisti. Soprattutto se poi un tributarista è un ex magistrato, o avvocato, o contabile o revisore. Sono tutte o quasi figure che con la loro cultura ed esperienza non avrebbero difficoltà ad affrontare un esame di stato.
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e allora perchè non fare l'esame di stato da commercialista?
perchè triplicare le figure, gli ordini, le associazioni, i sindacalisti ecc?
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Salve, qualcuno mi sa dire però cosa NON può fare un ragioniere semplicemente diplomato (che quindi non è commercialista!!) che è riuscito ad iscriversi al ruolo dei tributaristi in CCIAA??? Può inviare le dichiarazioni dei redditi come intermediario ed effettuare tutti gli adempimenti relativi al bilancio? E può fare consulenze aziendali? Perchè mi risulta che le consulenze siano riservate ai professionisti!!! Grazie mille!!
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Cosa sono i pochi anni per raggiungere il titolo per l'iscrizione all'albo?importa l'esperienza; piu' esperienza piu' capacita' di risoluzione problemi
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@carlochirelli said:
Cosa sono i pochi anni per raggiungere il titolo per l'iscrizione all'albo?importa l'esperienza; piu' esperienza piu' capacita' di risoluzione problemi
Certo importa l'esperienza... se acquisita in studi di professionisti abilitati, fondata su solide basi di studi teorici, alimentata e sorretta da attività formativa continua, vigilata da un ordine, deontologia e sistema disciplinare.... condurrà con probabilità molto più elevata all'alta qualità e garanzia per il pubblico rispetto ad altri percorsi.
E' così in ogni settore.
Paolo